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La Storia, l'Arte e la Morale
Concreti, troviamo argomenti concreti come la Storia, l'Arte e la Morale. La cifra di questa interiorizzazione delle problematiche si coglie in questa scrittura:
"Il mio modo di riportare cose della storia consiste propriamente nel raccontare esperienze personali, prendendo a spunto epoche e uomini del passato. Non qualcosa di organico - solo alcune cose mi sono chiarite, altre no. I nostri storici della letteratura sono noiosi, perché si impongono di parlare e di giudicare di tutto, anche dove non hanno vissuto."
Si tratta di frammenti scritti tra il 1878-1879. Si tratta di taccuini pieni di ricordi personali, di appunti messi su carta in modo fugace, che risalgono alla fanciullezza e alla prima giovinezza. Frequenti sono le reminiscenze di passaggi e luoghi frequentati. Dalle impressioni profonde del proprio passato N. trae spunti per parlare del passato dell'umanità. Si tratta di un modo di essere che si affaccia dopo la pubblicazione di "Umano troppo umano".
1” e prelude ad “Aurora”. Itemi che ricorrono con maggior frequenza sono quelli relativi alla libertà di volere, alla giustizia, alla teoria del delinquente e al concetto di vendetta. Tutto viene affrontato all’insegna della luminosità apollinea di una prospettiva sensibilmente cerebrale, tanto che in un frammento lega l’umana condizione alla rappresentazione simbolica. Scrive: <<noi siamo come gli animali viventi sullo scudo di Efesto – fenomeni estetici ma crudeli!>>
3) I tratti di questo percorso sono sensibilmente educativi. L’impostazione del metodo che qui offre per la prima volta è la conquista di una dimensione in profondità, di uno spessore temporale, di una nuova configurazione dell’istinto di inattualità. Il linguaggio storico e psicologico diventa lo strumento per comunicare una visione inattuale. N. sfugge al disinteresse dei contemporanei e, fingendosi immersi nell’attualità, realizza
il distacco dal presente. Qui si dispiega il N. di domani ed sempre: l'arte di avvincere mediante l'inattualità. Mentre nelle opere giovanili nel periodo di Basilea aveva cercato una posizione inattuale recuperando l'esperienza remota della tragedia attica antica; qui invece N. parla come educatore. La vita è considerata con l'occhio di Shopenauer come un'immutabile dato naturale, e la storia non è più mera apparenza, bensì l'unica realtà che ci sia concessa. N. vuole allontanare sé e i propri lettori dal proprio tempo. Ma ciò che conta è vivere e giudicare questo tempo presente, ma addossandoci tutto il peso del passato: ossia allontanandosi all'indietro di secoli, di millenni e acquistare così un nuovo occhio sul mondo, un occhio limpido del passato.
Si tratta di un nuovo approccio al mondo. E lo stato d'animo che lo accompagna è la debolezza di un convalescente. Il linguaggio
è tenue, sussurrato, spezzato, mite. Il suo istinto inattuale – destinato a infuriare in battaglie estreme a cominciare da Aurora – ora si richiama spesso a Epicuro ed Epittedo. Lo stesso Socrate viene affrontato con un linguaggio assennato; la stessa critica del Cristianesimo si muove con una compostezza contemplativa.
Così inizia un aforisma del “Viandante e la sua ombra”: <<Una mattina i prigionieri entrano nel cortile del lavoro: il guardiano non c’era. Alcuni di loro andavano subito a lavoro, com’era loro abitudine, altri se ne stavano oziosi e guardavano caparbiamente intorno>>.
Allora si fece avanti uno e disse ad alta voce: <<Lavorate quanto volete, o non fate niente, non importa. I vostri complotti segreti sono venuti alla luce. Il guardiano della regione vi ha di recente spiati e nei prossimi giorni pronuncerà su di noi un terribile giudizio. Lo conoscerete, egli è duro e di animo vendicativo. Ora però fate
attenzione: voi mi avete finora conosciuto male: io non sono quello che sembro, ma molto di più: io sono il figlio del guardiano e posso tutto presso di lui. Io posso salvarvi, io voglio salvarvi, ma, beninteso, solo quelli di voi che credono che io sono il figlio del guardiano; e gli altri raccolgano i frutti della loro incredulità.
Cit. Epitteto:
- <<Non si deve ancorare una sola nave a una sola ancora, né la vita ha una sola speranza>>.
- <<Gli uomini non sono agitati e turbati dalle cose, ma valutano opinioni che essi hanno delle cose>>.
- <<Se ti assumi un ruolo al di sopra delle tue possibilità, non solo ci fai una brutta figura, ma tralasci anche il ruolo che potevi svolgere>>.