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I MOLTI CANALI DI RICERCA

Di solito dai disoccupati ci si aspetta che cerchino lavoro, perché questo li distingue dagli inattivi. Poca attenzione è stata posta però, dalle ricerche, sul COME chi è senza lavoro lo cerca. Vi sono infatti delle differenze nei comportamenti di ricerca che spesso assumono, per la ricerca scarso significato. Bisogna riconoscere che anche i disoccupati hanno una logica dell'attore sociale.

Le dimensioni della ricerca:

  1. L'intensità: cioè la frequenza con cui si compiono le diverse azioni di ricerca
  2. L'estensione della ricerca: si va da chi si concentra su un solo tipo di azione a chi ne tenta quasi tutti
  3. La natura dei metodi scelti: che possono differire per grado di formalità e tradizionalismo (la registrazione ad un concorso pubblico o al centro per l'impiego sono metodi formali e tradizionali, mentre le visite a datori di lavoro o amici
intermediari sono metodi informali che utilizzano reti personali). La natura dei metodi ci dà anche l'estensione della ricerca e l'intensità della ricerca- Durata- Flessibilità: chi cerca lavoro spesso pone delle condizioni più o meno rigide ai posti che è disposto ad accettare. Queste condizioni possono riguardare la retribuzione, il regime di orario, la distanza casa-lavoro e altri aspetti (prestigio sociale ecc). Livello di istruzione, occasioni di lavoro e durata delle ricerca Il fattore decisivo che spiega la diversa estensione della ricerca è il livello di istruzione. I più istruiti usano, solitamente, maggiori metodi di ricerca, sia perché hanno maggiori risorse materiali e informative sia perché possono accettare metodi di ricerca propri del mercato del lavoro che ad altri sono preclusi. Sono più capaci di leggere il giornale, trovare annunci e info sui concorsi. In Italia, ovunque, la relazione istruzione

E maggiori metodi è positiva. Ma l'estensione dei metodi di ricerca dipende anche dalla struttura delle opportunità di lavoro a disposizione di chi è in cerca di occupazione. Nel Mezzogiorno la percentuale di chi compie una sola azione di ricerca è più alta rispetto al centro-nord ma ciò non significa che ci sia minore attività di ricerca o più scarsa motivazione. L'apparente minor attivismo dei disoccupati meridionali si deve al loro minor ricorso alla ricerca nel settore privato (che offre poco lavoro e poca garanzia) e ad un grande ricorso ai concorsi pubblici e all'entrare in posti pubblici. Inoltre vi è spesso una corrispondenza tra metodi di ricerca e mercati del lavoro occupazionali: alcuni cercano in certi canali perché appartengono a determinati gruppi professionali, quei canali ad altri con altra tipologia professionale non servirebbero.

La situazione italiana

I canali di ricerca utilizzati in

Italia dall'inizio degli anni Novanta ai primi anni del 20esimo secolo: il ricorso ai centri per l'impiego si dimezza, cresce in modo esponenziale il ricorso alle agenzie private incluse quelle di lavoro interinale. Nettamente inferiore, rispetto agli anni 80, è la partecipazione ai concorsi pubblici ma questo perché a volte per sapere l'esito ci vuole anche 1 anno in Italia. Comunque 1/5 delle persone, ancora negli anni 90, aspira ad un posto di lavoro pubblico come più sicuro e redditizio, indice di mancate opportunità nel privato. Altri metodi di ricerca come ricorso a parenti e amici resta immodificato negli anni mentre aumentano esponenzialmente le risposte ad annunci sul giornale tra anni 80 e metà anni 90, per poi ridursi nel periodo successivo (per la concorrenza di internet). Il grande utilizzo dei diversi metodi dipende innanzi tutto dal contesto socioeconomico. Mentre le segnalazioni a Datori di lavoro tramite relazioni personali.continua ad essere utilizzato con la stessa frequenza ovunque. Inoltre si evince che le donne ricorrono in maggior misura ai canali formali sia pubblici che privati, mentre i maschi utilizzano di più quelli informali. I giovani e le persone che cercano la prima occupazione ricorrono ai giornali e ai concorsi pubblici perché più istruiti. Mentre chi ha già lavorato si rivolge personalmente ai datori di lavoro o a centri per l'impiego. Una tipologia dei canali di ricerca Le modalità di ricerca, riassumendo, sono 3: - La regolazione istituzionale/pubblica: metodi formali e istituzionali come iscrizione all'ufficio di collocamento, partecipazione a concorsi pubblici, invio lettere al datore di lavoro - La regolazione anonima di mercato: con due usi dei giornali, l'inserzione di propri annunci e la risposta ad annunci di aziende - La regolazione comunitaria: fondata su relazioni personali, contatto di parenti ed amici oppure il recarsi.

Direttamente di persona dal datore di lavoro. Ma cosa differenzia la scelta delle persone tra questi 3 metodi? Prima di tutto l'istruzione, i più istruiti utilizzano solitamente il primo e secondo metodo e molto meno il terzo come invece fanno i meno istruiti (mentre l'iscrizione alle liste di collocamento è indipendente dall'istruzione). Nel Mezzogiorno la maggioranza dei diplomati o laureati ricorrono a concorsi pubblici più dei canali informali, mentre nel Centro nord è al contrario, i giovani istruiti utilizzano di più i canali informali (lettere al datore, amici). Inoltre, a parità di livello di istruzione, le differenze sono significative per due metodi e basta: le donne usano meno spesso relazioni dirette e personali ma più frequentemente i giornali. Nel Mezzogiorno poche donne ricorrono ad altri metodi che non siano concorsi. Poi i metodi dipendono anche dal fatto che si cerchi la prima occupazione o si sia disoccupati:

primi cercano tramite concorsi, i secondi le relazioni dirette e le lettere ai datori(perché avendo già lavorato hanno più reti sociali e relazioni di lavoro). La durata delladisoccupazione influisce sul metodi di ricerca escludendo quelli più impegnativi come le relazionidirette, l'uso dei giornali ecc. I disoccupati di lunghissimo periodo ricorrono a metodi più inattivi,come l'iscrizione alle liste di collocamento ecc. Un confronto europeo La tripartizione è quella classica già illustrata (dei metodi di ricerca) ma con un'importantedifferenza. Il concorso pubblico è una specificità italiana e negli altri paesi fa parte di una fasciatrascurabile di altri metodi. Perciò il canale formale/istituzionale o organizzato comprende solo gliuffici di collocamento. In Europa si cerca lavoro in modo diverso: 1. Germania, G. Bretagna e Olanda: la ricerca del lavoro è soprattutto formale e

1. In Germania, Olanda e Regno Unito, la ricerca di lavoro è principalmente organizzata (giornali e agenzie di collocamento), con meno del 20% che utilizza conoscenze personali.

2. In Francia, Belgio e Irlanda, vengono utilizzati metodi di ricerca formale ed informale, con il 65% - 80% che utilizza giornali o relazioni personali.

3. In Spagna, Portogallo e Italia, prevale un mix di metodi informali e organizzati, con meno del 20% che utilizza giornali in Spagna e pochissimo in Italia e Portogallo. Circa l'80% di chi cerca lavoro in questi paesi lo fa con metodi informali e relazioni personali.

Le donne, anche in Europa, utilizzano meno le relazioni personali e più i giornali e metodi formali.

L'uso di metodi di ricerca varia molto anche in base all'età. I giornali sono più utilizzati dai 25-34enni e molto meno da chi cerca lavoro in età avanzata. I meno istruiti, ovvero i più anziani, utilizzano meno il giornale, così come i giovanissimi. Non si notano differenze tra giovani e adulti nel ricorso a rapporti personali. I disoccupati utilizzano poco i giornali.

relazioni personali e giornali. La durata delladisoccupazione ha due diversi effetti: l'uso dei giornali presenta un andamento a U rovesciatamentre per le relazioni informali c'è una tendenza decrescente. Su scala europea si conferma perciò che lo stato di disoccupazione, quando si prolunga, influisce negativamente sull'uso dei metodi più impegnativi. Inoltre usano di più il giornale i disoccupati che prima facevano gli impiegati rispetto agli operai.

LA VIA PIÙ EFFICACE: LE RETI SOCIALI

Il modo in cui si cerca lavoro influisce sulla possibilità di trovarlo? Vi sono poche ricerche in merito perché è un argomento difficile da ricercare. Gallie e Vogler rilevarono che le donne trovano più lavoro degli uomini in G. Bretagna, ma paradossalmente perché accettano lavori a tempo determinato e/o parziale che danno maggiori opportunità in questo paese. Istat (1996) mostra che l'intensità della

ricerca premia i giovani più attivi mentre la ricerca Getting a Job dimostra che il 30% dei lavoratori ha trovato lavoro senza nessuna attività di ricerca ma con il contatto diretto con datori di lavoro. Questo per la fitta rete di relazioni tra imprenditori e lavoratori dimostrata dal fatto che si assume senza neppure aver avviato un'azione di reclutamento. La situazione italiana Sono state fatte ricerche sui canali con cui si trova lavoro. La prima è della Banca d'Italia il canale meno efficace è il collocamento (utile meno che nell'8% dei casi). Più elevata l'efficacia di risposta sui giornali, sia della visita o invio di lettere ai datori; il canale più efficace è il concorso pubblico. Ma la via di gran lunga più efficace sono le relazioni personali e familiari o anche il subentrare a un'attività indipendente di un familiare, strategia dominante per le libere professioni. Le relazioni personalisono riusciti a trovare lavoro sono diversi a seconda della situazione. Per il primo lavoro, le segnalazioni di parenti e amici sono molto importanti, infatti quasi il 38% dei giovani riesce a trovarlo grazie a queste connessioni. Per le successive esperienze lavorative, invece, sia le attività indipendenti che i concorsi pubblici sono i canali più importanti. In generale, le reti informali sono una caratteristica italiana e sono più efficaci per le persone meno istruite del centro-nord. Questa inefficacia degli uffici di collocamento si riscontra anche in altri paesi come il Regno Unito e gli Stati Uniti, dove solo un terzo delle persone che cercano lavoro utilizza canali personali e comunque non riesce a trovarlo. In Italia, invece, la maggioranza delle persone trova lavoro attraverso queste connessioni informali, come familiari o amici. Anche ricerche europee successive hanno confermato questa tendenza in Italia, dove la maggioranza delle persone trova lavoro utilizzando mezzi informali. Tuttavia, è importante considerare che ci sono differenze significative se si tratta del primo lavoro o di successive esperienze lavorative.trovano lavoro differiscono secondo il livello di istruzione: gli uffici di collocamento sono più frequenti per le persone meno istruite, mentre i concorsi e le inserzioni sui quotidiani,
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
12 pagine
5 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/09 Sociologia dei processi economici e del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Moses di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia del lavoro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Alacevich Franca Maria.