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DCA schierarsi con la Democrazia Cristiana

Sono due attori fondamentali:

  1. La Chiesa (crociata religiosa)
  2. La Chiesa, che contribuisce a fare della campagna elettorale una vera e propria crociata religiosa, costruita sull'opposizione di cristianesimo da un lato, e comunismo dall'altro. Pio XII e gli esponenti ecclesiastici decidono di impegnarsi in prima persona nella campagna elettorale (dopo che la chiesa era stata distante dalla politica per anni in seguito al non expedit). Lo stesso papa, con un programma radiofonico, la sera di Natale dà chiaro appoggio alla forza politica, chiamando disertori coloro che non avessero votato DC. La politicizzazione della chiesa si spinge fino a creare in Italia un clima di ritorno religioso, si moltiplicano le apparizioni mistiche, si vuole portare il sostegno elettorale al di là della politica.

  3. Gli USA (pressioni economiche)
  4. Altro fronte è fornito dagli USA, che hanno evidente interesse nella vittoria della DC, e partecipano attraverso due pressioni economiche.

modalità principali: 35 milioni di lettere che invitano a dare il voto alla DC (previa scrittura da parte dello stato stesso) vengono date alle famiglie italoamericane per essere inviate ai loro parenti italiani (le famiglie italoamericane sostenevano la famiglia italiana (le famiglie italoamericane sostenevano la famiglia rimasta in Italia con i soldi guadagnati in America).

I treni dell'amicizia: treni che attraversavano la provincia italiana portando gli aiuti del piano Marshall.

I treni annunciano, stessa modalità dell'annuncio delle fermate, che in caso di vittoria comunista avrebbero smesso di portare aiuti.

Esito elezioni 1948

Trionfo DC e avvio di una duratura egemonia politica. L'esito è molto chiaro: un trionfo della Democrazia Cristiana che raggiunge il 48,5% dei voti, la percentuale più alta mai raggiunta da un partito nell'intera storia repubblicana fino ai giorni nostri. A partire da questo momento la DC

sarà partito di maggioranza relativa per tutta la storia repubblicana italiana sino al '92 (crollo della prima repubblica) e governa da sola dando il via alla fase del centrismo. Del governo al centro, in cui governa con l'aiuto di piccoli partiti minori (repubblicani, social democratici). Sconfitta ed emarginazione Altro elemento è la sconfitta senza appello delle sinistre. delle sinistre (PCI e PSI) Cadono speranze di governare il paese da parte delle sinistre, la sconfitta è accompagnata da un progressivo senso di emarginazione politica dei partiti. Poco tempo dopo avviene un fatto che contribuirà a esasperare la situazione della sinistra: il 14 di luglio del 1948 il segretario Togliatti è soggetto a un attentato. Uno studente di destra, Antonio Pallante, lo attende fuori dal parlamento e gli spara ferendolo gravemente. La reazione dei comunisti è di prendere le armi e si scontrano con la polizia. Quindi risorgono le barricate, e viene proclamata.

Unarepubblica indipendente comunista sul monte Amiata. A placare la situazione furono:

La versione poetica: De Gasperi cerca di calmare gli italiani attraverso lo sport. In quel periodo sport principale era il ciclismo, Coppi amato dai comunisti, e Bartali amato dalla DC. In quei giorni Bartali gioca il Tour de France, De Gasperi lo chiama, dicendogli di conquistare la vittoria, che avrebbe calmato gli italiani.

In realtà: Togliatti dal letto di ospedale ordina ai suoi di deporre le armi perché sarebbe sopravvissuto e perché bisognava rimanere nelle istituzioni.

Il centrismo (1948-53)

Il decennio dal 1948 al 1958 è caratterizzato dal dominio della DC della scena politica da parte, con minimi aiuti di piccoli partiti.

Le principali tappe nella quale possiamo riconoscerlo sono:

Adesione alla NATO Dopo '52 ore di fila di discussioni, in parlamento si approvò l'ingresso dell'Ita nell'alleanza atlantica.

Il via al progetto europeo Seconda tappa è

L'ingresso dell'Italia nel progetto europeo. Ossia il progetto di integrazione europea fatto da tanti trattati e tante fasi, la prima è quella del 9 maggio del '50 con la CECA (comunità europea del carbone e dell'acciaio). L'Italia diventerà decisiva nel percorso europeo, tanto che i trattati del '57 saranno siglati proprio a Roma.

Lezioni Pagina 93

In riformismo rivolto al sud. Una serie di riforme volte ad agevolare la riduzione dello stacco fra nord e sud del paese. La prima riforma è quella agraria: che fu attuata fra maggio e dicembre '50, e consisteva nel espropriare le grandi proprietà latifondiste, soprattutto nel centro sud, e redistribuirle frazionate ai contadini, in modo da consolidare un'imprenditoria agricola (un bacino di voti per la DC allo stesso tempo). I contadini erano già organizzati sotto la Coldiretti che era politicizzata dalla DC.

Altro provvedimento è la cassa per il mezzogiorno, anche

questo periodo di crescita economica grazie al piano Marshall, che permette il finanziamento per la ricostruzione post-bellica. L'industria francese si sviluppa rapidamente e il paese diventa uno dei motori dell'economia europea. Instabilità politica Tuttavia, la Francia vive un periodo di grande instabilità politica durante la IV Repubblica. Il sistema parlamentare è caratterizzato da una frammentazione dei partiti politici e da frequenti cambi di governo. Questo rende difficile prendere decisioni rapide ed efficaci per affrontare i problemi del paese. La crisi di governo del 1954 è un momento di svolta per la Francia. Il governo cade a causa della questione dell'Algeria, che diventa sempre più problematica. Questo evento segna l'inizio di una serie di crisi politiche che porteranno alla fine della IV Repubblica e all'instaurazione della V Repubblica nel 1958. La V Repubblica: un nuovo sistema politico La V Repubblica è caratterizzata da un sistema politico più stabile e centralizzato. Il presidente della Repubblica ha un ruolo molto importante e il governo è guidato da un primo ministro. Questo sistema permette di prendere decisioni più rapide ed efficaci. Conclusioni La Francia, nonostante le difficoltà della IV Repubblica, riesce a superare la crisi politica e a continuare il suo percorso di crescita economica. La V Repubblica rappresenta un nuovo inizio per il paese, che diventa sempre più influente sulla scena internazionale.

Un'espansione economica con tassi di crescita superiori al 6% che farà parlare di Gloriosi Trent'anni (1945-75). Espressione coniata da Fourastié, un economista.

Crisi politica. Infatti, se a livello economico possono essere definiti anni gloriosi, a livello politico conosce una transizione tutt'altro che gloriosa. Conosce una crisi politica che ha origine nel gennaio 1946, quando il grande eroe della seconda guerra mondiale e capo del governo provvisorio, De Gaulle, decide di ritirarsi dalla vita politica in seguito a uno scontro politico avuto con i partiti: De Gaulle vorrebbe dare più poteri all'esecutivo attraverso una legge costituzionale. Pensava che l'umiliazione di Vichy fu favorita dalla fragilità del sistema parlamentare e dalla corruzione dei partiti.

I partiti, tutelati dal regime parlamentare, non sono d'accordo con la legge proposta da De Gaulle. De Gaulle si ritira dalla politica preannunciando le sventure che avrebbe incontrato.

La Francia, se non avesse modificato il proprio sistema costituzionale e non avesse dato una svolta al potere, avrebbe potenziato l'esecutivo. Si aspetta di essere richiamato da un giorno all'altro, poiché i partiti non possono reggere senza di lui, eppure resterà per più di 12 anni al di fuori del mondo politico.

Fattori di crisi della IV Repubblica (1946-58)

La storia della IV Repubblica Francese è caratterizzata da una serie di crisi che si sovrappongono:

Decolonizzazione

La decolonizzazione non avviene in modo pacifico e è caratterizzata da alcuni episodi:

  • Indocina (Dien Bien-Phu): Fu caratterizzato da un conflitto contro la guerriglia comunista guidata da Ho Chi Minh. La Francia tenta di venire a capo delle insurrezioni, ma andrà incontro a una sconfitta umiliante nella primavera del '54 nella roccaforte di Dien Bien-Phu. I vietcong circondarono la conca della roccaforte e attaccarono la base francese. Non solo la Francia veniva sconfitta di nuovo,
ma veniva sconfitta da un esercito di contadini comunisti. Questo causa un trauma identitario per un paese che credeva ancora di essere una grande potenza.
  • Crisi di Suez: in questo caso l'umiliazione non è militare ma diplomatica, in quanto la Francia è costretta alla retromarcia da URSS e USA.
  • Nord Africa - Algeria: La Francia non considerava l'Algeria (conquistata nel 1930) una colonia, ma a livello istituzionale era considerata una vera e propria regione francese. A partire dalla notte del 1 novembre 1954, una serie di attacchi colpisce i francesi in Algeria (piedi neri). La reazione francese (a sei mesi dalla sconfitta in Indocina), è particolarmente ferma e dura: non solo non riconosce diritto di indipendenza, ma la vive come secessione di un suo territorio nazionale. Il ministro dell'interno, Mitterand (socialista), dichiara in parlamento "l'Algeria è la Francia".

È la Francia". La guerra diventa presto violenta e cruda, e per domarla i francesi si trovano costretti a usare metodi particolarmente sanguinosi. La battaglia è coronata dal successo, si appacificano i quartieri arabi di Algeria, la Casbah.

Crisi identitaria. Alla decolonizzazione si aggiunge la crisi identitaria, il paese che ancora si considerava una grande potenza, ma viene battuto in più occasioni durante la decolonizzazione. Di conseguenza si chiede quale sia il suo ruolo sulla scena internazionale.

Crisi morale. Ben presto si somma anche una crisi di tipo morale. La Francia si rivela esportatore di tortura al di là dell'Mediterraneo. Il che ebbe un impatto, non solo per ragioni umanitarie per i popoli colonizzati, ma anche per i soldati mandati al fronte, subivano traumi rilevanti.

Instabilità governativa. Si succedono ben 22 governi guidati da 17 personalità differenti (durata di meno di 7 mesi a governo).

Frattura tra corpi dello stato.

Strettamente legato all'instabilità politica, ed evidente soprattutto nella guerra d'Algeria, è l'emergere di una frattura tra: i corpi dello stato, ossia l'esercito e la classe politica, e l'opinione pubblica. L'esercito non vuole concedere la resa (l'autonomia) in Algeria. La classe politica è particolarmente debole, perché viene ricattata dall'esercito, attraverso minacce di colpo di stato se avesse concesso autonomia algerina. I cittadini francesi, invece, stanchi di guerre (combattono ininterrottamente da 20 anni) vogliono stare a casa, a godere dei benefici del boom economico come gli altri giovani europei. Ritorno di De Gaulle La crisi interna a
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Publisher
A.A. 2017-2018
116 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher eff.97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Brizzi Riccardo.