Anteprima
Vedrai una selezione di 11 pagine su 47
Sintesi Storia contemporanea Pag. 1 Sintesi Storia contemporanea Pag. 2
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sintesi Storia contemporanea Pag. 6
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sintesi Storia contemporanea Pag. 11
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sintesi Storia contemporanea Pag. 16
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sintesi Storia contemporanea Pag. 21
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sintesi Storia contemporanea Pag. 26
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sintesi Storia contemporanea Pag. 31
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sintesi Storia contemporanea Pag. 36
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sintesi Storia contemporanea Pag. 41
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sintesi Storia contemporanea Pag. 46
1 su 47
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

FONDAMENTALISMO ISLAMICO

L'Europa e il Giappone

Nel corso degli anni sessanta i rapporti internazionali erano cambiati e gli Stati Uniti avevano cominciato a perdere la loro centralità per la presenza sempre più significativa dell'Europa occidentale e del Giappone.

Nel decennio precedente, dopo l'istituzione del Consiglio d'Europa nel 1949, aveva preso avvio il processo di integrazione europea. Le sue origini ideali e politiche risalivano al manifesto di Ventotene "per un'Europa libera e unita", che proponeva "la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani e la sua riorganizzazione federale".

Il primo passo verso la costruzione di un'Europa unita fu compiuto nel 1951 con la costituzione della CECA. Successivamente, con il trattato di Roma del 1957 nasceva la comunità europea dell'energia atomica e la comunità economica europea.

(CEE). L'imposizione di una strategia economica comune e l'abolizione delle tariffe e doganali fra gli Stati membri divennero il presupposto per l'unificazione a livello politico che si sarebbe dovuta realizzare nel corso degli anni. La nascita di un'Europa comune si poneva come contraltare dell'egemonia degli Stati Uniti. Nel vecchio continente fu soprattutto de Gaulle a svolgere una politica autonoma rispetto agli USA. La Francia infatti stabilì relazioni diplomatiche con la Cina, criticò la presenza americana in Vietnam e nel 1966 uscì dalla Nato, rientrandovi solo nel 2009. Mentre si era riavvicinata alla Germania, la Francia si oppose all'ingresso della Gran Bretagna nella comunità: il presidente francese era infatti convinto che spettasse al proprio paese un posto da protagonista nel contesto europeo. Fu il successore di de Gaulle a mutare l'atteggiamento del paese. L'Europa avrebbe svolto un significativo ruolo anche per la

distensione internazionale: una tappa importante fu la conferenza di Helsinki, alla quale parteciparono anche unione sovietica, Stati Uniti e Canada. La Gran Bretagna era stata presa principalmente dai problemi della decolonizzazione e dal suo ruolo in medio oriente. Un'altra tensione riguardava l'Irlanda del Nord. Mentre il governo dell'Irlanda del sud aveva rivendicato nel 1949 la piena sovranità del paese, nella parte nord scoppiarono violenti scontri tra due opposte fazioni: da una parte gli unionisti, favorevoli all'unione con l'Inghilterra; dall'altra la minoranza cattolica, propensa all'unificazione con l'Irlanda del sud, e sottoposta a discriminazioni. Le rivolte furono duramente represse dalle truppe inviate dal governo inglese; contemporaneamente, l'IRA decise di scatenare un'offensiva militare con una serie di attentati sia in Irlanda che in Inghilterra. Il governo britannico tentò di facilitare l'incontro fra

protestanti e cattolici, senza però riuscirci. Fu una guerra civile che durò no al 1998. Nella Repubblica federale tedesca, dopo che le elezioni del 1969 erano state vinte dai socialdemocratici, si formò un governo retto da Willy Brandt, appoggiato anche dai liberali. Finoad allora la politica estera del governo si era basata sul rifiuto di riconoscere la Germania dell'est come Repubblica. Brandt impresse una svolta avviando una politica di normalizzazione dei rapporti con i paesi dell'est. Insieme alla politica di distensione, Brandt assunse un atteggiamento di non rimozione del passato nazista della Germania. Nel 1974, in seguito alla scoperta dell'attività spionistica svolta da un suo collaboratore a favore della Germania orientale, egli diede le dimissioni e fu sostituito da Helmut Schmidt, che rimase al governo no al 1982, affrontando la crisi economica e riuscendo a sconfiggere il terrorismo dell'estrema sinistra. In questi anni infatti la

La Germania federale era stata segnata da gravi episodi di terrorismo a opera di un gruppo anarco-comunista.

Il processo di integrazione europea conobbe un ulteriore sviluppo a metà degli anni 70 a seguito della fine delle dittature fasciste che ancora sopravvivevano in Portogallo, Spagna e Grecia.

In Portogallo la crisi del regime avvenne per la spinta proveniente dall'impero coloniale. Nel 1974 un gruppo di ufficiali che componevano il movimento delle forze armate rovesciò in maniera pacifica la dittatura (rivoluzione dei garofani). Dopo un periodo di transizione il potere tornò ai civili.

In Spagna il regime non sopravvisse con la morte di Franco nel 1975. Juan Carlos di Borbone, che Franco aveva indicato come suo successore, salì sul trono e avviò il paese verso una pacifica transizione alla democrazia, e nel 1977 si svolsero le prime elezioni.

In Grecia il regime dei colonnelli si disgregò nel 1974, e il paese divenne una repubblica che nel 1979 aderì

alla CEE. Per quanto riguardava il Giappone, a partire dal 1960 esso conobbe un sviluppo economico eccezionale. Grazie a questa ripresa e al basso prezzo delle sue merci, nei due decenni successivi il Giappone divenne un forte concorrente degli Stati Uniti. Dal punto di vista politico, furono migliorati i rapporti con l'unione sovietica e con la Cina.

Gli Stati Uniti, la crisi del dollaro, la fine della guerra del Vietnam

Il repubblicano Richard Nixon caratterizzò la sua presidenza da una parte combattendo il radicalismo di sinistra, dall'altra avviando un'intensa attività diplomatica sul fronte dei conflitti internazionali. Un ruolo centrale fu svolto dal suo consigliere Henry Kissinger. Sia lui che Nixon furono consapevoli che nuovi protagonisti stavano emergendo sulla scena mondiale: la Cina, il Giappone e l'Europa. Gli USA dovevano di conseguenza prendere atto di una realtà diversa con la quale interagire.

La diplomazia americana si rivolse, in primo luogo,

verso la Cina. Il primo passo consistette nell'invito a Pechino di una squadra statunitense di ping pong, al quale fece seguito una visita di Kissinger. Successivamente, la Cina fu ammessa all'ONU e come membro permanente del consiglio di sicurezza al posto di Taiwan nel 1971. Nel 1972 Nixon si recò a Pechino in visita ufficiale. Da qui si arrivò nel 1979 al riconoscimento americano della Repubblica popolare cinese. Al tempo stesso, proseguirono i colloqui americani con l'unione sovietica: nel 1972 fu firmato il primo trattato per la limitazione delle armi nucleari. Il versante più complesso rimaneva quello del Vietnam. Con la mediazione di Kissinger ripresero le trattative a Parigi e si arrivò finalmente agli accordi che stabilirono il cessate il fuoco, il ritiro delle forze statunitensi, la formazione di un governo di coalizione nel Vietnam del sud. La guerra, tuttavia, non finì e si protrasse conl'invasione nord-vietnamita del Vietnam del sud. Il paese fu unificato e nel 1976 fu proclamata la Repubblica socialista del Vietnam, alleata dell'unione sovietica. Andati via gli americani, la penisola indocinese divenne luogo dello scontro fra Urss e Cina. Sia rimasero regimi comunisti anche in Laos, sostenuto dal Vietnam, e in Cambogia, appoggiata dalla Cina. In Cambogia i guerrieri che avevano combattuto al fianco dei vietcong, guidati da Pol Pot, diedero vita a una sanguinaria dittatura: in tre anni morirono circa 2 milioni di persone. Nel 1978 il Vietnam invase la Cambogia, ponendo fine ai massacri e rivelandone le proporzioni. La Cina reagì scatenando un'offensiva militare contro il Vietnam. Con il ritiro delle truppe vietnamite nel 1989, non cessò tuttavia la guerra civile tra diverse fazioni in Cambogia, che trovarono un accordo solo all'inizio del decennio seguente. Negli Stati Uniti, le spese per il conflitto in Vietnam, insieme a quelle per lo stato sociale,avevanoprovocato una rilevante crisi economica, resa più acuta dalla concorrenza sul mercato internazionale dell'Europa e del Giappone. Queste di coltà indussero Nixon a sospendere la convertibilità del dollaro in oro. Terminava l'egemonia americana in questo ambito e aveva inizio l'epoca dei cambi flessibili, nella quale i rapporti fra le diverse valute potevano subire variazioni notevoli. Grazie alla temporanea ripresa conseguente a questa manovra e ai risultati dell'azione diplomatica, Nixon fu rieletto nel 1972. Intanto, un'inchiesta di due giornalisti del Washington Post aveva portato alla luce un'operazione di spionaggio, organizzata dai repubblicani durante la campagna elettorale, nella sede del partito democratico (palazzo del Watergate). Nixon cercò di depistare le indagini e si rifiutò di collaborare. Nel 1974 si dimise per sottrarsi al giudizio del congresso, che si sarebbe concluso con l'impeachment e con la sua rimozione dall'incarico di presidente degli Stati Uniti.

destituzione per aver ostacolato la giustizia e fatto abuso dei poteri presidenziali.

I colpi di stato in Cile e in Argentina

In America latina gli anni 70 furono caratterizzati dal persistere di regimi militari e dall'avvento di nuove dittature in Cile e in Argentina. Nel 1970 una coalizione di sinistra portò alla presidenza del Cile il socialista Salvator Allende, sulla base di un programma che prevedeva la costruzione del socialismo nella democrazia, nel pluralismo e nella libertà.

Il governo attuò la riforma agraria, la nazionalizzazione delle miniere di rame appartenenti a società nord-americane, una parziale nazionalizzazione delle banche e avviò quella della compagnia telefonica. Varò, inoltre, un piano di riforme sociali che colpivano gli interessi delle corporation straniere che spaventavano gli agrari cileni. Anche a causa del boicottaggio degli Stati Uniti, il paese precipitò in una crisi economica gravissima. Sul fronte interno,

il governo cileno dovette fronteggiare sia l'opposizione dei democristiani e delle destre, sia quella dell'estrema sinistra; nelle forze armate, intanto, si radunavano i militari golpisti, sostenuti dai servizi segreti statunitensi. Il presidente Nixon, infatti, perseguiva un'azione volta a fermare con qualsiasi mezzo l'espansione del comunismo in Sud America, favorendo l'instaurazione di regimi autoritari. Nel 1973 i militari golpisti entrarono in azione. La giunta militare, con a capo il generale Augusto Pinochet, sciolse il parlamento, dichiarò illegali i partiti politici di sinistra, abolì la costituzione ed eliminò con inaudita ferocia l'opposizione. Pinochet rimase al potere fino al 1988, e nel 1989 furono indette libere elezioni. Pinochet non avrebbe pagato per le proprie responsabilità. Dopo la sua destituzione, infatti, rimase a capo delle forze armate e divenne senatore a vita, ottenendo l'immunità per i suoi atti.

criminicommessi durante la dittatura. Ricercato dal tribunale di vari paesi, fu arrestato nel 1998 in Gran Bretagna, dove rimase agli arresti domiciliari fino al 2000, quando

Dettagli
A.A. 2021-2022
47 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher filippoleonard.soriquez di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Salustri Simona.