Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 7
Storia contemporanea - Dal centrismo alle elezioni del 1979 Pag. 1 Storia contemporanea - Dal centrismo alle elezioni del 1979 Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 7.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia contemporanea - Dal centrismo alle elezioni del 1979 Pag. 6
1 su 7
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Riforme e azioni dei governi italiani

I governi italiani hanno svolto un'importante azione riformistica, avviando una serie di iniziative nel campo economico e sociale per affrontare alcuni dei più gravi problemi che affliggevano la società italiana.

  1. Si è tentato di affrontare la sempre più acuta crisi dell'agricoltura e la consistenza dei latifondi con la riforma agraria del 1950.
  2. All'arretratezza economica del Sud Italia si fece fronte con l'istituzione della Cassa per il Mezzogiorno nel 1950.
  3. L'elevatissima evasione fiscale portò alla riforma fiscale nel 1951.

Nel campo della politica estera, i governi italiani hanno operato per un completo reinserimento del paese nel contesto internazionale, puntando a farsi accreditare all'interno del blocco occidentale. Già le scelte di De Gasperi e la sua vittoria elettorale nel 1948 andavano in questo senso, ma il passo decisivo che vinse le riserve degli alleati inglesi nei confronti di una completa riabilitazione dell'Italia si realizzò per l'aggravarsi della tensione internazionale.

sempre più radicale contrapposizione tra i blocchi favorì il consolidamento tra i paesi occidentali. In questa situazione l'Italia chiese, e alla fine ottenne nel '49, di poter partecipare all'alleanza atlantica. L'inserimento della NATO e la contemporanea radicalizzazione della guerra fredda provocarono l'accentuazione delle pressioni, soprattutto americane, per un ridimensionamento della sinistra nella politica e nella società italiane. Nello stesso tempo l'Italia sostenne in modo attivo tutte le iniziative di rinascita europea. Tuttavia l'Italia dovette attendere il '55 per essere ammessa all'ONU (visto che l'URSS si opponeva perché molte questioni riguardanti i paesi dell'Europa orientale non erano ancora state definite con il blocco occidentale) e per venire considerata un'alleata alla pari nell'ambito della NATO. Nel '55 con l'installazione sul suo territorio delle prime basi militari della NATO, l'Italia poteva definitivamente considerarsi inserita nel blocco occidentale.

Accettato a livello internazionale: l'isolamento connesso alle sue responsabilità nella 2° guerra mondiale era finito! La soluzione della questione di Trieste determinante per questa evoluzione fu la soluzione della questione di Trieste. Alla firma del trattato di pace, infatti, Trieste era stata improvvisamente posta sotto il controllo delle truppe angloamericane, mentre le zone circostanti, incluso l'Istria, erano state assegnate anch'esse provvisoriamente alla Jugoslavia. La situazione non subì cambiamenti fino alla fine del '53, quando il nuovo capo di governo italiano, il democristiano Giuseppe Pella, non sollecitò con insistenza gli alleati a sbloccare la situazione. Essi dichiararono allora di essere pronti a trasferire la loro autorità su Trieste all'Italia. Al rifiuto jugoslavo di accettare questa decisione si verificò una drammatica radicalizzazione che portò a manifestazioni e scontri fino alla mobilitazione di alcune divisioni dell'esercito.

Iniziarono allora delle trattative diplomatiche dirette tra i 2 governi interessati e nell'ottobre 54 venne raggiunto un accordo che prevedeva per Trieste l'amministrazione italiana e confermava per le zone circostanti la Jugoslavia. Solo nel 57, con il trattato di Osimo, sarebbe stato formalizzato e riconosciuto reciprocamente il vero e proprio inserimento dei 2 territori nei rispettivi stati. L'evoluzione democristiana La politica italiana fino al 53 fu dominata dal leader democristiano De Gasperi il quale, ininterrottamente a capo del governo dalla fine del 45, fu il principale artefice del passaggio dell'Italia alla nuova fase storica. Fu in questi anni che la Democrazia Cristiana costruì il suo radicamento nella società italiana (a partire dal mondo contadino e impiegatizio) che le avrebbe garantito la predominanza dei voti fino a quasi 50 anni. Nella sua proposta politica coesistevano i valori tradizionali cristiani (e il conseguente legame con l'associazionismo cattolico), alcune istanzeliberaldemocratiche e la difesa dei potenti interessi economici e corporativi. In tal modo la DC venne a occupare un esteso spazio politico che oscillava tra destra e sinistra e che fu alla base della cosiddetta centralità democristiana. De Gasperi tentò di garantire la continuità della sua politica centrista facendo approvare una legge elettorale maggioritaria che assegnava ai partiti alleati che avessero ottenuto il 50% dei voti un numero di parlamentari equivalente al 65%. In tal modo contava di assicurarsi una maggioranza stabile e di ridimensionare il peso delle sinistre. La legge, contestata dall'opposizione che la denominò legge truffa, non poté comunque essere applicata perché alle elezioni politiche del 1953 i partiti centristi alleati raggiunsero solo il 49%. La vecchia alleanza uscì dunque indebolita dalle elezioni e De Gasperi non ottenne più il consenso della DC per continuare a governare. La successiva legislatura fu perciò caratterizzata da una maggiore instabilità: si succedettero diversi dAmintore fanfani discostava vanoni(54) 10nnale nl 56 x le partecipazioni statali k doveva coordinare l'azione delle imprese possedute dallo stato e appartenenti all'iri, istituto per la ricostruzione industriale fondato nel 1933. Un'altra importante iniziativa fu la concessione del monopolio nelle estrazioni petrolifere nella pianura padana alla società statale eni (1957) in polemica con le principali società petrolifere internazionali. Questa politica infine andò di pari passo con l'integrazione economica a livello internazionale, il cui esempio più rilevante fu l'istituzione nel 1957 del mercato comune europeo. Risale a questi anni anche il primo importante completamento della costituzione, ovvero l'istituzione nel 1956 della corte costituzionale che poté pronunciarsi sull'ordinamento legislativo nazionale per renderlo coerente con i principi definiti appunto nella costituzione. A essa seguì nel 1958 l'istituzione del consiglio superiore della magistratura, ovvero l'organo di autogoverno dei magistrati, che in tal modo si sottraevano alle

Interferenze del potere esecutivo, ossia del ministro della giustizia. Questo attivismo di stampo riformatore fu un fatto più nell'Italia degli anni '50 e andò di pari passo con un'evoluzione della sinistra verso posizioni di tipo riformista.

La parabola del centro-sinistra. L'evoluzione del partito socialista. Dopo la denuncia dello stalinismo al XX congresso del partito comunista sovietico e l'invasione armata dell'Ungheria nel '56 da parte delle truppe del patto di Varsavia, molti nella sinistra iniziarono a prendere le distanze dall'URSS con l'obiettivo di sganciare l'azione politica italiana dai condizionamenti della guerra fredda. Nel '57 il partito socialista, sempre guidato dal suo leader storico Pietro Nenni, pose fine all'alleanza con i comunisti che sussisteva dal 1934 e, prendendo atto delle radicali trasformazioni in corso in Italia (la definitiva industrializzazione e il crescente benessere), abbandonò le prospettive rivoluzionarie.

nome d un riformismo k avrebbe dovuto governare, appunto, qsto storico passaggio. Accettò le regole parlamentari e il pluripartitismo nn slcm necessità momentanea, ma cm prospettiva strategica. Abbandonò l'antiamericanismo e sostenne, accanto all'obiettivo della socializzazione dei mezzi di produzione, quelli del pieno sviluppo delle libertà e della democrazia. Anche l'idea del partito classista venne sostituita da quella del partito popolare. Queste posizioni, comunque, incontrarono una decisa resistenza all'interno del partito e si affermarono compiutamente solo in seguito. La nascita del centro sinistra negli anni tra 1958 e 1962 si realizzò, a piccole tappe, l'avvicinamento tra DC e PSI. A tale soluzione la DC fu spinta anche per l'impraticabilità di ogni altra alternativa. Lo si era chiaramente visto nell'estate del '60 quando la costituzione di un esecutivo, il governo Tamboni, sostenuto dai partiti di destra (monarchici e neofascisti del movimento

sociale ita) aveva suscitato una profonda reazione nl paese, tanto da convincere la dirigenza democristiana e interrompere tale esximento. Fu nl 62 durante il governo presieduto da anfani k s realizzò l’alleanza governativa tra dc e psi cui s unirono anke∗ socialdemo∗ repubblicani l’alleanza venne poi confermata x tt la legislatura seguente nei governi presieduto da aldo moro. Leresistenze vs qsta nuova coalizione furono molte:∗ da una parte le forze d ispirazione liberale e in modo particolare il mondo eco, i settori +oltranzisti dll’alleanza atlantica e le correnti + tradizionaliste dlla kiesa∗ dll’altra il partico comunista k denunciava la volontà d rottura dl mondo dei lavoratorioxata dai socialistil’affermazione e il riformismo dlla nuova alleanzattvia, l’alleanza d centro sinistra s confermò e s stabilizzò∗ innanzitt xkè nn esistevano alternative praticabili in

parlamento* in secondo luogo ancora una volta, x una serie d avvenimenti esterni agli equilibri polinazionali, e in particolare il lento affermarsi dl disgelo tra usa e urss. Inoltre a seguito dll’evoluzione dlla kiesa cattolica, la qle sotto il new pontefice giovanni XXII avviò un profondo sforzo d adeguamento ai tempi moderni k doveva culminare nl concilio vaticano II tenutosi tra il 1962 -1965.* Infine una grande spinta al cambiamento proveniva dlle profonde trasformazioni eco incorso k erano accompagnate da un crescendo d rivendicazioni sociali. su un piano culturale le tradizionali concezioni liberiste apparivano in declino- nlla nuova fase d espansione- dfronte a qlle k prevedevano un maggior intervento dllo stato e in particolare una suaincisiva azione d programmazione eco. I principali interventi riformatori dlla prima stagione dl centro-sin (1962-1963) furono: 1. nazionalizzazione dll’industria elettrica, k colpì uno dei principali gruppi dl

Potere economico privato, e la sua concentrazione in un'unica società pubblica, l'Enel, favorì l'elettrificazione di tutto il paese.

L'innalzamento dell'obbligo scolastico

Dettagli
Publisher
A.A. 2008-2009
7 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher melody_gio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Macry Paolo.