Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 29
Riassunto esame Storia Contemporanea, prof. Ceci, libro consigliato Novecento, Sabbatucci, Vidotto Pag. 1 Riassunto esame Storia Contemporanea, prof. Ceci, libro consigliato Novecento, Sabbatucci, Vidotto Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Contemporanea, prof. Ceci, libro consigliato Novecento, Sabbatucci, Vidotto Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Contemporanea, prof. Ceci, libro consigliato Novecento, Sabbatucci, Vidotto Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Contemporanea, prof. Ceci, libro consigliato Novecento, Sabbatucci, Vidotto Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Contemporanea, prof. Ceci, libro consigliato Novecento, Sabbatucci, Vidotto Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Contemporanea, prof. Ceci, libro consigliato Novecento, Sabbatucci, Vidotto Pag. 26
1 su 29
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Francia e Germania (Inghilterra ed Italia si fanno garanti in caso di violazione); il patto

di Kellog-Briand che escludeva la guerra come mezzo per risolvere le controversie;

Piano Young nel 1929, un ulteriore piano economico che riduce ulteriormente l’entità

di riparazione del danno causato dalla Germania. Tuttavia il periodo di distensione

terminerà con la crisi del 1929-1930.

Il dopoguerra in Italia e l’avvento del fascismo. Anche in Italia, seppur vincitrice,

ci sono numerosi problemi al termine della guerra. I problemi principali sono legati

all’inflazione, anche qui. A questa si aggiungeva il problema della mobilitazione dei

contadini e operai. La realtà contadina italiana era legata al fenomeno della

“secolarizzazione” e si presentava così: Al nord e nel centro Italia c’erano alcune

imprese agricole; dalla Toscana al Lazio c’era ancora la mezzadria; al sud c’era ancora

il latifondo con proprietari aristocratici e contadini nullatenenti. Al nord la coltivazione

è gestita dalle fabbriche che fanno uso di braccianti, che fungono come da operai e il

salario viene pagato in base alle ore di lavoro. Al centro come già detto abbiamo

prevalenza di mezzadria, ovvero il contadino deve lavorare una certa porzione di terra,

anche qui abbiamo dei contratti. Al sud abbiamo detto c’è il latifondo, qui i signori si

avvalgono occasionalmente dell’ausilio dei contadini per farli lavorare nei loro campi, e

non c’è forma di contratto. Al nord come abbiamo detto la condizione del contadino è

simile a quella di un operaio, tant’è che si formano anche organizzazioni sindacali e

leghe dei braccianti (queste ultime di due tipi: “leghe bianche”, cattoliche, e “leghe

rosse”, socialiste. Queste due leghe hanno uguali obiettivi a breve termine ossia

riduzione a 8 ore lavorative e aumento del salario; ma hanno diversi obiettivi a lungo

termine: le prime difendono lo sviluppo della piccola proprietà contadina, le seconde

vorrebbero una socializzazione della terra). L’intera società era in fermento e ad

aggravare il tutto la fragilità delle politiche democratiche e la crisi della classe

dirigente liberale. A guerra finita le forze politiche alla guida dello stato sono i cattolici

e i socialisti. Proprio i cattolici rappresentarono la prima novità politica con il Partito

Popolare Italiano (PPI) fondato nel 1929 da Don Luigi Sturzo. Altra novità fu

rappresentata dall’enorme crescita del Partito Socialista Italiano (PSI), che presentava

al suo interno un’ala “massimalista” (più estrema ed una “riformista” (più moderata).

Il 23 gennaio 1919 B. Mussolini fondava i Fasci da Combattimento, un gruppo

politicamente di sinistra, ma allo stesso tempo contro il PSI; inizialmente riscosse

poche adesioni e si fece subito notare per il suo carattere violento ed aggressivo, teso

ad un azione diretta piuttosto che diplomatica. A livello internazionale l’Italia era

sicuramente uscita rafforzata, tuttavia le terre che gli erano state promesse in caso di

vittoria con il Patto di Londra, non gli erano state date tutte. La città di Fiume, abitata

da italiani, non gli era stata concessa. L’allora presidente del consiglio Orlando, deluso

dalla decisione presa a Versailles si dimette, e al suo posto salì F. S. Nitti. D’Annunzio

parlava di “vittoria mutilata” e nel settembre 1919 parte, assieme ad un gruppo di

volontari, per una spedizione verso Fiume che durerà ben 15 mesi . In questi anni (tra

il 1919 e il 1920) l’ Italia attraversa un periodo di gravi agitazioni sociali. Violenti

tumulti contro il caro vivere e scioperi, vennero fati in grande quantità. Assistiamo ne

sul d’Italia, all’occupazione dei latifondi incolti, da parte di contadini poveri e reduci di

guerra. Nell’ambiente industriale è la CGIL (nata nel 1906) ad organizzare le

mobilitazioni operaie. All’Interno della CGIL c’è la FIOM (Federazione Italiana Operai

Metalmeccanici) dove gli operai si ribellano tra il settembre e il novembre del 1920. Il

sindacato si spaccò in due parti: la parte che chiedeva un aumento salariale e la

diminuzione delle ore lavorative, e una parte che voleva una socializzazione delle

fabbriche come era avvenuto in Russia. In questa spaccatura si inserisce G. Giolitti,

che invece di adottare una linea repressiva fa pressione su Confindustria per far

accettare le condizioni operaie arginando così la parte rivoluzionaria. La divisioni della

FIOM derivò dalla divisione in due blocchi del PSI: l’ala Massimalista e l’ala Riformista

(come in precedenza detto). Nelle elezioni del 1919 i socialisti e i popolari si affermano

come primi partiti. Queste elezioni vanno ricordate perché mostravano l’evoluzione

che l’Italia aveva subito con la guerra. Le elezioni si svolsero in modo uninominale

(uno o due candidati per ogni collegio) e in modo proporzionale (i seggi sono costituiti

in base ai voti). Per l’occasione, l’allora papa Benedetto XV° abolì il “non expedit” in

questo modo anche i cattolici potevano votare. Giolitti e Nitti, esponenti di un governo

di coalizione, devono affrontare varie questioni: gestire l’occupazione nelle fabbriche,

gestire la politica internazionale risolvendo la questione di Fiume, minaccia fascista

che faceva squadrismo nelle campagne. Nel suo programma Giolitti presentava due

punti importanti: nominatività dei titoli azionari e imposta straordinaria sui

sovraprofitti realizzati dall’industria bellica. In politica estera fece il “Trattato di

Rapallo” il 12 dicembre 1920 con il quale venne risolta la questione adriatica con cui

Fiume venne dichiarata città libera, e in seguito passera all’Italia. In politica interna

liberalizzò il prezzo del pane e fece un risanamento del bilancio statale; ma non riuscì

a mettere in pratica i progetti di tassazione dei titoli azionari e dei profitti di guerra.

Fortunatamente l’esperimento rivoluzionario di stampo sovietico di cui prima

parlavamo, riguardante la FIOM, rimase circoscritto nelle fabbriche e non riuscì ad

organizzare un attacco allo stato. Prevale così la linea della CGIL del controllo

sindacale sulle aziende. Come già detto prima, a livello sindacale gli operai ne escono

vincitori poiché lo stato concesse le richieste fatte dalla FIOM anche se a livello politico

gli operai ne escono delusi. Nel 1921 la minoranza riformista di sinistra lascia il PSI e

forma il Partito Comunista Italiano (PCI); ma ormai in Italia si può sancire la fine del

“biennio rosso”. Si stava sviluppando, in particolare nel mondo agrario, il movimento

fascista. Come sappiamo il fascismo fu fondato nel 1919, ma ebbe ulteriori sviluppi e

trasformazioni nel corso degli anni. Mussolini era una figura di spicco del partito

socialista e direttore dell’ Avanti, ma venne successivamente espulso per la sua

politica troppo interventista. Il programma iniziale di Mussolini prevedeva una politica

repubblicana, il suffragio universale, politica nazionalista e anticlericale. Inizialmente il

partito fascista riceve pochissime iscrizioni, ma alla fine del 1921 arrivò a circa

200.000 iscritti.

Perché questo improvviso aumento? Tra il 1920 e il 1921 assistiamo ad una drastica

trasformazione del fascismo: si passa dal vecchio programma radical-democratico alle

“squadre d’azione” , strutture paramilitari che attuavano lotte spietate contro i

socialisti, in particolare contro le associazioni contadine della Val Padana. Nel giro di

pochi mesi il nuovo fascismo dilaga e cresce. I più famosi esponenti delle squadre

d’azione furono Farinacci, Italo Balbo e De Vecchi. L’atto di nascita del fascismo è

individuato nei “fatti del palazzo D’Accursio” a Bologna. Giolitti inizialmente pensa di

poter usare lo squadrismo per togliere di mezzo l’avanzata socialista, infatti invita i

prefetti a “chiudere un occhio” sulle violenze fatte dagli squadristi. Mussolini intanto

puntava a far parte della classe dirigente ed entrare in parlamento, così il fascismo

che finora era solo un movimento, diventa nel 1921 un partito (Partito Nazionale

Fascista) con cui si presenterà nel maggio 1921 alle elezioni, alleato con Giolitti.

Giolitti pensa però che il fascismo possa rientrare in questo modo nello Statuto

(costituzione). Nel primo discorso che mussolini fa in parlamento riconosce la

monarchia (quando prima era repubblicano) e riconosce la chiesa(quando prima era

anticlericale). Mussoli a questo punto applica la famosa “politica del doppio binario” :

in pubblico fa vedere che vuole pacificare socialisti e fascisti (Patto di Pacificazione,

agosto 1921), dall’altro lato però continua a minacciare chi lo ostacola con la violenza.

Il 28 ottobre 1922 avviene la “marcia su Roma” , i fascisti mettono sotto pressione il

governo guidato da Facta (che nel frattempo era succeduto a Bonomi), quest’atto non

fu impedito dal re Vittorio Emanuele III, il quale, invece di dichiarare lo stato d’assedio

convoca Mussolini e lo dichiara capo del governo. Fu un colpo mortale per il governo

liberale. Una volta al potere Mussolini attua una politica autoritaria. Tra il 1922 e il

1925 c’è un periodo di transizione, inizialmente infatti Mussolini forma un governo di

coalizione con i ministri dei vari partiti, abbiamo cosi aspetti di continuità e

discontinuità con lo stato liberale. Aspetti di continuità: il governo di coalizione, una

politica economica liberista. Aspetti di discontinuità: nasce la milizia volontaria per la

sicurezza nazionale (MVSN) nata per regimentare lo squadrismo potendolo così

utilizzare come forza d’ordine, forma il Gran Consiglio del Fascismo un collegamento

tra governo e PNF. In questo periodo vengono varate alcune riforme e leggi: Riforma

Gentile del 1923, fatta dall’allora ministro dell’istruzione G. Gentile, fu una riforma

fatta prevalentemente con lo scopo di accaparrarsi il largo consenso della chiesa,

interessava la sfera scolastica e prevedeva l’insegnamento obbligatorio della religione

nelle scuole elementari ; un esame di stato al termine di ogni ciclo di insegnamento,

dichiarando inoltre che i titoli rilasciati dalle scuole private cattoliche siano uguali a

quelli rilasciati dalle scuole pubbliche; distinzione tra scuole che offrono un accesso al

mondo del lavoro o un accesso all’università. Inoltre Mussolini allaccia rapporti diretti

con il papa, scavalcando sia il partito liberale che il partito popolare. Nel 1923 vara la

“legge Acerbo”: nuova legge maggioritaria per le elezioni al Parlamento; ciò conferiva

un notevole vantaggio elettorale al partito fascista che, nonostante ciò, non rinun

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
29 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher aleri90 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Ceci Lucia.