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SITUAZIONE ITALIANA DALL'UNIFICAZIONE FINO ALLA FINE 800

complessità e difficoltà per il nuovo stato italiano a partire dalla primavera 1861.

unità d'Italia modo di dire: rispetto ai confini odierni mancavano tutte le regioni dal Veneto verso est

(Trieste con sbocca sul mare) e mancava Roma, conquista resa impossibile dall'atteggiamento di

Napoleone III. Questione romana rapporto tra stato e chiesa. Da 1870 non esiste più stato della

Chiesa ma si parla comunque di questione romana. 1862 e 1867 Garibaldi tentò di risolvere la

situazione militarmente, nella prima il governo italiano pare avesse dato un avallo, ma richiamato

all'ordine da Napoleone III aveva impedito ai garibaldini di avanzare. Nella seconda volta si oppose

l'esercito francese. Nel settembre 1870 si risolve questione in seguito al collasso dell'impero

francese. Primo passo era stata annessione Veneto in conseguenza guerra Prussia e impero

Austro-Ungarico dalla parte della Prussia (1866). Trentino e Trieste annesse solo dopo 1 guerra

mondiale. Poca buona fama di cui godeva lo stato italiano. Si era costituito nel 1860-1861 grazie

alle truppe francesi. Veneto annesso grazie alle vittorie esercito prussiano. Roma conquistata solo

grazie al collasso dello stato francese. Stato giovane che non si unì grazie alle proprie forze,

immagine di una classe dirigente opportuniste, ambizioni dello stato maggiori delle proprie

possibilità.

Enormi problemi legati unificazione nazionale.

Brigantaggio: fenomeno lotta al brigantaggio fu terribile, feroce e senza esclusione di colpi.

Problemi di fondo visti in relazione agli enormi costi economici che l'unificazione aveva portato.

Cercare il pareggio di bilancio (alla nascita aveva incorporato deficit stati pre-unificazione), classe

dirigente liberale si diede come obiettivo risanamento conti pubblici. Più famosa tassa sul macinato

1868; oppure anche provvedimenti esproprio immobili appartenenti alla Chiesa. Difficoltà legate

anche al meccanismo di uniformazione nazionale delle leggi. Unificazione di leggi si arrivò solo

1865, tramite la scelta di dotarsi di struttura fortemente centralizzata. Centrale era la figura del

prefetto, rappresentante del governo nella dimensione locale → poteri enormi del prefetto. Codice

civile estensione fu ancora più lento, scelta di estendere a tutto regno d'Italia i codici presenti nel

vecchio regno di Sardegna. Piena unificazione raggiunta solo nel 1890 con una riforma complessiva

codice penale. Ceti dirigenti risorgimentali discussero molto su che assetto dare allo stato: alcuni

proponevano tipo federalistico. Quale grado di autonomia dovevano avere le autorità locali? Sia in

Italia sia nell'opinione pubblica europea pochi credevano nella sopravvivenza dello stato italiano

(situazione economica disastrosa, contrasto con la Chiesa, rivolte nel sud, diversità linguistiche e

culturali...). Solo 1880 carica di sindaco resa elettiva.

Composizione classe politica:

primi 15 anni rimase al governo componente mondo liberale come destra storica, coloro

• che si consideravano gli eredi di Cavour, ceto omogeneo composto da proprietari terrieri

arricchitesi, a favore della rivoluzione liberale risorgimentali, perché vedevano antichi

regimi come ostacolo alla possibilità di commercio. Dato culturale-politico: fedeltà alla

monarchia sabauda e allo statuto albertino. Idea che Italia fosse paese giovane con poche

risorse, destino economico del paese legato alla produzione agricola. Tenersi fuori dal

discorso internazionale sul colonialismo. Atteggiamento di “politica delle mani nette

(pulite)” nei confronti della politica internazionale. Destra storica per considerare

unitariamente dei gruppi che hanno fortissime caratteristiche locali: tratto distintivo della

politica italiana fino agli inizi 900 fortissimo localismo. Deputazione piemontese, quando

8 nel 1864 deciso spostamento capitale a Firenze, ci furono alcuni giorni di incidenti con un

centinaio di morti, in segno di protesta fu per anni e anni all'opposizione.

Diverso concetto di partito, termine usato come sinonimo di: → tendenza politico-ideologica

→ aggregazioni parlamentari. Dimensione organizzata dai partiti che in Italia non esiste,

maturata in seguito. Stato costituzionale concepito come Cavour: oltre alla fedeltà alla

monarchia, Cavour aveva realizzato semi-parlamentarismo (costituzionalismo → governo

predomina parlamento, e parlamentarismo → parlamento ha molto più potere ) misto:

statuto albertino disegnerebbe un modello costituzionale puro, nella prassi parlamentare

secondo cui senza la fiducia del parlamento i governi non possono restare in carica. Collegi

uninominali a doppio turno. Altra ragione per usare termine di semi-parlamentarismo è

l'equilibrio fra camera dei deputati e il senato della repubblica, per tradizione senato del

regno d'Italia ha avuto peso politico molto limitato. In GB al contrario i contrasti tra la

camera dei lord e quella dei comuni sono sempre stati una costante. Fino agli inizi anni 80

nel parlamento non sono rappresentati correnti estrema sinistra del mondo risorgimentale

(repubblicani). Non volevano riconoscere parlamento perché sottoposto allo statuto

albertino. Dopo elezione era obbligatorio giurare fedeltà allo statuto.

Parte sinistra dello schieramento parlamentare occupata da deputati di fede liberale ma di

• orientamento più democratico (settore adattati e costituzionalizzati al trend politico del

tempo). Sinistra storica, minoranza cospicua, ex cospiratori che hanno accettato come

compromesso semi-parlamentarismo, stato d'Italia. Connotazione sociale distintiva: ceti

medi urbani.

Rivoluzione parlamentare del 1876: il re (Vittorio Emanuele II) affida incarico di formare il

governo per la prima volta ad un esponente sinistra storica: Agostino Depretis. Termine rivoluzione

è esagerato. Spostamento avviene perché nelle ultime elezioni politiche la destra aveva perso un bel

po' dei 508 seggi di cui si componeva la camera: con il suo rigore economico aveva perso consensi.

Rivoluzione avviene dopo il raggiungimento del pareggio di bilancio. Non vuol dire che con la

rivoluzione parlamentare la sinistra storica abbia ottenuto al maggioranza parlamentare: fiducia alla

sinistra dovuta al frutto di un accordo tra destra e sinistra storica. Sono aggregazioni parlamentari

fluide. Accordo avviene in occasione della gestione delle ferrovie (convenzioni ferroviarie: termine

con il quale si indicava il fatto che la rete ferroviaria era proprietà dello stato, la gestione delle

ferrovie era delegata a più compagni private con cospicui capitali stranieri). Su questa questione si

spaccò la destra storica: se era più conveniente per lo stato rilevare o meno la gestione delle

ferrovie. Deputazione toscana (consorteria toscana) in particolare preferiscono allearsi con la

sinistra storica per garantire il rinnovo delle convenzioni con le ditte private, essendo loro stessi

azionisti di tali ditte. Sul piano teorico la sinistra era liberista. La “rivoluzione parlamentare”

evidenzia cambiamento di orientamenti della classe politica italiana di enorme rilevanza: la sinistra

storica, che va al governo grazie al sostegno di una parte della destra, sarebbe per ridurre le tasse (in

primis abolizione tassa sul macinato), ma la messa in pratica fu molto lenta, solo nel 1884 effettiva

tale riduzione. Investimento sull'istruzione (1877 legge Coppino, obbligo scolastico elementare, di

competenza delle amministrazioni locali), mentalità diversa dal punto di vista economico: sia

liberisti ma anche convinti dell'importanza essenziale per l'Italia del campo industriale. Per la prima

volta in Italia prendono corpo settori industriali non di tipo tradizionale (tessile), investire nei settori

moderni: acciaierie Terni, cavi elettrici della Pirelli → moderata protezione a difesa prodotti

nazionale. Elasticità della sinistra storica. Risvolto anche nella politica estera: Italia si butta nel

colonialismo; non più “mani nette” ma tentativi coloniali nel Corno d'Africa. Allargamento del

diritto di voto, da soli 500.000 elettori su base censitaria, approvata nuova legge nel 1882 che

quadruplica il numero elettori, circa 2 milioni, attraverso riduzione tassa richiesta, da 40 lire a 19 e

qualcosa, e soprattutto si può avere diritto di voto anche senza le 19 lire di tasse purché si dimostri

la capacità di leggere e scrivere o si dimostri di aver frequentato la seconda elementare.

9

13-03-2012 8 lezione

pag 34: in “Italia e l'ascesa di una potenza debole”

imprecisione del manuale: il governo per poter governare aveva bisogno della fiducia del

Parlamento accade solo dagli inizi del 900, in quest'epoca di cui tratta il manuale per poter

governare c'era bisogno solo della fiducia del re.

Sinistra storica voleva essere in tutti i campi modernizzatrice, proprio perché è una potenza giovane

deve buttarsi nella mischia, osare. Idea era di trovare sistema elettorale più moderno. Quello ideato

da Cavour si ispirava al governo britannico: 508 deputati ognuno dei quali eletto in un collegio

uninominale. Tra le tante idee passare ad un diverso metodo: “scrutinio di lista”. → considerazione

di fondo era che i collegi uninominali favorissero la frammentazione individualista della politica.

Scrutinio di lista: 508 circoscrizioni elettorali ridotte a poco più di 100, in ognuna di queste nuove

circoscrizione si sarebbero presentate diverse liste elettorali con dei nominativi, l'elettore sceglieva

la lista o il nominativo; innovazione nel superare l'individualismo, per spingere il sistema politico

italiano nella formazione di partiti politici organizzati, la stessa cosa vale negli stessi anni anche per

la Francia. Nel nuovo sistema conta relativamente di meno la persona, contando di più il

raggruppamento all'interno della quale si presenta la persona. Tentativi comunque sostanzialmente

fallimentare, agli inizi degli anni 90 si ritorna al sistema uninominale.

Nel 1882: “Triplice Alleanza” che unisce Italia, Impero Tedesco, Impero Austro-Ungarico.

Rinnovata più volte. Da questa scelta di Alleanza nasce opposizione di un raggruppamento del

parlamento che viene chiamato estrema sinistra, di ispirazione più estrema, unione del gruppo

parlamentare repubblicano, socialista, democratico-liberale.

Problema del trasformismo politico: nasce da un discorso di Depretis secondo cui è assolutamente

normale che i partiti politici e la maggioranza parlamentare può modificarsi a seconda dei grandi

disegni di legge che vengono in discussione in Parlamento. Comportamento addirittura teorizzato a

livello del presidente del consiglio, per comprendere esatta natura bisogna comprendere che in quel

periodo non esisteva un gruppo parlamentare definito, il problema del governo era di aggregare una

maggioranza il pi&ugrav

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Publisher
A.A. 2011-2012
59 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher peredhil di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Scavino Marco.