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1. DEFINIZIONE DEI CONCETTI M ETODO DI ANALISI

deduttivo induttivo

individuo Public choice Economia del benessere

U gruppo Marxismo Pluralismo/Corporativismo

NITÀ DI ANALISI istituzioni Neoistituzionalismo Statalismo

2. TEORIE DEEDUTTIVE

Tendono ad applicare massime universali allo studio dei fenomeni politici (approccio top-down)

2.1. Public Choice

pone l’individuo come unità fondamentale di analisi; HP principale: gli attori politici, così come quelli economici, agiscono in

maniera razionale al fine di raggiungere la massima utilità per se stessi; i singoli attori (politici o elettori) si lasciano guidare

dall’interesse personale nel compiere scelte che apportino loro il maggior vantaggio; elettori votano partiti x il loro interesse, politici

sono costantemente impegnati nella competizione elettorale per promuovere i propri interessi; nei paesi democratici i governi

agiscono come se fossero costantemente in campagna elettorale e le decisioni prese variano in base al periodo del ciclo elettorale:

quelle popolari vengono prese prima delle elezioni, quelle impopolari dopo;

alcune lacune: 3. concepisce una dinamica partitica bipolare (in realtà molte

1. semplificazione che non si accorda con la realtà democrazie sono pluripartitiche)

(molte attività politiche vengono intraprese per motivi 4. non ha nulla da dire sul policy making in sistemi non

simbolici o rituali e non sempre x massimizzare il democratici

vantaggio) 5. non riconosce gli effetti vincolanti delle istituzioni sugli attori

2. a causa della sua eccessiva semplificazione ha scarse 6. promuove il mercato e limita la sfera delle attività pubbliche

capacità predittive (perché in molti paesi

industrializzati la spesa pubblica è stata ridotta?)

2.2 Teorie classiste

Appartenenza ad una classe è determinata dall’assenza o presenza di certe caratteristiche che sono spesso di natura economica; TH

Marxista è la + conosciuta; Secondo Marx la società umana è passata attraverso un certo numero di fasi (modi di produzione)

ciascuna delle quali caratterizzata da proprie condizioni tecnologiche di produzione (mezzi e da un diverso sistema di

di produzione)

rapporti tra attori (struttura di classe);

modi di produzione = ciascuno sviluppa un sistema di classi dicotomico tra coloro che posseggono i mezzi di produzione e coloro

che sono costretti a lavorare x i proprietari; la relazione tra i 2 è conflittuale;

lo Stato 2° Marx è uno strumento nelle mani dei capitalisti allo scopo di mantenere il sistema e di aumentare i profitti (plusvalore) a

spese della classe operaia;

questa analisi pone 2 problemi:

1. anche se fosse vero che una certa politica fosse asservita all’interesse del capitale non sarebbe possibile concludere che

quella politica sia stata messa in atto su ordine del capitale

2. non spiega l’adozione di politiche a cui i detentori del capitale si oppongono (esempio politiche di welfare)

per tenere conto del fatto che lo stato progetta politiche opposte agli interessi del capitale i neomarxisti hanno sviluppato il concetto

di “autonomia relativa” dello stato:

esistenza di un apparato burocratico composto di individui di estrazione non capitalista, permettono allo stato un certo

livello di autonomia del capitale, che consente allo stato di adottare misure in favore delle classi subordinate, garantendo così un

clima di stabilità sociale -> queste misure possono contrastare gli interessi a breve termine del capitale perché è il capitalismo stesso

che per sopravvivere ha bisogno che lo stato svolga delle funzioni essenziali (diritto di proprietà, mantenimento pace e ordine) ->

nascita Welfare state si spiega come il risultato delle pressioni esercitate dalla classe operaia ma i principi strutturali del capitalismo

non vengono cmq ignorati; gravi problemi riguardo questa th:  2

Teto84

1. difficoltà nel determinare esattamente le classi ->neomarxisti infatti riconoscono l’importanza di classi intermedie fra

capitalisti e classe operaia:

a. piccola borghesia: dirigenti e lavoratori del campo scientifico ed economico

b. gruppi esclusi: non fanno + affidamento al lavoro x il proprio mantenimento (studenti, pensionati, disabili e

disoccupati che si affidano alla previdenza sociale o ai sussidi)

2. 2° ideologia marxista il modo di produzione costituiva la base su cui si fondava lo stato, il diritto e l’ideologia: ma lo stato

svolge un ruolo fondamentale nell’organizzazione dell’economia e nella definizione del modo di produzione

3. riduzione di tutti i fenomeni sociali e politici ad una base economica

2.3. Neoistituzionalismo

riconosce il ruolo cruciale delle istituzioni nella vita politica e sostiene che la loro esistenza nella società è finalizzata al superamento

degli ostacoli alla circolazioni di informazioni e allo scambio nelle org sociali -> istituzioni possono aumentare o minimizzare il

costo delle transizioni; unità fondamentale di questa analisi sono le transizioni tra gli individui all’interno delle istituzioni;

2 tipi di org che possono minimizzare i costi di transizione:

1. mercato: i costi per procurasi info e soddisfare altre esigenze sono esternalizzati poiché produttori e consumatori

condividono i costi di acquisizione e diffusione di info

2. burocrazia: questi costi vengono internalizzati

Il neoistituzionalismo analizza un vasto insieme di fattori nazionali ed internazionali che potrebbero spiegare le politiche, senza

stabilire a priori quali dei 2 gruppi di fattori sia + importante (questo è il punto principale della th) -> il suo principale problema è

però l’incapacità di fornire una spiegazione coerente e plausibile dell’origine delle istituzioni senza ricorrere al funzionalismo.

3. TEORIE INDUTTIVE

costruite adottando il metodo bottom-up, cioè vengono raccolti dati, studiati ed elaborati per avere poi delle applicazioni generali;

3.1. Economia del benessere

forse l’approccio + diffuso nello studio delle politiche pubbliche; si fonda sull’idea che molte decisioni nel campo sociale dovrebbero

essere affidate agli individui attraverso meccanismi di mercato; gli economisti del benessere ammettono però che i mercati non sono

sempre in grado di allocare le risorse in maniera efficiente, non riescono cioè ad ottimizzare il benessere generale della società

(fallimenti di mercato) –>in queste circostanze devono intervenire le istituzioni politiche per integrare o sostituirsi al mercato; esempi

di fallimenti di mercato: verifica in settori in cui sono necessari ingenti investimenti (elettricità, trasporto ferroviario) -> la

Monopolio naturale:si

• 1° impresa che riesce a costruire le infrastrutture necessarie, se non posta a regolazione,gode di vantaggi che rendono

difficile la concorrenza di altre aziende => perdita di benessere x la società

condizioni in cui consumatori e investitori non hanno adeguate info x prendere decisioni

Informazione imperfetta:

• razionali (es. aziende farmaceutiche non sono interessate a rivelare effetti collaterali dei propri prodotti; consumatori non

hanno le competenze necessarie per valutarli) => le decisioni prese potrebbero non essere utili al benessere della società

costi di produzione non gravano interamente sul produttore, ma vengono rovesciati su soggetti esterni (es:

Esternalità:

• costi causati dall’inquinamento ambientale delle aziende che gravano sulla società)

situazione di fallimento che si verifica con l’utilizzo non regolamentato delle risorse di

Tragedia dei beni comuni:

• proprietà pubblica quali zone di pesca, pascolo, forestali -> i singoli utilizzatori ne traggono benefici a breve termine,

mentre la collettività risentirà del progressivo esaurimento delle risorse nel lungo periodo

il clima di forte concorrenza fra le imprese provoca effetti collaterali negativi sui lavoratori e

Concorrenza distruttiva:

• sulla società -> eccessiva competitività può abbassare i margini di profitto, portare alla riduzione dei salari, al

peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro influendo negativamente sul benessere della società

Essi sostengono che il governo debba farsi carico di rimediare alle situazioni di fallimento del mercato perché no è possibile ottenere

risultati ottimali per la società semplicemente attraverso un processo decisionale individuale in assenza di coordinamento; una volta

stabilita la necessità dell’intervento si fa un’analisi dei costi/benefici per applicare la policy + efficiente, che si basa su:

enumerazione di tutte le conseguenze negative e stima costi/benefici per la collettività

1. 3. calcolo perdita/guadagno previsti

positive in termini economici 4.

stima delle probabilità con cui posso verificarsi

2.

il fine è quello di trovare un’alternativa Pareto-ottimale (2° il criterio di Pareto un’azione dovrebbe essere intrapresa soltanto nel caso

in cui essa offra la possibilità di migliorare la situazione di almeno 1 persona senza peggiorare la situazione di nessun altro)->

impossibile praticare tale idea perché le politiche pubbliche migliorano la condizione di qualcuno a svantaggio di altri -> ottimo

paretiano sostituito dal criterio di Kaldor: sostiene la necessità di scegliere l’opzione che massimizza i benefici rispetto ai costi;

Analisi dei costi e benefici è difficile perché esistono costi e conseguenze intangibili; recentemente i critici hanno ipotizzato che

esistono anche i “fallimenti dello stato” = quando cioè lo stato non riesce a migliorare il mercato nonostante le insufficienze di

quest’ultimo: l’agenzia incaricata di produrre un particolare bene o servizio sostituisce l’obiettivo publico

Distorsione organizzativa:

• con altri suoi obiettivi “privati” o “organizzativi”

a causa della separazione tra introiti fiscali e spesa pubblica l’aumento dei costi viene citato come es.

Aumento dei costi:

• di fallimento (i governi spesso non riescono a controllare le spese)

azioni di governo hanno un forte impatto sulla società e sull’economia, grazie al quale esse hanno

• Esternalità derivate:

l’effetto di escludere beni e servizi vitali prodotti dal mercato o di influire negativamente sul livello generale del benessere

della società

=> lo stato non dovrebbe solo esaminare con attenzione i fallimenti del mercato, ma anche valutare con attenzione la sua capacità di

rimediarvi;

di fronte a critiche prolungate molti economisti del benessere hanno rielaborato la concezione di “fallimento di mercato” -> tutti i

beni e i servizi della società posso essere divisi in 4 tipi in base ai criteri di rivalità (se la contemporanea fruizione da parte di altri

consumatori diminuisce i benefi

Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
14 pagine
4 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/09 Sociologia dei processi economici e del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher teto84 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia del Welfare e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Pinnarò Gabriella.