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E IN EUROPA?
In Europa si va verso una crisi che sfocerà nella Seconda guerra mondiale.
- Condizioni troppe dure imposte alla Germania, dopo la fine della Prima
guerra mondiale, con il Trattato di Parigi, che la rendono uno stato instabile fino
alla dittatura nazista
- Non funziona il sistema della società delle nazioni perché manca la
presenza degli USA e dell’URSS, oltre ad un’organizzazione pragmatica
- Tensione rivoluzionaria dei totalitarismi, che in Europa governano due
degli stati più rilevanti: Germania e Italia, due degli stati più rilevanti al tempo,
continua tensione e fibrillazione, che produce attriti sempre più forti verso
l’esterno, si accentua la contrapposizione ideologica
- Politica di appeasement delle liberal-democrazie nei confronti dei
totalitarismi, atteggiamento di accondiscendenza, di arrendevolezza,
opinione pubblica contraria allo scoppio di un’altra guerra, ma con
quest’atteggiamento accondiscendente non fa che aumentare questo rischio
- Guerra Etiopia: Italia dichiara guerra nell’ottobre del 1935, si conclude nel 9
maggio del 1936. Dimostrazione di forza, colonizzazione durissima,
sfruttamento degli individui
- Espansione a Oriente della Germania: conquista Austria, occupazione
Sudeti, maggioranza tedesca. Conferenza di Monaco espressione più
grande della politica di appeasement, a Hitler viene concesso di occupare i
Sudeti, poi dopo pochi mesi occuperà la Slovacchia.
- Stesso clima portato dal Giappone, si espande in Manciuria e forma lo stato
fantoccio del Manciuguo, deposto ultimo imperatore Puyi
GUERRA CIVILE SPAGNOLA luglio 1936-marzo 1939
Il processo più traumatico di insediamento di un regime di destra si ha in
Spagna. Lì, nel 1923, un colpo di Stato compiuto dal generale Miguel Primo
de Rivera (1870-1930), appoggiato dal re Alfonso XIll (1886-1941), conduce allo
scioglimento del Parlamento e alla formazione di un regime autoritario. Il
governo avvia un piano di lavori pubblici che tuttavia non migliora affatto le
condizioni delle aree agricole, particolarmente povere e scarsamente leali nei
confronti del nuovo regime. La politica di ingenti spese pubbliche rilancia
l'inflazione e fa aumentare il deficit, mentre nel 1929 una cattiva annata
agricola produce contraccolpi negativi nelle aree rurali. L'insoddisfazione per
il regime si fa diffusa, anche all'interno dell'esercito. Primo de Rivera ne è
perfettamente consapevole e il 26 gennaio del 1930 decide spontaneamente
di dare le dimissioni dalla carica di Primo ministro. Le elezioni
amministrative che si tengono nell'aprile del 1931 sono caratterizzate da un
trionfo dei partiti di orientamento repubblicano. Il re Alfonso Xlll, pur senza
abdicare ufficialmente, decide di lasciare il paese. Si tengono allora le elezioni
per un'Assemblea Costituente, dalle quali emerge vincitrice l'alleanza formata
dai socialisti e dai repubblicani di sinistra. Il governo non riesce tuttavia a
trovare una soluzione per la questione agraria. Intenzione sia dei repubblicani
sia dei socialisti è di procedere a espropriare e ridistribuire le terre incolte:
gli uni vorrebbero impiegare le terre espropriate per formare uno strato di
piccoli proprietari; gli altri vorrebbero sperimentare forme di gestione
collettiva; il disaccordo tra i due partiti paralizza il governo e non permette
alcuna riforma che abbia un impatto significativo sulle strutture della
proprietà terriera. I moderati di sinistra si uniscono nel Fronte popolare, che
si presenta compatto alle elezioni del 1936. In termini di voti il Fronte
prevale di misura sul Blocco nazionale (lo schieramento di destra); in termini
di seggi la maggioranza ottenuta è più netta (276 seggi al Fronte, 150 al Blocco).
Il clima che si crea dopo le elezioni è caratterizzato da violenze reciproche
frequenti e talora brutali: da un lato vengono uccisi esponenti politici di destra,
preti e funzionari, vengono assaltate e saccheggiate chiese, monasteri e case di ricchi
proprietari; dall'altro si risponde con aggressioni e uccisioni di esponenti socialisti e
anarchici. A prendere l'iniziativa sono tuttavia i reparti dell'esercito di stanza
in Marocco che si ribellano autonomamente al governo repubblicano nel
luglio del 1936. Tra i generali che guidano la rivolta si impone ben presto
Francisco Franco (1892-1975). La guerra civile che segue alla ribellione delle truppe
antirepubblicane è caratterizzata da violenze terribili, da una parte e dall'altra.
L'Italia fascista sostiene la ribellione franchista garantendo all'esercito
ribelle i rifornimenti necessari con la propria flotta e inviando un contingente
di 70.000 soldati, fatti passare come volontari. Anche la Germania coopera,
inviando tecnici, materiale bellico e squadriglie aeree che sperimentano per
la prima volta la loro efficacia, bombardando indiscriminatamente anche
insediamenti civili. L'episodio più famoso e tragico è il bombardamento della città
basca di Guernica, che viene completamente rasa al suolo. Le truppe repubblicane
ricevono aiuti solo dall'Unione Sovietica che invia materiale bellico e si
adopera per il reclutamento di volontari.
Può essere considerata un’anticipazione della Seconda guerra mondiale
Negli anni ’30 stato arretrato rispetto agli altri stati europei, solo poche aree
industrializzate: Catalogna
Repubblica dopo dittatura Primo de Rivera e abdicazione di Alfonso XIII.
- Importanza esercito e forza armata di terra nella vita sociale e politica del
paese: garanzia per monarchia e alta borghesia, l’esercito interviene
- Il potere politico è ristretto nelle mani di pochi notai/notabili, nel cosiddetto
sistema del turno, persiste dall’800, in crisi solo nelle grandi città, specialmente
a Barcellona
- Peso rivestito dalla Chiesa: depositaria e proprietaria del capitale
immobiliare della Spagna, quasi egemone
La spagna inizia ad avere rivendicazioni più democratiche, nel 32 la Spagna si
dà una nuova costituzione, molto avanzata che mette alle strette i tre elementi
precedenti, si inizia a corrodere il sistema della Chiesa
Febbraio ’36: netta affermazione fronte popolare, grande maggioranza in
Parlamento, doppio seggi dei moderati di destra, non sono unitariemergono
proposte di legge che spaventano il sistema, ad esempio, riforma
agraria che espropria la Chiesa di quasi tutti i beni, istruzione
laicaSpagna molto cattolica
Pronunciamento in una colonia: Marocco, un colpo di stato fatto dall’esercito
18 luglio 1936, fa esplodere la guerra civile, quasi immediatamente si
configurano i due schieramenti che riflettono quelli della Seconda guerra
mondiale:
1. Chi era legato all’esercito, inizialmente guidato da un triumvirato, spicca
Francisco Franco, sistema autoritario, militarista aiuti: Italia fascista truppe
e armi Germania nazistaGuernica
2. Repubblicani, sistema liberal-democratico, spinto a sinistra, aiuto URSS
e volontari le cosiddette brigate internazionali. Italiani che combattono
contro italiani
Quasi 1 ml di morti
Prevalgono i miliziani dittatura che dura dal 39 al 75: no totalitarismo perché
Francisco Franco è un militare, presenza della Chiesa molto
importante.
A marzo del ’39 finisce guerra civile spagnola, ad aprile a New York viene presentata
un’EXPO, dove si presenta la tv, per risollevare l’economia americana.
SECONDA GUERRA MONDIALE
Non è facile trovare un singolo responsabile per la crisi che ha travolto l'Europa nel
1914: tutte le grandi potenze, quale più, quale meno, hanno contribuito a
soffiare sul fuoco delle tensioni internazionali che lo stesso sistema di
alleanze formatosi nei precedenti trent'anni non aveva affatto attenuato.
Non è per niente difficile, invece, individuare qual è il soggetto che dalla
metà degli anni Trenta spinge sistematicamente verso la guerra: è la
Germania nazista. I suoi capi non fanno certo mistero delle loro ambizioni: rimettere
in discussione gli accordi di Versailles e assicurare al Reich tedesco nuovi spazi e nuovi
territori verso est. Questi sono i capisaldi espliciti della loro politica estera. Si tratta di
una linea aggressiva che si muove in un progressivo crescendo. I primi obiettivi sono
rivendicati in nome di una <innocente> ricomposizione del popolo tedesco all'interno
di un unico Stato, il Reich.
1° settembre 1939 le truppe tedesche attaccano la Polonia. Il 3 settembre
Francia e Regno Unito dichiarano guerra alla Germania. L'Italia dichiara la
sua non belligeranza per l’impreparazione militare. A metà settembre i sovietici
attaccano la Polonia, gli Stati baltici e la Finlandia. È l'inizio della Seconda guerra
mondiale.
1° settembre 39 conquista tedesca di Danzica, Francia e Gr an Bretagna
dichiarano guerra, il 10 settembre Germania dichiara guerra al Canada
Evento più catastrofico della storia dell’umanità in relazione alle armi di distruzione di
massa messe in campo:
- Campi di concentramento
- Armi atomiche
Unico e solo responsabile Adolf Hitler
Considerata dagli storici come una seconda guerra dei 30 anni per motivi
ideologici
Guerra mondiale perché coinvolge tutti i continenti, unico escluso anche se
geograficamente no, è lo stato americano, molti teatri di guerra, si combatte
in molte aree diverse allo stesso tempo
Si combatte per eliminare un nemico: autoritarismo, nazismo fascismo
Tocca non solo i militari ma anche i civili: coinvolte 72 nazioni 1gm 32, morti 50ml
contro 10ml 1gm, morti civili 50% vittime contro 5% 1gm, più di 73 ml di persone
coinvolte nella guerra
Guerra fortemente ideologica, contrapposizione:
- Totalitarismo
- Liberal-democrazie
Diventa preponderante l’arma aerea
Guerra di grande movimento, molto rapida nel suo dispiegarsi su un territorio sempre
più vasto, rapido anche nel cambio degli schieramenti: Hitler e i suoi collaboratori
fanno una mossa veramente audace. Contando sullo stato di tensione che si è creato
tra Urss e potenze occidentali (che non hanno accolto l'offerta sovietica di partecipare
al loro fianco a un'eventuale guerra antinazista), vengono avviate trattative tra
diplomatici nazisti e sovietici che - con la grandissima sorpresa di tutti -il 23 agosto
1939 portano alla firma di un «patto di non aggressione» tra Unione Sovietica e
Germania nazista (detto anche patto Molotov-Ribbentrop, dai nomi dei ministri degli
Esteri sovietico e tedesco). Nel patto l'Urss dà carta bianca alla Germania per quanto
riguarda il «corridoio di Danzica», tutta la Polonia occidentale e la Lituania; la
Germania riconosce all'Urss la possibilità di occupare Lettonia, Estonia e Finlandia, la
Polonia orientale e la Bessarabia (Romani