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ENCEFALO
L'encefalo è un organo sede della memoria, del comportamento, dei sogni, delle passioni e dei
progetti. Raccoglie una quantità enorme di stimolazioni sensoriali che devono essere elaborate e
memorizzate. Produce delle risposte in relazione agli stimoli ricevuti, sia che queste avvengono
dall'estern del corpo che dall'interno del corpo. E' composto da circa 20 miliardi di neuroni e da solo
costituite il 98% del tessuto nervoso dell'organismo.
Pesa mediamente 1400 g, ha una consistenza gelatinosa e nel maschio è del 10% più grande rispetto
a quello della femmina. Poco dopo la nascita, le mitosi dei neuroni cessano e quindi non c'è più un
aumento numerico delle cellule nervose, ma solo di tipo dimensionale. Raggiunge le dimensioni
definitive verso i 18 anni di età, ma cresce rapidamente durante i primi 9 anni.
La malnutrizione nelle prime fasi di vita porta a paucità dei neuroni encefalci (ritardo mentale
etc...).
L'encefalo è la sede del processamento e dell'elaborazione delle informazioni. Questo avviene
grazie ad una rete neuronale costituita dagli assoni. Questa rete interconnessa rende l'encefalo un
organo adattabile alle varie condizioni che gli si presentano. Questa complessità ha, però, lo
svantaggio della lentezza di trasmissione nervosa all'interno di questa rete neuronale. Per far fronte
a questa situazione però interviene il midollo spinale e anche il cervelletto.
Sviluppo embrionale → deriva dal tubo neurale (struttura cava e ripiena di liquido). Questa
all'inizio è suddivisa in tre parti. Entro tre settimane il canale si suddivide in tre vescicole e poi
cinque. Dalle quali poi si origineranno (?guardare slide).
Il tronco cerebrale costituisce anche la struttura evolutivamente più antica dell'encefalo.
Dopo circa un mese dallo sviluppo l'encefalo non è tanto diverso da quello di un anfibio. Già nel
primo mese l'inizio si ha un abbozzo degli occhi. Nel secondo mese si forma una pretuberanza
bilobata (futuri emisferi cerebrali) e si formano le fessure. Verso i due mesi e mezzo il mesencefalo
si allarga e i due lobi del telencefalo si dilatano a coprire il diencefalo lateralemte e dorsalmente.
All'inizio del terzo mese si forma il cervelletto. Il cervelletto è l'ultima parte a rendersi visibile
all'esterno. Esso si posiziona dietro al tronco cerebellare. Al quarto mese gli emisferi cerebrali
coprono il mesencefalo e toccano gli emisferi cerebrali che sono ancora lisci, ma durante il quinto
mese si iniziano a vedere le pieghettature per il formasi delle circonvoluzioni (solchi, scissure e
giri). Il solco più evidente è quello mediano che separe l'emisfero destro da quello sinistro.
Nell'ambito dei due emisferi avremo delle scissure e dei giri che daranno l'aspetto circonvoluto
all'encefalo. Il fatto che si formano queste strutture, è un modo per ottimizzare il volume. Va ad
aumentare il volume della superficie della vescicola encefalica.
Se noi osserviamo una sezione sagittale mediana possiamo vedere solchi e giri della vescicola
encefalica. Possiamo anche identificare delle regioni specifiche: lobo frontale, lobo parietale, lobo
occipitale, il cervelletto, il talamo (che si trova nel diencefalo), l'epifisi (sempre del diencefalo)...
Evoluzione del cervello umano → Si parla di anelli di retrazione per identificare gli eventi che
hanno agito sull'evoluzione. I primati vivevano spesso nelle foreste e avevano sviluppato un piede e
una mano particolare che gli permettevano di muoversi agilmente nella foresta. Questo è uno degli
eventi ch eh spinto l'encefalo ad evolversi. L'arto dei primati è molto semplice, non è specializzato
per fare niente. Quello che fa la differenza è che l'encefalo si è talmente evoluto che si può usare
questo arto non specializzato per nuotare, per prendere gli oggetti, per scrivere... quindi la
differenza in realtà lo fa l'encefalo. Il pollice opponibile ci dà la possibilità di manipolazione.
Lo sviluppo della vista è stata un evoluzione a scapito della percezione sensoriale dell'olfatto. Prima
dei mammiferi, tutti gli altri esseri viventi avevano un olfatto molto elevato. Nei primati l'olfatto si
è ridotto. Le informazioni visive e uditive hanno costribuito allo sviluppo dell'encefalo, gli occhi
sono sempre più frontalie la visione è tridimensionale. Anche la quantità degli stimoli tattili ha
esercitato una pressione evolutiva. C'è stata una riorganizzazione delle reti neuronali con il risultato
di una reta più complessa e un encefalo sempre più grande.
Organizzazione della sostanza grigia e bianca → salendo il midollo spinale si continua con il
midollo allungato (prodotto del mielencefalo). E' logico aspettarsi che la disposizione della sostanza
non sia diversa da quella del midollo. Salendo verso l'alto abbiamo il midollo allungato che è la
sostanza grigia circondata da quella bianca. Man mano che saliamo compariranno anche dei nuovi
aggregati di neuroni (nuclei della base) che si posizionano all'interno dell'encefalo a lato del tronco
encefalico. Avremo questi nuclei di sostanza grigia e questi saranno “annegati” in una grande massa
di fibre di sostanza bianca che permetterà la rete tra i neuroni. Nel cervello e nel cervelletto la
sostanza bianca è ricoperta dalla corteccia neurale, uno strato superficiale ed esteso di sostanza
grigia. I centri superiori indicano i nuclei, i centri e le aree corticali di cervello, cervelletto,
diencefalo e mesencefalo.
Protezione e sostegno dell'encefalo → L'encefalo è contenuto nella scatola cranica. Qundi
esternamente abbiamo un osso e internamente alla scatola cranica abbiamo le meningi. Esse sono le
stesse del midollo: dura mare, aracnoide e pia madre (con i propri spazi).
La dura madre è ancora più spessa rispetto a quella del midollo. Questa dura madre è anche divisa
in due parti. L'aracnoide è meno spesso e presenta quell'aspetto trabecolare a ragnatela che gli dà il
nome. Permette, grazie alle strutture trabecolari, allo spazio subaracnoideo di essere abbastanza
spesso. Anche nel caso dell'encefalo la pia madre è molto sottile e aderisce strettamente alle
strutture nervose sottostanti. Come nel midollo entrava nelle fessure, la stessa cosa fa a livello
dell'encefalo. Qui, però, abbiamo i giri e i solchi. Quindi la pia madre è sempre addossata anche a
queste pieghettature e allo stesso modo accompagna i vasi sanguigni che entrano.
Dura madre: formato da uno strato esterno chiamato strato endostiale perché sta a contatto con
l'endostio e lo strato più interno che è detto strato meningeo. Sono due strati strettamente accollati
l'uno all'altro, tranne in alcuni punti specifici. In questi punti, i due foglietti si staccano, individuano
una cavità e in quella cavità vanno ad insinuarsi dei “contenitori” venosi di sangue. E' una sorta di
cisterna che assume una forma particolare. Si parla di seni venose per quelle strutture che
raccolgono il sangue. La dura madre tende ad approfondarsi, si incunea nella massa dell'organo e
forma delle lamine che ancorano il cervello. Queste strutture sono quattro e sono
Falce cerebrale → è l'approfondamento della dura madre che avviene nel solco mediano.
– Lungo i margini di questra struttura a falce si posizionano due seni venosi sagittali uno
superiore e uno inferiore. In questi due seni viene raccolto il sangue refluo dall'encefalo.
Falce cerebellare → lungo il piano saggittale mediamo abbiamo un approfondimento del
– cervelletto e separa i due emisferi del cervelletto (emisferi cerebellari).
Tentorio del cervelletto → è una lamina che si posiziona lungo un piano orrizzontale e
– quindi separa orizzontalmente gli emisferi posteriori dell'encefalo dal cervelletto. Anche qui
abbiamo dei seni venosi “meno importanti”.
Diaframma della sella → fa riferimento alla sella turcica che è quella zona che accoglie
– l'ipofisi. L'ipofisi è costituita da una neuroipofisi (parte bassa) che viene raggiunta da una
denoipofisi che è di origine ectodermica. Il diaframma della sella si ancora allo sfenoide e
copre l'ipofisi. Il diaframma della sella non fa altro che dividere la zona encefalica
dall'ipofisi.
Aracnoide: di natura connettivale (connettivo lasso). Sotto all'aracnoide c'è lo spazio subaracnoideo
che contiene una rete di fibre elastice e collagene che collegano l'aracnoide e la pia madre. Formano
la rete trabecolare all'interno della quale scorre il liquidi crebrospinale. Questo fluido è prodotto dai
plessi corioidei. Queste strutture producono il liquidi, invece i villi aracnoidei sono le strutture che
lo riassorbono. Il LCS viene quindi sempre prodotto e riassorbito. I vasi sanguigni sono supportati
dalle trabecole e penetrano nell'encefalo tramite dei canali rivestiti dalla pia madre che forma una
sorta di manicotta che indirizza il vaso verso l'interno. Lo spazio subaracnoideo è mantenuto
separato dalle trabecole. Le granulazioni aracnoidee (plessi aracnoidei) sono delle estrofelssioni
che sporgono all'interno dello spazio del seno saggittale superiori e hanno la funzione di assorbire il
liquido cerebro spinale.
Pia Madre: Essa è sottile e aderisce strettamente alla superficie dell'encefalo, entrando in tutte le
pieghe. E' composta da connettivo di tipo alveolare ed è molto vascolarizzata. Va a costituire la
tonaca avventizia (avventizia perché è una tonaca che può esserci, ma anche no) dei vasi.
Meningite → malattia subdula, molto grave e può essere fatale. I sintomi sono mal di testa, febbre.
E' difficile capire che si tratta di meningite e se non viene individuata nel giro di due o tre giorni si
può anche morire. E' un infiammazione o infezioni delle meningi che coinvolge gli strati più interni.
Ha causa batterica, virale, micosi o da tumori.
Barriera emato – encefalica → l'ambiente nervoso è delicato. Abbiamo un sistema molto ben
monitorato per i cambiamenti i sistemi chimico – fisici. Questa barriera è costituita da cellule
endoteliali dei capillari sanguigni specifici dell'ambiente nervoso che sono capiellari non fenestrati
e il traffico in un verso o nell'altro è molto più controllato. In più questa barriera è costituita anche
da dei peduncoli degli astrociti. Possono passare la barriera solo composti liposolubili attraverso un
meccanismo trans – membrana. Questa barrierà è discontinua, ovvero ci sono delle interruzioni e in
quei punti dove è interrota sono porzioni dell'ipotalamo per permett