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DISTRUZIONE DEGLI ATTORI SOCIALI e dall'altra FIGURE DEL SOGGETTO CAPACI DI RESISTERE A Ciò CHE MINACCIA LA LIBERTÀ
CAPITOLO 2 - LA GLOBALIZZAZIONE
Dagli stati del dopo guerra alla globalizzazione dell'economia
Dopo la seconda guerra mondiale, emersero forme istituzionali come il Welfare State o la Sécurité sociale francese, che si fondavano sull'idea di stato come figura chiave nella vita economica e sociale. I motivi di questo presupposto sono principalmente 2:
- Lo stato aveva le risorse per dare impulso alla vita economica
- Era necessaria una trasformazione delle leggi e della vita politica a seguito dei grandi rivolgimenti sociali.
Quindi, lo Stato intervenne talvolta in maniera autoritaria nel tentativo di promuovere la ricostruzione economica e sociale. Tutti però gli aspetti economici legati all'interventismo dello Stato cominciarono a peggiorare rapidamente soprattutto in quei paesi in cui non vi era una buona amministrazione.
Pubblica e vigeva la corruzione. Nonostante queste prime difficoltà, fino al XXI secolo alcuni paesi hanno difeso la nazionalizzazione delle attività economiche. Nell'ultimo ventennio, un nuovo modello, fondato sulla libera impresa e sul ruolo centrale del mercato nella distribuzione delle risorse, si è largamente diffuso: allo stato interventista si è sostituito uno stato orientato ad attirare gli investimenti stranieri e a favorire le esportazioni internazionali. Tutto ciò, associato all'emergere di imprese transnazionali, è conseguenza della globalizzazione. Cerchiamo di contestualizzare il fenomeno della globalizzazione e torniamo al periodo che va dalla metà degli anni 70 fino alla caduta del muro di Berlino e che si è concluso con l'attentato alle torri gemelle. Questo periodo ha inizio con la crisi petrolifera, quando i paesi produttori investono il loro capitale nelle banche di New York per produrre interessi.
Già questa è una forma di globalizzazione dell'economia. L'attuale globalizzazione, caratterizzata dal concetto di estensione, è stata però determinata anche dall'internazionalizzazione dei mercati, le multinazionali, la trasmissione delle informazioni in tempo reale ecc. sin dal principio, però, sono stati messi in evidenza i punti deboli di questo modello: ad es. l'arricchimento diretto dei dirigenti, tanto da portare a un movimento opposto: no-global. Un capitalismo estremo. L'idea stessa di globalizzazione implicava la volontà di costruire un capitalismo estremo che esercitasse il suo potere su tutta la società. La globalizzazione ha suscitato entusiasmo, ma anche opposizione soprattutto da parte degli agricoltori europei e nordamericani che avevano bisogno della protezione statale per far fronte alla concorrenza mondiale. Tutte le resistenze locali si sono poi unite in un movimento planetario. Le principali.Le implicazioni culturali e sociali della globalizzazione sono:- Formazione di una comunità di massa nella quale prodotti uguali circolano in popolazioni diverse per tradizioni e tenori di vita. Più che una omologazione, ciò determina una mescolanza di realtà contrapposte.
- Si declinano ovunque le precedenti forme di vita sociale e politica. Ad esempio i sindacati si sono notevolmente indeboliti. Negli anni 80 e 90, mentre l'impero sovietico si spezzava, sorgevano teorie sociali diverse dal capitalismo o dal socialismo: nasceva la società dell'informazione che si basa su nuovi tipi di investimenti e obiettivi.
è accaduto dopo l’11 settembre. Dobbiamo cioè capire cosa contrappone questo periodo (caduta muro di berlino-11 settembre) alla grande rottura che ha portato al trionfo della mentalità bellica. Il periodo della globalizzazione è stato caratterizzato anche dalla circolazione accelerata di opere e pratiche culturali. Gli Stati Uniti non si rendevano conto che stava affermando una nuova sensibilità multiculturale. Si trattava chiaramente di contrastare l’Islam. Sia in America, sia nel mondo islamico si passa dalla logica della società a quella dellaguerra. Dopo l’11 settembre esistono solo eventi di scala mondiale. Si può, ora, capire cosa accade al livello locale solo guardando ciò che accade a livello mondiale. Un mondo globalizzato. È necessario far riferimento a una teoria apposta a quella della globalizzazione: la teoria dello scontro di civiltà di Huntington. La nozione di civiltà è usato
per sostenere che i principali conflitti del mondo hanno connotazioni altre rispetto a questioni politiche ed economiche: vi è cioè una contrapposizione a livello culturale e religioso soprattutto. Questa ideologia viene applicata sia ai conflitti politici, culturali e religiosi, sia a quelli per la dominazione del mondo. Tra queste due tipologie di conflitti, esistono posizioni intermedie in cui l'obiettivo è essenzialmente la conquista del potere politico e in cui le culture sono "armi, risorse" da impiegare l'uno contro l'altro. Secondo H. l'occidente sta perdendo la propria egemonia anche a livello culturale, secondo invece i teorici della globalizzazione il mondo è dominato dall'egemonia americana. Le due opposizioni sono estreme. Il merito di H. è sicuramente quello di mettere in evidenza il ruolo centrale della cultura e delle credenze, ma bisogna tenere presente che gli elementi culturali sono anche alla base.di politiche e lotte inarrestabili. La tesi di H. non si può applicare alla storia recente: i Kamikaze, ad esempio, non intervengono tanto per un piano religioso, quanto per l'odio verso il nemico.
CAPITOLO 3 - L'EUROPA UNO STATO SENZA NAZIONE
Declino dello stato nazionale?
Gli europei non si sentono più cittadini di una nazione, ma di un insieme territoriale più vasto. Per questo alcuni sostengono che ci troviamo di fronte alla morte dello stato nazionale. Esso ha avuto 3 funzioni:
- Creare una burocrazia che intervenisse nello sviluppo economico
- Esercitare un controllo sui costumi e i sentimenti
- Fare guerra per difendersi o per costruire uno stato nazionale.
Lo stato nazionale oggi è in declino, esso fornisce meno di un tempo un contesto di identificazione collettiva. Se pensiamo alla costruzione dell'Europa, essa si era prefissata l'obiettivo di arginare lo scoppio di guerre e di conflitti. Oggi l'Europa è esempio di
Un sistema politico ed economico sovranazionale, ma la sua realizzazione è stata vissuta dalla popolazione come una iniziativa presa dalla classe dirigente senza alcuna legittimazione da parte del popolo. La costruzione dell'Europa è avvenuta tra dirigenti che intrattenevano tra loro rapporti personali, senza alcun controllo dell'opinione pubblica. È pur vero, però, che essa acquista oggi sempre più consensi. Col tempo è stato necessario anche arrivare ad una comunità economica europea, con una moneta unica. Ciò fa pensare che in breve l'Europa potrebbe diventare una nazione.
L'unità europea è possibile? Sicuramente un grande passo avanti è stato compiuto con l'idea di una Costituzione Europea, tuttavia essa non è sostenuta in tutti i paesi dalla maggioranza. L'Europa continua ad estendersi, ma sembra chiudersi su se stessa e sui suoi problemi interni. Infine, i...
UE e USA
Nel fare un confronto tra le due potenze, l'Europa ha accumulato un grosso ritardo rispetto agli
Dopo l'11 settembre inoltre l'Europa si è divisa: da una parte alcuni Paesi hanno appoggiato
Lo stato europeo.
L'unico modo che i paesi europei hanno per non chiudersi in se stessi, è iniziare a costruire uno