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SOSTEGNO DEL REGIME PER L'INCREMENTO DEMOGRAFICO
Nasce l'OMNI (opera nazionale maternità e infanzia) (1925) fornì assistenza alle madri e favorì la professionalizzazione femminile nella pediatria e nell'ostetricia, ma espresse una politica che relegava le donne al ruolo di madri di famiglia e riproduttrici della razza. Premiate le donne più prolifiche. Incremento demografico doveva avvenire soprattutto nelle campagne e furono presi provvedimenti per scoraggiare l'urbanizzazione, ma senza buoni risultati.
POLITICA 'URBANISTICA': Prevedeva l'abbattimento dei quartieri fatiscenti nelle zone periferiche, dove crebbero borgate prive dei servizi essenziali, tali scelte favorirono la speculazione edilizia, ma non mancarono realizzazioni importanti (stazione di Firenze). Dipendenti pubblici incrementarono i salari. Mussolini si scontrò contro il carattere imbelle degli italiani, mentre il ruolo della chiesa favorì.
Il consenso e il temperamento del regime fascista furono caratterizzati da tratti più aggressivi e intolleranti.
6.5 LA POLITICA ESTERA
Pur attraversando fasi diverse, la politica estera del fascismo fu caratterizzata da elementi di discontinuità che sono stati interpretati a seconda che si insistesse:
- Coerenza ideologica interna al regime
- Interessi strategici dell'Italia
Storici che hanno sottolineato il primo aspetto: hanno messo in evidenza la rottura operata da Mussolini nella tradizione diplomatica italiana con il suo tentativo di attuare un disegno imperialista, sprovvisto di adeguate basi economiche e militari. La partecipazione dell'Italia alla seconda guerra mondiale fu l'epilogo coerente di una aggressiva politica di potenza che ne fece un costante fattore di destabilizzazione degli equilibri europei.
Storici che hanno sottolineato il secondo aspetto: hanno distinto varie fasi della politica estera fascista, leggendone le oscillazioni del peso che il paese poteva esercitare a seconda delle
Alleanza continentali (prima con la Francia poi con la Germania). Il crescente allineamento di Mussolini a Hitler nel corso degli anni trenta fu in larga misura strumentale e la sua entrata in guerra a fianco della Germania fu il risultato contraddittorio di scelte non convinte).
La politica estera del fascismo fu volta ad accreditare all'Italia un ruolo di mediazione tra le potenze e di mantenimento degli equilibri europei. Mussolini era in cerca di una legittimizzazione internazionale, che in qualche misura ottenne partecipando nel 1925 insieme all'Inghilterra alla conferenza di Locarno.
Stabilizzatosi il regime e recuperato il controllo della Libia, crebbero le ambizioni espansionistiche negli anni '30. Nel 1933 l'Italia firmò un patto con Francia, Gran Bretagna e Germania, che espresse la volontà di inserire il nuovo regime hitleriano nel concerto europeo, ma l'uscita della Germania dalla Società delle Nazioni unite e l'avvio del riarmo
tedesco tolsero spazio alla funzione mediatrice dell'Italia. La minaccia tedesca all'indipendenza dell'Austria costituì un forte motivo di attrito tra Italia e Germania, quando Dolfuss fu assassinato (pg 35). Mussolini manifestò la sua volontà di tutelare l'Austria avvicinandosi alla Francia. Nel '35 l'Italia partecipò con Francia e Gran Bretagna a una conferenza delle nazioni vincitrici della Grande Guerra a Stresa e ne ribadì l'intenzione di respingere le violazioni dei trattati del 19 e i pericoli per la pace dell'Europa. Però l'Italia fascista preparò l'azione che mutò la sua politica estera: l'attacco all'Etiopia. Nel maggio del '36 venne piegata la resistenza etiopica guidata dal Negus Selasies, con una 'guerra totale' che scatenò la dura reazione da parte
Il testo formattato con i tag HTML sarebbe il seguente:e d e l l a S o c i e t à d e l l e N a z i o n i ,d i s p o n e n d o s a n z i o n i e c o n o m i c h e , b l o c c a n d o i rifornimenti esteri dell’industria bellica.
La guerra d’Etiopia rovesciò gli equilibri europei, l’Italia ottenne las o l i d a r i e t à d e l l a G e r m a n i a , nell’ottobre del ’36 la nascita dell’asse Roma-Berlino consacròl’intesa tra i due dittatori assegnando a Germania e Italia aree d’influenza diverse (Germania versoOriente, Italia nel Mediterraneo)
Passi successivi alla politica estera italiana: (1937-38)
Firma col patto antisovietico tra Germania e Giappone
Uscita dell’Italia dalla società delle Nazioni
Annessione dell’Austria al Terzo Reich.
Conferenza di Monaco apre la strada all’occupazione tedesca della Boemia e dellaMoravia, seguitadall’annessione dell’Albania all’Italia.
PATTO D’ACCAIO tra Roma e Berlino impegnò le
due potenze ad entrare in guerra’una a fianco dell’altra.
TOTALITARISMO (RIQUADRO)
Da ricerche e studi condotti da Arendt, Fromm e Adorno si arriva alla conclusione che nelle società moderne individuali deboli costituivano la forma ed esprimevano un bisogno di forte identità di gruppo, sul quale aveva facilità di innestarsi l’azione organizzativa e propagandistica di movimenti e regimi totalitari: la categoria di totalitarismo interpretava le dittature del 900 come esperienze politiche monolitiche, legate al tentativo di annullare ogni differenza individuale e ogni libertà della persona; per converso la democrazia si oppose per ridare valore a quelle differenze e a quelle libertà.
Brzezinski: i tratti comuni al fascismo italiano, al nazismo tedesco e allo stalinismo sovietico venivano identificati in:
- Presenza di un dittatore
- Presenza di un partito di massa
- di una polizia politica
- di un’ideologia assoluta
- concentrazione dei
Poteri economici nelle mani dello stato. Lascia in ombra i contenuti concreti dell'azione politica svolta dai regimi totalitari (quali fossero gli interessi sociali garantiti e le basi di consenso conquistate, quali i rapporti di burocrazia con lo stato...). Sono stati approfonditi i rapporti tra fascismo italiano, il nazismo tedesco e altri movimenti reazionari che si sono sviluppati tra le due guerre mondiali: il primo esperimento del fascismo italiano fu assunto come modello dal nazismo. L'estrema destra aderì al fascismo e al nazismo. Affinità ideologiche e politiche tra il fascismo, il nazismo e movimenti e regimi autoritari sono state registrate nel sistema austriaco, spagnolo e portoghese, a cui si aggiunsero durante la seconda guerra mondiale la Francia di Vichy e i movimento e regimi collaborazionisti (olandese, norvegese, slovacco...). Ci si è domandato se sia possibile considerare il fascismo come un fenomeno storico complessivo a carattere internazionale.
pur tenendo conto delle differenze che distinguono i casi nazionali.DE FELICE e BRACHER = hanno contestato tale generalizzazione perché essa rischia di cancellare differenze essenziali come quella politica dello sterminio razziale (solo nazista).
COLLOTTI: favorevole alla generalizzazione poiché trova dei tratti comuni nei diversi movimenti e regimi fascisti:
- rifiuto della democrazia parlamentare,
- opposizione al movimento operaio e bolscevismo,
- costruzione di uno stato totalitario,
- organizzazione gerarchica dello stato e della società,
- tentativo di organizzare le masse con strumenti di partecipazione e mobilitazione,
- carattere imperialista.
IL NAZISMO
L'AVVENTO DI HITLER. (GERMANIA)
L'ascesa del nazionalsocialismo è stata vista in due modi dagli storici:
- via particolare della Germania alla modernità (specificità tedesca),
- intrecciarsi delle cause del dopoguerra.
Tali interpretazioni non sono necessariamente contrastanti.
blocco nazionalconservatore della Germania guglielmina (industriali, commercianti, latifondisti, gran parte dell'esercito e della burocrazia statale) era ostile al parlamentiamo e alla democrazia (nelclima di frustrazione nazionale e disagio economico sociale del dopoguerra) cui poi si saldaronosettori consistentidella piccola borghesia, dei contadini e degli operai. Tale schieramento minacciò la stabilità della repubblica di Weimar (5.3), a delegittimarla ci si miseanche l'estrema sinistra. Crisi del 29 fece peggiorare la crisi della repubblica (produzione industriale dimezzata e crescita delladisoccupazione). Ultimo governo di coalizione tra: SPD (partito socialdemocratico tedesco), Centro cattolico e Partitodemocraticoguidato da Muller (socialdemocratico), si divise sull'alternativa tra tutelare con sussidi i disoccupati e difendere ilbilancio statale e il valore del marco. Si dimise nel 30. Governo di Bruning (leader del centro) cercava sostegno a dx ea sx perché privo di maggioranza parlamentare. COSA FA: politica economica deflazionistica del contenimento del debito pubblico e dell'inflazione non riesce ad attenuare gli effetti della crisi sui ceti più poveri e non protetti. Per ovviare alla mancanza della maggioranza, ricorse all'art. 48 della Costituzione: consentiva al cancelliere di legiferare senza il controllo parlamentare, esautorando così le istituzioni rappresentative. Non si oppose alle violenze della destra eversiva. È in tale congiuntura che va inquadrata l'ascesa dei nazionalsocialisti. Tra i motivi di questo grande successo vi furono le divisioni e l'impotenza delle altre forze politiche. La repressione dei moti comunisti attuata dal governo socialdemocratico (pg19) aveva scavato un solco di risentimento. La loro contrapposizione rifletteva inoltre una diversa composizione sociale: SOCIALDEMOCRATICI rappresentavano la classe operaia sindacalizzata delle grandi fabbriche. COMUNISTI: avevano seguito.tra i disoccupati. DIFFERENZE POLITICHE : SPD: intendeva salvaguardare la legalità democratica. COMUNISTI: ispiravano a infrangerla con una rivoluzione. L'ascesa nazista fu favorita da altre formazioni di destra. La vittoria si ebbe per aver compreso e utilizzato la nuova natura della politica di massa. La conquista dell'egemonia della NSDAP si ebbe tramite quattro risorse decisive: 1) Una tattica legalitaria; 2) Un'efficiente organizzazione paramilitare della violenza sul modello del fascismo italiano; 3) Un'abile propaganda attuata con nuovi mezzi di comunicazione; 4) Un leader carismatico che nelle parole e nei comportamenti esprimeva l'adesione totale a un'idea. L'organizzazione della NSDAP era diffusa capillarmente nei diversi stati federali della Germania in base a un criterio gerarchico di obbedienza dal suo duce Hitler. Alle strutture di partito si affiancarono organismi di massa (organizzazioni paramilitari S.A- sezioni militari).d'assolto- violenti contro comunisti e socialisti), nel '26 vi erano le SS (guardie del corpo di Hitler)