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CULTURA GLOBALE E SENSO: DIFFERENZE DI SUPERFICIE E OMOGENEITA' DI FONDO
i media vanno intesi come veri e proprio luoghi di esperienza
tutto viene comunicato secondo una comunicazione sempre più universalizzata che mette in relazione più sfondi di riferimento. Si sta
creando un cultura globale, condivisa dal mondo intero. La comunicazione è mondializzata e riesce a declinarsi secondo le diverse
culture locali. Viene tenuto di base un riferimento che a sua volta viene declinato in base le culture con cui si entra in contatto. Tutto
ciò porta allo sviluppo di una super cultura unitaria!
I frame utilizzati sono comuni a tutti, ma sviluppati in maniere diverse portano alla differenziazione dei contenuti.
SOCIETA'-MONDO E MEDIA: FORME DELL'IDENTITA' E DELLA DIFFERENZA
al contrario delle epoche precedenti lo status sociale non è più determinato dalla classe di appartenenza ma si sviluppa nel corso della
vita. Il sistema suddiviso in classi sociali non è più un sistema di riferimento. L'individuo può ormai auto crearsi. . Nella società
mondo gli individui vengono considerati come costrutti sociali non più come unità biopsichiche.
La società usa l'individuo per i suoi scopi, come gli serve, producendo scarti non utilizzabili per le dinamiche societarie.
Non ci sono più le classi sociali ma vige il principio di inclusione ed esclusione. Bisogna essere tutti diversi quindi, raffiche si possa
essere utili alla società perché è la voglia di differenziarsi che porta gli individui ad una continua ricerca di esperienze. È attraverso la
differenza che si costruisce altro da sé!
I media svolgono un ruolo fondamentale per vedere le traiettorie tra identità e differenza.
MEDIA E IDENTITA': LA RIFLESSIVITA' COME DISTINIONE GUIDA
come si è già detto l'individuo si percepisce come un evento nella realtà ed i media hanno condotto tutto ad una forma di
industrializzazione dell'immaginario. Si tratta di una frattura tra esperienza e rappresentazione che diventano su processi
disaccoppiati tanto che è possibile elaborare rappresentazioni in modo diverso dai vissuti individuali.
LE CONDIZIONI DI POSSIBILITA' DELLA RIFLESSIVITA' DOPO IL MODERNO
l'individualizzazione riflessiva aiuta il soggetto a rendersi autonomo e lo orienta verso un'etica acquisitiva strumentale...
prima dell'età moderna le diverse tradizioni portavano l'individuo a svilupparsi in maniere diverse. Con la tradizione orale, solo i
cittadini del centro delle città erano informati ed al passo con gli eventi e avevano molte più possibilità di chi abitava in periferia...
anche la suddivisione in classi limitava notevolvemnte le possibilità.
Tutto inoltre dipendeva dalla casualità naturale o divina. La società si basava sulla riflessività dipendente: tutto dipendeva da dove
eri cresciuto, da certe credenze ecc...
nella società moderna tutto cambia.
La riflessività del soggetto è una riflessività individualizzata: l'individuo non trova forti risposte nell'appartenenza ascrittiva...ma
riflette su ciò che potrebbe essere, diventare e fare. I media ci mostrano le differenze... ci sono diversi modi di vedere le cose e
l'individuo si interroga su se stesso per decidere cosa vuole diventare! I media ci fanno dunque riflettere su cosa si vuole essere.
L'individuo pensa a se stesso tenendo conto anche del noi (società) quello che si struttura intorno alle forme collettive. Non si pensa
singolarmente, ma in relazione alla collettività
L'AUTONOMIZZAZIONE DELLA FINZIONE: IL DISPOSITIVO NEWS/NOVELS
i media fanno oscillare tra realtà e finzione. È nella modernità che la finzione non si mescola più alla realtà ma crea un vero e proprio
mondo a parte fatto di regole e convezioni appartenenti alla realtà fattuale.
Il moneto storico in cui si introduce tutto ciò è il teatro rinascimentale (ricordare il teatro di Shakespeare che mette lo spettatore nella
condizione di capire che ciò che vede è rappresentazione della realtà ma no n la realtà stessa)
con la nascita poi del romanzo viene sancita la produzione d un raddoppiamento della realtà.
La differenza sta nella distanza tra lettore e autore del testo: chi legge sa di essere immerso in una realtà fittizia.
È dentro il romanzo ma allo stesso tempo fuori.
LA RIFLESSIVITA' NEL MODERNO
proprio in questo momento possiamo mettere a fuoco l'evoluzione della relazione tra esperienza e rappresentazione per l'individuo
moderno. Nella comunicazione di massa tra individui si creano nuovi contenuti: la criticità verso il testo, la distinzione tra realtà e
finzione, l'orientamento alla contemporaneità, osservazione e riflessione. Il raddoppiamento della realtà sopracitato si riferisce al fatto
che vi è la realtà di chi legge e quella di chi scrive. Tra la realtà e la finzione si crea uno spazio ed è in questo spazio che avviene
l'elaborazione di senso poiché avviene l'immedesimazione.
Da una parte c'è chi scrive, dall'altra chi legge con fini e caratteristiche diverse e con diversi punti di osservazione.
NARRAZIONI MEDIALI E OSSERVAZIONE DI SECONDO ORDINE
con la nascita del romanzo borghese diviene attiva la pratiche dell'intrattenimento. Il lettore/osservatore non deve comunicare
necessariamente così può sviluppare un'osservazione di secondo ordine familiarizzando con essa: osserva i personaggi le loro
azioni...il contesti. Saranno i primi giornali a rendere la realtà visibile. Ma con la stampa la relazione individuo- testo si fa di massa.
VISSUTO E RAPPRESENTAZIONE
il vissuto non coincide con la rappresentazione degli stessi. Nei linguaggi di massa vissuto e rappresentazione si sganciano e la
singola individualità viene costruita attraverso questi linguaggi. I media diventano luoghi con gradi diversi di coinvolgimento. Il
soggetto si riconosce in un'azione rappresentata dal medium.
PROGETTARE CORPI
ormai la comunicazione non si basa più sul linguaggio corporeo a volte ci relazioniamo attraverso costrutti artificiali che posso anche
far scaturire le nostre emozioni.
RIFLESSIVITA' CONNESSA
Con l'avvento del web tutta la riflessività è connessa. Non dipende più nulla dalle tribù o dalle classi ma ma dalla tipologia delle
relazioni che si riescono a creare e gestire. La riflessività dell'individuo entra in connessione con quella degli altri (se pubblichi uno
status su fb di come ti senti, stai riflettendo su te stesso ma anche con gli altri e gli altri leggeranno e tu leggerai quello che scrivono
loro..) in più puoi decidere con chi restare in contatto, con chi condividere le cose ecc...
la riflessività diventa relazionale, ovvero è in relazione agli altri! Non penso solo a me ma penso anche ai gusti degli altri, se pubblico
qualcosa voglio che ci siano dei like e per averli devo tenere conto di ciò che piace alla mia cerchia di amici. Siamo alla ricerca di un
riflesso, un riscontro. La riflessività quindi tende a farci pensare a cose che siano accettate dagli altri. Cè una riflessività NELLA
connessione, ovvero voglio che l'altro condivida i miei pensieri, e la riflessività SULLA connessione, ovvero il riferimento riflessivo
sulla relazione sociale.
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UN NUOVO SENSO DELLA POSIZIONE NELLA COMUNICAZIONE: LA REALTà DEL FARSI MEDIA EI PUBBLICI
CONNESSI.
OSCILLAZIONE MEDIALE ED ELABORAZIONE DEL SENSO.
gli ambienti in cui viviamo sono pieni di media e sono molte le possibilità di attivazione di relazioni sociali. In questi ambienti si
cerca di sincronizzare i vissuti attraverso una riflessività connessa.
Gli individui sviluppano nuovi modi di comunicare e rielaborano le esperienze in base al gruppo a cui appartengono. (io/noi)
LA REALTA' DELLA MEDIAZIONE COMUNICATIVA
le relazioni interpersonali mantenute attraverso i socila network sono collegare da fili invisibili.siamo connessi decidiamo noi quando
rispolverare delle relazioni vecchie e restiamo in contatto anche se ormai perdiamo di vista molte persone. Conosciamo più gente, o
meglio, abbiamo più amici su fb che nella realtà perchè stringiamo amicizie anche con amici di amici solo per curiosità. Non solo
leggiamo ciò che gli altri dicono, ma scriviamo anche noi...non siamo più solo audience passivo, ma siamo attivi nella produzione di
contenuti mediali.
IL SENSO DELLA POSIZIONE NELLA COMUNICAZIONE
non siamo più oggetto di comunicazione ma siamo diventati soggettoooo! Non siamo solo consumatori, ma anche attori nella società
mediale. Fb serve anche a promuovere attività, gruppi, pagine su argomenti, il modo di vivere l'ambiente mediale è profondamente
cambiato.
UNA NUOVA RELAZIONE TRA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE E DI MASSA
se cambia il modo di comunicare cambia anche l'esperienza stessa della comunicazione. Il pubblico diventa connesso. Si può
comunicare subito e con tutti. Riusciamo a comunicare nello stesso tempo a più persone ciò che siamo e possiamo anche giocare
sulla nostra identità le persone in questo modo diventano media!
ALLE RADICI DEL FARSI MEDIA
IL MEDIATTIVISMO
(diventare un medium)
negli anni sono cambiate le tecnologie, e i modi di comunicare: si è passati ad esempio dai media mainstream degli anni 70 ai video
degli anni 90 fino ad ora con i social network.
Ormai le tecnologie per produrre comunicazione sono fortemente avanzate e alla portata quasi di tutti . Siamo arrivati ad un
mediattivismo nel quale troviamo una convergenza tra:
-un volere politico
-un movimento di approvazione delle nuove tecnologie
-la creazione di infrastrutture collettive condivise
-narrazioni che portano alla riflessione
-contenuti resi disponibili a tutti.
Un evento storico in chiave comunicativa è la streer television nata in italia tra il 2002 e 2005. queste tv occupano l'etere libero delle
tv e raccontano fatti quotidiani ripresi direttamente dalla strada. Sono poche le persone che seguono le street tv, ma tanto lo scopo è
profilare nel palinsesto quotidiano con un programma che porti i vissuti in diretta.
Da semplici consumatori quindi si diventa veri e propri produttori.
PRODUZIONE/CONSUMO: LA REALTà DEGLI USER GENERATED CONTENT
al giorno d'oggi sono molti i media usati nella quotidianità basti pensare a i blog, fb, twetter...
ed ogni giorno sono in continua espansione con formati diversi che diventano prodotti mediali come ad esempio foto, testi, video...si
crea quasi uno star sistem, perchè in base ai ike puoi diventare famoso o largamente conosciuto. Cambiano inoltre le condizioni di
possibilità del rapporto tra vissuto e rappresentazione. Siamo n