Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 19
Riassunto esame Configurazioni Familiari a Rischio, prof. Carli, libro consigliato Psicologia delle Relazioni di Coppia Pag. 1 Riassunto esame Configurazioni Familiari a Rischio, prof. Carli, libro consigliato Psicologia delle Relazioni di Coppia Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 19.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Configurazioni Familiari a Rischio, prof. Carli, libro consigliato Psicologia delle Relazioni di Coppia Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 19.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Configurazioni Familiari a Rischio, prof. Carli, libro consigliato Psicologia delle Relazioni di Coppia Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 19.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Configurazioni Familiari a Rischio, prof. Carli, libro consigliato Psicologia delle Relazioni di Coppia Pag. 16
1 su 19
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Illustrazione caso clinico

Dopo 6 settimane di terapia di una coppia che si confronta con una coppia di terapeuti, la nuova seduta

comincia con la preoccupazione della moglie di gestire una certa situazione, ossia l’assenza di un terapeuta

per una settimana e l’assenza del marito per 4 settimane. Si chiedeva se fosse giusto continuare a venire da

sola o se questa avrebbe fatto sentire il marito messo da parte. Il marito reagisce in modo abbastanza freddo

dicendo che per lui non ha alcuna importanza. La moglie insiste su questo interrogativo arrivando a spiegare

che ha proprio bisogno di sapere come comportarsi. Il terapeuta le spiega che lei sta chiedendo aiuto ma

facendo in modo che il terapeuta assuma la stessa posizione controllante che attribuisce e di cui si lamenta da

parte del marito (il marito invece si lamenta della sua manipolazione). La donna scoppia in lacrime e spiega di

essere molto influenzata dagli altri, che al momento si sentiva vuota e che il marito le aveva tolto ogni

possibile sentimento positivo e che dentro di lei non c’era più niente. Il marito continua a rimanere in silenzio

ed essere distanziante. La moglie comincia a fare un parallelismo rispetto alla sua infanzia, ad una madre poco

sensibile e un padre controllante che le diceva cosa fare o pensare. La madre aveva lasciato la famiglia quando

lei era adolescente. Lei rimase con il madre e fu molto colpita dalla reazione emotiva da padre e di come lui

fosse diventato debole mentre lei era stata costretta ad assumere il ruolo di grande e forte. Spiega che in 14

infanzia si sentiva fisicamente piccola all’interno di un corpo enorme, così piccola da non poter essere sentita.

La madre le disse, poi, che il padre si arrabbia molto quando scoprì di essere incinta di lei, e questo provocò

nella donna la sensazione di esser indesiderata. In questo momento intervenne i marito che spiegò come la

moglie non era stata indesiderata e di come non lo fosse neanche adesso da parte sua, ed aprì un parallelismo

rispetto alla sua storia. Spiegò che anche lui non voleva e non era pronto ad avere il suo primo figlio. la sua

storia era stata caratterizzata da un susseguirsi di scelte non volute a cui era stato obbligato e che avevano

condizionato la sua indipendenza. Con la prima moglie fu incastrato con un bambino. Decise di lasciare la

donna ma decide di essere un buon padre contribuendo economicamente e cercando di essere più presente

possibile. Allo stesso tempo in lui erano presenti forti sensi di colpa e la paura di essere come il padre che

aveva abbandonato la famiglia quando lui era ancora molto piccolo. La stessa cosa accade con la seconda

moglie. Lui la amava ma aveva bisogno di godersi la relazione di coppia e non era ancora pronto ad avere un

altro bambino. Spiegò come lei lo forzò durante un rapporto sessuale a non prendere precauzione, a finire il

rapporto sessuale e che questo lo aveva fatto sentire incastrato. Il terapeuta lo invita a riflettere sul fatto che

avrebbe avuto la possibilità di ribellarsi o di usare contraccettivi differenti, e lui si giustificò semplicemente

dicendo che era accaduto tutto troppo in fretta. Si cercò allora di ricreare nel uomo la sensazione che anche lui

era stato responsabile delle sue scelte. Allo stesso tempo, il terapeuta spiegò che la moglie lo metteva in una

condizione in cui lo obbligava ad alcune scelte e l’unica reazione per lui era quella di ribellarsi facendo sentire

la moglie non desiderata. La seduta si chiuse con il riconoscimento da parte del marito che se la moglie fosse

andata da sola alle sedute lui si sarebbe sentito escluso e non sarebbe più venuto agli incontri successivi.

Commento

Ci occuperemo adesso del rispecchiamento. Partiamo dal presupposto che anche se non si conosce il reale

motivo del ritardo, la seduta inizia con l’idea della separazione della coppia, della distanza e con l’interruzione

della terapia; tutto questo si collega alla richiesta della donna riguardo a come gestire la situazione che implica

in sé il gestire la dimensione della perdita. Affinché si possa creare una base sicura, è necessario che si crei un

buon contratto terapeutico in modo che eventuali violazioni siano visibili e quindi si possano ristabilire i

limiti. L’idea di lavorare sul rispecchiamento implica il chiedersi come lavorare sul transfert: l’interpretare il

transfert significa offrire un rispecchiamento delle emozioni e delle dinamiche di coppia. Il transfert può

riferirsi a quello che accade all’interno della coppia o quello che accade con i terapeuti. ciò che promuove il

cambiamento non è tanto la correttezza del’interpretazione, ma la capacità di creare ed evidenziare i legami

emotivi. La donna spiega di non riuscire a sentirsi felice in presenza del marito. Lei non riesce a dare un

rispecchiamento marcato all’emotività negativa del marito e quindi la fa propria all’interno di un meccanismo

di invischiamento tipico del modello preoccupato. Questo le provoca confusione e la rende sensibile a ciò che

provano e percepisce degli altri. Ecco quindi che la necessitò di ricevere una risposta chiara dai terapeuti è cos

pressante. I terapeuti erano preoccupati che i racconti di infanzia della donna andassero togliere tempo e

focus alla relazione di coppia. Invece, la storia della donna ha permesso al marito di inserirsi del discorso

ritrovando una risonanza nella propria storia proprio con l’elemento che nella storia della donna era il più

doloroso, osai il fatto di essere stata concepita i modo indesiderato. Il marito è quindi in grado di fare almeno

un intervento contenitivo verso la moglie, per spiegare poi invece come quello stesso tipo di fenomeno/scelta

sia stato per lui un’imposizione e altrettanto fonte di dolore.

Conclusioni

La teoria dell’attaccamento può essere usata nei seguenti modi e in base ai seguenti principi all’interno della

terapia di coppia:

- Accrescere l’opportunità dei partner di scoprire se stessi e gli altri come esseri intenzionali che

pensano e sentono in modo soggettivo

- Creare una base sicura in cui è possibile incontrarsi e giocare la realtà dell’altro rimanendo in

contatto con tale esperienza tramite contingenza ma resistendo alla pressione di portare sullo stesso 15

piano gli stati interni e la realtà esterna, attuando la riposta di marcatura. È un po’ il modo in cui il

bambino viene iniziato alla gioco del far finta

- I terapeuti diventano potenziali oggetti di attaccamento caratterizzati da senso di intimità

- Le attualizzazioni agite nel transfert e nel controtransfert possono guidare la tecnica terapeutica

rendendosi conto delle dinamiche e degli stili di attaccamento che vengono messi in gioco

- Modulare la postura, l sguardo, i tempi della conversazione, il tono, ecc per adeguarsi allo stato

affettivo della coppia

- Esiste anche uno stato di attaccamento del terapeuta che influenzerà in modo dinamiche il processo

terapeutico e le possibilità di rispecchiamento

Strumenti di valutazione dell’attaccamento al partner

Il generale tali strumenti si basano sulla teoria dell’attaccamento anche se non esiste una metodologia

condivisa che delinei il modo di misurare l,o stile di attaccamento. Capiamo bene che la chiarezza

metodologica nella strutturazione di uno strumento dovrebbe invece essere importante poiché se un elemento

può essere osservato solo indirettamente è necessario che lo sperimentatore individui le componenti

fondamentali e la natura del fenomeno da studiare proprio perché saranno su tali elementi che si baserà la

valutazione finale.

In generale possiamo dire che gli ambiti di indagine riguardano a “natura” dei diversi legami di attaccamento

lungo l’arco di vita, i “processi” sottesi alla loro costruzione e la “continuità/discontinuità nella qualità di

questi ultimi

Di solito gli strumenti sono una adattamento o rielaborazione di strumenti di base.

Fra i più recenti troviamo quello che attuano una prospettiva psicosociale arricchita dalla dimensione

evolutiva. Si dividono in strumenti di natura clinica, quelli self report legati alla prospettiva psicosociale,

quelli narrativi basati su un funzionamento psicodinamico e poi l’osservazione diretta e indiretta.

Strumenti self report

Single Item Measure

Sebbene cronologicamente il primo strumento per la valutazione del legame amoroso sia lo strumento italiano

Questionario sull’attaccamento attuale, sirticamente il primo importante strumento è il questionario Single

Item measure di Hazan e Shaver. Esso è parte del più ampio Adult Atacchment Questionaire AAQ che cerca di

adattare le idee e i risultati empirici degli studi di Bowlby e della Ainsworth allo studio dell’amore di coppia

inteso come legame di attaccamento. Esso parte dallo volontà di rimanere fedeli al modello originale

dell’attaccamento introducendo anche le principali teorizzazioni sull’amore e i legami amoroso. Gli autori

ritengono che le variazioni nelle precoci esperienza di accudimento creino delle differenze durevoli negli stili

relazionali tanto da individuare 3 stili di attaccamento infantile che si manifestano i età adulta in stili di amore

romantico. Lo strumento prevede 3 descrizioni di modi di relazionarsi al partner e si chiede al soggetto di

indicare quello che riflette meglio la sua esperienza. Questo iniziale strumento presenta molti limiti di cui gli

autori sono infondo consapevoli. La volontà di rimanere legati al modello bowlbyano, per esempio, porta ad

accostare in modo acritico l’amore romantico al legame di attaccamento, senza considerare che non sempre la

relazione amorosa prevede sin da subito la creazione di un attaccamento. Oppure si ritiene che la relazione

amorosa contenga i tre sistemi di attaccamento, cura e sessualità ma non si concettualizza la relazione tra di

essi o se è l’attaccamento che contiene gli altri sistemi. Poi si concettualizza una certa continuità dal periodo

infantile e quello adulto, anche se si riconosce che sia una visione eccessivamente pessimistica per i soggetti

con attaccamento insicuro. si è poi adottato uno stile categoriale anche se così si è affermato che le

caratteristiche dell’attaccamento individuino quasi i tratti di una persona senza considerare che la relazione

amoroso dipendenza anche dal particolare modo in cui il soggetto si relazione a determinate situazioni o 16

persone. Possiamo allora dire che gli autori sono stati dei pionieri, hanno aperto lo strudie e la creazione di

questi strumenti e hanno fatto emergere i punti critiche che sono poi stati indagati dai successivi strumenti.

Tra gli strumenti self-report riconducibili al lavoro di Hazan e Shaver abbiamo ASP Adult Style Prototypes,

AAS Adult Attachment Scale, ecc. questi strumenti hanno cercano di superare i limiti dello strumento

precedente,

Dettagli
Publisher
A.A. 2010-2011
19 pagine
20 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Atreyu di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Configurazioni familiari a rischio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Carli Lucia.