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La società di massa: la questione giovanile
L'avvento della società di massa porta a mutare anche le percezioni delle diverse fasi del ciclo della vita e della differenza di genere (uomo-donna). La percezione delle fasi della vita non è uguale in tutta la storia dell'umanità. Ad esempio, l'idea di giovinezza di oggi non è uguale a quella del Medioevo.
Con la nascita della famiglia borghese e con lo sviluppo economico, muta l'idea di famiglia stessa, considerando diversamente le varie fasi della vita. Nasce a fine '800 un'idea più forte di giovinezza, intesa come fase della vita portatrice di particolari e specifici bisogni e che, in quanto tale, è rivoluzionaria (infatti non è più considerata una semplice fase di passaggio all'età adulta). Basti pensare che sono proprio i giovani che vogliono la Prima Guerra Mondiale. I giovani, quindi, modificano la società, tanto che l...
Categoria di gioventù nel Fascismo diventa spirituale e metafisica (cioè una condizione dell'anima) e non è solo uno stato demografico. Questo nuovo concetto di gioventù porta alla leva obbligatoria e alla diffusione dell'istruzione che prolunga l'età di ingresso nel mondo del lavoro. In questo modo i giovani vivono tutte le novità legate alla seconda rivoluzione industriale. La nuova idea di giovinezza trova espressione soprattutto in Germania con il moltiplicarsi delle associazioni giovanili. I movimenti giovanili sono, da un lato, il frutto della società di massa, ma dall'altro contestano la società da cui nasce la loro possibilità di considerarsi individui autonomi. Criticano, cioè, quei processi sociali di cui essi stessi sono il prodotto. Tra fine '800-inizio '900, i movimenti giovanili, nati per affermare la loro identità giovanile contrapposta a quella adulta, si politicizzano.
legandosi ai partiti di massa. In questo modo, la gioventù diventa un elemento chiave da controllare nei regimi totalitari.
La società di massa: la questione femminile
La questione femminile percorre tutto il '900 e arriva fino ai giorni nostri. Questa questione ha dato luogo alla "storia del genere". Durante la rivoluzione francese, c'era stata una dichiarazione dei diritti della donna che aveva posto la necessità dell'urgenza della parificazione uomo-donna. Ma questa necessità, in realtà, fu un processo lungo e lento. La donna, infatti, continuava ad essere considerata inferiore rispetto all'uomo (ad esempio non poteva aprire un conto in banca senza il consenso del marito). Con l'affermarsi della famiglia borghese, all'idea di inferiorità e disparità della donna si sostituisce quella di differenza che, però, viene assunta come strumento per rafforzare la discriminazione uomo-donna. L'uomo,
Quindi, è considerato soggetto pubblico e la donna, invece, soggetto privato. Nella sfera pubblica, prevalgono calcolo, razionalità, repressione disentimenti ed emozioni (doti richieste all'uomo), mentre l'affettuosità e i sentimenti sono propri della sfera privata. La donna è considerata l'angelo della casa, perché permette all'uomo nel privato di vivere sentimenti ed emozioni preclusi nella sfera pubblica.