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La spaccatura del movimento operaio italiano nel 1921
In Italia, nel 1921, vi fu una spaccatura, in analogia a quanto accadeva nei movimenti operai in quasi tutti gli stati europei. (Cominform: coordinamento dei partiti comunisti dopo la Seconda Guerra Mondiale, di cui facevano parte anche il Partito Comunista Italiano ed il Partito Comunista Francese). La Terza Internazionale (o Internazionale Comunista), detta anche Comintern), venne per favorire i rapporti con i paesi dell'Occidente, poi sciolta nel 1943 da Stalin.
Nel frattempo, i bolscevichi avevano raggiunto il potere all'interno dei Soviet ed erano stati in grado di mantenere le redini del comando. Però non avevano raggiunto il potere in tutto il paese, in cui era in atto una guerra civile che vedeva più fazioni in contrasto tra di loro. Infatti, vi era il governo bolscevico, a cui partecipavano anche i socialisti rivoluzionari (nella prima fase), vi erano le forze nazionaliste (la più forte era quella dell'Ucraina, ma erano presenti anche nei Baltici e lo.
stesso governo polacco), ma c'erano soprattutto i cosiddetti Bianchi, che erano un gruppo non completamente omogeneo, né ben organizzato, in cui erano confluiti i militari e quei gruppi che facevano riferimento al passato regime o, anche, che, pur non facendo riferimento al vecchio regime non si identificavano con il nuovo (ad esempio i liberali, i quali erano stati completamente esclusi dal processo rivoluzionario).
In appoggio ai Bianchi nella guerra civile vennero inviati aiuti da parte di molte potenze mondiali: dagli Stati Uniti, dalla Francia, dall'Inghilterra, in minima parte anche dall'Italia, anche se questi erano tutti in fase di smobilitazione dopo la guerra, nel senso che non vi era, da parte di alcuno stato, la possibilità di mobilitare nuovamente le forze militari per partecipare ad una rivoluzione, data la situazione generalmente abbastanza difficile del primo dopoguerra.
Quindi, nella prima fase della rivoluzione vi è una situazione
abbastanza confusa (chesi definì tra il 1920/1921), in considerazione che anche la Russia, nel 1917, era ancora in guerra, fino a quando non si giunse al trattato di Brest-Litovsk con i tedeschi.
Con la pace, si risolse anche il problema della partecipazione al governo dei socialisti rivoluzionari, i quali erano contrari a quel tipo di pace ed uscirono fuori dal governo, per cui da allora in poi i bolscevichi avrebbero mantenuto il governo ininterrottamente.
I bolscevichi, per mantenere il governo si sarebbero affidati, più che al consenso dei contadini e della classe operaia, ad un nuovo tipo di burocrazia che andava crescendo in modo esponenziale attraverso l'inclusione di persone che gestivano il potere in varie aree del paese o che vi facevano parte sia dal punto di vista gestionale, ma anche dal punto di vista della composizione dei vari organi del partito, e quindi dello stato.
La differenza tra i Bianchi (in questa fase di guerra civile, in cui il primo sbocco
direclutamento era l'Armata Rossa, poi vi era la polizia, poi vi erano alcune forme di Comitati di controllo locale) ed i bolscevichi fu il fatto che il reclutamento portato avanti da Lenin per il partito era fatto senza distinzioni di classi e di nazionalità. Questa situazione non era condivisa dai Bianchi, i quali non intendevano condividere questa promiscuità, che non ritenevano di dover attribuire alcun peso a persone che non ritenevano importanti nella costruzione della futura nazione. I comunisti, invece, reclutavano anche intellettuali appartenenti a gruppi nazionalisti, come gli ucraini, che durante l'impero russo erano stati esclusi dalla gestione del potere, reclutavano ex burocrati zaristi, anche appartenenti a classi subordinate, piccoli borghesi, furono mobilitati anche ex criminali, insomma furono capaci di creare un gruppo, di mobilitare persone in grado di gestire il potere, di diverso rango e provenienza. Parte di questa mobilitazione riguardava lasempre di una Russia unica ed indivisibile. Questo processo avrebbe portato anche alla strutturazione in maniera federale del nuovo stato come Unione Sovietica. L'ultima guerra che fu condotta dopo la fine consolidamento del potere sia contro i rivoluzionari anarchici, sia contro il governo ucraino che aveva cercato di distaccarsi dal processo rivoluzionario russo (ci fu addirittura una guerra dichiarata contro il governo ucraino), fu quella contro la Polonia, che finì nel 1921 con la sconfitta dell'Armata Rossa e con la fine della speranza di arrivare (una eventuale vittoria contro la Polonia avrebbe rappresentato una "testa di ponte") verso la Germania. Invece, parte della Bielorussia e la Polonia vinsero questa guerra. Nel frattempo, alcune sacche di resistenza venivano eliminate e, con la fine della guerra civile, con la sconfitta dei Bianchi, cominciava un primo processo di eliminazione fisica di gruppi che erano ritenuti potenzialmente destabilizzanti all'interno.
Il primo gruppo ad essere eliminato fu quello dei Cosacchi che erano ancora fedeli alla Russia Imperiale. Nel 1921, nella prosecuzione di questa politica un po' "saltellante" del governo sovietico tra "repressione" e "concessioni", analogamente per quanto era avvenuto con le altre classi, così avvenne anche nei confronti dei contadini, nei cui confronti fu inaugurata la cosiddetta "NEP" - Nuova Politica Economica -. La "NEP" sanciva la fine della requisizione agricola nelle campagne e la fine di un processo di creazione di aziende collettive (kolchoz) e di aziende controllate dallo stato o dai Soviet locali (sovchoz). La "NEP" determinò anche la fine delle agitazioni che erano presenti nelle campagne, determinate anche dalla carestia del 1921 che aveva causato anche un numero impressionante di morti (alcuni parlano di 5 milioni). Comunque, tra la carestia, la capacità del nuovo stato di affermarsi edUna nuova politica economica che fu lanciata proprio in quel periodo, che aveva frenato le rivolte contadine contro lo stato, nonché con la fine della guerra civile e di quella contro la Polonia, finalmente lo stato cominciò ad avere delle basi più salde. La "NEP" si basava su tre compromessi:
- I contadini, con cui viene rimessa in gioco la linea (inaugurata da Lenin attraverso le tesi di aprile) secondo cui veniva concessa, alle aziende familiari, la libertà di condurre tali aziende e di gestire e commercializzare i prodotti eccedenti il proprio fabbisogno, dopo aver versato agli organi statali una quota fissa prestabilita;
- La nazionalità dei contadini, che non erano solo russi. Di qui, la creazione, negli anni tra il 1921 ed il 1922 (congresso dei Soviet del dicembre 1922) dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS), per mezzo della quale le repubbliche entravano nel nuovo stato. Questo da un parte sollecitatosi sicuramente da
- ultimo compromesso è q