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ANALOGIE E DIFFERENZE TRA MODELLI E STATUTO ALBERTINO

Modalità di adozione: solo la carta belga è frutto dei lavori di un'assemblea costituente, le carte francesi e lo Statuto sono concessioni dall'alto.

Forma di governo disegnata:

  • Fr 1814, 1830 e Statuto albertino 1848: la centralità spetta alla Corona Monarchia costituzionale pura
  • Belgio 1831: la centralità spetta al Parlamento e al Consiglio dei Ministri Monarchia parlamentare

NB Queste sono indicazioni che riguardano la lettera delle carte costituzionali, quanto affermano formalmente, non la forma di governo che effettivamente si instaurerà.

Priorità, vd. dopo

CHARTE/STATUTO ALBERTINO: tratti comuni

  • Centralità della Corona
  • Assenza di copertura costituzionale del Consiglio dei Ministri o del Presidente del Consiglio, cui non viene dedicato spazio
  • Parlamento bicamerale con
    • una camera elettiva censitaria
    • una camera "alta" di nomina regia
  • Fr 1814:

ereditarietà della carica di senatore- Fr 1830, Statuto 1848: no ereditarietà (La carta belga, al contrario: centralità del Parlamento e del Consiglio dei Ministri, copertura costituzionale del Consiglio dei Ministri e del suo Presidente, due camere entrambe elettive)

DEBITI LESSICALI E CONTENUTO

Nelle Carte francesi e nello Statuto ci sono disposizioni identiche: il debito linguistico è evidente. Tuttavia l'esito è differente: talvolta, anzi, a fronte di una terminologia pressoché identica, i contenuti sono diversi. Di fatto la circolazione delle carte costituzionali nell'Europa dell'800 ha fatto sì che il lessico si sia formalizzato e che determinati articoli venissero ripresi alla lettera all'atto di stendere una nuova carta, tuttavia non sempre a ciò consegue un'effettiva somiglianza.

es. "una camera è elettiva": principio affermato sia nelle Carte francesi, sia nella carta belga.

sianello Statuto, tuttavia, a seconda di quale tipo di legge elettorale fosse in vigore, all'atto pratico tale articolo aveva un effetto diverso. in sostanza: stessi articoli ≠ stessi esiti istituzionali PRIORITÀ DELLE CARTE COSTITUZIONALI Charte 1814,1930 - art 1: afferma il principio dell'eguaglianza - art 2-22: ripresa la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino priorità = diritti dei cittadini, in primis eguaglianza Statuto 1848 - art 1: religione cattolica di Stato - art 2-23: prerogative del Re e della famiglia reale - art 24: affermato il principio dell'eguaglianza, ma si prevedono eccezioni priorità = religione cattolica e prerogative regie Carta belga 1831 – consideriamo i titoli delle otto parti in cui è ripartita la carta (139 articoli in totale): - Territori - Belgi e i loro diritti - Poteri - camere - Re e ministri - Potere giudiziario - Provincie e comuni - Finanza - Forza pubblica è evidenteun’attenzione per il territorio, che è vista in garanzia dei diritti delle due comunità (valloni e fiamminghi) che convivono in Belgio. Priorità = territorio (garanzia per coesistenza delle due comunità) e diritti dei cittadini → PARLAMENTO Il “lungo ‘800” è stato definito il “secolo della borghesia” ma anche “il secolo dei Parlamenti”: la borghesia progressivamente acquista il peso politico che fin’ora le era stato negato (anche se molti settori rimangono in mano alla nobiltà), si esce dall’antico regime ed il Parlamento, istituzione “nuova” che incarna tale cambiamento, assume un peso sempre maggiore (ciò non significa che le monarchie non abbiano più forza: l’800 è ancora il secolo delle monarchie). Il rapporto che si instaura tra la Corona e queste nuove istituzioni è la chiave per determinare quale tipo di regime sia in vigore in un paese: a

Fare la differenza è la presenza o l'assenza dell'istituto della fiducia preventiva del Governo (in altre parole: se il Governo risponde al Re o al Parlamento).

Nell'analizzare i Parlamenti sono tre i parametri che dobbiamo prendere in considerazione:

  • Struttura (monocamerale/bicamerale, quest'ultima preferita e più frequente)
  • Rappresentanza, ovvero: chi viene rappresentato in tali parlamenti? Tale parametro si valuta sulla base del modo in cui queste Camere sono composte: se sono elettive (e che tipo di suffragio vige) o se sono di nomina regia (e se tale nomina è ereditaria o vitalizia).
  • Funzioni che assolvono (es. Reichstag tedesco è eletto a suffragio universale, quindi esprime un'istanza rappresentativa forte, tuttavia ha competenze deboli, pertanto viene vanificata la forza del suffragio!).

LE ISTITUZIONI RAPPRESENTATIVE SARDO-PIEMONTESI RAPPORTATE CON QUELLE EUROPEE COEVE

Camere alte

Senato sardo-piemontese e poi italiano:

Nomina regia, carica vitalizia, no ereditarietà della carica, numero non limitato di senatori ("infornate").

Composizione art. 33: Il senato è composto di membri nominati a vita dal Re, in un numero non limitato, aventi l'età di quarant'anni compiuti e scelti nelle categorie seguenti…

Ci sono dunque dei limiti alla nomina regia: il re può scegliere quanti senatori vuole, purché essi abbiano almeno quaranta anni e appartengano ad una delle categorie previste dallo Statuto, che elencano in buona sostanza:

  • Arcivescovi e vescovi (non a caso citati per primi!) NB: Il Non expedit del 1868 fa sì che tale articolo di fatto sia vano
  • Politici attivi da un determinato numero di anni
  • Alte cariche dello stato (diplomatici, magistrati, intendenti) sono tutte personalità estremamente vicine alla corona dato che era il Re a nominarle (art. 5)
  • Eccellenza culturale (e "coloro che con servizio e meriti eminenti avranno
illustrata la patria”)- Grandi possidenti, ovvero coloro che pagavano da almeno tre anniun’imposta diretta pari a un certo totConfrontiamo tali categorie con quelle vigenti per la Camera dei Lord nel Regno Unito:- Principi di sangue reale: i membri maggiorenni di sesso maschile della casa reale siedono alla camera dei Lord- Peers con titolo ereditario: fino al ‘700 i Peers sono nominati dal Re; a partire dall’inizio del’700, in concomitanza con l’arretramento della monarchia nel legislativo e con l’affermazione del governo di gabinetto, la nomina dei nuovi pari spetta al Re su proposta del premier. I pari con titolo ereditario non possono rinunciare al loro seggio e candidarsi per la Camera dei Comuni. Il titolo si lascia in eredità solo al primogenito maschio.I pari con titolo ereditario sono suddivisi in tre categorie a seconda dell’anzianità del loro titolo: Pari d’Inghilterra: pari che hanno ottenuto il titolo prima

del 1707 (unione del regno di Scozia e del regno d'Inghilterra)

Pari di Gran Bretagna: pari che hanno ottenuto il titolo tra 1707 e 1801 (unione del regno di Gran Bretagna e del regno d'Irlanda)

Pari del Regno Unito: pari che hanno ottenuto il titolo dopo il 1801.

- Peers scelti dalla Scozia. Non hanno seggio ereditario né seggio vitalizio: siedono alla Camera dei Lords soltanto per una legislatura.

- Peers scelti dall'Irlanda. Non hanno seggio ereditario ma seggio vitalizio.

- Lords spirituali: rappresentanti della Chiesa Anglicana. Sono una componente a fine '800 ormai residuale dell'Antico Regime.

- Quattro Lords of appeal: quattro giuristi non necessariamente nobili che costituiscono la componente più tecnica della Camera dei Lord. Sono nominati affinché assolvano ai compiti più strettamente giuridici nel momento in cui la Camera viene convocata in veste di Alta Corte di Giustizia.

E' evidente, nelle prime quattro

categorie (che sono anche le più consistenti) una spiccata fisionomia aristocratica: nella Camera dei Lord siede l'alta nobiltà. Nel caso sardo-italiano, invece, la situazione è diversa: non è previsto uno spazio in senato per la nobiltà in quanto tale! I nobili possono diventare senatori, ma in ragione del loro essere possidenti, politici, amministratori o vescovi, non in ragione della loro nobiltà! La composizione sociale del senato sardo-italiano è quindi meno spiccatamente nobiliare rispetto a quella del senato UK o Prussiano, è un senato - tecnicamente - più borghese. Anche considerando la sua componente nobiliare, si tratta comunque di una nobiltà più ampia e meno elitaria. Il caso francese: la Costituzione del 1814 riconosceva i titoli nobiliari risalenti all'età napoleonica la "nuova nobiltà" di matrice borghese viene riconosciuta ed ha accesso al Senato, chequindi ha una forte matrice borghese. Principi della casa reale
Peers
Nobiltà
È vero però che molte categorie erano egemonizzate o quasi egemonizzate dalla nobiltà, ad esempio quella degli ambasciatori o delle alte cariche dell'esercito.
Funzioni
Quali sono le funzioni della camera alta Sardo-Piemontese?
1) contitolare del legislativo insieme alla Camera bassa questo è un tratto tipico delle camere alte di tutta Europa: esse sono state pensate dai legislatori come dei contrappesi nei confronti delle camere elettive, per evitare una deriva eccessivamente democratica. Il secolo del liberalismo è connotato da una grande fiducia per le istituzioni rappresentative ma al contempo da un certo timore nei loro confronti, soprattutto a fronte di una possibile espansione dell'elettorato che, con la forza del numero, potrebbe portare le camere basse a posizioni giudicate estremiste. Pertanto ci si affida alle camere alte non elettive che, in quanto tali,espresso istanze più conservatrici che controbilancino eventuali eccessi democratici delle camere basse.
  1. Articolo 36: il senato sardo-piemontese e poi italiano si costituisce Alta Corte di Giustizia con Decreto del Re per:
    1. giudicare il crimine di alto tradimento
    2. giudicare il crimine di attentato alla sicurezza dello stato
    3. giudicare i Ministri accusati dalla Camera dei Deputati e i Senatori
Il Senato è anche il vertice del potere giudiziario. Tale prerogativa è mutuata dal modello UK: anche la House of Lords è il vertice del giudiziario. Nel caso UK, infatti, non si può parlare propriamente di separazione dei poteri bensì di bilanciamento dei poteri. Perché si sceglie di attribuire il ruolo di vertice del giudiziario alla House of Lords e quindi al Senato sardo-piemontese? Come mai la Camera Alta, pur essendo un corpo politico, viene espressamente istituita come organo giudiziario?
Dettagli
Publisher
A.A. 2008-2009
34 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/03 Storia delle istituzioni politiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GNZ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle istituzioni politiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Colombo Elisabetta.