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Sociologia dei processi culturali e comunicativi – Alain Touraine Pag. 1
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Rivendicazioni e diritti culturali

Le rivendicazioni possono intervenire a due livelli: per cambiare in modo favorevole il rapporto tra il contributo di un determinato gruppo e la sua retribuzione, oppure per accrescere la capacità decisionale o di influenza di un gruppo. Quando parliamo di diritti culturali ipotizziamo che esistano movimenti che si possono chiamare culturali e che si contrappongono alle produzioni della cultura di massa e alla logica generale del profitto. Lo scopo principale del movimento sociale è la realizzazione di sé come attore. Il riconoscimento dell'altro invece consiste nel vedere agire nell'altro la costruzione del soggetto. Molti sociologi negano l'esistenza di nuovi movimenti sociali nati dopo gli anni sessanta. Secondo questi autori si tratterebbe soltanto di elementi arbitrariamente isolati da un insieme di comportamenti o rivendicazioni in cui si mescolano obiettivi di ordine diverso. I nuovi movimenti sociali non avrebbero come scopo la trasformazione.delle situazioni e dei rapporti economici ma difenderebbero la libertà e la responsabilità di ogni individuo controla logica impersonale del profitto e della concorrenza e contro un ordine costituito che decide ciò che è normale e ciò che non lo è. La nozione di identità risulta confusa essa si riferisce a una nazione o a una religione, nozioni assolutamente estranee al movimento sociale, che non è fondato sull'affermazione di una collettività, ma sulla consapevolezza di un conflitto e la volontà di controllare l'impiego che la società fa delle proprie risorse culturali e materiali. In molti casi l'affermazione identitaria rigetta ogni principio di alterità. Il costante riferimento alla modernità permette di distinguere più facilmente le diverse forme di modernizzazione: non esiste infatti un'unica forma di modernizzazione. Oggi la cosa importante è riconoscere le.

diverse possibili combinazioni tra modernità ed eredità culturale o sistema politico che esistono nel mondo intero. Quelli che non vedono la diversità delle modernizzazioni non si accorgono che, da un lato la società di massa impone il proprio potere in tutti i campi della produzione, del consumo e della comunicazione, mentre dall'altro culture chiuse su se stesse, sulle proprie credenze religiose, hanno come loro principale obiettivo, non la modernizzazione ma la guerra contro la potenza egemonica, politica e culturale di altri paesi. Il concetto di progresso si misura al livello del riconoscimento della possibile articolazione tra centro e periferia, invenzione e tradizione, modernità ed eredità culturali che hanno imboccato la strada della modernizzazione. Il livello più basso di questo riconoscimento è il mutuo rigetto, che ha un solo esito possibile, la guerra.

Si può fare in modo che i diritti culturali vengano a poco a

Poco riconosciuti? Non si tratta solo di riconoscere dei comportamenti privati che lo Stato si limiterebbe a tollerare conservando il controllo dello spazio pubblico, bensì di ridurre l'influenza esercitata finora dalle norme e dalle istituzioni nella costruzione del vivere insieme, approfitto di regole e di istituzioni che permettano di essere differenti.

Rinchiudere la vita religiosa nella sfera privata significa imporre una concezione anti-religiosa a tutta la vita pubblica. Al contrario bisogna arricchire la vita pubblica tramite la diversità delle culture. Ma come fare? È possibile trovare nuove soluzioni solo mediante il riconoscimento di varie culture sia sul piano della religione, che della lingua, che dell'abbigliamento. Il pluralismo delle culture è una necessità in un mondo in rapida trasformazione. La risposta realistica consiste nello stabilire un legame tra le diverse culture e ciò che chiamiamo modernità. Possiamo

conoscere dei diritti culturali solo se vengono accettati quelli che riconosciamo come i nostri principi fondamentali. Il significato che bisogna dare alla pluralità delle forme di modernizzazione è il riconoscimento.
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Publisher
A.A. 2012-2013
3 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia dei processi culturali e comunicativi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Rossi Luigi.