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Il sociale è finito?
Forse non ve ne eravate accorti, ma il sociale è finito. Scomparsa la società, disintegrati gli attori sociali, non più utilizzabili le categorie sociologiche impiegate fino all'altro ieri per analizzare la realtà. Lo afferma Alain Touraine, illustrissimo sociologo francese, nel suo ultimo volume tradotto in italiano. Touraine aveva coniato anni fa l'espressione "postindustriale", destinata ad avere grande successo anche da noi, e ora conia il neologismo "postsociale" per tentare di definire la fase che viviamo.
Cerchiamo prima di capire la tesi apparentemente paradossale dell'autore, e poi di discuterla. Scrive Touraine: "La nostra tesi è che stiamo vivendo la fine della rappresentazione
nuova figura del soggetto personale: questo si esprime nei movimenti non più sociali, ma culturali. Contemporaneamente, oggi è possibile assistere anche alla ricomparsa del vecchio, apparentemente superato già alla fine del XIX secolo, concetto di comunità: movimenti e fenomeni neocomunitari si scorgono con una certa frequenza e con significato non uniforme.
Questo, molto in sintesi, il ritratto che Touraine fa dell'oggi e degli strumenti per pensarlo. Quali le conseguenze? Una di rilievo riguarda il ruolo politico dell'Europa. Scrive l'autore: "È proprio la debolezza della società europea (o delle società europee) a spiegare la difficoltà che l'Europa incontra nell'agire come Stato." Touraine osserva con attenzione il tentativo europeo di dar vita a un organismo sovranazionale che abbia voce in capitolo con le grandi potenze, ma deve anche riconoscere che tale sforzo è minato alle radici.
dalla incapacità dell'Europa di diventare davvero uno Stato: è vero che ora ha una Costituzione, ma le manca sempre un esercito, che è la voce degli Stati nei loro rapporti reciproci. Senza esercito niente Stato, e l'Europa priva di una forza militare comune non è in effetti uno Stato diverso dagli Stati che la compongono. Per il momento è una formazione ibrida, nella quale i vecchi Stati si conservano tali e quali (e si conserva anche il sentimento nazionale di appartenza che lega i cittadini a essi) salvo la delega su alcune questioni (importanti ma non vitali) a un organismo rappresentativo sovrastatale che si chiama Unione Europea. E' difficile non concordare con questa analisi: "L'Europa non solo è uno Stato senza nazione, ma è uno Stato debole che si definisce più in senso amministrativo che politico. E poiché