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Organizzazione degli spazi

DESCRIZIONE INGRESSO: Zona cuscinetto fra interno ed esterno in cui viene accolto il piccolo e in cui sono esposte informazioni e avvisi per la famiglia.

SALONE: Spazio ampio dedicato a momenti comuni.

ZONA PRANZO: Viene dedicato alle necessità alimentari, ma è momento di concentrazione su sensazioni interne/esterne tramite la manipolazione del cibo e di contatto significativo con gli altri (momento di conquista delle autonomie).

SALA RIPOSO: Ambiente protettivo con atmosfera di intimità con angolo morbido, luci soffuse, oggetti transizionali e a volte la presenza dell'adulto.

BAGNO: Spazio con arredo agevole e dotato di specchio per osservarsi in cui il piccolo sperimenta l'acqua come gioco e in cui il rapporto con il corpo e l'adulto che lo pulisce coincide con l'igiene personale.

ANGOLO MORBIDO: Zona in cui sperimentare diverse posture con funzione di contenimento.

ANGOLO MORBIDO: I più grandi imitano per finta gli altri in...

un luogo di relazione, comunicazione, linguaggio e scambio sociale. (luogo ricco simbolico di offerte in angolo simile all'angolo morbido ma con libri che possono essere letti dall'educatore o dai piccoli soli o in gruppo. Passa molto tempo) Cesto contiene diversi oggetti per l'esplorazione percettiva e funzionale e viene spostato secondo necessità. Immagini fungono come addobbi della sezione e generano stimoli sul piano visivo e comunicativo. Mobile posto nella sezione lattanti come proposta esplorativa per primi passi favorire il raggiungimento della posizione eretta. Spazio di zona libera da divieti e pericoli con materiali strutturati e non che permette l'esplorazione libera e piacevole. Movimento specchio favorisce la scoperta di sé e dell'altro per la costruzione di un'identità e per la conoscenza di se stessi separati dall'altro. Tana si tratta di un'esplorazione avventurosa che

Permette la costruzione di relazioni individuali con l'educatore o un piccolo gruppo.

INDICATORI DEGLI SPAZI


INDICATORE DESCRIZIONE

SICUREZZA: Garantisce il benessere, si assicura la stabilità ed evita elementi di rischio degli arredi (barriere architettoniche), ma non possiede riferimenti legislativi (attenzione costante), in questo senso l'educatore deve assicurare il massimo grado di sicurezza ed evitare errori come l'atteggiamento di sufficienza (applicazione passiva e acritica delle norme), l'eccesso di zelo (si nega qualsiasi opportunità educativa) e l'insofferenza nei confronti della sicurezza (le norme non sono necessarie e dipendono esclusivamente dalla personale disponibilità di cura).

STABILITÀ: Garantisce la stabilità dello spazio offrendo un luogo sicuro e accogliente con un clima di totale fiducia (regole funzionali e fisse), la ricorsività periodica degli

eventi che fornisce sicurezza nel collocarsi in relazione al tempo el'ordine, ma deve evitare l'eccessiva rigidità e assicurare una flessibilità in funzione delle esigenze. RICONOSCIBILITÀ Sviluppo di un senso di appartenenza tramite il riconoscimento di caratteristiche fisiche e sociali, poiché il piccolo inizialmente è interpsichico (condivisione di valori per imitazione e adesione), poi diventa intrapsichico (assimila valori ed è meno soggetto alla pressione esterna). In opposizione alla riconoscibilità, la cui condivisione genera la comunità, c'è la differenza, ovvero la perdita di adesione e partecipazione, anche affettiva, a uno spazio o contesto, derivante dall'assenza di punti di riferimento che crea dispersione, ma l'eccesso di entrambe produce depersonalizzazione e deresponsabilizzazione (assenza di coinvolgimento), perciò è necessario introdurre situazioni di.

Variabilità. Autonomia è necessario evitare impedimenti, personalizzare e organizzare spazi per mantenere un canale di comunicazione, progettare e riprogettare secondo necessità, notare difficoltà da monotonia e da bombardamento percettivo, consentire la possibilità di percorsi personali e il riconoscimento di percorsi sociali e favorire la partecipazione alla vita della comunità, evitando l'eccessiva protezione.

Condivisione. Condivisione di oggetti, situazioni e attività differenti in un clima collaborativo di accoglienza plurale, in cui il piccolo vive un percorso progressivo di momenti di piena apertura/indifferenza per accettare gli altri, favorito dalla conferma della sua identità, che l'educatore deve facilitare attraverso situazioni di scambio e confronto (rispetto del turno di parola/gioco), in quanto i bambini non sono spontaneamente socievoli e socializzano differentemente.

Dettagli
A.A. 2021-2022
5 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher IlariaBeatrice di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Pistella Jessica.