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Wilhelm Dilthey

Secondo questo pensiero nel campo storico non è possibile trovare leggi universali che possano spiegare il comportamento umano. Quindi si occupa delle scienze storico-sociali, che funzionano in modo diverso dalle altre, poiché non hanno delle leggi generali che le descrivono, ma non per questo non sono scienze. Hanno un modo diverso di approcciarsi alla realtà e lo fanno capire gli allievi di Dilthey che focalizzano l'attenzione su entrambe le scienze, approfondendole.

Inoltre nelle scienze naturali e in quelle matematiche e fisiche è fondamentale un'attività, cioè lo spiegare; vale a dire trovare dei nessi e relazioni causa-effetto; infatti secondo questa idea se c'è stato un effetto è perché c'è stata una causa e quindi va alla ricerca di leggi generali che spiegano queste relazioni.

Invece le scienze storico-sociali non devono spiegare, ma comprendere, cioè capire qualcosa.

è il significato di ciò che osservo, il significato delle azioni. La sociologia sarà allineata al comprendere. Quindi le scienze naturali stanno allo spiegare, come le scienze storico-sociali stanno al comprendere. I nomi dei principali autori della tradizione sociologica tedesca sono Max Weber e Georg Simmel. Max Weber (1864-1920) esperto di economia, diritto e sociologia. Secondo Weber l'uomo è un essere culturale per sua natura, quindi non si affronta il suo studio con le scienze naturali, ma con quelle storico-sociali, poiché l'uomo assume determinati comportamenti che non sono casuali, ma sono dettati dai valori in cui crede. Attribuire dei significati ai comportamenti dell'uomo è il compito della sociologia, che quindi deve comprendere il modo in cui questo agisce, il perché, quali sono i valori che stanno dietro alle azioni, non limitandosi a descrivere. Per Weber, per capire il comportamento delle persone, bisogna andare asociali concrete che determinano le idee (MATERIALISMO)?”

Sociali concrete che condizionano le idee (MATERIALISMO)?! WEBER prende le sue posizioni e polemizza contro Marx, non perché abbia torto, ma perché è monodirezionale (solo le relazioni influenzano la cultura) e quindi trova la sua chiave di lettura del comportamento riduttiva; invece secondo WEBER sono i VALORI che guidano i comportamenti e pensa che esista un'INTERAZIONE RECIPROCA e CONTINUA tra la cultura e le relazioni.

GEORG SIMMEL (1858-1918) è un contemporaneo di Durkheim. Sostiene le stesse posizioni di WEBER sui due dibattiti. Inoltre condivide con WEBER l'idea che le parole CULTURA e SOCIETÀ non sono COESTENSIVE allo stesso ambito, perciò non coincidono (per l'ANTROPOLOGIA i concetti di cultura e di società coincidono; come coincidono con anche altri aspetti come la politica, gli scambi commerciali tra i piccoli gruppi, ecc...).

Infatti la CULTURA è un insieme di concetti con i quali noi illuminiamo i fatti.

Può essere paragonata a degli OCCHIALI, in quanto diventa la lente attraverso cui possiamo osservare la società. Bisogna fare attenzione a non identificare come uguali anche i concetti di CULTURA e TRADIZIONE, come invece fa l'antropologia. Nella TRADIZIONE i valori sono TRAMANDATI di generazione in generazione (padre - figlio) con una TRASMISSIONE PASSIVA. Certamente la tradizione è cultura, ma quest'ultima è molto più ampia perché richiede la RIELABORAZIONE dei valori vecchi e la loro INTEGRAZIONE con quelli nuovi. Perciò questi concetti non coincidono completamente (la tradizione entra nella cultura, ma questa è più ampia e non può essere ricondotta solo alla tradizione). Dopo queste prime scuole, la sociologia va avanti e negli anni '40 il tema della cultura viene un po' accantonato perché i sociologi preferiscono approfondire altri aspetti. Tuttavia negli anni '50 la culturaviene ripresa in considerazione, soprattutto grazie al contributo di Talcott Parsons (1902-1979), un sociologo americano, fondatore della scuola sociologica dello struttural-funzionalismo. Rispetto alla scuola di Chicago ha un approccio molto più teorico e fa poche esperienze pratiche. Secondo questa scuola, la società è come una struttura, cioè un organismo, un tutto composto di parti che sono in relazione tra di loro (es. anche il nostro corpo è una struttura). Inoltre crede che ciascuna parte della struttura ha una funzione fondamentale e utile a mantenere in vita l'organismo (funzionalismo). Parsons è convinto che la cultura abbia un carattere normativo, cioè orienta un comportamento dei membri di quella società. Per lui la cultura è un insieme di modelli di comportamento ben precisi che guida l'azione degli individui. Questi modelli incarnano i valori in cui credono gli individui e che costituiscono la cultura di.appartenenza (perciò dietro ad ogni modello c'è un valore). Inoltre PARSONS da ragione a Weber e Simmel e sostiene che CULTURA e SOCIETÀ non sono coestensive, sono in relazione, ma non sono la stessa cosa. Per Parsons nella società industriale non era contemplato considerare la politica e l'economia come aspetti della cultura, anche se potevano avere delle assonanze con essa. Il SISTEMA LIBERISTA ad esempio esprime un certo tipo di cultura legata alla LEGGE TRA DOMANDA e OFFERTA in cui i prezzi vengono definiti tra i privati ECONOMIA fatto tra PRIVATI in cui lo Stato deve solo SORVEGLIARE sul buon funzionamento e far eseguire al meglio le proprie regole. L'altro MODELLO è quello STATALISTA basato invece sulla PROPRIETÀ PUBBLICA, in quanto quella privata non esiste; tutti i beni appartengono allo Stato il quale ne dispone a proprio piacimento. In campo politico viene definita LIBERALE, la corrente di pensiero che si occupa di tutelare

alcune libertà dell'individuo, le libertà devono essere riconosciute es. Locke, diritto alla vita, proprietà privata, diritto di parola, associazione. Regime liberale sia sotto monarchia che sotto democrazia in Italia. La politica contraria ai liberali è quella ASSOLUTISTICA con Luigi XIV di Borbone: "lo Stato sono io, io sono la ragione della legge, la fonte della legge, la legge vale per tutti ma non per me, è al di sopra di tutte le leggi in quanto è lui stesso la legge e può decidere per la vita o la morte dei sudditi". Prigione della Bastiglia per reati politici. È COSÌ PERCHÉ IO VOGLIO CHE SIA COSÌ. È un capriccio.

Ritornando al nostro argomento, la società è vista come un insieme composto di parti che interagiscono tra di loro e ogni parte esercita una funzione che è vitale. Secondo PARSONS esistono 4 funzioni principali a cui la società deve rispondere, così da mantenerla unita:

  1. ...

ADATTAMENTO all'ambiente esterno deve essere capace di prendere dall'ambiente esterno le RISORSE che le permettono di stare in vita (es. materie prime). Questa funzione viene svolta dall'ECONOMIA.

RAGGIUNGIMENTO dei FINI una volta che la società si è appropriata delle risorse, bisogna utilizzarle in modo assennato e organizzato, bisogna individuare delle priorità. Quindi questa funzione riguarda la DISTRIBUZIONE e l'IMPIEGO delle risorse in riferimento ai FINI PRIORITARI che vengono perseguiti. Di ciò se ne occupa la POLITICA.

FUNZIONE INTEGRATIVA questa riguarda tutto ciò che rimanda allo STARE INSIEME. Ci deve essere una COERENZA tra le decisioni e le azioni, altrimenti ci sarebbe una grande confusione. In uno Stato decide il Parlamento. Quando viene presa una decisione, chi agisce deve conformarsi a quella legge. Ci vuole CERTEZZA e la DISCIPLINA. Adempie a questa funzione il DIRITTO, senza questo c'è il caos.

È importante che ci sia l’ARMONIA.

4. MANTENIMENTO del MODELLO LATENTE (nascosto) questa è quella propriamente culturale; ci sono degli attori, collettivi e singoli, che TRASMETTONO dei VALORI in maniera tale da essere INTERIORIZZATO. Alcuni di questi attori sono la FAMIGLIA, la SCUOLA e il GRUPPO dei PARI (GRUPPO dei PARI: l’insieme delle persone di pari età con cui l’individuo condivide una parte consistente del tempo. Alcuni gruppi sono rigidi, tali da escludere chi non segue i valori del gruppo, mentre altri gruppi vivono i valori in modo plastico e meno rigido). I valori sono nascosti, non agiscono, anzi vengono piuttosto AGITI, sono PASSIVI.

(Per modello latente si sottintende quello CULTURALE = disciplina che mantiene il modello culturale. LATENTE significa NASCOSTO. Anche Freud parla di LATENZA: nello sviluppo affettivo vi è una FASE di LATENZA, in cui alcuni istinti si nascondono). La disciplina che si occupa di questo modello è la

considerazione la complessità e la varietà delle dinamiche sociali. La cultura svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento dell'ordine sociale. Attraverso i valori trasmessi da coloro che ci circondano, riusciamo a integrarci nella società in cui viviamo. Tuttavia, Parsons sembra trascurare il fatto che i valori non sono sempre assimilati correttamente o trasmessi in modo adeguato. Questo può portare a conflitti e dissenso all'interno della società. Il conflitto è un aspetto importante da considerare, poiché non tutti accettano passivamente i valori sociali. Parsons sembra dare per scontato che tutti si comportino in base ai valori stabiliti, ma cosa succede se qualcuno non li interiorizza correttamente o se sono in conflitto con i valori sociali? Questa mancanza di considerazione per il conflitto è una critica al sistema astratto proposto da Parsons. La realtà sociale è molto più complessa di un semplice puzzle in cui i pezzi si incastrano perfettamente.considerazione che ci può essere un pezzo tagliato male o che non si incastra. Quindi Parsons non sa spiegare il conflitto e non prevede modalità per affrontarlo.

L'IDEA DI CULTURA OGGI (21° secolo)

La CULTURA è

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
13 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AO95 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di sociologia dei processi comunicativi e culturali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Scienze Sociali Prof.