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Principi di Wilson per la pace
1. Autodeterminazione dei popoli: ogni nazione ha il diritto di decidere autonomamente il proprio destino senza interferenze esterne.
2. Trattati di pace pubblici: tutte le negoziazioni e gli accordi devono essere trasparenti e accessibili al pubblico, evitando segreti e accordi segreti che potrebbero portare a tensioni future.
3. No alle barriere economiche, che ha creato la tensione pre-guerra.
4. Disarmo navale: considerate molto potenti, a volte addirittura degli assi nella manica, in questo modo nessuno prevale su nessun altro. In modo calmierato si riducono le flotte di tutti i paesi evitando la tensione e la corsa al riarmo in futuro.
5. Difesa degli interessi delle popolazioni soggette a regime coloniale, concedendo parità di diritti: non intende nessuna liberazione o indipendenza, ma la sua intenzione è quella di dare gli stessi diritti degli occidentali anche ai coloniali. Tutto ciò dovuto all'obiettivo strettamente capitalista di creare nuove opportunità con vantaggi economici, la demolizione dei poteri coloniali permetterebbe di instaurare ottimi rapporti con le future nazioni. In questo modo Wilson ottiene un doppio risultato: in primis grande stima da parte dei popoli, sia europei che non, la sua immagine né esce positivamente, quasi da fattezze di.
unbenefattore; in secondo luogo ottiene la possibilità di essere il primo e più grande partnercommerciale con i nuovi governi ex-colonizzati, sarà infatti difficile per loro instaurarerapporti con chi prima li trattava come bestie, piuttosto tratterebbero con gli USA che li haliberati.
6. Evacuazione dei territori russi ceduti alla Germania con Brest-Litowsk. Annullamento dellapace imposta dall’impero tedesco.
7. Reintegrazione delle frontiere del Belgio.
8. Riparazione del torto subito dalla Francia nel 1871 con la guerra franco-prussiana, quindi lacessione a quest’ultima dell’Alsazia Lorena; anche se esse sono regioni miste tra tedeschie francesi.
9. Le frontiere italiane dovevano correre lungo linee di nazionalità chiaramente riconoscibili: inpoche parole il Sud Tirolo e l’Istria orientale all’Italia. Anche se in verità questi territorisecondo la tradizione irredentista, tra cui uno dei massimi opinionisti fu Cesare Battisti,
- Non erano composti da italiani e indi per cui destinati alle proprie specifiche nazioni.
- Sviluppo autonomo ai popoli dell'Austria-Ungheria: non è vero che uno degli obiettivi dell'Intesa è di dividere l'impero, è un mito il fatto che ad esempio in Italia si voleva dividere l'Impero Austroungarico; anche Sidney Sonnino, ministro degli esteri italiano durante la grande guerra, non voleva assolutamente che l'Impero nemico si sciogliesse: questo principalmente perché, dividendolo si creerebbero altri stati più piccoli che verrebbero a creare problemi all'Italia che invece l'Impero Austroungarico non provocherebbe; prova di questa paura fu la conseguente rivolta dei popoli slavi.
- Reintegrazione dei confini di Romania, Serbia e Montenegro; sbocco invece al mare per la Serbia.
- Sovranità alle componenti turche dell'Impero ottomano; sviluppo autonomo delle altre nazionalità (arabi, ebrei).
Creazione di uno stato polacco indipendente. Dimostrazione del fatto che Wilson non vuole affatto cedere ulteriori territori ai bolscevichi, ma invece creare stati cuscinetto come la Polonia appunto.
14. Creazione della Società Delle Nazioni (o come si chiamava in anticipo la Lega Delle Nazioni): organizzazione internazionale che ha il compito di redimere tutte le problematiche, gli affronti duri e gli attriti di motivo internazionale. Questo per evitare guerre sanguinose e inutili come quella appena passata.
Tutti i punti saranno però contraddetti subito dopo, soprattutto il più importante, l'ultimo. La Lega delle Nazioni fu decapitata fin dall'inizio: furono esclusi gli sconfitti della guerra compresa la Russia dei bolscevichi, e gli stessi USA non ne fecero parte, questo per via del senato che a maggioranza repubblicana non aveva intenzioni di far parte di una lega con una manciata di nazioni europee; dunque il faticoso intento di Wilson fu subito stroncato.
dal way of life americano, gli interessi infattierano rivolti all'America del sud e non piuttosto all'Europa che li aveva trascinati in una guerra sfiancante. Proprio per questi motivi si susseguirono, dopo l'ultimo mandato di Wilson, tre presidenti repubblicani fino all'ascesa di Roosevelt. Il paradosso è quindi che al party delle nazioni l'organizzatore non c'è, e a rimanere nella società delle nazioni ci sono Francia e Gran Bretagna che diverranno i capi. Tutti dunque gli interessi franco-britannici saranno sostenuti dagli altri stati che dipendono molto dai due potenti europei. Se n'è già parlato, ma il 1918: l'anno decisivo della guerra che fu anche il più nero: i campi di battaglia sono letteralmente intrisi di sangue, gli eserciti in entrambi i fronti sono stremati, la Francia e anche altri stati dovettero poi fare i conti con una crisi demografica che non si vedeva dai tempi della guerra dei 30 anni.dalla peste nera, tre generazioni furono mandate al macello con una conseguente pesantissima ripercussione sulle economie dei paesi. Austria e Germania, che rimangono senza un fronte orientale di cui occuparsi, scatenano una doppia offensiva a Francia e Italia; arrivano però gli americani con quasi un 1 milione di uomini, dopo un anno intenso di addestramento, ad agosto si attua la controffensiva difendendo i territori (famosa controffensiva del Piave italiano). I nuovi alleati americani sono freschi, giovani e non straniati da 5 anni di guerra di posizione, sono meno esperti al fronte ma comunque essenziali per il crollo degli Imperi Centrali, i quali collassarono totalmente distrutti con il conseguente l'armistizio in ottobre. Il 9 novembre 1918 viene dichiarata autonomamente la Repubblica tedesca, facendo crollare l'Impero; con l'abdicazione dell'imperatore la Germania uscì volontariamente dalla guerra, per tutti i motivi del caso; così sfatando.Il mito poi alzato da Hitler del fatto che ci furono dei veri e propri nemici dei tedeschi che fecero perdere la guerra capitolandola. La vera vittoria degli alleati però non è tanto sul campo, al giorno della firma dell'armistizio il fronte occidentale non si era mai spostato; semplicemente la guerra dei materiali e il blocco navale che portò alla fame milioni di persone costrinse gli ufficiali a dichiarare bandiera bianca.
Il costo della Prima Guerra Mondiale fu incredibile: 1195 miliardi di franchi oro, circa 230mila di miliardi di Euro attuali (circa 1/3 del pil dell'Europa di allora). Il debito pubblico italiano che causerà anche le cicliche crisi successivi partirà dalla fine di questa guerra. Milioni di mobilitati, milioni morti; ma soprattutto milioni di milioni di dilaniati, feriti perenni e psicologicamente matti (shell shock bomb o successivamente chiamato disturbo da shock post traumatico) contraddistingueranno la grande guerra facendo nascere,
Per necessità, nuovi studi sulla chirurgia estetica e sulla psicologia.
L'Italia durante la guerra: c'è incertezza su come potrebbe finire questa guerra e sul loro vincitore; da una parte gli Imperi Centrali riescono ad accerchiare Parigi in pochi giorni, dall'altro l'Intesa riesce a difendersi bene. Inizialmente con il generale Pollio, con l'esercito sfiancato ancora dalla campagna in Libia, non vuole avere a che fare con la situazione bellica; ma in modo tutto misterioso Pollio muore, e gli succede Cadorna che invece è più interventista. L'altro personaggio importante è Sidney Sonnino, affare degli esteri che anche lui come Cadorna ha idee più interventiste e amicizie filo tedesche. Nel frattempo, mentre ci si chiede ancora se conviene o meno entrare in guerra, dal fronte arrivano notizie allarmanti sull'andamento di questo conflitto; allora iniziano le trattative per vedere chi offrirebbe di più.
creando un'aura di incertezza nei confronti dell'Italia (i cosiddetti "giri di valzer"). Varie proposte degli Imperi Centrali: in cambio della neutralità, gli sarebbe dato il Trentino fino a Salorno, confine Orientale fino all'Isonzo, Trieste "città libera", generico bottino coloniale ai danni di Francia e Gran Bretagna. Varie proposte dell'Intesa (Patto di Londra): in cambio dell'intervento a favore degli alleati, Trentino e Alto Adige, Trieste, Venezia Giulia e Istria (NON FIUME), Dalmazia settentrionale, Protettorato sull'Albania, L'Adalia turca, Cicladi del Dodecanneso. Italia della neutralità: periodo di forte dualismo e fondamento di tante ideologie che si manifesteranno in futuro; oltre che tra socialisti, primi germi del fascismo ecc. ma in particolare le due fazioni principali sono i neutralisti e gli interventisti. Nel frattempo lo stato dichiara la situazione politica di neutralità, in mododi aver tempo per decidere se conviene o meno entrare in guerra. Gli interventisti: protagonista indiscutibile il poeta Gabriele D'Annunzio. C'era un Interventismo liberale e imprenditoriale, legato più alla volontà di allargare i confini italiani sia economici che territoriali (la cosiddetta "potenza Italia"). Un altro tipo di interventismo era quello democratico, sostenitori di una nuova grande rivoluzione, la guerra viene vista come una grande quarta guerra d'indipendenza; sperano dunque che entrando nel conflitto si cambieranno radicalmente le sorti e le istituzioni del vecchio mondo. Molto più estremo è l'interventismo rivoluzionario, il quale il loro obiettivo è quello di entrare in guerra utilizzandola come grande conflitto contro l'Ancien Regime, in modo tale da instaurare la famosa rivoluzione proletaria (oltre al personaggio Corridoni, anche Mussolini tradendo il partito socialista si schiererà afavore degli interventisti). L'intervento futurista e dannunziano ha lo scopo di combattere il vecchio mondo, soprattutto l'utilizzo dello strumento bellico come pulizia borghese, tra i sostenitori oltre D'Annunzio anche Marinetti. L'interventismo nazionalista, opposto all'interventismo democratico, si dà l'obiettivo di entrare in guerra a favore dell'igiene del mondo, un movimento nazionale di estrema destra che si fonda sulla gerarchia e l'integralismo, senza nessuna debolezza interna e in grado di sconfiggere le altre nazioni facendo nascere la "terza Roma" (Corradini). Infine abbiamo l'interventismo irredentista, i cui seguaci intendevano entrare nel conflitto per strappare al controllo delle altre nazioni le terre strappate all'Italia nel tempo (Tirolo, Dalmazia ecc.)
I neutralisti: un tipo di neutralismo sono i neutralisti liberali, quindi che volevano rimanere neutrali per instaurare dei negoziamenti o arricchimenti,
l'Italia deve rimanere al classico sistema liberale che si è sempre affidato in modo da evitare inutili sprechi e minacciare il sistema liberale (Giolitti).