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ANATOMIA DEI PESCI
Il tegumento dei pesci è costituito da due strati: epidermide esterno e derma interno.
L’epidermide presenta più piani di cellule addossate le une alle altre come nei mammiferi, ma a differenza
di essi manca dello strato cheratinizzato e ha particolari ghiandole mucipare. La cheratinizzazione
negli animali terrestri serve a evitare l’eccessiva perdita di liquidi, inutile nei pesci sempre immersi.
Frammisti alle cellule epidermiche si trovano dunque ammassi cellulari specializzati nella produzione
a contatto con l’acqua forma muco.
di mucina, una glicoproteina che Questo ricopre interamente il
corpo ed è prodotto in quantità variabile a seconda della presenza più o meno numerosa di squame, altre
strutture protettive. Il muco è dunque un sistema di difesa contro gli agenti negativi come batteri, parassiti
esterni, ife fungine, ecc.
Inoltre esso lubrifica le branchie e le formazioni ossee esterne (opercoli, squame, ecc.) diminuendo gli
l’abbondanza
attriti e facilitando il movimento. In alcune specie (anguilla, tinca, pesce gatto) di muco,
abbinata alla possibilità di chiudere ermeticamente la camera branchiale, permette la sopravvivenza
fuori dall’acqua per periodi lunghi.
Il derma contiene i cromatofori, cellule responsabili delle colorazioni esterne. A seconda del colore di
pigmento contenuto si hanno melanofori (neri), xantofori (gialli), eritrofori (rossi), leucofori (bianchi).
I cromatofori hanno forma irregolare e sono in grado di modificare la superficie a seconda degli stimoli
ambientali o fisiologici, nervosi e ormonali. Gli organi che inducono tali modificazioni sono ipofisi,
gonadi e organi sensoriali che informano il pesce delle caratteristiche ambientali. Durante la frega il
corpo delle sanguinerole si adorna di vistose macchie rosse e nel maschio della trota iridea compare
una striscia iridescente su tutta la linea laterale.
Solitamente gli esemplari giovani hanno colorazione diversa da quella degli adulti (Pomacantus
imperator). Alcuni pesci possono reagire molto velocemente alle variazioni cromatiche del supporto su
adattandosi al colore predominante dell’ambiente
cui si trovano, (Sogliola).
Originato dal derma vi è il dermascheletro, costituito da scaglie. Queste sono flessibili, trasparenti e
coprono tutto il corpo tranne testa e pinne. Eccezionalmente mancano. Sono ovali o rotonde e
alloggiano in particolari tasche del derma. In alcuni ordini sono romboidali e dette ganoidi. Nello
storione il dermascheletro presenta placche ossee a rilievo disposte in serie longitudinali. Gli
Elasmobranchi hanno squame placoidi contigue e non sovrapposte, con al centro un dentello rivolto
indietro, che nel complesso formano lo zigrino.
Esistono cinque tipologie di scaglie caratteristiche di gruppi o specie di pesci: scaglie placoidi (denticoli
dermali) hanno struttura come i denti dei mammiferi, rivestiti da sostanza simile allo smalto (vitrodentina) e
internamente hanno dentina e cavità pulpare; romboidi; cicloidi; ctenoidi; placca ossea.
determinare l’età del pesce.
Il numero di anelli delle scaglie, permette di
Lo scheletro profondo o di sostegno dei pesci è osseo totalmente o in parte. Comprende
e .
Lo è :
- ( ) che . Il è formato da moltissime ,
. Nei salmonidi è in parte cartilagineo;
- ( ) che con una serie di archi ed è più o
meno sviluppato a seconda dell’importanza dell’apparato respiratorio branchiale.
La ha (biconcave) , con
, residuo della corda dorsale. I pesci hanno : e .
Il ( ) è mediamente di ma varia secondo specie, razza e condizioni
ambientali. Lo è .
Le ( ) negli sono .
In (carpa, luccio, trota), nei setti intermuscolari lungo i fianchi, vi sono
: presenti in numero elevato deprezzano la specie in questione.
Le pinne sono appendici locomotorie, formate da espansioni laminari dovute a una duplicatura della
pelle e si distinguono in pinne pari e pinne impari.
Le pinne pari comprendono:
- pinne pettorali, inserite nel cinto pettorale;
- pinne ventrali, inserite nel cinto pelvico; a seconda della posizione del cinto pelvico, si distinguono
ulteriormente in addominali (dietro le pettorali in carpa e pesci di acqua dolce), toraciche (sotto le
pettorali nel tonno), jugulari (davanti alle pettorali nel nasello).
Le pinne impari comprendono:
- pinne dorsali;
- pinne anali;
- pinne caudali che possono avere diverse forme (omocerca, eterocerca, gefirocerca). Nella maggior
parte degli Attinotterigi è omocerca.
La muscolatura è formata da due masse latero-dorsali (epiassiali) e da due lateroventrali (ipoassiali),
separate da un diaframma orizzontale e divise in segmenti detti miomeri, fra cui si inseriscono esili setti
di tessuto connettivo. È la parte commestibile del pesce e ne è il 60% del peso totale. È molto sviluppata
lungo i fianchi e nella regione caudale. Le fibre sono striate e bianche in quanto contengono poca
mioglobina. Lo scarso contenuto in tessuto connettivo determina maggior tenerezza della carne di pesce
rispetto a quella di mammifero. Inoltre ha alto potere nutritivo e digeribilità.
Nel muscolo possono accumularsi sostanze che influiscono positivamente o negativamente sul valore
organolettico del pesce. Ad esempio l’intensa colorazione arancione del salmone è dovuta al particolare
nutrimento (piccoli crostacei) assunto durante la vita in mare.
dipende dallo sviluppo di alcuni settori dell’apparato
La velocità del pesce muscolare, in particolare del
peduncolo caudale e della parte posteriore del tronco. Fra i muscoli di maggior sviluppo e importanza vi
sono quelli preposti al movimento di mascelle, opercoli e apparato branchiale.
L’encefalo non è provvisto di emisferi
I sistema nervoso dei pesci è costituito da encefalo e midollo spinale.
cerebrali e, essendo questi sede delle funzioni volontarie e dell’attività intellettuale, è chiaro che le attitudini
è attribuibile all’istinto. L’encefalo
psichiche dei pesci sono rudimentali e la reazione a certi stimoli presenta:
- due lobi olfattivi, strutture che ricevono e elaborano i segnali, che giungono dalle narici attraverso i nervi
olfattivi;
telencefalo, bilobato, poco sviluppato, strettamente legato all’olfatto, insieme
- ai lobi olfattivi costituisce il
cervello;
diencefalo, anch’esso poco sviluppato, connette il cervello al mesencefalo ed è responsabile
- di controllo
ormonale e omeostasi; comprende epifisi, ipofisi e sacco vascoloso che serve a percepire gli sbalzi di
pressione alle diverse profondità;
- mesencefalo, molto sviluppato soprattutto in pesci che cacciano affidandosi alla vista (Trota iridea),
contiene due lobi ottici;
- metencefalo, coinvolto in controllo del nuoto ed equilibrio;
- cervelletto, costituito da un singolo lobo di grandi dimensioni;
- mielencefalo, controlla le funzioni di muscoli e organi e nei pesci ossei regola la respirazione.
Gli organi di senso comprendono, oltre la linea laterale già vista:
- orecchio interno o labirinto, con due cavità, utricolo (superiore) e sacculo (inferiore). Queste sono
tappezzate da un epitelio sensitivo e piene di endolinfa e formazioni calcaree stratificate concentriche, dette
otoliti, che eccitano l’epitelio stesso. Il più grande otolite può usarsi per determinare l’età;
- occhio, rispetto a quello dei mammiferi non ha le palpebre, ma talvolta le ha adipose e ben sviluppate
(cefalo, sardina). La pupilla è immobile. Il cristallino permette la visione a breve distanza e si sposta indietro
grazie a uno speciale muscolo. La vista è quindi limitata rispetto ai vertebrati superiori;
- organo olfattivo, situato nelle fossette nasali pari poste dorsalmente. Ha fondo cieco tappezzato da un
epitelio sensitivo e comunica con l’esterno mediante uno o due fori. Mancano le narici interne. L’olfatto,
insieme alla vista, serve alla ricerca di cibo facilitata grazie all’emissione di feromoni da parte della preda.
Inoltre serve a percepire odori sessuali e orientare le migrazioni;
- bottoni e gemme gustative, disseminati nella cavità orale, nella faringe, su barbigli e archi branchiali,
sull’estremità cefalica e in varie regioni del corpo.
I sensi più sviluppati nei pesci sono olfatto e gusto. Ciò perché l’acqua, sciogliendo la maggior parte delle
sostanze organiche e inorganiche, è in grado di creare un cocktail chimico di gusti e odori. Sono necessari
organi che riconoscano sostanze presenti anche in minime quantità. Un’anguilla percepisce l’odore di cibo a
50m di distanza e riconosce acque in cui precedentemente si siano trovate altre anguille.
L’apparato digerente è costituito dal tubo alimentare, suddiviso in intestino cefalico (cavità boccale e
faringe) e intestino del tronco (intestino anteriore con esofago e stomaco, intestino medio e intestino
L’esofago
posteriore o retto). è breve e robusto e, insieme alla cavità bucco-faringea, è rivestito da un
epitelio stratificato, simile a quello epidermico, ricco di cellule mucipare e gemme gustative. Mancano
le ghiandole salivari.
I denti orali, conici, sono inseriti su mascelle, lungua o palato e servono ad afferrare e trattenere le
vittime. Sono tipici dei predatori. I denti faringei, associati ad archi branchiali, sono invece trituranti.
Gli Attinotterigi si dicono polifiodontici, in quanto i denti cambiano quando sono logorati e hanno un
numero di dentizioni indefinito. Talvolta mancano.
La lingua è sostenuta dal basiale, una formazione scheletrica.
Lo stomaco è ben sviluppato nei pesci carnivori (trota, luccio, persico, anguilla). È a forma di sacco e
anch’esso ha
si restringe verso il piloro, epitelio provvisto di cellule mucipare, il cui secreto protegge la
parete gastrica da traumi meccanici. Inoltre vi sono cellule granulari che elaborano pepsinogeno e acido
cloridrico fornendo reazione acida (pH < 5). I succhi gastrici sono potenti e nella trota, la preda, ingoiata
intera, viene trasformata in pochi minuti in una massa liquida. In altri pesci (es. ciprinidi), lo stomaco
manca e la reazione non è acida (6.7-7.7).
sviluppo dell’intestino medio
Lo dipende dal tipo di alimentazione: è corto e rettilineo in specie
predatrici provviste di stomaco; lungo e circonvoluto nelle altre. Nella carpa forma sei anse.
Le appendici piloriche sono invaginazioni tubulari a fondo cieco e in numero variabile, tipiche delle
specie con stomaco. Sono ritenute sede di assorbimento lipidico. La loro assenza (abbinata a quella del
pepsinogeno) riduce la capacità digestiva.
La mucosa intestinale, variamente ripiegata e tavolta con formazioni simili ai villi, contiene cellule
globose secernenti e cellule colonnari assorbenti.
che favorisce l’espulsione si apre nell’ano
Il retto &egrav