Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Virtus vir fortis dello stoicismo romano
L'eroe romano è il guerriero
La filosofia del gladiatore
Schema del racconto
- Antefatto
- Spettacolo gladiatorio - Catone contro la Fortuna
- Spostamento - Dall'anfiteatro si passa al teatro
- Monologo interiore di Catone
- Che parla in III persona - massimo della spettacolarizzazione
- Suicidio di Catone
- Estremamente splatter
- Sparpaglia le proprie interiora - Come una vittima sacrificale
- Messa in scena di un rituale - Catone è la vittima sacrificale
- Rientro in scena
- Catone deve suicidarsi due volte
- Il primo tentativo non è sufficiente - virtus
- La di Catone è così grande che gli dei vogliono vederlo morire 2 volte
- È la virtù stoica - darsi la morte per proteggere la propria libertà
- ἀρετή = virtù - proteggere la propria αὐτάρκεια = indipendenza
come a teatro viene richiesto il “bis”
Allo stesso modo gli dei fanno rientrare in scena Catone
E al secondo tentativo, ci vuole molto più coraggio!! alumnum
Catone viene descritto come degli dei Alunno → rapporto tra bambino e balia Il “figlio” che viene nutrito Catone è il “figlio”, il pupillo degli dei timor laus
Contrapposizione tra e Temo che il mio eroe muoia Ma la sua morte è così grandiosa che non posso che lodarla
Cronologia senecana → vexata quaestio
Non si conoscono bene le date o Dati sicuri di cui disponiamo → pochissimi o Annuncio del ritiro dalla vita pubblica → epistola 8 Seneca annuncia di essersi ritirato
Sicuramente scritta dopo la primavera del 62 d.C. In hoc me recondidi et fores clusi, ut prodesse pluribus possem secessi non[…];tantum ab hominibus sed a rebus, et in primis a meis rebus sepolto“Mi sono nella vita privata”
Lascio la vita pubblica per giovare ai più → percorso spirituale l'otium Giovare con Essere utile ai posteri secessio Utilizzo di verbi molto forti → tema della Citazione dell'incendio di Lione → epistola 91 L'incendio avviene nella fine dell'estate del 64 d.C. (Tacito, Annales) Quindi i due estremi più ampi sono: o La primavera del 62 d.C. → per l'inizio o L'estate del 64 d.C. → per la fine "Cornici" alle epistole → Seneca introduce sempre ogni lettera con contesti di quotidianità Epistole: Stagioni menzionate nelle Epistola 18 → dicembre Saturnali Si parla dei Epistola 23 → primavera malignum ver Si parla di → "primavera fredda" Epistola 67 → primavera Di nuovo una primavera fredda Epistola 86 → fine di giugno Iunius mensis est quo tibi scribo, iam proclivis in Iulium Notazioni di stagioni → tipiche delgenere dell'epistola
Le lettere venivano consegnate in tempi molto lunghi
Era utile sapere quando effettivamente erano state spedite
MA → le due primavere citate, sono la stessa primavera?
Seneca ha scritto più lettere nello stesso periodo?
Oppure le due lettere sono state scritte in anni diversi?
Due ipotesi possibili:
Epistolario in date 63 d.C. - 65 d.C. → cronologia
breve Ep. 18 → dicembre del 63 d.C.
Ep. 23 ed Ep. 67 → primavera del 64 d.C.
Ep. 91 → fine estate del 64 d.C.
Epistolario in date 62 d.C. - 65 d.C. → cronologia
lunga Ep. 18 → dicembre del 62 d.C.
Ep. 23 → primavera del 63 d.C.
Ep. 67 → primavera del 64 d.C.
Ep. 91 → fine estate del 64 d.C.
Epistolario organizzato in una sequenza cronologica → ultima parte della vita di Seneca
Epistulae morales
Il titolo è un titolo antico → risale almeno al II secolo d.C.
Noctes Atticee
Testimonianza dello
scrittore Aulo Gellio,
Usa il vecchio titolo per citare l'opera E parla di 22 libri → noi ne abbiamo 20!!Era il titolo scelto da Seneca stesso? Oppure è solo come lo chiama Gellio?E inoltre → come è stato pubblicato? unicumCome un oppure a blocchi di lettere? Ci sono buone probabilità che un primo nucleo di lettere dell'Epistolariofosse rappresentato dai primi 3 libriLettere 1 - 29 Concepito come nucleo a sé stante e addirittura pubblicatoDati a sostegno dell'ipotesi Dalla epistola 30 in poi → le lettere si allungano Alcune sono addirittura spropositate Quasi dei brevi trattatelliLe prime 29 invece presentano dei tratti comuni "monetina"La lasciata a Lucilio in forma di sentenzaPer lo più derivate dalle massime epicureeUn "debito" che Seneca paga al suo modello greco "ultima rata"Epistola 29 → Seneca parla di ultimam mihi
pensionem remisisses
in finem aeris alieni
Con l'epistola 30 cambia anche la modalità
Primi 3 libri → quotidiano esercizio di meditazione
- Condito di sentenze
- Che tratta di temi importanti ma specifici
- Saggezza quotidiana → saggezza spicciola
Dal IV libro in poi → si amplia lo spettro
- Si allungano le lettere
- I temi sono per la maggior parte filosofici
- Quasi trattatelli di scuola
- In alcune epistole sembra quasi dileggere la trascrizione di un dibattito filosofico
In cui la forma "lettera" è solo cornice
Sembra che subentri l'influenza di un'altra opera cui S. sistava dedicando
Uno scritto sotto forma di manuale → una enciclopedia filosofica
- Basata su una struttura di domanda e risposta
- In una forma quasi catechetica
Libri morales philosophiae
Conservata da Lattanzio in piccoli frammenti
Trasmissione indiretta dell'Epistolario
Natura
Concepito
come un itinerario spirituale → organizzato secondo una sequenza cronologica Strumento di educazione morale Ma anche di auto-educazione Applicazione pratica della filosofia → per un miglioramento spiritualeARTE DEL VIVERE BENE
ἄσκησις
Concezione pratica e parenetica della filosofia Maestro e discepolo devono camminare insieme → scambio e aiuto reciproco dell’Epistolario Epistola 6 → programma Emendatio→ Seneca si paragona ad una sorta di testo
Che deve essere corretto, diventando qualcos’altro
Corretto da se stesso
Transfiguratio
→ il maestro deve modificarsiDeve cambiare → ma cambiare proprio la figura
Elevarsi ad un altro livello
E non mantenere immutato ciò che è da cambiare
E si deve migliorare ciò che si ha da migliorare
Verbo tipicamente senecano nell’applicazione morale
In latino si indicava con questo verbolametamorfosiMetà
dal greco = andare oltre
Ma la tresformazione non è finita
Ci sono ancora cose da correggere in Seneca
Ma trovare sempre qualcosa da cambiare è segno digrandezza
Chi non trova più nulla da cambiare in sé
È perduto! → non sa valutare correttamente sestessodell'emendatio
Climax dei verbi
Colligi extenuari attolli → →
Principio della guarigione è prendere coscienza dellamalattia
Così nella malattia molare
Processo di interiorizzazione → modificarsi
Per poi passare al livello esterno → esteriorizzazione
Andare verso la predicazione
E verso lo scambio con il discepolo
Amicizia → vera amicizia
Poter condividere con l'altro il proprio cambiamento
Urgenza della comunicazione dellatrasfiguratio
Vanno di pari passo → presa di coscienza ecomunicazione
Tecum communicare
→ allitterazione
A sottolineare
L'importanza della condivisione
Purtroppo, la comunicazione avviene a distanza
Verbi al passato
Fosse stata in presenza,
Lo avrebbero messo "nero su bianco" insieme
Unione in amicizia
Tecum mei
si collega a amicitiae nostrae
Per diventare
Quell'amicizia che perdura fino alla morte
Per cui un uomo muore
Con cui un uomo muore
non dall'amicizia epicurea
Anche se Seneca la prende a modello
Per esaltare un'amicizia sulla via della virtù
L'amicizia epicurea è sempre subordinata
All'utile personale
Amicizia non è amico
L'amicizia è la virtù, non la persona
Amicizia = rapporto di parità
Volere, insieme, il sommo bene
societas animi
Una comunanza di vita = patto di animi
Amicizia che dura nelle avversità
Hanno in comune, sopra a tutto, l'adversitas
Molti sono stati privi, non di un amico, ma dell'amicizia
Finti amici
→ svuotati dell'amicizia Chiamano amici persone con cui non praticano L'amicizia Un'amicizia non lacerata da Speranza di guadagni personali Paura delle diversità Preoccupazione per la propria utilità Polemica contro l'amicizia epicurea Attenzione però alle insinuazioni degli avversari Distorcono la concezione di amicizia di Epicuro Soprattutto gli stoici e Cicerone cercano di elevare il concetto A Roma l'amicizia è solo utilitas Maestro e discepolo Una conoscenza, anche straordinaria e salvifica, non porta piacere se non è condivisa tra maestro e discepolo "Imparare per me stesso non mi porta gioia" Tema dell'esempio Molto più che dalle lezioni (scritte o orali che siano) Il discepolo impara dagli esempi concreti del maestro Importanza delle "lezioni frontali" Vedere è meglio che sentire (o leggere) Importanza dellavistaEffic