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La novità della ricerca
La teologia della speranza ha trovato un suo ispiratore momentaneo in Jürgen Moltmann. Con la speranza, l'escatologia rientra a pieno titolo nel dialogo teologico del XX secolo. Si era già chiarito, nella teologia del XX secolo, che la speranza può ampliarsi notevolmente: non solo piccole speranze nella storia, ma la speranza come totalità di progetto. Riguardo alla persona del teologo, non si può certo ignorare l'esperienza personale di Moltmann, nella Germania del dopo-guerra, tesa tra le molte aspettative di progresso e le rapide delusioni sui risultati e sulle prospettive che tale progresso tecnico-materiale offriva. Ma sarà anche l'esperienza del crollo alla fine della guerra che lo marcherà, con il bivio tra disperazione e speranza cristiana. Si dirà che la radicalizzazione ulteriore delle mutazioni accentuerebbe la perdita del senso stabile delle cose e della loro permanenza come base di.Una riflessione sulla natura. Moltmann avrebbe fatto per la teologia ciò che Kant ha fatto per la filosofia: elaborare una teologia critica a partire dalla croce, anzi del Dio crocifisso. La sponda teologica della speranza appare dunque come una sponda di verifica nel panorama della teologia odierna o recente. Con il Dio crocifisso o il Dio che muore sulla croce, non siamo ancora all'intento kenotico massimamente maturato dall'oriente cristiano (vedere le varie parti e correnti della teologia del XX secolo) ma la questione del coinvolgimento divino nelle sventure umane si amplia al di là della croce come rinuncia emblematica di Cristo alle sue prerogative divine per espiare e riscattare come vittima sacrificale le sorti dell'umanità. Si tratta di una verifica sulla credibilità della fede cristiana di fronte alle priorità umane attuali nelle urgenze socio-politiche della storia.
LA SCOMMESSA COMPLESSIVA DELLA SPERANZA
Se si volesse cogliere la radice della
chiave escatologica della speranza di Moltmann, si potrebbe dire che essa applica la non analogia entis in termini del cammino storico: si arriva cioè alla conferma della non continuità nella storia stessa. Si tratta meno di un rinvio della teologia naturale al prossimo eone che invece una visione teologica della storia come discontinuità, cioè come non analogia. Le due storie potrebbero apparire come una forma di parallelismo equidistante (cfr la soteriologia storico-salvifica di O. Cullmann, volume II, parte II). La risurrezione di Cristo sarà il punto di discontinuità senza il quale ricadiamo nel positivismo della prospettiva di fede. Nella risurrezione di Cristo si coglie innanzitutto la diversità di Dio in avanti verso la sua manifestazione trasfigurativa ultima. LA TEOLOGIA DELLA SPERANZA E LE SUE ATTINENZE COL PENSIERO CRISTIANO La speranza non rivela un concetto nuovo quello della finalizzazione - ma attua nel XX secolo ciò che il2º millennio sembra aver introdotto come tema prioritario della fede: la finalità nell intento della grazia (vedere gli scritti sulla chiave della finalità nella maturazione del pensiero cristiano nel corso del II millennio nella cristologia, escatologia, teologia in genere)
L'ESCATOLOGIA DI FRONTE ALLA TEOLOGIA CLASSICA
Il tema della centralità escatologica della teologia è assai ben documentato. Le implicazioni vengono progressivamente formulate: si dirà che occorre passare dalla fides quaerens intellectum alla spes quaerens intellectum: si tratterebbe -cioè- di fare una apologetica della speranza.
L'ESCATOLOGIA MOLTMANNIANA DI FRONTE ALLA SOTERIOLOGIA RIFORMATA CLASSICA
La teologia della speranza traccia una linea escatologica tale che l'esito finale non si esaurisce nell'estinzione soteriologica della sola colpa, partendo dalla sostituzione attuata da ed in Cristo. La colpa irriparabile dell'umanità che immerge l'umanità nell...
Estraneità da Dio, nella sua espressione più radicale del pensiero calvinico, simula in una situazione del genere umano come vittima.