Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 18
Sistemi informativi Pag. 1 Sistemi informativi Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 18.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sistemi informativi Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 18.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sistemi informativi Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 18.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sistemi informativi Pag. 16
1 su 18
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

GLI EXECUTIVE SUPPORT SYSTEM (ESS)

Gli ESS Si prefiggono di assistere il processo decisionale dei top mena Gear, ruoli organizzativi che

affrontano decisioni non strutturate e che possono trarre vantaggio da SI in grado di razionalizzare il

rappresentare rapidamente dati sia interni sia esterni all'organizzazione in maniera sintetica, grazie

all'uso di mappe decisionali, grafici, cartine geografiche, immagini e tabelle comparative molto efficaci

elevato grado di interattività. Contrariamente ai DSS Che si avvalgono di strumenti analitici molto

elaborati, in genere ESS sono progettati per effettuare ricerche, confronti e previsioni più sintetici. Si

tratta pertanto di sistemi che supportando decisioni non strutturate non si sostituiscono al mena Gear

nel suo processo decisionale ma aumentano la sua capacità di interpretare e leggere immediatamente

ciò che accade e possono velocizzare il processo decisionale e aumentare la capacità di controllo da

parte del manager sull'attività svolta dall'unità di sua responsabilità. Con l'uso di un ESS un top

manager può disporre di un cruscotto gestionale con il quale controllare in tempo reale gli indicatori

ritenuti maggiormente significativi relativamente all andamento complessivo della sua impresa ( fattori

di successo, CSF), confrontare le performance con quelle dei principali concorrenti, identificare

opportunità di crescita, a effettuare previsioni, controllare le performance delle diverse unità o processi

organizzativi (key performance indicator). Il vantaggio principale dei ESS È stato individuato nella loro

capacità di evitare una situazione di sovraccarico informativo nel top manager. Tali sistemi infatti

consentono di selezionare le informazioni ritenute più rilevanti, di evidenziarle e di scegliere il livello

di approfondimento dell'analisi ritenuto più adeguato dall'utilizzatore. Occorre evidenziare che proprio

la necessaria flessibilità e la rapidità da attribuire agli ESS rappresentano un vincolo per la loro efficace

implementazione. Infatti, il rischio maggiore è che una volta installato il sistema diventi obsoleto o che

non includa alcune informazioni divenute indispensabili.

1.3 La prospettiva organizzativa ai sistemi informativi

L'approccio organizzativo va quindi alla ricerca delle condizioni di adozione e di impiego, secondo

criteri di economicità, dei sistemi informativi. Le condizioni di adozione fanno riferimento soprattutto

alle determinanti organizzative che facilitano o ostacolano il cambiamento organizzativo associato

all'introduzione di un sistema informativo, quali resistenze, inerzie, processi di apprendimento e di

coinvolgimento, processi politici, meccanismi di innovazione organizzativa. Si tratta di condizioni di

coerenza dinamica tra il sistema in formativo, inteso soprattutto nella sua componente progettuale e le

condizioni di accettazione dell'innovazione all'interno dell'organizzazione. Le condizioni di impiego

fanno riferimento alla coerenza statica tra le caratteristiche del sistema informativo, inteso soprattutto

nella sua componente di sistema operativo e i fabbisogni organizzativi e individuali. In tal senso sono

indagate le condizioni di coerenza da un lato con gli obiettivi aziendali e le caratteristiche dei compiti, e

dall'altro con le variabili individuali in termini di attitudini, competenze, attese e propensioni

individuali. Possiamo dire che l'approccio organizzativo presta particolare attenzione alle condizioni di

coerenza dinamica e statica tra il sistema informativo e altre variabili organizzative e contestuali al fine

di raggiungere obiettivi di soddisfazione individuale e economicità aziendale.

1.4 Organizzazione e tecnologie informatiche: i diversi imperativi

I sistemi informativi sono un oggetto di difficile analisi teorica per almeno due ordini di ragioni

intrinseche alla loro stessa natura: la loro dinamicità tecnologica e la loro complessità concettuale. Dal

primo punto di vista il rapido ritmo di sviluppo delle tecnologie rende difficile l'individuazione di

regolarità o di prescrizioni che possono conservare un ambito di validità anche a fronte di cambiamenti

tecnologici che mutano i dati del problema o aprono possibilità non disponibili in passato. Dal secondo

punto di vista i sistemi informativi su uno per loro natura un oggetto che richiede un approccio

multidisciplinare, in quanto comprendono per loro natura diversi elementi: dalla Computing Sience

alle scienze economiche, dalle teorie socio psicologiche A quelle relative alla gestione di progetto.

Riprendendo il contributo di Pfeffer la natura della causalità stabilisce se i cambiamenti sono

determinati dalla presenza di forze esterne, dall'interazione di attori che agiscono per raggiungere

determinati obiettivi o dall'interazione tra attori ed eventi. Le tre possibilità corrispondono a tre

orientamenti di fondo nella relazione tra tecnologie informatiche e organizzazione:

• L'imperativo tecnologico

• L'imperativo organizzativo

• Le prospettive emergenti, interpretativismo e teoria della strutturazione.

1.5 L'imperativo tecnologico

Il primo approccio sostiene la capacità delle tecnologie di determinare in modo univoco dei

cambiamenti organizzativi, ad esempio una maggiore decentralizzazione delle decisioni oppure un

sistematico aumento del grado di formalizzazione. La tecnologia è considera un'influenza indipendente

sul comportamento umano e sulle proprietà organizzative, che esercita influenze unidirezionali e

causali sugli individui e sulle organizzazioni in modo simile alle influenze operanti in Natura. Questo

approccio tende a definire la tecnologia come un imperativo esterno a cui forzatamente le aziende e gli

attori organizzativi devono adattarsi Unilateralmente, pena la perdita di competitività. In genere tale

approccio ha generato una serie di ipotesi in merito agli effetti dell'impiego delle applicazioni

informatiche che a prescindere dalla loro varietà hanno in comune il tentativo di inferire in modo

univoco delle relazioni di causa-effetto. In queste ricerche tanto il comportamento degli individui

quanto i risultati aziendali sono direttamente influenzati dagli strumenti informatici. All'interno

dell'approccio dell'imperativo tecnologico possono rientrare anche alcuni studi svolti secondo una

prospettiva delle contingenze strutturali, in particolare quelli che mettono in risalto la necessità delle

organizzazioni, sotto condizioni di efficienza, di adattarsi rispetto alle specifiche caratteristiche delle

tecnologie utilizzate. La tecnologia E quindi vista come variabile indipendente, mentre gli assetti

organizzativi costituiscono la variabile dipendente. Già nei primi anni 60 i ricercatori di Aston

confutarono i risultati di Woodward, secondo cui esisteva una correlazione diretta tra tipo di tecnologia

e caratteristiche strutturali, mostrando come la relazione nelle grandi organizzazioni sia molto più

mediata dalla presenza di altre tecnologie che non fanno parte del nucleo tecnico.

1.6 L’imperativo organizzativo

Sempre prendendo spunto dalla scuola delle contingenze strutturali, una prospettiva alternativa consiste

nel considerare gli assetti organizzativi come determinati dalla situazione in cui l'organizzazione opera.

Un modello quale quello dell'organizzazione come sistema di trasformazione delle informazioni

sostiene che la complessità informativa che l'organizzazione deve affrontare determina sia l'assetto

organizzativo che l'apparato tecnologico, e in particolare i sistemi informativi verticali, considerati

come uno tra molti dei possibili strumenti per gestire alti livelli di gap informativo. Il grado di utilizzo

delle tecnologie e la loro declinazione in strumenti sono una conseguenza di alcuni requisiti strategici e

organizzativi in termini di complessità nella gestione delle informazioni necessarie. Se i contributi

precedenti vedevano nella tecnologia una variabile indipendente, questa seconda scuola di pensiero

considera sia la tecnologia che gli assetti organizzativi come una conseguenza dei requisiti informativi

che gravano sulle sistema organizzativo, giustificando, la nozione di determinismo organizzativo

attribuita a quest'approccio. Il problema maggiore di questo approccio sta soprattutto nella sua mancata

considerazione di elementi dinamici: in particolare il processo con cui si formano gli schemi cognitivi

degli utenti non viene preso in considerazione in modo sistematico E ciò rende difficile una loro

integrazione all'interno degli schemi di progettazione di sistemi informativi.

1.7 Teoria duale di Giddens

La strutturazione è un processo di reciproca interazione tra gli attori umani e le componenti strutturali

dell'organizzazione. La teoria della strutturazione o detta teoria durale, riconosce che le azioni umane

sono rese possibili E allo stesso tempo limitate dalla struttura, le quali sono costituite da un insieme di

regole e di risorse.

1.8 Imperativo soggettivo

1.9.1 Approccio politico

Gli studi che in trono sotto questa categoria prendono in considerazione la presenza di gruppi con

interessi opposti e incompatibili che si impegnano in un'attività politica utilizzando le tecnologie come

risorse rispetto alle quali emerge il vero cambiamento organizzativo.

1.9.2 Approccio culturalista

Secondo questo approccio le tecnologie informatiche sono prodotte e interpretate come artefatti

culturali che possono simbolizzare una varietà di valori, credenze e assunti impliciti. Gli studi

all'interno di questa etichetta possono a loro volta essere classificati in tre gruppi A seconda del valore

attribuito al concetto di cultura. Nel primo gruppo Robey e Boudreau definiscono della "integrazione",

la cultura è considerata come un fenomeno unitario e coerente che si oppone al cambiamento

organizzativo. Nel secondo gruppo di matrice culturalista, detto della "differenza azione", la cultura è

composta da sotto culture in conflitto tra loro. La tecnologia può essere percepita in modi anche

diametralmente opposti Dalle diverse sotto culture, richiedendo un'analisi dei diversi portatori di

interesse simile a quella richiesta dall'approccio politico. Il terzo gruppo, detto dilla, "frammentazione",

considera la cultura come intrinsecamente ambigua e contraddittoria. Interpretazioni opposte e

inconciliabili possono essere compresenti anche all'interno di singole sotto culture.

3.3 Il processo di implementazione, il BPR

Il Business Process Reengineering (BPR) è la riconfigurazione pianificata dei processi aziendali al fine

di allinearli con le potenzialità e le opportunità offerte dall’IT. Ovvero una trasformazione

organizzativa mediante un intervento radicale sui core process al fine di migliorare la performance

complessiva d’impresa. Non più un autom

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
18 pagine
1 download
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-INF/05 Sistemi di elaborazione delle informazioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giammysannino di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Organizzazione dei sistemi informativi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Napoli - Parthenope o del prof Agrifoglio Rocco.