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La selezione dei candidati e dei leader nei partiti israeliani negli anni '90
Negli anni '90, i maggiori partiti israeliani adottarono diverse tipologie di primarie per selezionare sia il leader che i candidati. I selettorati erano composti dai membri iscritti al partito e differivano a seconda delle restrizioni imposte alla "membership". Una delle regole per diventare membro poteva essere il pagamento di una quota d'iscrizione.
La selezione dei candidati poteva avvenire attraverso due metodi: il decentramento territoriale e il metodo corporativo. Nel primo caso, i selettorati locali, composti da tutti gli elettori, nominavano i candidati locali come leader locale. Questo sistema era cruciale in molti sistemi europei. Nel secondo caso, si cercava di assicurare la rappresentanza di gruppi specifici come i sindacati o le donne.
Esisteva anche un metodo centralizzato, in cui i candidati venivano scelti esclusivamente da un elettorato nazionale.
Per quanto riguarda il metodo di scelta dei candidati, poteva essere utilizzato il voto o la nomina. Il sistema di voto consentiva di determinare attraverso una votazione chi sarebbe stato scelto come candidato o leader.
che ordine verrà inserito nelle liste del partito.
In un sistema di nomina la candidatura viene decisa senza procedura elettorale. In un sistema di voto puro, tutti i candidati sono scelti tramite una votazione, e nessun altro elettorato può modificare la composizione della lista.
DAL PROCESSO AL RISULTATO
Si da importanza nell'individuare chi sceglie rispetto a chi è scelto, questo perché chi sceglie ha un'influenza decisiva su chi sarà selezionato.
Gallagher sostiene che chi è ricandidato alla fine di un mandato ha una visibilità maggiore rispetto ai nuovi candidati e più facilità a raccogliere voti e fondi.
Se la maggior parte dei candidati uscenti sarà riselezionata, è ancora più certo che la maggior parte degli uscenti sarà di sesso maschile, nonostante forte richieste delle donne, la composizione delle candidature parlamentari continua a essere sottorappresentativa delle donne.
rispetto allacomposizione della società; le donne trovano privilegio all'entrata solo nel caso di decentramento.LA DEMOCRATIZZAZIONE è all'allargamento della partecipazione, ovvero che il nuovo selettorato, adottato in seguito a unariforma del metodo di selezionare i candidati, sia più inclusivo del precedente.Secondo Mair una vera democratizzazione comporta la propria diffusione, molti partiti stannocercando di dare più voce ai loro iscritti invece di ridurla e di dar loro più potere invece dimarginalizzarli.Quali sono i motivi che spingono i partiti verso elettorati più inclusivi?1. di attrarre membership, soprattutto per i partiti di elitè, con origine parlamentare, edestendere la base di sostegno al partito.2. si basa sul generale declino delle gerarchie sociali dovuto a sviluppi come l'aumento dellivello di istruzione, che ha reso gli iscritti meno disponibili ad essere sostenitori muti.3. il mutamento della naturadei partiti verso meno ideologia.
È l’incentivo a mobilitare interessi nuovi dando modo agli elettori di partecipare alle selezioni dei candidati che sembrano loro attraenti.
miglioramento dell’immagine del partito e un aumento della sua legittimità.
la crisi elettorale successiva a una sconfitta che obbliga il partito a cambiare per massimizzare le proprie possibilità di vittoria.