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CAUSE:
Non scoppia dall'oggi al domani, ma matura all'interno della società da circa un secolo. Alla fine del '700 la società francese è ancora organizzata su una società divisa in ordine:
- la nobiltà (1,5%)
- il clero (0,5%)
- terzo stato (98%)
Anche se questa tripartizione è molto più complessa, perché all'interno di una stessa classe ci sono differenze. Nella nobiltà c'è una nobiltà bassa, decaduta, che stenta ad andare avanti, la nobiltà di ufficio/di toga, che risiede nei Parlamenti di Parigi. Il 25% è improduttivo e appartiene alla nobiltà. Il clero si può distinguere fra bassa e alto clero: l'alto clero fa parte della nobiltà di corte, il basso clero invece è fra quelli che appoggeranno la rivoluzione. Gode comunque di importanti privilegi e benefici. Il terzo stato è composto dal 18% dalla borghesia, il rimanente invece sono...
contadini. Sul mondo contadino grave tutto il peso fiscale del Paese, oltre alle decime alla Chiesa, alle bannalità. La monarchia è in perenne debito finanziario e fiscale, perché la Francia partecipa costantemente ad ogni conflitto di quegli anni, ciò prosciugherà le casse dello Stato francese. Luigi XVI cerca di migliorare le condizioni finanziarie dello Stato e si succedono molti ministri dell'economia i quali trovano come unica soluzione a questo enorme debito pubblico quella di eliminare le varie esenzione e privilegi dei nobili e del clero. Necker sarà una figura fondamentale per la prima fase della rivoluzione, ripropone in modo più mitigato le idee di Turgot. Diventa poi di dominio pubblico le spese dellamonarchia. Il rendiconto al Re suscita un vespaio e Necker viene licenziato; lo sostituirà Calonne e poi Lomenie de Brienne i quali come unica soluzione trovano quella di promulgare una tassa fondiaria unica. Il parlamento diParigi denuncia l'assolutismo del Re e si chiede la convocazione degli Stati generali, che il ministro accorda. Luigi XVI cede nuovamente e il ministro viene allontanato e ritorna Necker. Dall'88 alla convocazione degli Stati generali si ha in questo periodo l'assoluta libertà di stampa. Emmanuel Joseph Sieyès il Terzo Stato è la nazione francese.5 maggio 1789 Si riuniscono gli Stati generali.
C'è già un problema: come si vota? Questo è il primo problema che porterà alla spaccatura rivoluzione. Si vota per testa o per ordine? Clero e Nobiltà vogliono il voto per ordine, il Terzo Stato per testa.
Per il primo mese si discute solo di questo, fino a che il 17 giugno si riunisce nell'Assemblea nazionale.
Gli elementi del clero e la nobiltà, in parte controvoglia e in parte costretti dal re, si uniscono all'Assemblea nazionale.
Si forma così l'Assemblea nazionale costituente, che sidà come scopo quello di scrivere una nuova Costituzione per la Francia, ciò preoccupa il Re, perché ridurrebbe notevolmente i suoi poteri. Il 14 luglio 1789 avviene la presa della Bastiglia. Ogni giorno cambia qualcosa, si mette in discussione ciò che si è detto il giorno prima e si va avanti rispetto a quello che si è detto. Dopo il 20 luglio si diffondono paure generalizzate per istigare il popolo contadino che ha come primo obiettivo gli assalti ai castelli signorili distruggendo gli archivi signorili. La situazione sfugge di mano, ma sfugge di mano anche all'Assemblea costituente e l'unica soluzione è quella di andare incontro alle pretese dei contadini. Viene abolito il sistema feudale, anche se avviene dietro ad un riscatto, che verrà tolto intorno al 1792. Il 26 agosto 1789 viene scritta ed emanata la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e dei cittadini. La monarchia è un caso particolare: si tratta di una monarchia.
Inadeguata di fronte a questa situazione. Il 5 ottobre le donne di Parigi si recano a Versailles ed impongono al Re e alla famiglia reale di trasferirsi a Parigi. Nel novembre propone a nazionalizzazione dei beni del clero ed emissione degli assegnati e favorisce una partecipazione popolare alla rivoluzione. La vita politica diventa una vita politica di massa, nascono i club, ovvero i partiti politici, che saranno poi l'anima del futuro processo rivoluzione. Il re sta giocando un doppio gioco perché da un lato non può che sottoscrivere tutto ciò che gli propone l'Assemblea costituente, dall'altro però vuole farsi da parte scappando (1791, fuga di Varennes). La popolazione, soprattutto spinta dai giacobini, chiede l'abolizione della monarchia. Questa è una grande frattura fra la parte moderata e quella più radicale, il popolo non è più disposto a sostenere la monarchia. Nel 1791 si ha la prima Costituzione, ce ne saranno
5. I girondini difronte alla crisi economica che la Francia stava attraversando in quegli anni vedono come unica possibilità di entrare in guerra contro la Prussia e l'Austria che avevano minacciato di distruggere Parigi se l'Assemblea non avesse ridato al Re tutti i suoi poteri. Anche il Re è d'accordo con la guerra, ma per un motivo diverso rispetto ai girondini, perché loro lo vedono come un mezzo per ricompattare il popolo attorno all'assemblea legislativa, mentre il Re sperava nella disfatta dell'esercito francese. È evidente che la nobiltà e la monarchia sono estremamente contrari alla rivoluzione. Si chiede così la deposizione del monarchia, che viene posto agli arresti. A questo punto si deve elaborare un nuovo modello di Stato. Nel settembre del '92 si elegge la Convenzione, proprio quando l'esercito francese ottiene la prima vittoria contro l'esercito prussiano. C'è la nascita della Repubblica.
La situazione però peggiore, iniziano a scoppiare alcune insurrezioni e per placarle viene nominato il Comitato della salute pubblica e il Tribunale rivoluzionario. Fase del terrore. Si approva una nuova Costituzione di carattere totalmente democratico, ma non viene mai applicata. Nel giugno 94 inasprisce maggiormente la politica del terrore. La legge dei sospetti viene maggiormente inasprita. È questa una situazione pesantissima e c'è un grande senso di paura. Si apre il periodo del Termidoro che è inaugurato da una politica uguale e contraria a quella di prima. Viene costituita una nuova Costituzione. Questa sarà una delle debolezze. Nel frattempo il Direttorio decide di portare avanti la guerra. Nel 95 il Direttorio decide di rilanciare la guerra contro la I coalizione antifrancese (1793-97). Napoleone sconfigge le armate austriache in Italia e conquista l'Italia centro-settentrionale. Firma una pace con l'Austria. L'importanza chestava assumendo l'esercito e Napoleone, il Direttorio, pur servendosi di questa figura, teme lo stesso Napoleone e dell'influenza che stava acquistando. Si riprende così la guerra contro l'Inghilterra e si allontana Napoleone dal territorio francese (Napoleone viene mandato a conquistare l'Egitto). 22/02/2019 La Rivoluzione francese tradizionalmente è vista come una rivoluzione borghese; ci sono invece altri studiosi che danno luogo ad una visione revisionista della Rivoluzione francese, infatti si mette in discussione che sia una rivoluzione borghese, perché si possono individuare diverse rivoluzioni, non si può parlare di una rivoluzione francese, ma di più: c'è la rivoluzione dell'aristocrazia (infatti l'aristocrazia nei parlamenti è quella che dà inizio alla rivoluzione contro le riforme di un monarca denunciato come assoluto). Sta di fatto che però la borghesia - che costituisceIl 18% del Terzo Stato e che detiene il 35% dei terreni – ha effettivamente il grosso potere economico in Francia, in questa fase la ricchezza è nelle mani della borghesia; la corona è in deficit cronico, dalla corona dipendono le pensione dell’aristocrazia di corte e dell’alta aristocrazia; gli altri ceti privilegiati si mantengono grazie alle esenzioni fiscali e ai privilegi che hanno; la borghesia detiene un proprio e vero potere economico e allora la Rivoluzione francese – non nella fase giacobina che in qualche modo tende a limitare il diritto di proprietà – nella fase napoleonica verranno duramente colpite le organizzazioni dei lavoratori e si creano in Francia a seguito dell’indirizzo democratico giacobino, quelle verranno colpite, ci sarà il divieto di associazione dei lavoratori, invece Napoleone si assicurerà di garantire assolutamente il diritto dei proprietari e quindi la borghesia di fatto si avvantaggerà enormemente.
Chi coglie i frutti della Rivoluzione è la borghesia, che vedeva nei vincoli feudali dei vincoli ad un'ulteriore espansione di una ricchezza che già possedeva precedentemente. Ma cosa si intende per borghesia? È la classe sociale che detiene la proprietà dei mezzi di produzione. Esiste LA borghesia o esistono LE borghesi da un punto di vista di definizione sociale, di strategie di mobilità sociale? Questa sarà una delle cose che agli inizi del 800 dovrà essere discussa. [L'età delle Rivoluzioni Il potere dell'Ancien Régime fino alla prima guerra mondiale - Erich J. Hobsbawm; 18 Brumaio (9 novembre 1799) Colpo di stato di Napoleone. Napoleone viene richiamato urgentemente in patria perché alle elezioni in Francia hanno vinto i giacobini, le camere iniziano ad essere egemonizzate da giacobini e dalla loro impostazione democratica radicale, iniziano ad essere prese misure che ricordano]
Il ’93e quindi come era già successo nel ’97, per cui si era chiamato l’esercito per annullare le elezioni vinte dai monarchici, ora si richiama Napoleone in patria per annullare quelle elezioni e per scongiurare il dominio giacobino nelle assemblee. Napoleone riesce a tornare dall’Africa in Francia e nel novembre del ’99 con l’esercito scioglie con la forza l’assemblea. Di fatto muta nuovamente la Costituzione (Costituzione dell’anno VIII) perché viene creato un sistema consolare, una sorta di triumvirato, costituito da Napoleone Bonaparte stesso da Sieyès – autore di – e da Ducos. Questo triumvirato sarà alla guida della Francia fino alla successiva mossa di Napoleone nel 1804 quando proclamerà direttamente l’Impero. La nuova Costituzione prevede la reintroduzione – è questa una caratteristica di Napoleo