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Il maggior numero di ricerche riguarda le conseguenze sui figli. Vengono considerati fattori di rischio l’età e il

genere del bambino, il timing della separazione e la fase del ciclo di vita individuale o familiare, status 6

socio-economico, aspetti legati e soprattutto la conflittualità. In generale le ricerche offrono risultati

abbastanza contraddittori. Se da un lato si ritiene che l’et infantile sia quella più a rischio poiché il bambino

non ha ancora le risorse cognitive3 ed emotive per poter comprendere le reazioni del divorzio e quindi

affrontare in modo costruttivo l’evento, dall’altro si ritiene che l’età più difficoltosa sia quella adolescenziale

che implica per la famiglia un evento critico normativo che si va a sommare alla separazione. Inoltre, effetti

negativi si osservano anche nel giovane adulto in termini di trasmissione intergenerazionale dell’instabilità dei

legami come un ripetersi del fallimento dei legami stessi. In generale si è andati da un’iniziale considerazione

delle caratteristiche individuali dei membri coinvolti ad u sempre maggiore focus sulla dimensione relazionale

soprattutto in termini di conflittualità.

Deutsch spiega come il conflitto può essere costruttivo e basato sulla cooperazione o distruttivo e basato sulla

competizione e l’esasperazione delle differenze in escalation. Se il conflitto è distruttivo si perde la possibilità

di dialogare poiché ciascuno non è in grado di riconoscere le proprie responsabilità, arrivando ad un rapporto

disperane che spesso è difficile da gestire anche da parte di una figura esterna. Il conflitto danneggia la

relazione con i figli, soprattutto in età adolescenziale in cui il figlio si sente “preso in messo” nel chiedere re

informazioni sull’altro, nel doversi difendere per aver passato del tempo con un genitore piuttosto che con

l’altro. Note minime per la consulenza clinica alla coppia e alla famiglia in difficoltà

Il lavoro rivolto ad una coppia che chiede aiuto ad un clinico, a prescindere da quale sia lo scopo finale, ossia

la terapia o il divorzio, implica il riconoscere l’esistenza di un’area condivida ossia l’accordo che non abbia

ancora assunto esclusivamente caratteristiche distruttive e in cui si mantenga aperta la possibilità di lavoro. È

vero anche che spesso questo spazio è effettivamente occupato dal conflitto nel senso che l’accorso si basa

sull’attacco al legame. I questi casi bisogno agire affinché si blocchi la dinamica di attacco. Per esempio,

spesso è utile separare la coppia attuando dei colloqui individuali in cui, forti dell’alleanza con il terapeuta,

ognuno si sente più libero di aprirsi, i assenza del partner, anche se il focus del lavoro deve sempre rimanere

sulla relazione di coppia e non andare sui bisogni personali in termini i lavoro clinico personale. Ci sono poi i

casi in cui l’accordo si basa sui figli, ossia sull’accudimento di quest’ultimo che diventa però inconsciamente,

luogo del conflitto stesso e unico legame tra i due coniugi. Spesso la separazione e l’allontanamento fisico è

l’unico mezzo che permette di ritornare a parlare e confrontarsi, la coppia sembra funzionare meglio, ma i

realtà è il figlio a pagare tutte le conseguenze.

Alcuni concetti di base

- coppia coniugale: relazione tra due persone si sesso diverso con carattere di stabilità configurata, nella

nostra cultura, in termini di monogamia, condivisione di un progetto di vita e quotidianità

- relazione tra i sessi: importante indagare le dinamiche relative alle rappresentazioni sulle differenze di

genere e di identità. Tea della sessualità come generatività e tema della rottura della diade e differenza

tra le generazioni

- dinamica di coppia: oggi si utilizza un’ottica relazionale che vede la coppia come frutto

dell'intrecciarsi della propria caratteristiche, esperienze e vissuti familiari personali

- Modalità relazionali osservabili: sono importanti e devono essere osservate ma tenendo presente lo

zoccolo inconscio, ossia l’insieme di dinamiche di funzionamento implicito. L’adulterio non è fine a se

stesso ma implica una disfunzionalità relazione di cui bisogna individuare le cause

- Separazione: strategia per superate, annullare e risolve un legame eccessivamente conflittuale. Il

cambiamento implica sempre un lutto e quindi un’elaborazione del lutto che implica una

trasformazione e un uovo equilibrio dell’assetto psichico in termini di difese, relazioni oggettuali e

attività fantasmatica 7

Note a proposito di mediazione familiare

Obiettivo del mediatore è mettere la coppia in condizione di elaborare l separazione o il divorzio. Per fare ciò

bisognerà individuare le risorse e le capacità di cambiamento e lavorare sull’elaborazione del lutti. Spesso la

separazione è una strategia inconscia per non impegnarsi nel processo di cambiamento. La posizione da

assumere è di equidistanza e non di impossibile neutralità. Spesso il mediatore svolge il ruolo del figlio nel

senso che si trova a vivere ciò che il figlio vive come terzo in mezzo alla coppia. Obiettivi operativi sono

creare un minimo spazio transizionale di azione, dare voce alla sofferenza psichica e creare un nuovo

funzionamento di coppia. I rischi sono nascosti dietro il non detto e l’inconscio con cui il mediatore può

colludere in modo involontario. Lo schema del modello di lavoro è:

- Capire perché la coppia vuole separarsi

- Valutazione delle risorse di coppia e individuale

- Individuare gli accordi inconscio

- Attivare il processo di cambiamento

- Elaborazione del lutto.

Le varie funzioni disfunzionali che la coppia può assolvere per il singolo sono:

- Di conservazione: l’altro è oggetti di sostegno ma non sarà mai all’altezza delle nostre aspettative.

Tipico di coppie che hanno lasciato la famiglia d’origine senza elaborare il tutto di contenitore:

modalità fusionali simbiotiche

- Para-eccitazione: la coppia vive in una bolla protettiva ma viene sollecitata da esigenze esterne che la

scuotono come se ogni nuova possibilità di cambiamento sia un event traumatico. Tipico di famiglie

con figli che presentano rifiuti scolastici o famiglie difficilmente approcciabili poiché chiuse in sé

- Di individuazione: la coppia combatte il processo di individuazione. Si vive all'unisono annullando

ogni differenza ma poiché questo è impossibile, ci si scontra con la realtà che crea conflitto

- Di collegamento di diverse categorie di sensazione in uno spazio comune: si è un solo corpo e

l’assenza di differenze, ance di natura sessuali. Sono coppie sterili psicogene con problemi di

sessualità e intimità

- Di ricarica libidica: iperinvestimento libidico su un’ideale di coppia dove la coppia è buona e tutta

l’aggressività viene proiettata al di fuori, spesso sul figlio

- Tossica: autodistruttiva, nel senso che la coppia è buona ma ognuno è tossico per l’altro, oppure si è

buoni singolarmente mentre in coppia si è cattivi

- Di superficie di iscrizione delle tracce e dei segni: il tempo prima della coppia non esiste e il passato

individuale viene cancellato. Fantasma gemellare, coppia che combatte il passato ma anche il futuro

rimanendo immobile,e non procrea poiché questo sarebbe un evento traumatico.

Genitori che divorziano: Compiti da affrontare e prove da superare

Il divorzio implica un duplice lutto. Ciò che si viene a rompere è i legame a cui ogni partner aveva affidato

bisogni, desideri ideali e anche la strutturazione della propria identità adulta. Questi elementi sono inoltre

profondamente legati alla storia personale dell'individuo e quindi anche la legame con le famiglie d’origine.

Quando il legame viene rotto non soltanto bisognerà riprendersi carico di ciò che era stato affidato alla coppia,

ma bisognava fare i conti anche con il rapporto che ogni individuo, ormai in un nuovo periodo e stadio di

crescita, ha mantenuto o è costretto a re instaurare con la famiglia d’origine.

Per questi motivi, è inevitabile che, anche se in dosi diversi, ogni individui in un percorso di operazione iva

dei vissuti depressivi o persecutori. Andando oltre ad un’ottica individuale e anche ad un’ottica diadica, in

campo viene messo un contesto relazione più ampio, che comprende anche le famiglie d’origine e il rapporto

tra le generazioni. È infatti inevitabile che le famiglie si inseriscano nel processo non solo come esperienza e

contenuti mentali, ma anche come interlocutori attivi, spesso di sostegno, durante il percorso di separazione,

durante la scelta dello scioglimento del legame, nel dare consigli sulla gestione dei figli, ecc. Il problema 8

diventa più grave in quei legami disperati o disperanti in cui non è possibile accettare la fine della coniugalità

e si rimane invischiati in un circolo vizioso di rabbia e aggressività dove non si riesce a portare in salvo la

propria competenza genitoriale, portala al di fuori del conflitto. Spesso in questo processo intervengono le

famiglie avendo una dura posizione di punizione e accusa verso il partner dei propri figli e spesso chiedendo

di allontanare definitivamente il genitore dei propri nipoti. Ci sono quindi degli effettivi ostacoli o compiti di

sviluppo che i genitori divorziati devono affrontare.

Le prove lungo la strada del divorzio

Le ricerche dimostrano come i divorzi hanno un impatto anche sul versante fisico in termini di abbassamento

delle difese immunitarie. Ci sono due vie per affrontare la sofferenza del divorzio. Da un lato si possono

tenere sotto controllo le emozioni e far prevalere la razionalità nell’ottica dell’analisi dei costi e benefici e del

reinserimento sociale. dall’altro si può invece aprire un percorsi di riflessione sulle emozioni recuperando la

propria responsabilità personale in ciò che è successo e riprender le fila della propria appartenenza ad un

gruppo familiare e sociale. questi sono i compiti che devono essere approntati dalla coppia come ex coniugi

intesi come soggetti adulti, poi c’è tutto il versante della genitorialità che implica compiti diversi ma

intrinsecamente legati a quando il soggetto sta vivendo sul piano personale e come soggetto adulto. in

generale si parla di un periodo di circa 2 anni di turbolenza naturale che perse per gestire ed elaborare il

cambiamento. Le prove non sono solo per i genitori ma anche per i figli. Nel caso dei figli piccoli bisognerà

affrontare il tema dell’unione divina. Il bambino vede come divina e indissolubile la relazione tra i propri

genitori e da questo trae sicurezza, amore, fiducia e quant’a

Dettagli
Publisher
A.A. 2010-2011
26 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/07 Psicologia dinamica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Atreyu di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Configurazioni familiari a rischio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Carli Lucia.