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Vie della sensibilità somatica

A seconda dello stimolo viene utilizzata una via piuttosto che un'altra:

  • Sistema delle colonne dorsali-lemnisco mediale:
    • Tatto con alto grado di localizzazione dello stimolo
    • Tatto con fine graduzione dell'intensità di stimolo
    • Sensibilità fisiche - vibrazioni
    • Sensibilità segnalanti stimoli in movimento sulla cute
    • Senso di posizione conscio delle articolazioni
    • Valutazione fine del grado di pressione
  • Media a livello centrale; informazioni sensoriali rapide che devono raggiungere rapidamente la corteccia. Via più rapida. Le fibre associate sono le più veloci, Aa/b
  • Sistema antero-laterale; velocità di trasmissione più bassa, Ad/fibre C.
  • Diversi tipi di dolore:
    • Pungente e rapido - Ad
    • Urente e lento - C
    • Tatto grezzo e pressione grossolana, con scarsa capacità di localizzazione
    • Solletico e prurito
sensibilità somatica della sfera sessuale Le due vie hanno in comune una cosa: passano dal . Talamo è il centro di integrazione e ritrasmissione delle info sensoriali e motorie; mette in comunicazione centri corticali diversi. È strettamente connesso al sistema limbico: responsabile della correlazione tra SNA e stati emozionali del soggetto. La risposta può essere sia motoria sia di apprendimento. A questo livello avviene l'elaborazione cosciente nocicettiva. Dal talamo partono delle vie che arrivano alla corteccia somatosensoriale, la quale è divisa in due aree: - Primaria - S1: localizzazione dello stimolo, capire da che punto dell'organismo proviene un certo stimolo; valutazione dell'intensità, riconoscimento forma dell'oggetto che produce un certo stimolo, controllo propriocettivo (propriocezione) - Secondaria - S2: primo stadio del processo di analisi delle sensazioni somatiche.

integrazione delle informazioni provenienti da entrambi i lati del corpo (info che giungono dal SNP). Mappa somatotopica, mappa del corpo secondo l'importanza che hanno le varie parti del corpo.

Corteccia somatosensoriale: Talamo importante anche per la coscienza del dolore: ci permette di percepire la sensazione dolorifica e valutare qual è la parte del corpo interessata.

Dolore: definizione altamente soggettiva/edonica, che dipende anche dalle esperienze di ognuno di noi.

Dolore: un'esperienza sensoriale od emozionale spiacevole, associata con un danno tissutale effettivo o potenziale, o descritto/vissuto come tale. Ha una forte carica emozionale, è quindi soggettivo.

Sovrapposizione di diverse sfere: affettiva, sensoriale, cognitiva, le quali interagiscono per fornire informazioni percettive che alla fine influenzano i meccanismi di percezione del dolore del soggetto.

Il dolore può essere innescato da tante situazioni, cause. L'evento comune è

L'attivazione di recettori sensoriali specifici che prendono il nome di nocicettori: apparato neuronale adibito al rilevamento di uno stimolo nocivo = stimolo con un'intensità e qualità sufficiente per innescare il riflesso di ritrazione, risposte autonomiche e dolore. I nocicettori ci permettono di localizzare stimolo dolorifico ed eventualmente rimediare.

Classificazione dei recettori associati allo stimolo dolorifico, in base alla modalità di stimolazione e tipo di fibra utilizzata:

  • meccano- e termo-nocicettori: fibre Ad e C - rispondono solo a forti stimoli meccanici e termici nocivi. Soglia di attivazione dei meccano-nocicettori è tra 5-1000 volte più alta di quella per i meccanocettori tattili. La soglia per i termonocicettori è 40-49°C.
  • nocicettori polimodali: rispondono a stimoli nocivi di diversa natura es. termica, meccanica, chimica (es. bradichinina, serotonina, pH acido...). Associati a fibre C.
  1. Soglia di attivazione può essere associata a condizioni patologiche.
  2. Campo recettivo 1mm: nocicettori silenti - inattivi in condizioni fisiologiche, insensibili anche a stimoli meccanici forti (>6bar) e termici intensi (>50°C) - si attivano in seguito a patologie o sensibilizzazione chimica infiammatoria.
  3. Fibre Ad e CI nocicettori sono tutti associati a fibre piccole e lente, perché non c'è necessità di rapidità.
  4. Dolore può essere classificato in base a diversi aspetti fisiopatologici:
    • Intensità: lieve/moderata/severa; scala numerica 1-10 di valutazione del dolore.
    • Tessuto coinvolto: dolore muscolare, viscerale, articolare ecc.
    • Percezione anatomica: mal di testa, mal di schiena, dolore addominale, al collo ecc.
    • Patologia che lo provoca: emicrania, cancro, artrite ecc.
    • Considerazioni speciali: stato psicologico, sesso, stato nutrizionale, cultura, età.
    • Decorso temporale: acuto,
muscoli, articolazioni, ossa⁃ profondo: coinvolge visceri, tendini, legamenti, periostioÞ Viscerale: coinvolge organi interni, come stomaco, intestino, fegato, reni, ecc.Il dolore nocicettivo è generalmente descritto come una sensazione di bruciore, pungente o dolorante, localizzato nella zona del tessuto danneggiato. Può essere acuto o cronico, a seconda della durata del danno o dell'infiammazione. Dolore neuropaticoIl dolore neuropatico è causato da danni o disfunzioni del sistema nervoso centrale o periferico. Può essere provocato da lesioni ai nervi, compressione nervosa, infezioni, malattie autoimmuni o condizioni come il diabete. Questo tipo di dolore è spesso descritto come una sensazione di bruciore, formicolio, intorpidimento o shock elettrico. Può essere costante o intermittente e può essere associato a ipersensibilità al tatto o all'ambiente circostante. "Altro dolore"Questo termine viene utilizzato per descrivere il dolore che non rientra nelle categorie di dolore nocicettivo o neuropatico. Può essere causato da disfunzioni neuronali non correlate a danni tissutali, come nel caso della fibromialgia, o può essere di natura psicologica, come nel caso del dolore psichico. La causa di questo tipo di dolore può essere complessa e richiede spesso un approccio multidisciplinare per la gestione e il trattamento. Dolore mistoIl dolore misto è una combinazione di dolore nocicettivo e neuropatico. Può verificarsi quando un danno tissutale iniziale provoca danni al sistema nervoso, causando una combinazione di sintomi e sensazioni. Questo tipo di dolore può essere particolarmente complesso da gestire e richiede spesso un approccio terapeutico personalizzato. La comprensione dell'eziologia del dolore è fondamentale per una corretta diagnosi e gestione del dolore. Ogni tipo di dolore richiede un approccio specifico e personalizzato per il trattamento, che può includere farmaci, terapie fisiche, interventi chirurgici o terapie complementari.mucose, sottomucose.
  • Profondo (non tanto quanto quello viscerale): recettori articolari, muscoli scheletrici e ossa.
  • Viscerale: organi profondi. es. dolore al braccio, infarto del miocardio; es. colica renale percepita come dolore.
Livello della zona periombelicale e prima zona degli arti.

Un esempio di dolore nocicettivo – viscerale – è il dolore riferito, dovuto alla convergenza sugli stessi neuroni spinali di proiezione di fibre afferenti provenienti sia da visceri che distretti somatici. I centri superiori interpretano i segnali di questi neuroni come causati da stimolazione di strutture somatiche. Stimoli efficaci nell'indurlo sono ischemia, infiammazione, distensione meccanica e termica.

Neuropatico

Causato da un'elaborazione aberrante dei segnali che giungono al SNC o SNP: riflette lesioni o patologie del sistema somatosensoriale. Se riguarda SNP è classificato come dolore neuropatico periferico, se riguarda SNC è chiamato dolore

neuropaticocentrale. Un tipo di dolore neuropatico è la percezione del dolore dell'arto fantasma, causato dall'elaborazione di segnali aberranti del SNC/P: riflette lesioni o patologie del sistema somatosensoriale, comprese le fibre periferiche (Aa, Ad e C) e i neuroni centrali.

Sintomi: persistenza di stimoli dolorifici localizzabili a livello di arti mancanti. Generato da un aumento dell'eccitabilità di neuroni del corno dorsale che provocano l'attivazione spontanea di quelle regioni corticali che eran innervate dalle fibre dolorifiche dell'arto amputato. Nella corteccia del paziente avviene un riarrangiamento delle mappe somatotopiche, inizia subito dopo l'amputazione può proseguire fino a diversi anni dopo l'amputazione. I neuroni che hanno perso i loro stimoli originari (arto perso) devono rispondere a stimoli su altre parti del corpo. Ne soffre il 50-80% dei pazienti.

Altro dolore

Fenomeni di sensibilizzazione: riduzione della

soglia di attivazione di nocicettori da parte di ripetuti stimoli meccanici, termici e chimici che aumentano la frequenza di scarica a livello di un tessuto interessato da flogosi. A differenza delle altre modalità somatosensoriali che presentano adattamento a stimoli ripetuti, il dolore acuisce: aumenta la percezione nocicettiva. Infiammazione: meccanismo di difesa aspecifico dell'organismo, tenta di eliminare la causa del danno avviando un primo processo riparativo, causa sensibilizzazione. – Calor, rubor, tumor, dolor, functio laesa –. Iperalgesia: percezione dolorifica molto intensa in risposta a stimoli che in condizioni basali provocano solo un dolore lieve. Processo iperalgesico: ad esempio, mi fa male la testa e tocco la zona interessata, aumento il dolore. Oppure, un arto è infiammato e lo sbatto contro uno spigolo, aumento la percezione dolorifica. Allodinia: percezione dolorifica prodotta da uno stimolo che normalmente non la produce. L'infiammazione avviene quando vi

è un danno tissutale o attacco virale o batterico. Sostanza P, CGRP, ATP aumentano apporto ematico alla zona interessata dall’infiammazione - vasodilatazione: così possono arrivare più elementi circolanti che possono risolvere l’infiammazione stessa. Una volta attivate queste cellule rilasciano una serie di sostanze. Possono ad esempio abbassare pH extracellulare (rendendolo acido), in modo da potenziare l’attivazione dei recettori. Si ha una maggiore scarica di potenziali d’azione.

Modulazione del dolore.

• terapia farmacologica:

  • analgesici non-oppioidi:
    • paracetamolo
    • antinfiammatori non steroidei
  • analgesici oppioidi:
    • agonisti dei mu-recettori
    • oppioidi antagonisti agonisti
  • analgesici o co-analgesici adiuvanti:
    • antiepilettici
    • antidepressivi triciclici
    • anestetici locali
  • altri:
    • analgesici topici, es. capsaicina
    • corticosteroidi
    • b-bloccanti

• mezzi non farmacologici:

  • approcci

psicologici

approcci riabilitativi fisici

approcci chirurgici

approcci fisici:

  • stimolazione elettrica transcutanea (TENS)
  • stimolazione elettrica spinale (SCS)
  • massaggio cutaneo
  • agopuntura

L'informazione dolorifica può essere bloccata a livello del corno dorsale da uno stimolo non dolorifico prima che raggiunga i tratti spinali ascendenti. Molti mezzi non farmacologici sfruttano la teoria del cancello. In presenza di uno stimolo dolorifico, la fibra C viene attivata. La sua attivazione, da una parte attiva neurone di secondo ordine, ma dall'altra inibisce l'interneurone inibitorio - interruzione dell'inibizione -, aprendo il cancello, per amplificare lo stimolo dolorifico, che arriva alla corteccia [interneurone di secondo ordine sostanzialmente attivato due volte]. Il dolore può essere modulato dall'eccitazione simultanea di uno stimolo non dolorifico, ad esempio massaggiando.

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
10 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/09 Fisiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher emmaaccorsini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Valente Pierluigi.