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GIOVANNI DI LEIDA, RE E RIVOLUZIONARIO
L’anabattista Jan Bokelszoon meglio conosciuto come Giovanni di Leida non ebbe sorte migliore di Muntzer. Il nome
anabattisti fu coniato dagli avversari per indicare coloro che negavano ogni validità al battesimo dei fanciulli, ritenendo
che fosse necessario un secondo battesimo ricevuto nella maturità.
Anche per Giovanni di Leida il mondo è corrotto e corruttore e vive sotto la costante influenza di Satana. Tra il 1534-1535
affiancato dal fornaio olandese Jan Matthys assunse il controllo della città di Munster in Vestfalia. Gli anabattisti
istaurarono una Repubblica di tipo teocratico-comunistico, basata sull’uso massiccio del terrore totalitario. La storia di
questo esperimento ha inizio con il delirio mistico-religioso di Matthys e con la sua predicazione del prossimo avvento del
regno di Cristo in Terra.
La rivolta armata scoppiò il 9 febbraio 1534 in seguito alla decisione del consiglio municipale di Munster di espellere
alcuni anabattisti che avevano saccheggiato e incendiato chiese e conventi. I luterani erano preponderanti e avrebbero
potuto schiacciare i rivoltosi ma la mediazione del borgomastro Tilbek consentì un accordo per la pace religiosa. I rapporti
di forza si invertirono il 21 febbraio quando gli anabattisti ottennero la maggioranza dei voti per il rinnovo del consiglio
municipale. Il 24 febbraio intrapresero la prima spedizione punitiva. Statue, reliquie, chiese, conventi, immagini sacre,
tutto fu dato alle fiamme. Neanche i roghi si fecero attendere. Iniziarono ad applicare l’espulsione degli impuri. Matthys
insisteva per lo sterminio di massa. Il borgomastro Knipperdolling pur condividendo in linea di principio l’orientamento del
suo maestro si ispirò a un criterio più realistico. Temendo la vendetta dei nemici propose l’esplusione. Fu allora convocata
un’assemblea armata. Matthys chiuse gli occhi e cadde a terra in trance. Alla fine esclamò “Abbasso i figli di Esaù!
L’eredità spetta ai figli di Giacobbe!”. Gli anabattisti fecero irruzione nelle case. Centinaia di uomini e donne, vecchi e
bambini furono trascinati sulla neve.
Un altro punto del programma divino prevedeva la socializzazione delle proprietà. Argento, oro e denaro dovevano essere
consegnati. Per superare la resistenza di alcuni si ricorse al terrore. Matthys radunò 300 persone in piazza e disse loro “il
Signore è adirato ed esige delle vittime!” . Per ore si sentirono le preghiere disperate di chi era ormai sicuro di morire.
Entrato nella chiesa seguito da un gruppo di uomini armati Matthys rimase a guardare le vittime strisciare ai suoi piedi.
Grande fu la loro gioia quando seppero che Matthys avrebbe ottenuto da Dio il loro perdono.
Questa fu la legge introdotta a Munster:
1. Tutti i matrimoni precedentemente contratti sono dichiarati privi di valore.
1. Tutte le donne hanno l’obbligo di prendere marito. Tale disposizione si applica anche alle donne anziane e sterili.
1. La donna di un matrimonio sterile sarà affidata a un altro marito.
1. All’uomo che abbia già concepito un figlio con una donna è concesso di prenderne subito un’altra e così via.
1. A entrambi i coniugi è consentito di richiedere e ottenere il divorzio.
1. Anche gli stranieri sono tenuti a osservare simili disposizioni.
1. A un’assemblea di anziani è affidato il compito di risolvere i conflitti tra i coniugi.
1. Per l’inosservanza delle leggi è prevista la pena di morte.
All’oligarchia degli eletti si oppose il fabbro Mollenhecke. Costui, spalleggiato da 200 cittadini organizzò una rivolta per
porre fine al terrore e alla furia dei profeti. Furono scoperti e da 200 solo 40 furono graziati. Gli altri furono tutti
massacrati ma senza fretta.
Giovanni di Leida convocò i suoi fedelissimi e diede ordine di scavare una grande fossa sulla piazza della cattedrale. Le
esecuzioni vennero eseguite a piccoli dosi. Dopo questo massacro nessuno si oppose più alla legislazione matrimoniale e
all’harem di Giovanni di Leida che contava 16 donne.
Merita di essere ricordata l’incoronazione di Giovanni di Leida. Nel settembre 1534 un orefice Dusentschur fece la sua
comparsa a Muntser. Secondo la profezia di costui Giovanni di Leida avrebbe istaurato per volontà di Dio un nuovo regno
che avrebbe sottomesso tutti i sovrani della terra. Munster così aveva un nuovo re che indossava abiti tempestati d’oro e
anelli raffinatissimi. Sua moglie Divara fu proclamata regina. Munster capitolò il 14 giugno 1535 dopo un assedio durato
18 mesi. Giovanni di Leida dovette piegarsi al principe vescovo Franz von Waldeck. Legato a un palo dotato di punte di
ferro le sue carni furono straziate con pinze incandescenti per più di un’ora. Morì trafitto con un ferro rovente che li
attraversò il cuore.
LA RIVOLUZIONE INGLESE E IL MOVIMENTO PURITANO
L’idea della purificazione del mondo riappare dopo un secolo di ibernazione nei protagonisti della rivoluzione puritana.
Trasferirono la rivoluzione dal cielo sulla terra. Nell’Inghilterra del XVIII secolo. Michael Walzer in uno studio storico e
sociologico della politica calvinista dentro i cento anni che precedettero la rivoluzione inglese del 1640. Michael Walzer in
uno studio storico e sociologico della politica calvinista durante i cento anni che precedettero la rivoluzione inglese del
1640, ha indicato la coscienza puritana una risposta alle tensioni sociali derivanti dai processi di modernizzazione. La
politica per la competizione per il potere esiste da sempre. La politica rivoluzionaria invece si afferma solo in epoca
moderna. I puritani si considerano strumenti divini e concepirono ogni opposizione come un esempio dell’ingegnosità del
demonio. Con il puritanesimo giunge a maturazione una nuova dea della politica la quale non è più arte del governo della
città (Aristotele) né lotta per la conquista del potere (Machiavelli) ma a realizzazione del gli paradiso in terra. Quella
puritana è una politica tipicamente escatologica che sposta la il problema della salvezza dall’aldilà all’al di qua.
Nella visione di Oliver Cromwell politica e religione sono inseparabili. Grazie a questa ideologia della redenzione da
realizzarsi attraverso la prassi politica Cromwell riuscì a creare un esercito di uomini sorretti dalla convinzione di essere lo
strumento della volontà di Cristo.
Thomas Harrison esponente di s picco della Quinta Monarchia era convinto che si stesse avvicinando il ritorno di Cristo
sulla Terra. I suoi seguaci operavano nella convinzione di dover conquistare il potere per rimuovere gli ostacoli al suo
avvento. Per quest’opera di redenzione Cristo gli avrebbe chiamati a sé nel giorno del giudizio universale. Tutti avrebbero
dovuto riconoscere il governo dei Santi. Chi avrebbe opposto resistenze sarebbe stato considerato servo dell’Anticristo.
La rivoluzione inglese ebbe il suo “mistico” in Gerrard Winstanley il leader dei diggers (gli zappatori). Costui nel suo libro
intitolato La nuova legge di giustizia 1649 raccontava di aver udito durante una trance mistica la voce di Dio che gli
diceva “Lavorate insieme. Mangiate il pane insieme.”. Winstanley organizzò una comunità fondata sulla coltivazione
comune delle terre. Il 20 aprile 1649 i diggers pubblicarono una sorta di manifesto il True Levellers Standard Advanced
sottoscritto da 15 persone in cui venne contestata l’organizzazione gerarchica della società e il principio di autorità su cui
essa si fonda. Il re è stato deposto ma gli uomini non sono stati ancora liberati dall’oppressione.
I diggers furono circondati dall’ostilità delle autorità costituite e dalla popolazione di Cobham il territorio in cui si erano
stabiliti. Pacifici e dediti al lavoro furono costretti a emigrare più volte a causa delle angherie subite. Essi rappresentano
un tipico esempio di setta passiva. Furono ossessionati dall’idea della purezza ma rimasero estranei all’idea della
“purificazione”.
L’identificazione del maligno è stato il tratto caratteristico del movimento giacobino. Esso non si limitò a praticare lo
sterminio dei nemici ma giunse a formulare una “filosofia del terrore” che avrebbe trovato nel XX secolo i suoi migliori
interpreti.
La rivoluzione inglese rovesciò l’antico regime, decapitò il re, dichiarò di voler instaurare il Regno di Dio in Terra e instaurò
una dittatura ferrea. Tuttavia l’esperimento di Cromwell non diede vita a una trazione rivoluzionaria in quanto l’elites
inglesi furono profondamente impressionate dalle conseguenze della violenza rivoluzionaria. Non a caso definirono
“gloriosa” la rivoluzione del 1688 che avvenne senza spargimento di sangue.
LA RIVOLUZIONE FRANCESE E L’ESPERIMENTO GIACOBINO
La missione politica di Roberspierre si inscrive nella tradizione di pensiero che vede nella società la fonte di ogni male:
“l’uomo è buono per natura e soltanto le nostre istituzioni lo hanno reso malvagio (Rousseau)”. “L’uomo è nato libero ma
ovunque è in catene”.
Rousseau, Morelly, Mably, Deschamps affidarono a un profondo rivolgimento sociale il compito di cancellare il Male dalla
storia.
Il Codice della natura di Morelly apparve nel 1755 in forma anonima. Quest’opera conteneva una teoria comunista vera e
propria. La tesi di Morelly è che la proprietà è la fonte di tutte le umane perversioni. Sopprimendola gli uomini avrebbero
eliminato per sempre la causa dei propri mali.
E’la stessa conclusione a cui giunse Gabriel Bonnot de Mably che vide nella proprietà privata la sorgente di tutti i vizi
della ricchezza, tutti quelli della povertà, l’abbruttimento degli animi, la corruzione dei costumi civili, governi ingiusti e
tirannici, leggi parziali e oppressive.
Anche Deschamps volle risollevare l’umanità dagli abissi della corruzione morale attraverso la medesima ricetta.
Rousseau non teorizzò il comunismo ma la sua critica delle istituzioni portanti della società capitalistica fu martellante.
Partendo dall’assunto che “la maggior parte dei mali è opera nostra e che li avremmo evitati quasi tutti conservando la
maniera di vivere semplice e uniforme prescritta dalla natura”, indirizzava i suoi strali contro l’individualismo, il profitto, la
democrazia rappresentativa e il mercato. Il suo obiettivo è che la proprietà dello Stato sia grande e forte mentre quella
dei cittadini resti per quanto è possibile piccola e debole. E’ il trionfo dell’ideale spartano su quello ateniese. Ai
philosophes spetta il compito di plasmare la società secondo gli imperativi categorici di una ragione disincarnata. La
filosofia è il metodo per trasformare radicalmente la realt&a