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In sostanza possiamo leggere le immagini dal punto di vista:
•Plastico: Contornate/scontornate, grandezza (piccole, grandi, etc.), taglio alto/taglio basso/centrali, bianco-
nero/colore;
•Figurativo: Immagini-simbolo (valorizzazione mitica), immagini-documento (valorizzazione referenziale),
Immagine-sostanziale (aderenza alla realtà; evidenza oggettiva, spesso con funzione emotiva), Immagini-
interpretazione negata (valorizzazione obliqua);
•Comunicativo: funzione documentaria, funzione manipolatoria-emotiva;
•Intertestuale: Relazione di ancoraggio (il sistema linguistico ancora l’immagine ad alcuni significati
giustificati dal contesto) Relazione di relais (entrambi i sistemi veicolano la stessa informazione ognuno
mediante i suoi propri mezzi)
- L’info- grafica
L’info – grafica rappresenta una tendenza recente che consente di visualizzare e problematizzare
contemporaneamente. Gli schemi utilizzati, ad esempio ne La Repubblica, sono molto semplici, con la
parte verbale ridotta al minimo e con un uso molto limitato dei colori. I diagrammi hanno la funzione di
descrivere un’evoluzione storica, semplificare le parti contendenti in campo oppure visualizzare le
percentuali di qualche dato, fornendo spesso i dati che gli articoli elaborano ma non comunicano.
- Le fotografie
Nei giornali le foto possono essere a colori o in bianco e nero, piccole o grandi, centrali, di taglio alto o
basso, con o senza didascalia e queste caratteristiche creano la differenziazione a livello di funzione. Una
fotografia in bianco e nero, con didascalia, di taglio basso ha una funzione prevalentemente documentaria,
mentre foto grandi, centrali, a colori e con un titolo avranno una funzione manipolatoria.
Esistono vari tipi di fotografie:
- Immagini- simbolo: sono fotografie che non mostrano in legame diretto o evidente con l’evento cui
sono collegate, ed hanno una funzione interpretativa e mitizzante poiché offrono la chiave di lettura
della notizia;
- Immagini- documento: sono illustrative rispetto alla notizia dell’articolo poiché la foto crea una prova
della realtà dei fatti narrati.
- Immagini-emozione: mettono in scena le emozioni degli accadimenti focalizzando l’attenzione sui
soggetti, i loro volti e i loro gesti.
- Immagini-interpretazione: raffigurano qualcosa di riconoscibile, ma quello che interessa è come la
testata interpreta ciò che l’immagine raffigura.
- Le vignette
Le testate pubblicano una vignetta umoristica al giorno ; le vignette svolgono due principali funzioni:
movimentano la pagina cambiando per un momento il registro della pagina spessa, oppure hanno una
vena polemica quando commentano i fatti politici, economici e sociali del giorno.
Il giornale come marca
Costruirsi un’identità è un fatto fondamentale per una testata, perché le permette di rendersi riconoscibile al
pubblico: da un lato si cerca quindi di mantenere una specificità di stile, dall’altro di differenziarsi dalle altre
testate. Ogni giornale quindi, oltre a comunicare dei contenuti informativi deve comunicare un’immagine di
se stesso, una marca; possiamo quindi individuare due livelli di analisi paralleli, in cui il primo è relativo ai
contenuti comunicati, mentre l’altro è relativo alla comunicazione da parte di una testata della propria
immagine.
Enunciato ed enunciazione
La semiotica fa una netta distinzione fra piano dell’enunciato e piano dell’enunciazione: mentre a livello
dell’enunciato possiamo ricostruire i contenuti comunicati da un testo (come il montaggio delle notizie, la
loro struttura narrativa, i contenuti impliciti etc.), a livello dell’enunciazione ci permette di analizzare la
struttura comunicativa presente in ogni testo.
Esistono casi in cui il soggetto dell’enunciazione viene segnalato esplicitamente: pronome di prima persona
nella lingua, sguardo in macchina nel cinema, inserimento della figura del pittore tra i personaggi del
quadro, o casi in cui rimane nascosto. In questo secondo caso abbiamo un “egli” linguistico, in modo tale
che l’enunciato risulti privo di riferimento a chi lo ha prodotto e dunque interamente proiettato verso la
realtà che intende rappresentare. Si parla nel primo caso di strategie enunciative della complicità (io-tu) e
nel secondo (egli) di strategie enunciative della distanza, in modo da rendere “oggettivo” il messaggio.
L’orientamento semiotico (Greimas) è quello di ritenere che oltre alle strutture semantiche sia possibile
interpretare il testo anche in base alle strutture enunciative che lo hanno costruito. Basta allora tenere
presente il primo atto enunciativo fondamentale è il Débrayage: atto di allontanamento dal mittente e
destinatario empirici, reali, in favore della costruzione di loro simulacri all’interno del testo, in favore cioè
dell’istallazione di soggetti dell’enunciazione all’interno del testo. Il débrayage può presentarsi attraverso
delle forme esplicitamente individuabili, come ad esempio un “io”, un “qui” e “ora”, quindi convocando le
categorie pronominali, ma anche spaziali e temporali (attori, spazi e tempi): pensiamo ad esempio ai
reportage costruiti proprio sull’effetto presenza. Oppure può presentarsi in terza persona con una strategia
enunciativa che tende a produrre oggettività (articoli di commento giornalistico). Una volta istallato un tipo
di débrayage, le categorie enunciative possono però continuamente modificarsi passando dall’io al lui, o
viceversa (in questo caso si parlerà di embrayage.
Enunciatori delegati
Il giornale è il risultato dell’unione di più autori empirici, che possono essere rintracciati nelle figure dei
giornalisti, degli inviati, degli esperti, delle firme, degli ospiti illustri o delle figure politiche, fino ad arrivare
alla gente comune che nell’intervista prende parola per esprimere la propria opinione. Tutte queste voci
sono sintetizzate in semiotica nella figura dell’enunciatore delegato. L’enunciatore delegato per
eccellenza è il direttore della testata che interviene attraverso fondi e articoli con scadenza oppure essere
una figura trasparente e non intervenire affatto all’interno della propria testata.
Informazione e commento, citazioni e interviste
Per la semiotica le parole non riflettono il reale, ma lo significano. I linguaggi producono determinati effetti
di senso, che possono essere effetti di reale, oppure produrre effetti di distacco oggettivo. Il reale quindi va
considerato come un risultato del linguaggio, non un suo presupposto. Anche la distinzione fra
informazione e commento, da questo punto di vista, risulta più sfumata. Per il fatto che la notizia pura non
esiste dal momento che viene tradotta dal linguaggio il quale ne orienta l’interpretazione.
La voce di testata raccoglie non solo il punto di vista degli enunciatori delegati , intesi come autori dei
singoli articoli, ma riporta i discorsi che a vario titolo si legano alla notizia presentata, in modo da ricostruire
il percorso stesso della notizia nel suo farsi. La citazione può essere:
•Integrata nel testo: l’articolo fa propria la voce altrui senza segnalarlo , assorbe la citazione.
•Integrata nel testo con segnalazione: l’articolo fa propria la voce altrui segnalandola col virgolettato.
•Formalmente riportata come citazione: l’articolo mette in evidenza la voce altrui come discorso altro di
cui non si assume la responsabilità.
L’intervista dal punto di vista semiotico occupa un ruolo importante nella costruzione delle strategie
enunciative: alternanza di ruoli enunciativi (enunciatori/ enunciatari). I giornali contengono sempre più
interviste (Eco 1997) in tutte le loro sezioni; ciò è dovuto alla tendenza alla settimanalizzazione e alla
tendenza all’intrattenimento. Si dà la parola ad altri che non necessariamente condividono le opinioni della
testata. L’intervista dal punto di vista linguistico rientra nella categoria del “discorso riportato”, citazione
della parola altrui.
L’organizzazione strategica delle citazioni serve a orientare l’interpretazione del lettore (inferenze) e a
stimolare delle presupposizioni semantiche, secondo principi logici di causa-effetto.
La costruzione del lettore
Attraverso il contatto quotidiano con il loro giornale i lettori si riconoscono all’interno di un asse
comunicativo privilegiato che assume le forme di un vero e proprio contratto tra testata e lettori. Per quanto
riguarda la figura del lettore, la testa cerca di costruire al proprio interno l’immagine del Lettore Modello,
definito in relazione a due livelli semanticamente pertinenti: il livello cognitivo (o relativo al sapere, presiede
alle modalità interpretative e di attribuzione di senso al testo) e il livello passionale (relativo al tipo di
partecipazione e atteggiamento con cui il testo suggerisce di porsi di fronte a tutto ciò che viene detto).
Per quanto riguarda il livello cognitivo dobbiamo considerare che il Lettore Modello è dotato di una certa
“enciclopedia”, cioè di un insieme di conoscenze, saperi, attitudini e sistemi di valori che gli permettono di
comprendere a fondo il significato di un determinato articolo; a queste si aggiungono le conoscenze
presupposte sui fatti di cui si parla che gli consente di comprendere la notizia del giorno senza dover
sfogliare gli articoli dei giorni precedenti. Vi è infine un’enciclopedia specifica che si possiede solo se lettori
di quel quotidiano specifico. Il Lettore Modello quindi è in grado di interpretare i detti e i non detti degli
articoli.
Contratti di lettura e stili enunciazionali
Ogni lettore, nel momento in cui acquista una testata invece di un’altra stipula un “contratto di lettura”:
questo contratto è basato, da parte della testata, sull’effetto di quotidianità creato dalle diverse sezioni del
giornale (rubriche periodiche, annunci, rubrica di lettere e così via). I contratti di lettura possono essere di
vario tipo, a partire da contratti “informativi” (dove l’enunciatore si pone nella posizione di chi deve
informare e non fornisce una chiave di lettura esplicita), contratti più “polemici” dove l’enunciatore si mostra
come un enunciatore di parte, esponendo la propria opinione, contratti “pedagogici” (dove l’enunciatore
informa ma allo stesso tempo spiega il senso delle notizie), contratti “paritetici” in cui l’enunciatore e
l’enunciatario sono dotati dello stesso voler-sapere e poter-comprendere e insieme vanno a caccia di
notizie.
Lo stile enunciazionale indica le proprietà dominanti che caratterizzano il profilo di un dato quotidiano, che
può essere:
- Quotidiano-istituzione: rappresentato s