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Variabili Aleatorie
Variabile aleatoria = quantità d’interesse determinata dal risultato di un esperimento casuale. Si può assegnare una probabilità ai suoi valori possibili.
Funzione indicatrice dell’evento A: IA assume i valori 0 o 1 a seconda se l’evento A si verifica o meno.
Esempio
Ho due componenti elettronici, ognuno dei quali può essere accettabile (a) o difettoso (d).
Ho 4 possibili esiti (a,a) (a,d) (d,a) (d,d) e le probabilità di questi esiti, supposte note, sono 0,49, 0,21, 0,21 e 0,09.
Indico con X la variabile aleatoria che indica il numero di componenti accettabili:
- P(X=0) = 0,09
- P(X=1) = 0,21 + 0,21 = 0,42
- P(X=2) = 0,49
Se con A indico l’evento "c’è almeno un componente accettabile", allora la funzione indicatrice di A diventa
- I = { 1 se X=1 o X=2
- 0 se X=0
- P(I=1) = 0,42 + 0,49 = 0,91
- P(I=0) = 0,09
Se le variabili aleatorie possono assumere solo un numero finito di valori, si dicono DISCRETE, altrimenti sono CONTINUE (es. tempio di vita di un componente).
La funzione di ripartizione F di una variabile aleatoria X
è definita come:
F(x) = P(X ≤ x)
ed esprime la probabilitá che la variabile aleatoria X assuma un valore minore o uguale ad x.
X ≤ F vuol dire che F é funzione di ripartizione di X.
Tutte le questioni di probabilitá legate ad una variabile aleatoria possono essere studiate tramite la sua funzione di ripartizione
ESERCIZIO:
Voglio calcolare P(a < X < b) a b
Note che é il numero di due eventi disgiunti P(X < b) e P(X ≤ a) = - P(X < a)
P(a < X < b) = P(X < b) - P(X < a) = F(b) - F(a)
Variabili aleatorie discrete e continue
Una variabile aleatoria é discreta se puo assumere un isiene finito o numerabili di valori.
Se X è discreta la sua funzione di massa è definita come
p(a) := P(X = a)
∞⁄i=1 p(xi) = 1
La funzione di ripartizione F puo essere espressa in funzione della funzione di massa:
F(a) = ∑⁄X ≤ a p(x)
La funzione che ne risultare á gradini
pY(y3) = P ( U {x = xi, Y = yj}) = ∑ P (X = xi , Y = y3) = ∑ P(xi, yj)
Le funzioni di massa individuali (o marginali) si possono sempre ricavare da quella congiunta, il contrario non è >>vero
ESMPIO:
Da un gruppo di batterie di 12, ne estraggo 3 a caso. So che nel gruppo ho 3 batterie nuove, 4 usate e 5 difettose.
Indico con X il numero di batterie nuove tra le scelte, con Y il numero di quelle usate.
- p(0,0) = p(X = 0, Y = 0) = (3 0) (5 3) / (12 3) = 10 / 220
- p(0,1) = (4 1)(5 2) / (12 3) = 40 / 220
- p(0,2) = (4 2)(5 1) / (12 3) = 30 / 220
- p(0, 3) = (4 3) / (12 3) = 4 / 220
- p(1,0) = (3 1)(5 2) / (12 3) = 30 / 220
- p(1,1) = (3 1)(4 1)(5 1) / (12 3) = 60 / 220
- p(1,2) = (3 1)(4 2) / (12 3) = 18 / 220
- p(2,0) = (3 2)(5 1) / (12 3) = 15 / 220
- p(2,1) = (3 2)(4 1) / (12 3) = 12 / 220
- p(3,0) = (3 3) / (12 3) = 1 / 220
Posso rappresentare le informazioni ottenute in forma tabellone
1) Devo calcolare la funzione di ripartizione di X/Y. Per a > 0 ho
FX/Y(a) = P(X/Y ≤ a) = ∬ f(x,y)dxdy = ∬ fX(x)fY(y) dxdy =
= ∫∞0 ∫ay0 fX(x)fY(y)dxdy = ∫∞0∫ay 0 e-x dx dy = ∫∞0 (e-x)| ay 0 dy =
= ∫∞0 (1 - e-ay ) dy = ∫∞0 e-y dy - ∫∞0 e-(a+1)ydy =
= [ -e-y] ∞0 - ( [ -e-(a+1)y] ∞0) =
= 1 - ( [
-e-y - e-(a+1)y ]
∞0 ) =
= 1 + (
1/(a+1) ) - 1/(a+1)
2) Ricavo la funzione di densita derivando quella di ripartizione rispetto l'argomento:
fX/Y(a)= d/da (1 - 1/
a +1) = (d/da(1) - d/da(a + 1))^-1 -((a+1)^-2 )
(p) = 1/
(a+1)^2 , a > 0
*xy ≤a → x ≤ay , y non ha limitazioni
∈ r ma per 1≤f è nulla
- by ∈ (0,∞)
x≤ay⇒ x ∈ (0, ay) (sarebbe -∞ ma per x < 0 è nulla)
27
ESEMPIO
X numero di ore che è necessario aspettare dalle 17 per l'arrivo di una comunicazione.
f(x) =
- (1/1,5) se 0 < x < 1,5
- 0 altrimenti
E(X) =
- = ∫01.5 x f(x)dx = ∫01.5 x (1/1,5) dx = (1/1,5) ∫01.5 x dx = (1/1,5) (x2/2)∣01.5
- = (1/1,5) (1,52/2 - 0) = 0,75
- In media è necessario aspettare 0,75 h, ovvero 3/4 d'ora.
PROPRIETA DEL VALORE ATTESO
• X v.a. discreta con funzione di massa p; allora per ogni funzione reale g,
E(g(X)) = Σx g(x)p(x)
ESEMPIO:
Quanto vale il valore atteso del quadrato di una v.a. con funzione di massa seguente?
p(0)=0,2 p(1)=0,5 p(2)=0,3
E(X2) = Σi=02 xi2 p(xi) = 02 0,2 + 12 0,5 + 22 0,3 = 1,7
• X v.a. continua con funzione di densità di probabilità f(x), allora per ogni funzione reale g,
E(g(x)) = ∫-∞+∞ g(x) f(x) dx
Proprietà della varianza
∀(a,b)∈ℝ,
Var(aX+b) = a2 Var(X)
Dimostrazione:
μ = E[X], E[aX+b] = aE[X] + b
Var(aX+b) = E[(aX+b)²] - E[(aX+b)]² = E[(aX+b) - E[aX+b]]² =
= E[(aX+b - aμ - b)²] = E[a²(X-μ)²] = a2 Var(X)
a²E(X-μ)2 = a²Var(X)
- Se a=0 → Var(b) = 0
- Se b=0 → Var(aX) = a2Var(X)
- Se a=1 → Var(X+b) = Var(X) → una costante non cambia la varianza di una variabile aleatoria
Def: La quantità √Var(X) è detta DEVIAZIONE STANDARD della v. a. X.
ESEMPIO
Una azienda produce dischetti per PC difettosi con probabilità 0,01
Sono venduti in confezioni da 10 pezzi. Il cliente è rimborsato se trova più di un dischetto difettoso.
Che percentuale di confezioni viene ritornata?
X = numero di dischetti difettosi in una scatola da 10
P(X > 1) = 1 - P(X = 0) - P(X = 1) = 1 - 10C0 (0,01)0 (0,99)10 - 10C1 (0,01)1 (0,99)9
= 1 - 0,91 - 0,90 = 0,0043
Se cambio le scatole, qual è la priorità di ritornare una?
n=3 p=0,0043
P(V=1) = 3C1 0,00431 0,99572 ≈ 0,013
V.A. di Poisson
di parametro λ
λ > 0. Se la sua funzione di massa è data da
P(X=x) = λx e-λ / x! , x = 0, 1, 2 ....
E(X) = λ Var(X)
Può essere usata come approssimazione di una binomiale di parametri (n,p) quando n è molto grande e p molto piccolo.
ESEMPIO
Sappiano che il numero medio di incidenti in un particolare tratto di autostrada sia pari a 3, calcolare la probabilità che la prossima settimana ci sia un incidente.
X = numero di incidenti nella settimana
Poissoiniana di parametro λ = 3
(n molto grande, è autostrada, p molto piccolo, nota che ogni unità sia disunto in un incidente)
P(X ≥ 1) = 1 - P(X=0) = 1 - 30 e-3 / 0! ≈ 0,9502
La somma di due poissoniane è ancore una poissoniana