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Vene mediastiniche (anteriori)

Sono vene molto sottili che possono terminare nella vena brachiocefalica o nella VCS.

Vene bronchiali

Si tratta di numerose vene che decorrono davanti o dietro i bronchi unendosi in due tronchi principali che si gettano a destra nella vena azigos e a sinistra nella vena emiazigos accessoria (o nella vena intercostale superiore).

Vene tracheali

Sono piccole vene provenienti dalla trachea che affluiscono alle vene brachiocefaliche o alla VCS.

Vene esofagee

Originano dal plesso venoso localizzato nella tonaca sottomucosa dell'esofago e drenano nelle vene tiroidea inferiore intercostale superiore sinistra.

Vena laringea inferiore

Drena nel plesso tiroideo impari da cui origina la vena tiroidea inferiore che affluisce alla vena brachiocefalica.

Vena vertebrale

È una vena pari. Origina tra l'osso occipitale e l'atlante anteriormente alla membrana atlantoccipitale posteriore, plessi venosi vertebrali.

interni anteriori e posteriori.
  • Discende attraversando i forami trasversari delle prime sei vertebre cervicali.
  • Dopo essere uscita dal forame trasverario della C6 si dirige anteriormente per sboccare nell'avena brachiocefalica omolaterale.
  • vena vertebrale accessoria: Talvolta, una accompagna la vena vertebrale nel suo decorso.
  • plessi venosi vertebrali esterni: Sono affluenti della vena vertebrale alcuni rami muscolari, i anteriori e posteriori, vene intervertebrali, vertebrale anteriore cervicale profonda.
  • Vena vertebrale anteriore (o vena cervicale ascendente):
    • Drena il sangue refluo dai plessi venosi vertebrali esterni anteriori a livello delle vertebre cervicali superiori e dai muscoli prevertebrali e scaleni.
    • Discende insieme all'arteria cervicale ascendente tra i muscoli scaleno anteriore e lungo dell'avena vertebrale.
    • Termina poi nella parte inferiore della testa, nella vena cervicale profonda (v. profonda del collo o v. giugulare).

posteriore)• E’ una vena pari.

Anatomia (C.I.) Sistema cardiovascolarePagina 75 di 98• plesso venoso sottoccipitale.Origina inferiormente al processo mastoideo, dal• Discende posteriormente ai processi trasversi delle vertebre cervicali, nella regione cervicaleposteriore.

Vena occipitale• Drena il sangue refluo dai tegumenti e dai muscoli superficiali della regione occipitale e dellaregione cervicale posteriore.• Origina da una rete venosa nel cuoio capelluto della regione occipitale.• Si porta nel triangolo sottoccipitale congiungendosi con la vena vertebrale e la vena cervicaleprofonda (o con il plesso venoso sottocipitale).

Vena intercostale superiore sinistra• Quando esiste, origina dalla confluenza delle prime 2-3 vene intercostali posteriori sinistre.• Decorre sulla superficie sinistra dell’arco aortico, lateralmente al nervo vago sinistro emedialmente al nervo frenico sinistro.

Vena intercostale suprema• E’ una vena

pari che drena il primo spazio intercostale.
  • Sbocca nella vena brachiocefalica oppure in quella intercostale superiore (o anche nella venavertebrale omolaterale).
Radici della vena brachiocefalica
  • La vena brachiocefalica origina dalla confluenza delle vene succlavia e giugulare interna.
Vena succlavia
  • Drena il sangue dalle regioni superiori del torace, dall'arto superiore e da alcune strutture dellatesta e del collo.
  • La fascia cervicale media e la fascia di rivestimento del muscolo succlavio inviano espansionialla parete della vena che quindi si mantiene beante.
  • Presenta valvole alle sue estremità.
  • Origina dalla diretta continuazione della vena ascellare, a livello del margine laterale della primacosta.
  • Si estende dal punto medio della clavicola all'articolazione sternoclavicolare, dove si unisce conla vena giugulare interna per formare la vena brachiocefalica.
Rami affluenti della vena succlavia
  • vena giugulare esterna.
esterna la vena facciale, la vena linguale e la vena tiroidea superiore.• La vena giugulare esterna è importante per il drenaggio del sangue dalla testa e dal collo, ed è utilizzata come punto di accesso per la cannulazione durante interventi chirurgici.• Inoltre, è spesso utilizzata per misurare la pressione venosa centrale, che è un indicatore della funzionalità del cuore e del sistema circolatorio.• La vena giugulare esterna può essere soggetta a varie patologie, come trombosi, insufficienza valvolare e malformazioni congenite.• Il trattamento di queste patologie può richiedere l'intervento chirurgico o l'uso di farmaci anticoagulanti.vena giugulare esterna posteriore: La origina dalla confluenza di diverse vene superficiali nella regione occipitale e decorre nella regione cervicale laterale (drena i territori superficiali dellaregione cervicale posteriore). Pagina 76 di 98 la vena soprascapolare: Le e sono vene satelliti delle arterie trasversa del collo e soprascolare; spesso si uniscono in un tronco comune. La origina a livello dell'osso ioide dalla confluenza di due vene che: drenano il triangolo sottomandibolare della regione cervicale anteriore (drena il sangue refluodai tegumenti e dai muscoli superficiali della regione cervicale anteriore). Le due vene giugulari anteriori, destra e sinistra, si anastomizzano mediante un tronco pari e trasversale che passa sotto la ghiandola tiroide, denominato arco venoso del giugulo. Raccoglie il sangue refluo dal cranio, dallail bulbo inferiore della vena giugulare.• La vena giugulare interna riceve diversi tributari, tra cui la vena facciale, la vena retromandibolare,la vena linguale e la vena tiroidea inferiore.• La vena giugulare interna è responsabile del drenaggio del sangue proveniente dall’encefalo, dallestrutture della faccia e del collo.• È importante nel controllo della pressione intracranica, in quanto il suo aumento puòcausare un aumento della pressione venosa cerebrale.• La vena giugulare interna è anche utilizzata come via di accesso per diverse procedure chirurgichee per la misurazione della pressione venosa centrale.• Può essere coinvolta in diverse patologie, come la trombosi venosa cerebrale, l’infezione delseno cavernoso e la sindrome di Paget-Schroetter.• La vena giugulare interna è un importante punto di riferimento anatomico nel collo, in quanto il suopercorso può essere utilizzato per individuare altre strutture anatomiche circostanti.

Il bulbo inferiore della vena giugulare.

  • Al di sopra del bulbo inferiore possono essere presenti alcune valvole.
  • La sua struttura è di tipo recettivo.
  • Nel suo segmento craniale è in rapporto con il muscolo retto laterale della testa e il processo trasverso dell'atlante (posteriormente), i nervi accessorio, glossofaringeo, vago e ipoglosso (anteromedialmente).
  • Nel contesto del fascio vascolonervoso del collo, la vena giugulare interna si trova lateralmente all'arteria carotide comune e anterolateralmente al nervo vago (posto fra i due vasi); in questo tratto la vena decorre sotto il muscolo sternocleidomastoideo ed è incrociata anteriormente dal muscolo omoioideo.
  • Nel tratto inferiore la vena giugulare interna passa nell'interstizio tra i due capi del muscolo sternocleidomastoideo e ha rapporti con il margine mediale del muscolo scaleno anteriore l'arteria succlavia.

Radici della vena giugulare interna: seni venosi della

dura madre• seni venosi della dura madre,

Le radici della vena giugulare interna sono i il cui principaleseno occipitale seno traverso.confluente dà origine al e al• seni venosi della dura madreI sono canali venosi che drenano il sangue dell’encefalo e dalcranio e decorrono tra due strati di dura madre encefalica.

• La loro parete è costituita dall’endotelio, da un esile strato sottoendoteliale connettivale elasticoe dal tessuto fibroso della dura madre.

• Non possiedono valvole né uno strato muscolare, sono costantemente beanti e spesso la lorocavità è attraversata da briglie, setti o trabecole.

• Presentano inoltre cavità a forma di lacune irregolari, le lacune laterali, in corrispondenza dellosbocco di vene meningee e diploiche.

• Alcuni seni venosi sono impari e mediani, altri sono pari.Anatomia (C.I.) Sistema cardiovascolarePagina 77 di 98Seno sagittale superiore• Impari e mediano, occupa il

aderente della falce del verdello.
  • Entra in rapporto con la doccia sagittale impressa sulla superficie interna dell'osso frontale.
  • Origina subito dopo il forame cieco della faccia interna della quatta frontale, in seguito allaconfluente dei seni,confluenza delle vene del forame cieco, e termina sboccando nel incorrispondenza della protuberanza occipitale interna.
  • vene cerebrali superiori, vene diploiche e vene meningee.Nel suo decorso riceve le le le
  • vena emissaria parietale.Comunica inoltre con la rete venosa superficiale attraverso laSeno sagittale inferiore
  • Impari e mediano, occupa la metà o i due terzi posteriori del margine libero della falce delcervello.
  • seno retto.Inizia a fondo cieco e termina nel
  • vena posteriore del corpo calloso.Riceve piccole vene della falce del cervello e laSeno retto
  • Impari e mediano, decorre lungo l'attacco della falce del cervello al tentorio del cervelletto.
  • seno
sagittale inferiore seno trasverso Origina come continuazione del seno sagittale superiore e termina nel seno sigmoideo (o nel confluente dei seni). • grande vena cerebrale (vene cerebrali profonde). Nel suo decorso riceve la parte delle vene cerebrali superficiali. Seno trasverso • Si tratta di un seno pari che origina in modo variabile dalla congiunzione dei rami di biforcazione del seno sagittale superiore e del seno retto, confluente dei seni. • Decorre bilateralmente nel solco per il seno trasverso della squama occipitale e dell'osso parietale, nel margine aderente del tentorio del cervelletto. • Piega poi inferiormente, anteriormente e medialmente per decorrere nel solco per il seno sigmoideo dell'osso temporale, dove prende anche il nome di seno sigmoideo. • vena
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
98 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher biomedunifi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Paternostro Ferdinando.