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La questione della schiavitù e la guerra civile americana
Il terreno di scontro cruciale fu la questione della schiavitù, duramente criticata dal nord dove si formò un movimento abolizionista; il sud reagì esaltando la società meridionale come superiore. Decisiva fu la questione dell’estensione della schiavitù nelle terre dell’ovest: il Missouri con un compromesso fu ammesso come stato che consentiva la schiavitù, insieme a quello del Maine dove invece era abolita. Da quel momento la schiavitù non sarebbe stata permessa dal confine sud del Missouri.
Il mondo della schiavitù
La schiavitù costituì un aspetto strutturale dell'economia nazionale: l’immagine più comune del loschiavismo americano è quella della grande piantagione, ed essi erano considerati come oggetti di proprietà dei piantatori e strumenti di lavoro. Il lavoro era durissimo ed umiliante, gli schiavi erano privati della libertà e non potevano in alcun modo ottenerla. Essi
si sforzarono di sfuggire allarepressione sia indirettamente, preservando i loro usi e costumi, la loro religione, ma anchedirettamente con vere e proprie ribellioni, represse duramente e seguite dall’immissione di leggisempre più dure e punizioni sempre più esemplari.L’età jacksoniana e la nuova politica popolareJackson era stato eletto come candidato del Partito Democratico, che si presentava come il partitodella gente comune, contrapposta ai ricchi imprenditori settentrionali. Il partito democratico si3scontrava con il Partito Whig, di stampo neohamiltoniano, che proponeva un governo federale forte e unsostegno allo sviluppo economico. La contrapposizione tra i due partiti non era totale: erano entrambi afavore dello sviluppo capitalistico; le divergenze riguardavano al politica economica, la distribuzione deipoteri tra stati e governo centrale, la necessità di riforme sociali.La presidenza Jackson portò ad una democratizzazione dellarappresentanza: i requisiti di censo vennero attenuati e si affermò il sistema delle spoglie (affidare le cariche pubbliche a uomini del proprio partito). Jackson non rinnovò il mandato alla banca degli USA, distribuendo i fondi federali alle più banche statali. Il conflitto nord-sud iniziò a precipitare verso lo scontro aperto: il South Carolina si oppose alla nuova legge doganale, decidendo che ogni stato aveva il diritto di non applicare una legge federale all'interno del proprio territorio.
La società americana di primo 800
Le tre sezioni del paese erano profondamente diverse; gli americani non avevano fissa dimora ma tendevano a spostarsi alla ricerca di nuove occasioni di arricchimento. Accanto all'espansione delle aree agricole il primo 800 fu caratterizzato anche dall'espansione dell'industria e delle aree urbane, che ben presto saranno caratterizzate dalla civiltà dei consumi. L'immigrazione suscitava sentimenti
ostili erazzisti: gli USA erano visti come una terra di opportunità ma spesso gli immigrati rimanevano delusi. Durante tutta la metà del primo 800 la ricchezza a nord aumentò e si formò un ceto di nuovi grandiricchi con fortune colossali. La religione continuò ad essere molto importante, ma accanto alla chiesa anglicana nacquero altre tendenze religiose, le quali rivestivano anche un ruolo educativo e culturale.
Fermenti riformatori e lotte sociali Gli anni 20, 30, 40 videro dispiegarsi un'onda di riformismo. Oltre alle motivazioni umanitarie esso fu generato dalla religione (i predicatori esortavano le persone a riavvicinarsi a Dio e combattere materialismo e corruzione). Il riformismo coinvolse soprattutto il nord, che si sforzò di diffondere comportamenti e valori adeguati alle esigenze della società di mercato e del capitalismo. Le iniziative coinvolsero più settori:
- prigioni e asili per malati mentali: denuncia delle
condizioni disumane in cui vivevano i detenuti.
temperanza: un potente movimento chiedeva l'eliminazione del consumo di alcolici, riuscendo a convincere parecchi stati.
istruzione: fondazione di scuole pubbliche per assicurare a tutti i cittadini un'istruzione di base.
lotta alla schiavitù: molti movimenti proponevano l'abolizionismo. Alle campagne partecipavano anche gli ex schiavi, che organizzavano la fuga di schiavi dal sud e le donne, bianche e nere.
A partire dagli anni 20 molti cittadini si resero conto di come il sistema economico accentuava le disuguaglianze: le proteste dei lavoratori si moltiplicarono e nacquero i partiti dei lavoratori, che negli anni 40 e 50 assunsero carattere sindacale.
La strada verso la guerra civile
Negli anni 40 e 50 ci fu uno sviluppo dell'economia e lo scontro nord-sud si accentuò fino ad arrivare ad un conflitto aperto. Il nord continuò a crescere lasciando indietro il sud, mentre l'ovest era
sempre più attaccato al nord. Nel sud si diffuse l'idea che il nord lo trattasse come una colonia. Queste convinzioni erano aggravate dal diffondersi dell'abolizionismo. Occorreva risolvere la questione dell'estensione della schiavitù nei nuovi stati: mentre nord e ovest volevano vietarvi la schiavitù, il sud era convinto di avere il diritto di stabilirvisi coi propri schiavi. La questione riguardava la California: Wilmot propose una legge che vietava la schiavitù in questi stati. La legge divenne la bandiera per i coloni dell'ovest e per il partito Whig, che diedero vita al Partito Repubblicano nel 1854, di connotazione nordista. La questione della California venne risolta con un compromesso: la schiavitù era vietata, ma nel sud nuove norme federali la rafforzavano. La corte suprema dichiarò nel 1857 che il compromesso del Missouri era incostituzionale: nel 1860 il Partito Repubblicano vinse le elezioni con Lincoln e il South.Carolina deliberò la secessione dagli USA. La guerra civile americana Lincoln chiese al Congresso di poter usare militari per normalizzare la situazione in South Carolina, ma ne nacque un conflitto che si estese a tutti gli USA. Lincoln era un antischiavista, ma il suo obiettivo principale era di proteggere l'Unione e riportare gli stati del sud sotto il governo federale. Il South Carolina non colse le occasioni di riappacificazione e, all'apertura della guerra con lei si schierarono gli stati del sud, che diedero vita agli Stati Confederati d'America. La guerra durò 4 anni, l'economia ne fu pesantemente coinvolta e mobilitata, ma il nord alla fine prevalse: nel 1865 la confederazione cessò di esistere.
3. Dalla ricostruzione alla grande depressione
La ricostruzione e la nascita del "Jim Crow System"
La guerra civile segnò l'inizio di una crescente centralizzazione dei poteri del governo federale e la fine della schiavitù.
Si poneva il problema di come dare sostanza all'emancipazione dei neri, fornendo loro istruzione e terre, ma il nord non se ne fece carico. Dopo che Lincoln venne assassinato gli succedette Johnson, ex democratico, che promosse leggi perché i dirigenti della confederazione tornassero al controllo del sud. Nacque uno scontro con i Repubblicani che portò all'impeachment di Johnson, che rimase in carica, ma costretto a collaborare con essi: gli schiavi ottenerono il diritto di voto, che esercitarono a favore dei repubblicani. I bianchi del sud fecero di tutto per recuperare il potere; sorse il Ku Klux Klan, che uccideva i neri nel nome della supremazia bianca. A sud fu negato loro il diritto di voto. Washington approvò 3 emendamenti: l'abolizione della schiavitù, l'uguaglianza di tutti davanti alla legge, il divieto di privare un cittadino del diritto di voto per motivi di razza. Questi emendamenti lasciavano comunque la porta aperta alle discriminazioni.
Al sud continuò il razzismo e i linciaggi pubblici. I neri fuggirono dalle piantagioni, rivendicando i loro diritti, frequentando le scuole e facendo resistenza attiva. Nonostante questo molti emigrarono a nord, formando i ghetti neri.
La conquista del far west e il genocidio indiano
La colonizzazione dell'estremo ovest fu rapida e violenta, grazie allo sviluppo delle ferrovie, l'invenzione di nuove tecniche agricole che rendevano produttivo il grande deserto, la ricchezza di materie prime di cui l'ovest era ricco. I cow boys, immagine tipica del far west, erano salariati che lavoravano per paghe basse, si occupavano di condurre le mandrie nei macelli. Per colonizzare questi territori si sviluppò una nuova fase di guerre indiane: le truppe federali intrapresero durissime campagne, distruggendo l'ambiente dei nativi e sterminando i bisonti, loro principale fonte di sostentamento. Gli indiani vennero sterminati e le popolazioni superstiti vennero rinchiuse.
rivoluzione industriale ha avuto un impatto significativo sulla società e sulla vita quotidiana negli Stati Uniti. La crescita economica ha portato a un aumento della classe media e a una maggiore prosperità per molti americani. Tuttavia, ci sono state anche profonde disuguaglianze sociali e condizioni di lavoro difficili per i lavoratori nelle fabbriche. Le città industriali sono cresciute rapidamente, con l'arrivo di migliaia di immigrati in cerca di lavoro nelle fabbriche. Questo ha portato a sovraffollamento, condizioni igieniche precarie e problemi sociali come la criminalità e la povertà. La tecnologia ha reso la vita quotidiana più conveniente e confortevole. L'elettricità ha reso possibile l'illuminazione delle case e l'uso di elettrodomestici come il frigorifero e la lavatrice. I trasporti sono migliorati con l'introduzione dell'automobile e del treno a vapore. La cultura di massa ha iniziato a svilupparsi, con l'avvento del cinema, della radio e dei giornali. Questi mezzi di comunicazione hanno contribuito a diffondere idee e informazioni in tutto il paese. Tuttavia, la seconda rivoluzione industriale ha anche portato a problemi ambientali e sociali. L'inquinamento atmosferico e idrico è diventato un problema sempre più grave, mentre le condizioni di lavoro nelle fabbriche erano spesso pericolose e sfruttative. In conclusione, la seconda rivoluzione industriale ha portato a grandi cambiamenti nella società e nella vita quotidiana negli Stati Uniti. Mentre ha portato prosperità economica, ha anche creato disuguaglianze sociali e problemi ambientali.Rivoluzione industriale portò grandi cambiamenti alla vita di ogni giorno; il fenomeno principale fu l'urbanizzazione: le città si moltiplicarono e si ingrandirono, nacquero i suburbs, quartieri residenziali di periferia dove affluiva la classe media; si creò la società dei consumi. L'istruzione ebbe nuovo impulso, le scuole pubbliche migliorarono, nuove università venivano fondate. Lo sviluppo delle grandi imprese favorì la formazione di una nuova borghesia e di un nuovo ceto medio, che godevano dei frutti della crescita. La condizione femminile subì importanti mutamenti: le donne iniziarono in massa a lavorare ed intensificarono l'attivismo sociale. Un gran numero di donne si iscrisse all'università, ma le discriminazioni continuavano ancora, soprattutto nelle piccole comunità.
Immigrazione e comunità etniche
Tra fine 800 e inizio 900 ci fu una nuova ondata di immigrazione massiccia, proveniente
ava in condizioni di povertà e sfruttamento lavorativo. Nonostante ciò, molti immigrati riuscirono a integrarsi nella società italiana, aprendo attività commerciali e contribuendo allo sviluppo economico del paese. Oggi, l'Italia è un paese multiculturale, con una grande varietà di comunità straniere presenti sul suo territorio.