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Iperalgesia secondaria: aree limitrofe che possono diventare ipersensibili
es. se tocco anche sfiorando la cute ustionata. Il pz camionista con sciatico
infiammato potrà riferire iperalgesie della zona pubica.
Le sostanze chimiche che possono causare iperalgimia sono prostaglandine
(aumentano la sensibilità dei nocicettori ad altri stimoli), sostanza P (secreta da
assone di un nocicettore; causa vasodilatazione
e rilascio di istamina dalle mast cellule) e bradichinina (depolarizza
direttamente i nocicettori).
La trasduzione dello stimolo doloroso avviene a livello delle terminazioni
nervose libere delle fibre non mielinizzate C e nelle fibre altamente mielinizzate
Adelta. Molti nocicettori rispondono a stimoli meccanici, termici e chimici e
sono quindi chiamati nocicettori polimodali.). esistono perciò nocicettori
meccanici, nocicettori termici (fuori l’intervallo 10-45°) e nocicettori chimici che
sono presenti in molti tessuti del corpo.
*fibre afferenti primarie sono
-Fibre C: piccolo diametro, amieliniche, velocità di conduzione bassa (circa
0,5‐2 m/s). Sono fibre attivate da classe di recettori polimodali in quanto
attivati da tre modalità (meccanica, termica e chimica).
-Fibre Adelta: fibre di medio diametro e mieliniche, velocità media di
conduzione 12‐30 m/s, associate a nocicettori I e II.
Il tipo I ha una soglia alta per stimoli meccanici e termici, lento adattamento e
campi recettivi nell’ordine di 1‐8 cm2
Il tipo II soglia più bassa, rapido adattamento e campi recettivi più piccoli.
-Fibre Abeta: anche queste fibre possono essere implicate nella nocicezione.
Sono fibre di grande diametro, alta velocità di conduzione (possono essere
causa di allodinia meccanica)
La trasduzione dello stimolo doloroso avviene a livello di due distinte tipologie
di terminazioni nervose: dolore primario acuto e pungente fibre adelta o dolore
secondarii, più tardivo e di lunga durata fibre C. Le fibre Adelta e C sono di
piccolo diametro, quindi, come le fibre Abeta, hanno i corpi cellulari nel ganglio
della radice dorsale segmentale ed entrano nel corno dorsale del midollo
spinale.
Le fibre si dividono immediatamente e viaggiano per un breve tragitto
dorsalmente e ventralmente lungo il midollo spinale in una regione chiamata
zona di Lissauer, formando sinapsi sule cellule nella parte esterna del corno
dorsale in una zona conosciuta come la zona gelatinosa. Le vie ascendenti del
dolore sono il sistema anterolaterale (sistema spino-talamico. Spino-reticolare e
spinomesencefalico) e sistema posteriore (spinocervicotalamico e colonne
dorsali meno importanti per nocicezione, e maggiormente implicate nella
trasmissione di informazioni tattili).
Differenze tra tatto e dolore
Le strutture deputate all’afferenza del tatto sono le strutture specializzate
meccnaorecettive nella pelle, usano fibre abeta con uno spesso strato mielico e
quindi sono una via rapida. Per il dolore invece ci sono. Terminazioni libere che
si differenziano in base al loro diametro, dibre sottili adelta con mielina sottile e
fibre C amieliniche che corrono in zona di lissauer e in sostanza gelatinosa.
L’informazione viaggia lungo la via spino‐talamica. Mentre l’informazione
relativa al tatto viaggia ipsilateralmente la nocicezione decussa
immediatamente e viaggia pertanto controlaterale ed ascendono verso il tratto
spino‐talamico. Lesione: metà del midollo spianale dà disturbi somatosensitivi
lievi nello stesso lato, dolore e temperatura lato opposto.
Le vie trigeminali del dolore
L’informazione sul dolore e sulla temperatura che provengono dalla faccia e dal
capo prendono una via verso il talamo analoga a quella spinale. Le fibre di
piccolo diametro del nervo trigeminale fanno prima sinapsi sui neuroni
sensoriali di secondo ordine nel nucleo trigeminale spinale del tronco
encefalico, ascendono e attraversano il talamo nel lemnisco trigeminale. Altre
vie sono connesse con dolore e temperatura prima di raggiungere il talamo
inviano assoni al tronco encefalico. Sensazioni di dolore lento, bruciante, e altre
connesse allo stato di vigilanza.
Il talamo e la corteccia
Il tratto spino‐talamico e le vie trigeminali terminano sul talamo in una ampia
zona; alcuni assoni terminano nel nucleo vetro‐posteriore del talamo, dove
nuclei di tatto e dolore stanno separati. Altri assoni spinotalamici terminano nei
piccoli nuclei intralaminari del talamo. Dal talamo le informazioni su
temperatura e dolore proiettano sulla corteccia cerebrale. Come nel talamo
anche sulla corteccia la zona a lei dedicata è maggiore di quella del lemnisco
mediale.
La regolazione del dolore
Da molti anni si riconosce la variabilità della percezione del dolore. Lo stesso
livello di attività dei nocicettori può produrre più o meno dolore.
Regolazione ascendente
Anche un tatto leggero può causare dolore tramite il meccanismo della
iperalgesia. Il dolore può essere modulato da meccanismi centrali
GATING THEORY – teoria del cancello
Certi neuroni del corno dorsale, che proiettano assone spino‐talamico, sono
eccitati sia da assoni sensoriali di largo diametro che da assoni non mielinizzati
che fanno parte della via del dolore. Il neurone di proiezione è anche inibito da
un interneurone, e l’interneurone è sia eccitato dal largo assone sensoriale che
inibito dall’assone della via del dolore. Tramite questa disposizione, l’attività
dell’assone della via del dolore eccita in modo massimale il neurone di
proiezione, permettendo ai segnali nocicettivi di raggiungere il cervello. Se il
largo assone meccanocettivo si attiva contemporaneamente, invece, attiva
l’interneurone e sopprime i segnali nocicettivi. Certi neuroni del corno dorsale,
che proiettano assone spino‐talamico, sono eccitati sia da assoni sensoriali di
largo diametro che da assoni non mielinizzati che fanno parte della via del
dolore. Il neurone di proiezione è anche inibito da un interneurone, e
l’interneurone è sia eccitato dal largo assone sensoriale che inibito dall’assone
della via del dolore. Tramite questa disposizione, l’attività dell’assone della via
del dolore eccita in modo massimale il neurone di proiezione, permettendo ai
segnali nocicettivi di raggiungere il cervello. Se il largo assone meccanocettivo
si attiva contemporaneamente, invece, attiva l’interneurone e sopprime i
segnali nocicettivi.
Regolazione discendente
Zona grigia periacquedottale periventricolare.
Gli oppioidi endogeni
Gli oppicei producono una forte analgesia, agiscono legandosi strettamente con
recettori oppiacei nel cervello e produce sostanze endogene simili alla morfina,
chiamate endorfine (proteine piccole, peptidi). Da molto tempo sono
riconosciute le proprietà terapeutiche dell’oppio e dei suoi derivati (morfina,
codeina, cocaina) tant’è che anche oggi vengono usati anche in modo non
ortodosso. Il cervello stesso sintetizza sostanze molto vicine alla morfina: ‐
OPPIOIDI (encefalina, endomorfina, dinorfina), SEROTONINA e
NORADRENALINA. Queste sostane producono analgesia, riducono l’iperalgesia,
svolgono la funzione di far allontanare dal pericolo. Le endorfine sono molto
diffuse nel SNC ma si trovano particolarmente concentrate in zone che
elaborano o modulano informazioni nocicettive in modo che piccole dosi di
endorfine possano funzionare da analgesico. L’intensità dell’informazione
nocicettiva alla corteccia cerebrale è la risultante di tutti i fenomeni eccitatori
(trasmissione attraverso le vie ascendenti) e inibitori (modulazione
discendente) che si svolgono nel sistema nervoso centrale.
Nocicettori rispondono come risposta protettiva, ci sono dei tessuti già
danneggiati che possono far male, l’iperalgesia può ripetere da un
abbassamento della soglia del dolore, da aumentata intesità dello stimolo del
dolore o da dolore spontanee. Dolore
esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata a un danno
=
tissutale potenziale o effettivo e descritta in termini di tale danno . AISD
(Associazione italiana studio del dolore)
Possiamo parlar quindi di nocicezione e di dolore, il dolore è quindi
l’interpretazione dell’imput nocicettivo a livello centrale; il comportamento è
una reazione al dolore che indica all’osservazione esterna che un soggetto sta
soffrendo a causa di uno stimolo, la sofferenza. È una risposta negativa al
dolore con ansia, paura, isolamento e depressione.
Il dolore può essere fisiologico, cioè messo in atto per difesa o patologico (es
tumore). Attraverso il nervo lo stimolo va al midollo spinale; possiamo avere
fibre adelta mielinizzate quindi ad avp, bassa soglia e responsabili della
trasmissione del primo dolore con stimoli meccanici termici innocui, e fibre
amieliniche a bassa velocità di distribuzione superficiale e profonda ad alta
soglia che sono responsabili della trasmissione del secondo dolore. Le info
arrivano al corno posteriore, decussano immediatamente e risalgono nelle vie
spino-reticolo-talamiche (fascio neo-spino-talamico, fascio paleo-spino talamico
e fascio paleo-spino-reticolo-talamico.
Il dolore può essere classificato in
- Superficiale = localizzato in cute e mucose netto, pungente, urente,
trafittivo e ben localizzato
- Somatico profondo = dolori sordi e meno facilmente localizzabili
- Viscerale = dolore diffuso, sordo e associato a sintomi vagali (riferiti a
parte in relazione a info sudo motorie e vasomotorie.
- Riferito = cioè dolore percepito in una zona diversa dall’origine del
dolore stesso.
Oppure
- Acuto = esperienza complessa con aspetti propriocettivi VS
- Cronico = l’esperienza dolorosa non termina con il guarire della ferita, so
ripresenta dopo intervalli di tempo significativi. (VS)
Dolore neuropatico
- Disestesia = sensazione anomala, non dolorosa, ma spiacevole indotta
da stimolo o anche spontanea, es “sento ma diverso rispetto all’altra
gamba”.
- Parestesia = sensazione anomala, non dolorosa e non spiacevole
indotta da stimolo o anche spontanea, es “formicolio”.
- Iperalgesia = aumento dell’intensità del dolore percepito in risposta ad
uno stimolo doloroso.
- Allodinia = dolore percepito in risposta a uno stimolo che normalmente
non provoca dolore, es. strofino una cute ustionata.
- Iperpatia = sindrome dolorosa caratterizzata da un dolore anormale in
risposta ad uno stimolo, specialmente di tipo ripetitivo o ad un aumento
della soglia di percezione.
- Iperestesia = aumento della sensibilità rispetto alla stimolazione con
esclusione dei sensi speciali.
classico dolore acuto, ha insorgenza, durata e
*Dolore post operatorio =
intensità prevedibili, generalmente è di forte intensit&agrav