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FRANCIA
Nel 1848 la forma dello stato francese è quella della seconda repubblica ma, nel 1851, un colpo di stato da
parte di Luigi Bonaparte trasformerà la seconda repubblica francese in impero. Luigi Bonaparte prenderà il
nome di Napoleone III.
1 Settembre 1870: la sconfitta di Sedan di Napoleone nella guerra franco-prussiana consente anche all'Italia
di “approfittarne”, è l'anno infatti della marcia su Roma, ormai non più protetta dall'esercito napoleonico; in
quegli anni la capitale sarà infatti spostata da Firenze a Roma mentre in Francia nascerà la terza repubblica
francese. Sempre in quegli anni (1871) prende anche forma il tentativo di governo socialista chiamato “la
comune di Parigi” (1871) che viene repressa con 20 mila fucilati. L'effetto di tale governo, seppur breve, si
sentirà in tutta Europa e farà “paura” alla classe borghese.
Tra le conseguenze della sconfitta di Napoleone III la Francia perderà l'Alsazia e la Lorena che saranno
cedute alla Germania.
Nella terza repubblica francese molti poteri verranno attribuiti al presidente; esso infatti:
− eletto dal parlamento dura in carica 7 anni;
− è il capo delle forze armate;
− responsabile politica estera;
− potere di sciogliere la camera;
− Concede la grazia e la fiducia al parlamento
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Il Parlamento invece è formato da due Camere: l'assemblea nazionale (eletta a suffragio universale
maschile) e il senato (composto da una parte di senatori a vita scelti dal presidente tra deputati e
amministratori locali; solo alcuni erano eletti ma non dai cittadini.)
Boviange, nel 1889, tenta un colpo di stato ma fallisce e, nel 1890, la Repubblica è considerata e accettata.
La Francia si dimostra subito una nazione laica e nel 1905 c'è la legge di separazione tra stato e chiesa.
Con l'affare Dreyfus nascerà anche il movimento opinionista per contrastare le decisioni della magistratura.
Quest'ultimo, infatti, fu uno scandalo politico che divise la Francia per molti anni sul finire del XIX secolo.
Il caso scoppiò nel 1894, in seguito al presunto tradimento di Alfred Dreyfus, un ufficiale di artiglieria, as-
segnato allo Stato Maggiore dell'esercito francese, ebreo alsaziano. Accusato di spionaggio a favore del-
l'Impero Tedesco, fu convocato per un ispezione generale dal Generale Mercier il 13 Ottobre e in seguito
arrestato dal colonnello, Armand du Paty de Clam il 15 Ottobre dello stesso anno.
L'epilogo della vicenda giudiziaria avvenne dopo un processo svoltosi a porte chiuse tra il 19 e il 22 Di-
cembre, in cui fu degradato e condannato ai lavori forzati.
Il caso fu riaperto nel 1896 dal colonnello Georges Picquart, nuovo capo dell'ufficio informazioni dello Sta-
to Maggiore, il quale presentò ai suoi superiori una relazione nella quale dimostrava l'innocenza del capita-
no e accusava del fatto il maggiore Ferdinand Walsin Esterhazy, nobile di antichissima origine oberato dai
debiti di gioco. Il colonnello Picquart fu rimosso dall'incarico e spedito in zona di guerra.
Il colonnello Picquart riuscì però ad avvertire il vicepresidente del senato Kestener dell'accaduto ed in con-
temporanea lo scrittore ebreo Lazare, amico di famiglia di Dreyfus, fece partire un'intensa campagna stam-
pa a favore del prigioniero. Molti intellettuali radicali, per esempio Octave Mirbeau, aderirono alla cam-
pagna innocentista: l'episodio più famoso è quello dello scrittore Emile Zola che pubblicò il 13 gennaio
1898 sulla rivista letteraria Aurore una famosa lettera al Presidente della Repubblica Felix Faure, intitolata
J'accuse!
Lo Stato Maggiore rispose facendo arrestare Picquart, processando Zola per vilipendio delle forze armate e
scatenando sui giornali nazionalistici una violenta campagna contro ebrei, democratici e liberali.
Nel 1898 Ferdinand Walsin Esterhay venne allontanato dall'Esercito e confessò di aver contraffatto i docu-
menti del caso per ordini superiori, stessa cosa che ammetterà un alto ufficiale, il colonnello Hubert J.
Henry, prima di suicidarsi.
Dopo un ulteriore processo militare a Rennes, svoltosi in un'atmosfera pesantissima di pressioni e minacce
a giudici ed avvocati, Dreyfus fu condannato a dieci anni per la bizzarra accusa di tradimento con atte-
nuanti. In realtà, nel corso del processo era stata ampiamente dimostrata l'infondatezza delle accuse contro
di lui, ma la Corte Militare subì forti pressioni dallo Stato Maggiore (seriamente compromesso da tutta la
vicenda) affinché non annullasse la condanna precedente. In ogni caso, la decisione fu presa non all'unani-
mità, ma con una maggioranza di cinque voti contro due: è da notare che, tra i due che votarono per l'asso-
luzione, uno era il comandante de Bréon, cattolico praticante.
Per risolvere la palese ingiustizia, che creò forti moti di protesta nell'opinione pubblica, il Presidente del
Consiglio propose a Dreyfus l'escamotage della presentazione della domanda di grazia (che implicava però
un riconoscimento di colpevolezza, nel caso in specie assolutamente infondato). Per tacitare la querelle, che
tra molte tensioni politiche e sociali si trascinava ormai da lunghi anni, Dreyfus ed i suoi avvocati accetta-
rono.
Nel settembre 1899 Dreyfus fu graziato dal Presidente della Repubblica Loubet, venendo però pienamente
riabilitato solo nel 1906. Emile Zola morì invece nel 1902, e qualcuno ha pensato che la sua morte possa
essere stata provocata da una manomissione della canna fumaria della sua abitazione ad opera di personag-
gi legati all'Affaire. Picquart fu reintegrato nel grado di brigadiere generale e pochi mesi dopo divenne mi-
nistro della Guerra. Dreyfus subì un attentato (in cui rimase leggermente ferito) nel 1908, in occasione della
cerimonia di spostamento delle ceneri di Zola al Pantheon. Dreyfus visse fino al 1935.
Germania
Nel 1866 c'era la confederazione germanica e solo nel 1870 con la vittoria di Sedan su Napoleone III diven-
ta una nazione, il re di Prussia diventa imperatore di Germania e viene approvata una costituzione che fa si
che la Germania sia una confederazione di stati con uno stato “capitale”, la Prussia. Il primo ministro pren-
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de il nome di cancelliere ed è responsabile solo verso l'imperatore, che lo nomina ed ha il comando delle
forze armate. Non ha però bisogno della fiducia del parlamento.
Il parlamento è composto da due camere: il RAICHSTAG che viene eletto a suffragio universale maschile
ma ha poteri limitati, non avendo competenza in politica estera e in quella militare; poi c'è la
BUNDESRAT che è una camera formata di 60 membri nominati dai rappresentanti dei 25 stati eletti dai
governi regionali.
Ogni legge deve essere approvata da entrambe le camere (bicameralismo).
Con Bismark, come cancelliere, lo stato si fa carico della società e della prevenzione, la sfera pubblica è
pensata nei termini di stato nazione e la nazionalità è parte del modo di rappresentare lo stato. Un primo
conflitto si ha con i cattolici e contro i socialisti, nati nel 1875.
L'elemento in comune con Italia e Francia era l'assetto istituzionale che prevedeva che la Nazione fosse
chiamata a partecipare alla vita politica.
Ma che cos'è una nazione? Ci sono due tesi:
- la nazione come fenomeno naturale, come atto di volontà, comunità di persone che hanno dei tratti etici
culturali comuni;
- la seconda tesi invece dice che la patria è quella comunità che un individuo decide di adottare come sua
propria, è una scelta che ognuno rinnova tutti i giorni; ma non esiste in realtà una relazione tra lingue e na-
zione (si pensi alla Svizzera o ai dialetti italiani)
Italia
Si poneva il problema di insegnare la nazione alle classi analfabete, come disse D'Azeglio: “fatta l'Italia, bi-
sogna fare gli italiani”. Li strumenti principali sono
- La scuola elementare obbligatoria (in Italia Dante diventa simbolo nazionale)
- La leva militare diviene obbligatoria e della durata di 5 anni, utile per “mescolare” i cittadini e consentire
l'integrazione sociale
- Vengono introdotte le feste e i rituali pubblici, questo perché molta gente non sapeva leggere e scrivere e
vengono inventate le feste nazionali: In Francia il 14 luglio (presa della Bastiglia), in Germania il giorno
della battaglia di Sedan, in Italia la festa dello statuto la prima domenica di giugno poi il 20 settembre
(giorno della presa di Porta Pia), celebrato fino ai patti lateranensi.
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26 Settembre
La democratizzazione, la nazionalizzazione e l'estensione del suffragio nei vari casi europei andarono di
pari passo con la nascita e la crescita di un movimento socialista che vide la creazione di una nuova forma
politica, ovvero la forma partito. Prima di allora i politici erano notabili anche senza espressione politica
appartenenti all'elité cittadina e sostenuti dagli organi di stampa (quindi avvocati, giornalisti, farmacisti,
medici, ecc...). Dopo i cambiamenti del sistema elettorale e dei modi per fare politica invece vi fu un nuovo
cambio di elezione col suffragio; nel 1875 infatti nasce in Germania il primo partito socialista (SPD, partito
socialista democratico), seguito, nel 1880 dal partito socialista francese in Francia e dal partito operaio in
Italia. Il “partito operaio italico” diventa poi “partito dei lavoratori italiani” nel 1892 col congresso di Ge-
nova e nel 1894 prende il nome di PSI.
Nel 1898 nasce anche in Russia un partito socialdemocratico.
Gli elementi che caratterizzano tali partiti sono basati su uno statuto che determina la vita del partito stesso.
La segreteria viene eletta internamente in modo elettivo.
Intorno a partiti e sedi locali nascono case del popolo e pratiche sportive. Proprio lo sport, diviso in associa-
zioni sia femminili che maschili, diventerà un elemento distintivo del proletariato urbano.
Viene quindi mobilitata la responsabilità collettiva del popolo tramite militanza attiva.
Nascono i colori di partito (tipo il colore rosso), le feste tipo il 1 Maggio (1890 come festa dei socialisti) e i
simboli come il garofano o la rosa.
Uno dei cardini del socialismo è l'internazionalismo, non il nazionalismo Tutte le organizzazioni sono coor-
dinate da “riunioni” internazionali, come la I, la II e la III internazionale:
La I internazionale viene fatta con associazioni di lavoratori a Londra nel 1864
La II con i partiti socialisti dei lavoratori a Parigi nel 1889
La III internazionale invece unisce i partiti socialisti che si riconoscono nel comunismo marxista a Mosca
nel 1919.
La II internazionale, che stabilirà il 1 Maggio come fest