Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
ROCESSI DI FORMAZIONE DEL OTERE
!
“Niente è più sorprendente, per chi guarda agli affari umani con occhio filosofico, della
semplicità con cui molti siano governati da pochi” (D. Hume)!
!
Si discutono i processi di formazione del potere. Il metodo di esposizione scelto è quello
della discussione di esempi archetipici. Gli esempi sono pensati per dare ragione della
formazione del potere in cui una minoranza si impone contro gli evidenti interessi e
le intenzioni della maggioranza. In tal modo vengono volutamente tralasciati i casi in cui
il potere si forma come risultante di un consenso universale, i casi in cui una minaccia
esterna accresce il fabbisogno di decisione del gruppo, e quelli in cui il potere risulta
dall’autorità carismatica di un singolo. !
Gli esempi scelti da Popitz sono ambientati rispettivamente su una nave, in un campo di
prigionia e in un istituto di rieducazione.! 36 Fenomenologia del potere
!
Col primo esempio, Popitz, mostra che la fruizione di risorse limitate genera una
distinzione tra privilegiati e non privilegiati che si radicalizza per la superiore capacità
organizzativa dei privilegiati, maggiormente disposti, per interesse, a difendersi
reciprocamente. Inoltre la reciproca legittimazione dei privilegiati opera attivamente
affinché lo status del privilegio si imponga, ed è suscettibile di organizzazione. Ci si trova
di fronte a meccanismi di cooperazione: la cooperazione è necessaria per far sì che tutti i
privilegiati siano coesi, si aiutano a vicenda perché hanno immediatamente qualcosa da
offrirsi, e cioè supplenza, protezione, attestazione. Interesse individuale e comune, nel
gruppo di privilegiati, collimano. I non-privilegiati, rivendicando il mero diritto d’uso, non
potranno raggiungere la coesione necessaria per poter ristabilire l’ordinamento
precedente. Questo perché la coesione non è, per il singolo, immediatamente premiata;
per far sì che la disponibilità all’organizzazione diventi pratica è necessario puntare su un
vantaggio a lungo termine e non momentaneo. In questo senso, il gruppo privilegiato
opererà proprio per evitare che si formi questa coesione, agendo sui vantaggi a breve
termine, mettendo (possibilità di difendere le sedie e, conseguentemente, occuparle
mentre le si difende) in ombra quelli a lungo termine. !
I pochi dominano facilmente (in questo caso) perché possiedono dei beni per la cui
difesa/distribuzione li rende più propensi all’organizzazione. In questo modo, sono
superiori, e possono, attraverso il controllo, accrescere questa superiorità.
Il gruppo era nelle stesse condizioni degli altri, ma pretende di esercitare un potere di
usufrutto esclusivo e durevole. !
!
Un ordinamento di dominio raggiunge una validità di legittimità alla maniera di Weber nel
momento in cui viene riconosciuto “vincolante in sé”, un riconoscimento di tipo
fondamentale, che crea una motivazione aggiuntiva per comportarsi nel senso indicato
dall’ordinamento. Weber intende questa legittimazione in senso verticale (alto><basso). I
dominatori pongono una pretesa di legittimità verso il basso e i dominati indirizzano verso
l’alto una fede nella legittimità. Nel caso della nave, però, si sviluppa anche un un senso
orizzontale di legittimazione, in cui tutti i membri del gruppo riconoscono l'altro attraverso
un processo di reciproca attestazione tra uguali. Questo genera una sensazione di
sicurezza (la forte convinzione che qualcosa sia giusto è contagiosa). Un esempio storico
di questo tipo di affermazione di potere è l’aristocrazia europea.!
!
Col secondo esempio, Popitz mostra come in uno stato di necessità, la presenza di un
gruppo di individui fra loro solidali e dotati di competenze specifiche renda il gruppo stesso
particolarmente efficiente, produttivo, e capace di imporsi sul contesto sociale. Una volta
acquisita una certa leadership, il gruppo la manterrà attraverso la politica della divisione,
creando intorno a sé gruppi beneficati a livelli diversi (scaglionamento).!
Nell’ambito del campo di prigionia, la coesione straordinaria e precoce del gruppo
dominante è da imputarsi a una buona dose di azzardo perché, a dispetto delle forme di
aiuto “semplice” che si perpetrano nel contesto, nasce la collaborazione basata sulla
fiducia, la quale non veniva sperimentata ma anticipata. Con la creazione della solidarietà,
37 Fenomenologia del potere
il gruppo moltiplica la sua forza e capacità produttiva. Emergono nuove possibilità per il
gruppo: !
1. Aiutare e dividere. Soccorrersi per sopperire alle carenze altrui.!
2. Agire collettivo. A una cosa si mette mano insieme, addizionando la forza lavoro e
incrementando la produzione.!
3. Disposizione in successione temporale di attività dello stesso tipo. Agire collettivo
senza la dimensione del tempo (alternarsi di più persone nello stesso lavoro, turni).!
4. Separazione spaziale dell’attività. Agire collettivo senza la dimensione dello spazio, per
utilizzare contemporaneamente diverse possibilità o per compensare l’insuccesso di
uno col successo di un altro (caccia nello stesso momento in punti diversi, vendita in
punti diversi).!
5. Agire sostitutivo. Risparmiare la forza lavoro per altri scopi (Uno solo prende l’acqua
per tutti e 4). Vantaggio tipico del gruppo. !
In questo caso, queste attività hanno bisogno di poco sforzo di coordinazione. I
vantaggi dell’organizzazione del gruppo nascono con la divisione del lavoro (attività di
tipo diverso). !
6. Divisione del lavoro occasionale. Lavoro a catena con divisione dei compiti. Si sviluppa
l’idea che singole prestazioni convenzionali possano essere messe insieme per
costituire qualcosa di comune, che poi verrà a sua volta scomposta in parti. La
“divisione del lavoro” è concepita come una suddivisione di un compito comune
pensato in azioni sostitutive. !
7. Divisione del lavoro duratura. Specializzazione che compare nel momento in cui il
lavoro viene diviso in maniera continuativa. Si impara a fare quello che si fa sempre e
lo si fa sempre meglio.!
8. Nuovi metodi di lavoro e di produzione dei processi parziali. Quando si impara, si può
anche innovare, e quindi produrre sempre meglio.!
9. Processo complessivo. La scomposizione in fasi e la visione d’insieme mostrano
nuove possibilità di coordinazione.!
10. Il gruppo, così formato e operante, è molto più veloce del singolo, e il tempo
guadagnato può essere impiegato per nuovi compiti (costruire il fornello).!
Tutte queste possibilità si fondano da quelle fondamentali di solidarietà: aiutare e
dividere. I benefici di questo tipo di socializzazione sono “esterni”: la solidarietà crea
sicurezza, protezione, appartenenza. In questo caso, le relazioni di potere si sviluppano
con la dipendenza degli estranei dal gruppo, e si consolidano con il monopolio dello
stesso. È la stessa superiorità produttiva del gruppo a mettere nelle loro mani un
potenziale potere. !
!
Il gruppo deve però preoccuparsi che nessuno oltre a loro raggiunga lo stesso livello,
attuando un monopolio. Questo riesce grazie a un processo di scaglionamento,
differenziando e graduando gli estranei rispetto alla loro relazione con il potere. Con tale
sistema chi ha il potere si assicura un gruppo di sostegno (associato) che avrà il ruolo di
difensore, amplificatore e parafulmine, perché a esso spetta il compito di difendere il
gruppo e diffondere le decisioni del gruppo, e in caso di insuccessi, le colpe ricadranno su
38 Fenomenologia del potere
di lui, in quanto “linea di separazione” tra il gruppo e gli altri ; crea un gruppo neutro
(pubblico) la cui immagine di pace garantirà la buona riuscita: il pubblico, in quanto “tenuto
fuori” dalle situazioni problematiche, dovrà sentirsi ben voluto e stimato dal gruppo al fine
di voler continuare a essere spettatore; infine crea un gruppo di diseredati che funge da
deterrente per chi, negli altri due gruppi, pensasse di agire contro gruppo, in quanto il
rischio di essere declassati a quest’ultimo gruppo rappresenta una minaccia capace di
dissuadere chi volesse ribellarsi tra coloro che, anche solo potenzialmente, possono
appartenere al gruppo dei beneficati. La bravura nel mettere in pratica un certo tipo di
scaglionamento risiede nell’ingaggiare persone disposte a fare l’aiutante e l’aiutante
dell’aiutante. Il processo di divisione deve evitare ogni forma di solidarizzazione tra i
singoli gruppi.!
Il potenziale di potere del gruppo è il suo poter disporre di beni scarsi e desiderati.
L’estensione e l’accrescimento dei rapporti di dipendenza si basa, quindi, sulla
conversione del potere di usufrutto sui beni scarsi nel potere di usufrutto su esseri umani,
e del potere di usufrutto di esseri umani nel potere di usufrutto di beni scarsi (Il gruppo
“sfrutta” i gruppi sottostanti mediante favori, collaborazioni, scambi commerciali, ottenendo
la possibilità di controllo per la gestione e la produzione di altri beni e servizi). La strategia
di potere dello scaglionamento si basa - di nuovo - sulla sfruttabilità e la
manipolabilità di un deficit di socializzazione altrui (Gli altri non riescono a unirsi e il
gruppo dominante ne approfitta). !
!
Il terzo esempio riguarda soprattutto la ripartizione dei benefici nel gruppo di potere e
affronta il tema della gerarchizzazione del potere e di come l’ordine costituito tenda a
mantenersi. In questo caso, il processo di scaglionamento è già consolidato in una
struttura stabile (gruppo con un capo e sottoposti “costretti”). Il gruppo degli spettatori è
sparito, perché in questo senso potrebbe solo dare origine a forme di sabotaggio. Non è
possibile dire che in questo caso il potere sia “stabile”, perché ogni ordinamento di potere
deve essere visto come un sistema in cui il potere può sempre riformarsi e “trasformarsi”. !
In questo caso, la suddivisione del potere ha una connotazione esclusivamente negativa
(sfruttamento). Vengono messe in atto pratiche già consolidate di minacce di punizioni e
sanzioni, ma il sistema di sicurezza del gruppo si fonda su questa: la violenza non è che
una misura di emergenza. Deve rimanere nascosta (sotto forma di minaccia) perché non è
un segno distintivo del sistema, ma una sua avaria (se messa in pratica, rappresenta la
presenza di gruppi sovversivi e l’incapacità del gruppo di mantenerli sotto controllo). !
!
Il trattenere (le fette di pane dai ragazzi), il prendere e dare non sono solo un metodo