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Determinate città portuali europee erano chiaramente le beneficiarie del commercio triangolare e
della tratta degli schiavi (in Francia soprattutto Nantes e in Inghilterra soprattutto Liverpool).
Bisogna anche ricordare gli effetti moltiplicatori del commercio triangolare dal quale venivano
stimoli alle costruzioni navali, al commercio con l’India, alle manifatture cotoniere in quanto con i
ricavi dei tessuti venivano comperati gli schiavi, ad essi (cioè ai tessuti) si aggiungevano anche
l’acquavite, il lino irlandese e ogni oggetto di metallo proveniente da Birmingham (come i fucili).
Già nel 1776 Adam Smith aveva dichiarato la schiavitù superata. Nel 1792 il re danese fu il primo a
proibire la tratta degli schiavi, la Francia aveva abolito la schiavitù nel 1794 ma Napoleone l’aveva
reintrodotta senza indugio. A causa della contrapposizione con l’Inghilterra essa venne abolita
definitivamente solo nel 1848. Altrove l’America delle piantagioni visse ancora a lungo del lavoro
degli schiavi e della loro tratta. Solo nel 1851 il Brasile, e la Spagna nel 1862 (per quanto
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riguardava Cuba), interdissero l’ulteriore introduzione di schiavi. L’abolizione della schiavitù
stessa da parte degli Stati Uniti nel 1865 richiese una guerra civile. A Cuba si dovette aspettare
fino al 1886 mentre in Brasile fino al 1888.
Capitolo sesto
La nuova Europa dell’emisfero nord e la prima decolonizzazione bianca
Per gli imperi mercantili in Asia l’insediamento degli europei (cioè la colonizzazione) svolse un
ruolo marginale, le cose andarono diversamente in America. Infatti non mancarono gli immigrati
spagnoli che portavano con sé le forme di vita proprie della madrepatria e che cambiarono il
paesaggio culturale con l’allevamento del bestiame e la coltivazione della vite e del grano.
La colonizzazione spagnola non ha creato una Nuova Europa ma a dato vita a qualcosa di nuovo, a
una mescolanza delle tipologie “colonia di insediamento” e “dominio coloniale”.
1. Nuova Francia in Canada e Nuova Olanda sull’Hudson.
Dal momento che il Nordamerica non offriva merci interessanti oltre i pesci di Terranova, i francesi
tentarono di stabilirsi in Brasile e in Florida. Solo quando gli europei ebbero imparato a ricavare
cappelli di feltro dal costoro, il Nordamerica ridestò l’interesse dell’Europa come fornitore di pelli.
Dal 1604 i francesi si stabilirono sulle rive dell’Atlantico (Fundy Bay), lì operava Samuel de
Champlain che nel 1608 fondò Quebec per dare una base sicura al commercio e alla pesca
francesi. In diversi viaggi di esplorazione si spinge a sud (viaggi resi possibili dall’amicizia con gli
indiani Algonchini e Huroni)) ed entrò in conflitto con gli Irochesi. Nel nord gli Algonchini erano i
partners degli europei nel commercio del pellame, mentre gli Irochesi nella zona dei Grandi Laghi
commerciavano con i concorrenti europei dei francesi.
Nel 1614 i mercanti di Amsterdam crearono una compagnia per il commercio delle pelli in quel
territorio (chiamato Nuova Olanda), nel 1618 i diritti sulla Nuova Olanda passarono alla
Compagnia delle Indie Occidentali. Nel 1624 la Compagnia tentò di insediare dei coloni in diversi
punti tra il Connecticut e il Dalaware ma gli avamposti sulla costa non poterono essere conservati,
così si ebbe una concentrazione sull’isola di Manhattan dove si sviluppò come capoluogo della
colonia la Nuova Amsterdam (essa si ispirò ai donatarios del Brasile e creò i patroons). La colonia
venne però conquistata dall’Inghilterra nel 1667. (La Nuova Olanda era diventata inglese).
Nel commercio delle pelli furono dapprima gli olandesi i concorrenti dei francesi.
Su richiesta degli europei si arrivò all’armamento con le armi da fuoco che gli Irochesi ottennero
dagli olandesi e nel 1626 sbaragliarono i Mohicani per poi volgersi contro gli Huroni. Sterminando
gli Huroni gli Irochesi poterono assicurarsi l’accesso alle pelli dell’Ovest. La Nuova Francia era
troppo debole per impedire tutto questo. La colonia non era in grado né di reggere agli assalti
degli inglesi né a quelli degli Irochesi e inoltre era indebolita dai contrasti religiosi fra gesuiti e
gerarchia ordinaria (i gesuiti, detentori della supremazia religiosa e molto influenti anche
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politicamente, avevano fondato un collegio a Quebec per l’educazione delle fanciulle e la cura
degli ammalati. Tutto questo sotto Richelieu).
Solo con Colbert la politica coloniale francese e quella relativa al Canada acquistò una sua
coerenza. La nuova compagnia delle Indie Occidentali limitò il suo intervento all’economia ,
mentre la politica e l’amministrazione rimanevano nelle mani dei rappresentanti della corona
(questo significava un più rigoroso cattolicesimo, una giustizia più efficiente e soprattutto
assolutismo).
Il nuovo regime trasferì in Canada delle truppe, i villaggi degli Irochesi furono distrutti e
quest’ultimi furono costretti a firmare la pace. Gli ufficiali diventarono dei signori mentre i soldati
in congedo furono messi a lavorare la terra, poiché la terra migliore si trovava lungo le rive del
fiume, furono organizzate delle farms su strette strisce di terra che conducevano verso l’interno
del paese e in mezzo furono costruite le dimore dei signori e le chiese. Colbert promosse
l’immigrazione e cercò di favorire l’invio di ragazze povere per sopperire alla mancanza di
domestiche bianche. Così la nuova colonia crebbe di popolazione e si sviluppò notevolmente.
Colbert aveva imposto un divieto all’ulteriore espansione della colonia ma aveva immediatamente
introdotto la deroga nel caso un’altra potenza minacciasse di impadronirsi del paese. Per i francesi
molto importante fu l’espansione verso l’area dei Grandi Laghi e ancora più a sud fino quando fu
possibile discendere il Mississipi fino alla foce battezzando il nuovo territorio “Louisiana”. A partire
dal Canada fu eretta una catena di forti nel sistema del Mississipi e dell’Ohio.
Protagonisti dell’espansione canadese furono gli avventurieri in cerca di pelli e i missionari
(soprattutto gesuiti) che perseguivano gli stessi fini realizzati nelle colonie iberiche, cioè civilizzare
e cristianizzare gli Indiani, pertanto il colonialismo francese non prevedeva la riduzione in schiavitù
degli indigeni o un loro isolamento dai bianchi ma piuttosto mirava ad entrare in contatto con loro
(ma tali contatti assunsero presto un carattere negativo a causa degli effetti demoralizzanti del
commercio di acquavite praticato da loro e da altri).
Nel XVIII secolo la Nuova Francia offriva una buona immagine di sé, la colonia bastava a se stessa,
costruiva navi ed esportava verso la madrepatria pelli e pesce, oltretutto essa non costava nulla a
Parigi fino a quando non si dovette difendere. Con Colbert si ebbe la svolta in senso mercantilistico
della colonia che doveva rifornire la madrepatria di preziosi prodotti.
A lungo i francesi conseguirono sorprendenti successi ma la sempre maggiore rivalità con
l’Inghilterra portò le due potenze a una serie di guerre (dal 1684 al 1763). Gli indiani erano dalla
parte dei francesi ad eccezione degli Irochesi.
Gli inglesi penetrarono nei territori francesi e conquistarono Quebec. Con la pace di Parigi la
Francia perse il Canada (ad eccezione di due piccole isole davanti a Terranova) a favore
dell’Inghilterra, mentre al Louisiana andò alla Spagna (come risarcimento per la Florida).
La Nuova Francia era diventata inglese.
2. La Nuova Inghilterra e la costruzione del Nordamerica britannico
Come gli spagnoli con la Reconquista anche gli inglesi avevano una sorta di esperienza di
colonizzazione con la conquista dell’Irlanda. Quindi fra i primi inglesi sbarcati nel Nordamerica non
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erano in pochi ad avere una nutrita esperienza su come comportarsi con dei coloni da un lato, e
con un ambiente di barbari dall’altro.
Essi volevano arricchirsi mediante i metalli preziosi o conquistandosi un dominio e ambedue le
cose non erano possibili in Nordamerica. La loro propaganda si serviva di un’intera gamma di
argomentazioni, l’America poteva rappresentare un mercato per lo smercio della lana, fornire
materiali per la costruzione di navi a basso costo, oppure frutti esotici, vi si poteva diffondere il
Vangelo ed attirarvi gli esiliati di fede evangelica di altri paesi e spedirvi i propri vagabondi
(l’Inghilterra è il primo caso in cui la colonizzazione è causata dalla sovrappopolazione). E in caso di
guerra avrebbe rappresentato un campo di addestramento per i soldati.
Inoltre gli inglesi benestanti erano scontenti del regime statale ed ecclesiastico, ai calvinisti
rigorosi non piaceva la linea imposta dalla Chiesa anglicana. A completare il quadro si aggiunse la
pace con la Spagna nel 1604.
Poco dopo la conclusione della pace commercianti e politici crearono una Virginia Company per la
colonizzazione del Nordamerica. Nel 1607 fu fondata Jamestown, che però era sempre sul punto
di crollare, a salvarla fu l’introduzione della pianta da tabacco. La Compagnia decise di distribuire
la terra in proprietà ai privati in modo di attirare gli aspiranti coloni. Ma la Compagnia nel
frattempo aveva fatto bancarotta così la gestione della colonia venne assunta dalla corona e
sottoposta a un governatore aiutato da un consiglio.
Tentativi di insediamento al nord erano naufragati fino a quando un gruppo di persone giunse a
bordo della Mayflower e vicino a Cape Cod fondò una colonia, rilevante fu anche la fondazione
della Massachusetts Bay Company che grazie a membri influenti poté procurarsi una propria
Charter regia (carta di privilegio). La colonia in base alla propria Charter venne amministrata da un
governatore e dai suoi aiutanti.
Già dopo pochi anni vennero creati altri insediamenti dai quali si formarono le colonie
indipendenti di Rhode Island e del Connecticut, mentre il Massachusetts estese il proprio controllo
alle colonie confinanti del New Hampshire e del Maine.
Mentre le restanti colonie seppero trovare un accomodamento con la Rivoluzione e la
Restaurazione, il Massachusetts si ribellò contro quest’ultima e contravvenne alle Navigation
Laws (le quali rinnovavano il Navigation Act, in base ad esso venivano escluse dal traffico fra
l’Inghilterra e le sue colonie le navi non inglesi, le colonie potevano importare ed esportare solo in
Inghilterra. Così stabiliva la politica commerciale mercantilistica).
Un passo importante fu la conquista della colonia di New York e la fondazione di una nuova
colonia, la Carolina. Nel nord si insediarono soprattutto gli emigranti dalla Virginia così che la
colonia dovette essere ripartita in North e South Carolina.
L’influente quacchero William Penn riuscì ad ottenere nel 1681 una Charter come P