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Estratto del documento

XXIII:

-divieto di infliggere nuove condanne;

-ricerca di un nuovo modo positivo per rapportare la Chiesa alla società contemporanea;

-tentativo di risoluzione del delicato problema delle relazioni tra il cristianesimo e le altri

religioni e del diritto alla libertà religiosa;

-dibattito interno dei vescovi cattolici su questioni quali: riforma degli ordini religiosi,

definizione del loro ruolo e di quello dei preti e dei laici all’interno della Chiesa, i rapporti

con la Chiesa ortodossa e con le Chiese cristiane riformate e la revisione della liturgia

cattolica.

Il Concilio stabilisce inoltre l’abbandono dell’uso del latino nella liturgia a favore delle

lingue nazionali, comprensibili alla maggioranza dei fedeli. Viene ribadito l’impegno di tutti

i cattolici per la soluzione dei problemi sociali e per la costruzione della pace. La religione

viene presentata come esperienza di vita. Viene anche riformata la struttura interna della

Chiesa.

• Giugno 1963: morte di papa Giovanni XXIII e scelta del nuovo papa Paolo VI, che assume

la guida del Concilio. I vescovi cattolici comprendono l’importanza di iniziare il confronto

con le religioni non cristiane, in particolare con l’ebraismo e l’islam.

• Nascono le Comunità cristiane (diffuse soprattutto in Italia e Francia, dove si consolida il

fenomeno dei preti-operai caratterizzato dall’azione dei sacerdoti che condividono con i

lavoratori le medesime condizioni di miseria ed emarginazione), che hanno come obiettivo

quello di unire alla riflessione del Vangelo un nuovo modo di essere “comunità” eliminando

le differenze tra laici e sacerdoti e tra uomini e donne.

• Nascono anche in America latina le Comunità ecclesiali di base volte a diffondere la

coscienza dei propri diritti e la spinta verso l’organizzazione delle masse più povere. Queste

trovano l’appoggio della Conferenza episcopale latinoamericana di Medellin del 1968,

durante cui viene teorizzata la Teologia della Liberazione, che sollecita le masse

all’emancipazione, che sarebbe avvenuta soltanto attraverso una liberazione economica,

politica e sociale e alla lotta contro i regimi totalitari. La Chiesa di Roma tuttavia condanna

gli aspetti più radicali della Teologia della Liberazione in quanto portano a trasformare il

cattolicesimo da religione ad ideologia politica e sia perché mette in discussione le

tradizionali strutture gerarchiche della Chiesta stessa.

12.1 La Francia dalla Quarta alla Quinta Repubblica: l’affermazione del gollismo

• Charles De Gaulle, dopo la II Guerra mondiale diventa l’eroe nazionale francese e il

simbolo della Resistenza. Gode di grande prestigio internazionale.

• 1944: dopo la liberazione di Parigi, Charles De Gaulle dichiara la “non esistenza” del

regime di Vichy, visto come una pura invenzione della Germania nazista e si pone come

rappresentante della continuità repubblicana del paese.

• Con l’inclusione della Francia tra le potenze vincitrici, essa ottiene: la conservazione delle

sue colonie, l’assegnazione di una zona d’occupazione in Germania e l’attribuzione di un

seggio permanente nel Consiglio di sicurezza dell’ONU.

• Nominato capo del governo provvisorio, De Gaulle indice un referendum nell’ottobre 1945

riguardante la possibilità di adottare una nuova costituzione. La proposta viene accolta e le

elezioni dell’Assemblea costituente vengono vinte da: Partito comunista, SFIO, MRP

(movimento repubblicano popolare, nuovo partito di ispirazione cattolica).

• Gennaio 1946: De Gaulle spiazzato dalla vittoria delle sinistre, si dimette.

• L’Assemblea costituente adotta un testo costituzionale che prevede: il principio di

parlamentarismo assoluto e un sistema parlamentare bicamerale, che viene respinto in sede

di referendum.

• Giugno 1946: viene eletta una seconda Assemblea costituente che porta in ottobre ad una

nuova costituzione. Nasce quindi la Quarta Repubblica, fondata su un parlamento

bicamerale che possiede l’iniziativa legislativa, con un presidente eletto ogni 7 anni dalle

Camere e con un governo che deve avere la fiducia di maggioranza del Parlamento.

• 1947: con l’approvazione del Piano Marshall e i primi segnali di Guerra Fredda il patto

tripartito di collaborazione si scioglie (SFIO;PCF;MRP). inizia una lunga fase di

instabilità politica caratterizzata dalla mancanza di governi duraturi.

• 1947: De Gaulle fonda un nuovo partito che propone una riforma costituzionale dello stato:

Rassemblement du peuple français (RPF).

• Proposta del segretario del Partito socialista Mollet di creare un’alleanza tra socialismo e

cattolicesimo progressista, alternativa al comunismo e al capitalismo. non ha un grande

sbocco.

• Ricostruzione economica: viene varato il piano riformatore di Monnet di nazionalizzazione

e innovazioni tecnologiche. Monnet e Schuman (ministro degli Esteri) propongono il

superamento delle rivalità storiche tra Francia e Germania gettando le basi per l’unificazione

economica dell’Europa occidentale.

• Gravi insuccessi della Quarta Repubblica: sconfitta in Indocina nel 1954, scoppio

dell’insurrezione in Algeria che rende insostenibile la situazione. Ad Algeri nel 1958

s’installa una giunta militare di stampo secessionista. Timore di possibili tentazioni

golpiste torna al potere De Gaulle, chiamato dal presidente della Repubblica per formare

un governo di emergenza. De Gaulle cerca di sedare le tensioni in Algeria e vara un nuovo

testo costituzionale, approvato nel settembre 1958 con cui inizia la Quinta Repubblica.

Una riforma costituzionale prevede che il presidente della Repubblica sia eletto a suffragio

universale diretto.

• Dicembre 1958: De Gaulle viene eletto presidente della Repubblica da un collegio elettorale

formato da parlamentari e rappresentanti degli organi locali.

• Marzo 1962: sottoscrive gli accordi di Evian con il Fronte di liberazione nazionale, grazie

ai quali l’Algeria diventa indipendente.

• Viene nominato primo ministro Pompidou.

• In politica estera De Gaulle cerca di ottenere un potenziale nucleare autonomo (raggiunto

nel 1960 con l’esplosione della I bomba atomica) e di fare della Francia il perno di una

grande Europa.

• 1963: De Gaulle impone il veto all’ingresso della Gran Bretagna nella CEE in quanto legata

agli americani, da cui il presidente desidera sganciarsi (verrà ritirato nel 1967). Cerca

invece l’appoggio del cancelliere tedesco Adenauer, che inizialmente si dimostra

favorevole ai progetti gollisti ma, in seguito al ritiro, nel 1966, del contingente francese

dalla NATO, che sottolinea la volontà di fare della Francia il perno di un sistema alternativo,

se ne allontana.

• De Gaulle prende più volte le distanze dagli americani:

-1964: la Francia riconosce la Cina comunista.

-1966: condanna l’intervento americano in Vietnam.

-1967: condanna l’attacco israeliano nella guerra dei 6 giorni, schierandosi all’ONU al

fianco dell’URSS.

• il potere del presidente si indebolisce: De Gaulle nel 1965 entra in ballottaggio contro il

socialista Mitterrand in occasione delle elezioni presidenziali. Viene riconfermato.

• 1968: “maggio francese”, ondata di proteste studentesche scoppiate nelle università

parigine che coinvolgono anche i sindacati e la classe operaia. Si contesta il progetto

governativo di ristrutturazione del sistema universitario. La Francia è paralizzata dagli

scioperi e vi è il rischio di una vera e propria rivolta sociale. De Gaulle affida le trattative

con i sindacati a Pompidou , che arriva agli accordi di Grenelle e indice nuove elezioni

vinte dal partito gollista. Verrà sconfitto nel 1969 a seguito del rifiuto del piano di riforma

del sistema regionale, preparato dal suo governo. Egli annuncia le sue dimissioni e

Pompidou diventa presidente della Repubblica.

12.2 L’Italia dal referendum istituzionale al centro-sinistra

• Giugno 1945: viene chiamato a guidare il governo di transizione dopo la guerra Ferruccio

Parri, leader del Partito d’azione. Vuole segnare fin da subito la rottura con il passato

fascista e si concentra così sull’epurazione diretta nella pubblica amministrazione di tutti i

dirigenti pubblici e privati compromessi dalla dittatura e sulla forte tassazione sulle grandi

imprese e sui profitti di guerra. Tali progetti incontrano l’opposizione delle forze moderate:

Parri è costretto a dimettersi a dicembre.

• Il nuovo esecutivo viene affidato al leader della DC: De Gasperi, che rinuncia alle riforme

economico-finanziarie e fa approvare un decreto che stabilisce i compiti dell’Assemblea

Costituente (redazione del nuovo testo costituzionale, approvazione dei trattati di pace,

definizione della legge elettorale) e istituisce un referendum per trasferire la scelta

istituzionale dall’Assemblea all’elettorato che si svolge il 2 giugno 1946 insieme alle

elezioni per l’Assemblea Costituente. In questa occasione si estende anche alle donne il

suffragio passivo (possibilità di essere elette) mentre possiedono già il diritto di voto dal

1945. 9 maggio 1946: Vittorio Emanuele III abdica a favore di suo figlio Umberto di

Savoia. Ciò non serve a rafforzare tuttavia la monarchia sabauda in quanto nel referendum

la Repubblica ottiene 2 milioni di voti in più rispetto alla monarchia e Umberto II viene

costretto ad andare in esilio.

• Le elezioni dell’Assemblea Costituente vedono l’affermazione di 3 partiti: la Democrazia

Cristiana, Partito socialista e il Partito comunista. I suoi lavori durano circa un anno e

mezzo e la nuova Costituzione entra in vigore l’1 gennaio 1948. L’Assemblea Costituente

riesce a raccogliere, attraverso un lavoro di mediazione che sfocia in un vero e proprio

“compromesso costituzionale”, le principali caratteristiche culturali ed ideologiche dei

maggiori partiti. Dal punto di vista istituzionale elabora un sistema di tipo parlamentare con

due camere, la Camera dei deputati e il Senato, titolari del potere legislativo e della facoltà

di eleggere il presidente della Repubblica ogni 7 anni. Le due camere si differenziano per i

requisiti dell’elettorato attivo e passivo e per le modalità di elezione. La Costituzione

prevede inoltre un Consiglio superiore della magistratura; una Corte Costituzionale, che

deve controllare la conformità delle leggi; un forte decentramento amministrativo mediante

l’istituzione delle regioni e del referendum abrogativo.

• 1946: difficoltà politiche per il governo De Gasperi: dimessosi a luglio riottiene la carica e

costituisce un nuovo esecutivo formato da DC,PSIUP e PCI.

• Dicembre 1946: viene fondato il Movimento sociale ital

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
10 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher wegobroke di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Laschi Giuliana.