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Francoforte che prevedeva: una pesante indennità economica e la perdita dell’Alsazia e della
Lorena. Nel frattempo scoppiò anche una crisi interna fra i componenti rivoluzionari e le forze
conservatrici. A febbraio Bismarck stabilì nuove elezioni, che furono vinte dalla parte
ultra-moderata (composta da conservatori e monarchici). La popolazione parigina insorse contro
le dure condizioni di pace imposte da Bismarck, che condannò la Francia ad un forte isolamento
(soltanto quando lascerà il potere questa potenza potrà tornare sullo scacchiere internazionale).
Si formò la Guardia nazionale che stabilì nuove elezioni per il 28 marzo del 1871 per il
Consiglio della comune (=organo di autogoverno), in cui trionfò l’estrema sinistra socialista ed
anarchica (primo esempio di gestione socialista del potere). Nel maggio del 1871 le truppe
governative e i prussiani ripresero il controllo di Parigi ponendo fine all’esperienza della
Comune.
• Iniziò la III Repubblica caratterizzata da una rapida ripresa economica e da un processo di
stabilizzazione politica lento.
• Nel 1873 venne eletto alla presidenza il generale Mahon, che con una legge si fece conferire il
potere esecutivo per 7 anni. Cercò inoltre di imporre il ritorno della monarchia.
• Nel 1875 furono approvate 3 leggi costituzionali che fecero della Francia una Repubblica
parlamentare con un presidente eletto a maggioranza assoluta dell’Assemblea nazionale. Ma il
30 gennaio del 1879 le elezioni segnarono la sconfitta dei suoi progetti e determinarono le sue
dimissioni.
• La guida della Francia passò quindi ai repubblicani che fecero della Marsigliese l’inno
nazionale francese; il 14 luglio fu proclamato festa nazionale; tra il 1879-1885 vennero
promulgate grandi riforme politico-sociali come: il potenziamento dell’istruzione, che fu
allargata alle donne; il rinnovamento amministrativo; venne attuato un forte centralismo a Parigi
ma nonostante ciò vi erano ancore molte differenze (le città agricole erano ancora estranee
all’industrializzazione ed erano caratterizzate da uno sviluppo non uniforme).
• Boulanger voleva inoltre modernizzare le strutture dell’esercito, si pose come simbolo del
desiderio di rivincita sulla Germania, fu dichiarato però ineleggibile dal Senato in quanto
accusato di complottare contro la sicurezza della Repubblica.
• Nel 1889 le elezioni furono ancora una volte vinte dai repubblicani di centro e crebbe la sinistra
radicale e socialista.
• Nel 1893 nacque il Partito operaio nazionale francese.
2.3 La Germania: la costruzione dell’Impero e le sue fasi
• Sia la Prussia che l’Impero asburgico si proposero fin da subito come paese unificatore del
popolo tedesco.
• Nella prima metà del’800 si verificò un potenziamento dell’economia tedesca che nel 1818
portò allo Zollverein, ossia all’Unione doganale che permise la nascita di un fiorente mercato
interno senza barriere economiche, alla base del decollo industriale. Per quanto riguarda il piano
politico ci furono vari tentativi al fine di portare a termine il processo di unificazione.
• Con i moti del 1848 avvenne la costruzione di uno Stato “piccolo tedesco” senza Austria.
• Nel 1850 Federico Guglielmo IV di Prussia cercò l’unificazione attraverso accordi con alcuni
stati tedeschi. Ma Austria e Russia gli imposero di restare fedele alla Confederazione del 1815,
sancita dalla Dichiarazione Olmutz.
• Nel 1861 Federico Guglielmo IV morì e salì al trono Guglielmo I, il cui obiettivo era quello di
creare una grande potenza prussiana.
• Nel 1862 Guglielmo I designò come nuovo Primo Ministro: Bismarck, uno dei personaggi più
rilevanti dell’800 europeo, fortemente conservatore. Egli era lontano dai principi della
Rivoluzione, guidò il paese con grande chiarezza e si pose con violenza nell’ambito
internazionale. Tra il 1864 e il 1871, aiutato da una fitta rete di accordi, portò avanti 3 campagne
militari che permisero la realizzazione dell’unità della Germania: -la guerra con la Danimarca
del 1864; -la guerra con l’Austria del giugno del 1886, fu una guerra risolutiva che vide
l’alleanza con l’Italia e la neutralità di Francia e Russia. Fu una guerra rapida che segnò la
sconfitta dell’esercito austriaco a Sadowa grazie alla supremazia militare, all’impeccabile
addestramento dei soldati, agli armamenti e alle tecniche moderne e al sapiente uso della rete
ferroviaria. L’Austria dovette cedere il Veneto all’Italia e finì l’influenza degli Asburgo sugli
Stati tedeschi, quelli del sud si proclamarono indipendenti mentre quelli del nord formarono nel
1867 la Confederazione Tedesca del Nord, posta sotto il controllo della Prussia. ; -la guerra
contro la Francia del 1870 per il controllo del trono di Spagna. L’esito fu la sconfitta umiliante
della Francia a Sedan e la caduta del II Impero di Napoleone III. La Francia fu costretta ad
ospitare a Versailles la cerimonia di Guglielmo I a Kaiser, ovvero imperatore. Nacque il Reich
tedesco dotato di: una struttura federale accentrata; un Parlamento composto di 2 Camere, il
Reichstag (elettiva a suffragio universale maschile) e il Bundesrat (Camera federale formata
dalle rappresentanze in senso proporzionale dei governi dei diversi Stati tedeschi); un Governo
(Reich) incentrato nelle mani dell’imperatore ed esercitato effettivamente dal cancelliere, in cui
ogni ministro dipendeva direttamente dall’imperatore.
• Bismarck cercò la legittimazione della propria politica da parte dei partiti ed incontrò soprattutto
il favore di quelli nazional-conservatore e nazional-liberale, che insieme formarono il “blocco
bismarckiano” ed individuarono il loro nemico nel partito cattolico Zentrum. Contro
quest’ultimo diedero vita ad una vera e propria “guerra di civiltà” (=kulturkampf). Un altro
avversario era il Partito Socialista Operaio Tedesco (nato nel 1875 al Congresso di Gotha dal
partito di ispirazione marxista del 1869 e dall’Associazione generale dei lavoratori tedeschi che
assunse poi il nome di Partito Socialdemocratico Tedesco). Nel 1878 Bismarck fece approvare
le leggi anti-socialiste mentre si attenuò l’ostilità nei confronti dei cattolici, fino a scomparire.
Inoltre introdusse una moderna legislazione sociale, che prevedeva assicurazioni contro le
malattie, gli infortuni e l’invalidità al fine di sottrarre ai socialisti i consensi della classe operaia.
Tentò con varie azioni di repressione di impedire ai socialisti di prendere spazio nella politica.
Tuttavia il partito socialista si rafforzò con 35 deputati eletti nel 1890.
• Politica estera:
Nel 1870 Bismarck iniziò a costruire una serie di alleanze per fare della Germania il
pilastro di un nuovo equilibrio europeo. L’obiettivo era quello di garantire in caso di
conflitto franco-tedesco la neutralità delle potenze sul suo confine orientale.
Nel 1875 la Bosnia insorse per la sua autonomia. Intervennero in suo aiuto i russi, che
però portarono avanti la guerra contro l’Impero ottomano ed avevano l’intenzione di
destabilizzarlo per ottenere il controllo sul Mediterraneo. La Russia però compì
numerosi errori diplomatici: sottoscrisse innanzitutto un accordo con l’Austria che
consisteva nella promessa di una sorta di neutralità da parte di quest’ultima e
nell’esercizio del controllo sugli sviluppi del territorio da parte di entrambe. Ma la
Russia fu troppo invadente e fece un passo azzardato: chiuse il conflitto con la Pace di
Santo Stefano senza però menzionare l’Austria, che insorse. Bismarck perciò intervenne
organizzando un congresso a Berlino con cui la Bosnia venne posta sotto il controllo
dell’Austria mentre una clausola ne permetteva l’annessione in caso di sommosse.
Nel 1878 durante il Congresso Internazionale di Berlino, la Germania assunse il ruolo di
custode dell’ordine geopolitico europeo, all’Austria vennero affidate temporaneamente
la Bosnia e l’Erzegovina, alla Gran Bretagna venne assegnata l’isola di Cipro mentre la
Francia ebbe il via libera per un’eventuale conquista coloniale della Tunisia. Lo scopo di
tale congresso era quello di ridimensionare i territori presi dallo zar di Russia dopo il
conflitto del 1877 contro l’Impero ottomano. Questa guerra era iniziata per l’ostilità
provata dalla Russia, schierata a difesa dei popoli slavi, per le dure repressioni del
1875-76 sulle popolazioni balcaniche ad opera del governo ottomano. Si concluse con la
sconfitta dei turchi e la Pace di Santo Stefano del 1877.
Nel 1878 Austria e Prussia stipularono un’alleanza segreta a cui si aggiunse l’Italia nel
1882, con la firma della Triplice Alleanza.
Nel frattempo si incrinarono i rapporti con l’Austria e la Russia.
Nel 1881 venne rinnovato il Trattato dei 3 Imperatori ( ce ne furono diversi: il 1° del
1873 è tra i più importanti), necessario a causa del sorgere di problemi e conflitti tra le
potenze. Si trattava di un’alleanza politica tra Germania, Austria e Russia. Tra il 1885-86
si concluse a causa di nuovi conflitti nei Balcani.
Nel 1887 venne siglato il Patto di controassicurazione: accordo segreto con lo zar russo,
che si impegnava a non-intervenire in caso di conflitto franco-tedesco mentre in cambio
la Germania garantiva la sua neutralità in un’eventuale guerra austro-russa.
• Nel 1888 salì al trono Guglielmo II, che diede inizio ad una politica estera più aggressiva.
• Nel 1890 dopo il successo della SPD, Bismarck si dimise.
2.4 L’Impero asburgico
• A causa dei moti del 1848-49, che superò grazie alla solida struttura burocratica-militare, si
diffuse nella classe dirigente asburgica un senso di insicurezza e provvisorietà. Il problema
principale del paese restava la sua natura multinazionale che portava alla ricerca di una
mediazione fra le diverse etnie. In politica estera i mutamenti furono limitati e dopo il
Congresso di Vienne tre furono gli obiettivi che l’Impero si pose: 1) tentare di farsi capofila di
un’unità nazionale tedesca, obiettivo che fallirà a causa della Prussia; 2) estendere la propria
influenza nell’area dei Balcani, cosa che non farà altro che aumentare la sua base multietnica;
3)ampliare il proprio dominio in Italia per scopi strategici.
• Nel 1855 ci fu il concordato con la Chiesa (2° grande alleato degli Asburgo dopo la piccola
proprietà contadina).
• L’Impero di Francesco Giuseppe poggiava su: 1)centralismo democratico; 2)clero; 3)contadini.
Non si verificò uno sviluppo economico.
• Nel 1866