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1. L’APPROCCIO SOCIOLOGICO ALLA CULTURA
1.1 I sociologi classici e il distacco dalla concezione antropologica della cultura
Centralità dello studio della cultura
L’interesse dei sociologi classici fino ad ora è sempre stato quello di dare centralità allo studio della cultura
partendo dal problema di come gli aspetti simbolici e ideazionali si connettano al livello delle relazioni sociali
e della struttura sociale.
Ma l’istituzionalizzazione di una disciplina specialistica ebbe l’esigenza di osservare la cultura dal punto
di vista sociologico. Sviluppando un paradigma dominante:
Distinzione società/cultura
La distinzione analitica società/cultura appartiene a tutte e tre le tradizioni considerate, ma è particolarmente
rilevante nella scuola francese.
Differenziazione interna alla cultura
Questo è tipico della tradizione americana e tedesca: nasce dalla cultura industriale metropolitana molto
stratificata, differenziata al massimo, ma anche dalla consapevolezza della dimensione storica e temporale
dei fenomeni culturali, la cultura è flessibile e può cambiare. 8
Innovazione
Si tratta della capacità creativa e innovativa della cultura rispetto la tradizione, l’emergere di nuovi
movimenti può contrastare e sostituire una dottrina o un’etica ambigua o incoerente. Weber parla in questo
caso di carisma: nuovi movimenti nascono dalla rottura con la tradizione preesistente e fanno riferimento ad
un’autorità carismatica. Se ne occuperà la scuola americana e tedesca.
Trasmissione culturale e interazione
L’importanza nei processi di trasmissione culturale, delle forme dell’integrazione sociale mettendo a fuoco
la dialettica che si instaura tra gli individui, in particolare la generazione più giovane e le “agenzie di
socializzazione” (la famiglia, gli insegnanti, gli amici...) dove i primi sono attivi, e guidati dalle risorse affettive
e cognitive che vanno acquisendo.
La sfida della società industriale
L’approccio sociologico allo studio della cultura si è dunque affermato tra la fine dell’Ottocento e i primi
decenni del Novecento in parte accogliendo e in parte allontanando la prospettiva antropologica. Furono le
sfide della nuova società industrializzata, la sua pluralità a portare l’attenzione dei sociologi su nuovi termini.
1.2 Da Parsons alla nuova sociologia della cultura
Una fase di declino
Dagli anni Trenta l’interesse sociologico andava spegnendosi, dalla fine degli anni Trenta agli anni Cinquanta
ci sono stati singoli contributi di ricerca anche molto rilevanti, ma che sono rimasti isolati e sottovalutati.
(Norbert Elias, Florian Znaniecki, Robert K. Merton ecc...).
La cultura nella teoria generale dell’azione
Negli anni Cinquanta, negli Stati Uniti, alla scuola di Chicago si sostituisce lo struttural-funzionalismo,
teoria elaborata da Talcott Parsons: prova ad elaborare una teoria generale dell’azione sociale, vuole dare
alla sociologia il riconoscimento di scienza autentica, dando importanza alla cultura. Parsons modifica il
significato di cultura: un insieme di costumi e delle abitudini acquisiti dall’uomo in quanto membro
di una comunità sociale, restringe il suo ambito semantico, ne identifica il carattere astratto di
strumento concettuale, utile ai fini dell’indagine che deve essere accertato e verificato, ma che non
esiste come realtà immediatamente constatabile.
Carattere normativo della cultura
Ci sono due aspetti interessanti dell’interpretazione di Parsons della cultura:
Carattere adattivo ovvero l’insieme dei costumi, che favoriscono la sopravvivenza di un gruppo sociale (il
• carattere normativo della cultura), ovvero i modelli di comportamento che la comunità sociale ritiene
validi.
Questa componente fornisce agli individui i criteri per orientare il loro comportamento. Ha una funzione
regolativa. Ma è necessario che si fondi su un sistema di valori.
Distinzione tra cultura e sistema sociale
Secondo punto è la necessità di mantenere analiticamente distinte cultura e società. Distinguendo
• così 4 sottosistemi che intervengono nell’azione sociale: la personalità, la cultura, il sistema sociale e
l’organismo biologico.
Gerarchia cibernetica
In questa teoria si definisce come le parti di un sistema dispongano in gradi diversi di energia e informazioni.
Le ultime sono quelle più ricche di energia e più povere di informazioni, quelle in alto sono ricche di
informazione ma povere di energia.
Rapporti tra le discipline
L’organismo è oggetto della biologia, la personalità della psicologia, alla sociologia tocca il sistema sociale e
all’antropologia il sistema culturale. Anche se Parsons ripete sempre che le scienze umane studiato tutte
un unico oggetto, differenziabile solo sul piano analitico. Questo porta ad una specie di paradosso.
Critiche al modello
Rocher critica così: “Paradossalmente, colui che viene accusato di aver privilegiato i valori ha poco
• articolato il loro universo. Ne risulta che la cultura riveste nel sistema parsoniano un carattere fortemente
statico...” Da un lato quindi il sistema culturale è importante, ma dall’altro è trascurato. 9
Anche Margaret Archer critica il “mito dell’integrazione culturale” che implicherebbe la confusione tra due
• livelli che dovrebbero invece rimanere distinti: la coerenza logica del sistema culturale e l’integrazione
sociale.
Nuova sociologia della cultura
Dalla fine degli anni Settanta prende criticamente le mosse una nuova sociologia della cultura. Questa
ha accenti diversi a seconda degli autori e dei filoni e si analizzano questi punti:
1. Le contraddizioni e incongruenze entro il sistema culturale
2. Il problema del dissenso e dell’innovazione sul piano culturale
3. Il rapporto tra cultura e azione
Della cultura si enfatizza il carattere complesso, come fosse una cassetta degli attrezzi utilizzabile entro
strategie d’azione.
Altra conseguenza è la centralità del comprendere il meccanismi cognitivi che consentono a idee e
rappresentazioni sociali e valori di diffondersi e persistere, sia conto della capacità degli individui di
partecipare contemporaneamente a più tradizioni culturale, anche se apparentemente incongruenti.
I processi cognitivi
L’analisi dei dispositivi pratici, legati all’attività pratica, che sono alla base dei processi cognitivi
precoscienti. Cognitivo, indica i fondamenti precoscienti del ragionamento e del pensiero, ossia
classificazioni, rappresentazioni e schemi.
Avvicinamento tra sociologia e antropologia
La sociologia si occupa del sistema sociale, l’antropologia del sistema culturale.
Trasformazioni delle società moderne
Le società primitive non esistono più e così anche le società moderne si sono trasformate in modo da
richiedere uno studio approfondito e specifico.
Sempre più inadeguata è la differenza tra sociologia e antropologia basata sulla specificità dei rispettivi
oggetti di ricerca o anche sulle diversità delle metodologie.
2. DIMENSIONI DELLA CULTURA
Definizione di cultura
Attingendo alla sociologia del 900, la sociologia della cultura contemporanea fornisce una definizione di
cultura meno inclusiva e oggi assunta da gran parte dell’antropologia culturale.
La cultura è costituita da quattro tipi di elementi: norme, valori, credenze e simboli espressivi.
Ampliando la definizione con quella di Melford Shapiro: “la cultura designa un sistema cognitivo, ossia
delle proposizioni di tipo sia descrittivo sia normativo sulla natura, l’uomo e la società che sono
incorporate in configurazioni e reti interconnesse di ordine superiore.”
In questa definizione rientrano molti aspetti della vita.
Cultura materiale
È la cultura di oggetti materiali che portano con se significati immateriali, ovvero che rappresentano
qualcosa. 2.1 Coerenza/incoerenza
Coerenza/incoerenza
Le proposizioni culturali e non, differiscono per quanto riguarda alcune importanti dimensioni. In primo luogo
le proposizioni culturali differiscono sul piano della coerenza/incoerenza.
Coerenza culturale e integrazione sociale
Spesso si confonde la coerenza del sistema culturale e l’integrazione della società
Coerenza culturale e conflitto
Autori come Simmel e Coser hanno sempre sostenuto che il conflitto non è sempre un fattore negativo, ma
può essere (e spesso lo è) un elemento di ordine. A volte l’esistenza di un nemico diventa addirittura
indispensabile al mantenimento del gruppo. I conflitti possono essere anche in uno stesso gruppo. 10
Dice Weber che possono coesistere diverse concezioni di uno stesso sistema normativo o addirittura una
pluralità di sistemi contraddittori, anche il singolo può orientare le sua azioni in modo contraddittorio sia in
tempi separati che nella stessa azione.
Variabilità del grado di coerenza
Il grado di integrazione varia da una cultura all’altra è più elevato nelle società semplici che nelle
differenziate. La complessità sociale, ovvero la specializzazione, la differenziazione e l’interdipendenza tra le
persone ha come esito un aumento di grado di differenziazione simbolica, cioè si moltiplicano le
possibilità di scelta di un certo individuo. Ma se “il troppo è come il poco” chi vive in società troppo
differenziate si confrontano con modelli culturali contrastanti nel corso dell’esperienza quotidiana e questo
genera un conflitto di identità e dissonanze di tipo cognitivo.
Eccedenza culturale
Si è ipotizzato che la cultura collettiva sia caratterizzata da un’ eccedenza culturale cioè una dilatazione
dell’immaginario collettivo e una evasiva dilatazione dell’esperienza culturale cui non corrispondono
modelli di vita e di azione concretamente praticabili. La vita culturale crescente si complica sempre di
più, tanto che si è sviluppata l’importanza dell’interpretazione e molte sono le contraddizioni all’interno di un
“bazar psichedelico” come dice Bell. 2.2 Pubblico/privato
Pubblico/privato
La cultura è pubblica in quanto le proposizioni da cui è costituita sono codificate entro rappresentazioni di
gruppi sociali. Un esempio è il linguaggio: perchè è oggettivamente accessibile a tutti. Berger e Luckmann
parlano di “oggettivazione del linguaggio” ossia della capacità di staccarsi dalle espressioni immediate della
soggettività. Nella danza per esempio il ballerino può mimare atti aggressivi, ma non sono oggettivi, perchè
sono atti staccati dalla soggettività di chi li compi essendo solo interpre