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L'urbanizzazione

A fine '800, la maggior parte della popolazione europea vive nelle campagne, ma c'è un graduale spostamento dalle campagne alle città. In seguito all'aumento della popolazione, le città si modificano urbanisticamente, passando da un assetto medievale ad uno moderno. Si assiste, inoltre, ad una divisione sociale degli spazi urbani. L'urbanizzazione, quindi, è una crescita della popolazione urbana che si sposta dalle campagne. Questo movimento è dovuto a due fenomeni: lo sviluppo industriale, che concentra nelle grandi città gli impianti industriali, e la grande crisi agraria, che colpisce tutti i produttori di grano, in modo particolare i ceti contadini più bassi. Questi ultimi perdono la terra e sono spinti ad andare in città, dove appunto c'è una maggiore domanda di lavoro.

L'Europa, tra i primi anni '70 e '90 dell'800, vive la cosiddetta...

lunga depressione, che è sia agrariache industriale. Quella industriale è dovuta al crollo dei prezzi, perché le capacità produttive delleindustrie europee superano la capacità di assorbimento del mercato e, quindi, ci sono più prodottiche consumatori. Essa spinge all'innovazione tecnologica e, quindi, alla seconda rivoluzioneindustriale. Quella agraria è di tipo capitalistico. Infatti le precedenti crisi erano legate alla penuriadei beni alimentari (soprattutto grani e cereali) ed erano dovute a guerre e carestie. La crisi di fine'800, invece, è dovuta al crollo dei prezzi dei cereali. Non è determinata, però, dallasovrabbondanza dei prodotti, ma dall'arrivo in Europa di cereali (ad esempio, grani americani) chehanno costi di produzione minori rispetto a quelli europei e, quindi, sono venduti a prezzi più bassi.Negli Stati Uniti, infatti, i costi di produzione sono più bassi di

Quelli europei per diversi fattori: dopo la guerra di successione, c'è la conquista del West con conseguente arricchimento di terre a basso costo, diffusione delle ferrovie e di macchine (mietitrici) e miglioramento del trasporto navale con la nascita delle navi a vapore. Di fronte al crollo dei prezzi dei cereali, alcuni grandi paesi europei impongono prezzi fissi doganali (protezionismo).

I contadini poveri, quindi, vanno in città. Cominciano così a sorgere all'interno della città dei quartieri operai, aree periferiche della città dove si insedia la classe operaia, nata in seguito alla seconda rivoluzione industriale. Nascono, inoltre, anche nuove aree istituzionali e di beni di servizio. Così la città acquista più importanza rispetto ai territori circostanti. Contemporaneamente la città comincia ad essere punto di riferimento particolare, attraendo anche nuove attività professionali e nuovi divertimenti di massa.

Le città diventano anche il teatro di nuovi movimenti di massa (scioperi, manifestazioni...). Il passaggio dalla campagna alla città non influenza solo le condizioni materiali, ma ci sono anche cambiamenti di mentalità. Infatti la città rappresenta la libertà perché l'individuo si perde al suo interno.
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Publisher
A.A. 2006-2007
2 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher pianeti2002 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Piva Francesco.