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Riassunto esame Semiotica del testo giornalistico, prof. Zaganelli, libro consigliato Semiotica del testo giornalistico, Lorusso, Violi Pag. 1 Riassunto esame Semiotica del testo giornalistico, prof. Zaganelli, libro consigliato Semiotica del testo giornalistico, Lorusso, Violi Pag. 2
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In sostanza possiamo leggere le immagini dal punto di vista:

•Plastico: Contornate/scontornate, grandezza (piccole, grandi, etc.), taglio alto/taglio basso/centrali, bianco-

nero/colore;

•Figurativo: Immagini-simbolo (valorizzazione mitica), immagini-documento (valorizzazione referenziale),

Immagine-sostanziale (aderenza alla realtà; evidenza oggettiva, spesso con funzione emotiva), Immagini-

interpretazione negata (valorizzazione obliqua);

•Comunicativo: funzione documentaria, funzione manipolatoria-emotiva;

•Intertestuale: Relazione di ancoraggio (il sistema linguistico ancora l’immagine ad alcuni significati

giustificati dal contesto) Relazione di relais (entrambi i sistemi veicolano la stessa informazione ognuno

mediante i suoi propri mezzi)

- L’info- grafica

L’info – grafica rappresenta una tendenza recente che consente di visualizzare e problematizzare

contemporaneamente. Gli schemi utilizzati, ad esempio ne La Repubblica, sono molto semplici, con la

parte verbale ridotta al minimo e con un uso molto limitato dei colori. I diagrammi hanno la funzione di

descrivere un’evoluzione storica, semplificare le parti contendenti in campo oppure visualizzare le

percentuali di qualche dato, fornendo spesso i dati che gli articoli elaborano ma non comunicano.

- Le fotografie

Nei giornali le foto possono essere a colori o in bianco e nero, piccole o grandi, centrali, di taglio alto o

basso, con o senza didascalia e queste caratteristiche creano la differenziazione a livello di funzione. Una

fotografia in bianco e nero, con didascalia, di taglio basso ha una funzione prevalentemente documentaria,

mentre foto grandi, centrali, a colori e con un titolo avranno una funzione manipolatoria.

Esistono vari tipi di fotografie:

- Immagini- simbolo: sono fotografie che non mostrano in legame diretto o evidente con l’evento cui

sono collegate, ed hanno una funzione interpretativa e mitizzante poiché offrono la chiave di lettura

della notizia;

- Immagini- documento: sono illustrative rispetto alla notizia dell’articolo poiché la foto crea una prova

della realtà dei fatti narrati.

- Immagini-emozione: mettono in scena le emozioni degli accadimenti focalizzando l’attenzione sui

soggetti, i loro volti e i loro gesti.

- Immagini-interpretazione: raffigurano qualcosa di riconoscibile, ma quello che interessa è come la

testata interpreta ciò che l’immagine raffigura.

- Le vignette

Le testate pubblicano una vignetta umoristica al giorno ; le vignette svolgono due principali funzioni:

movimentano la pagina cambiando per un momento il registro della pagina spessa, oppure hanno una

vena polemica quando commentano i fatti politici, economici e sociali del giorno.

Il giornale come marca

Costruirsi un’identità è un fatto fondamentale per una testata, perché le permette di rendersi riconoscibile al

pubblico: da un lato si cerca quindi di mantenere una specificità di stile, dall’altro di differenziarsi dalle altre

testate. Ogni giornale quindi, oltre a comunicare dei contenuti informativi deve comunicare un’immagine di

se stesso, una marca; possiamo quindi individuare due livelli di analisi paralleli, in cui il primo è relativo ai

contenuti comunicati, mentre l’altro è relativo alla comunicazione da parte di una testata della propria

immagine.

Enunciato ed enunciazione

La semiotica fa una netta distinzione fra piano dell’enunciato e piano dell’enunciazione: mentre a livello

dell’enunciato possiamo ricostruire i contenuti comunicati da un testo (come il montaggio delle notizie, la

loro struttura narrativa, i contenuti impliciti etc.), a livello dell’enunciazione ci permette di analizzare la

struttura comunicativa presente in ogni testo.

Esistono casi in cui il soggetto dell’enunciazione viene segnalato esplicitamente: pronome di prima persona

nella lingua, sguardo in macchina nel cinema, inserimento della figura del pittore tra i personaggi del

quadro, o casi in cui rimane nascosto. In questo secondo caso abbiamo un “egli” linguistico, in modo tale

che l’enunciato risulti privo di riferimento a chi lo ha prodotto e dunque interamente proiettato verso la

realtà che intende rappresentare. Si parla nel primo caso di strategie enunciative della complicità (io-tu) e

nel secondo (egli) di strategie enunciative della distanza, in modo da rendere “oggettivo” il messaggio.

L’orientamento semiotico (Greimas) è quello di ritenere che oltre alle strutture semantiche sia possibile

interpretare il testo anche in base alle strutture enunciative che lo hanno costruito. Basta allora tenere

presente il primo atto enunciativo fondamentale è il Débrayage: atto di allontanamento dal mittente e

destinatario empirici, reali, in favore della costruzione di loro simulacri all’interno del testo, in favore cioè

dell’istallazione di soggetti dell’enunciazione all’interno del testo. Il débrayage può presentarsi attraverso

delle forme esplicitamente individuabili, come ad esempio un “io”, un “qui” e “ora”, quindi convocando le

categorie pronominali, ma anche spaziali e temporali (attori, spazi e tempi): pensiamo ad esempio ai

reportage costruiti proprio sull’effetto presenza. Oppure può presentarsi in terza persona con una strategia

enunciativa che tende a produrre oggettività (articoli di commento giornalistico). Una volta istallato un tipo

di débrayage, le categorie enunciative possono però continuamente modificarsi passando dall’io al lui, o

viceversa (in questo caso si parlerà di embrayage.

Enunciatori delegati

Il giornale è il risultato dell’unione di più autori empirici, che possono essere rintracciati nelle figure dei

giornalisti, degli inviati, degli esperti, delle firme, degli ospiti illustri o delle figure politiche, fino ad arrivare

alla gente comune che nell’intervista prende parola per esprimere la propria opinione. Tutte queste voci

sono sintetizzate in semiotica nella figura dell’enunciatore delegato. L’enunciatore delegato per

eccellenza è il direttore della testata che interviene attraverso fondi e articoli con scadenza oppure essere

una figura trasparente e non intervenire affatto all’interno della propria testata.

Informazione e commento, citazioni e interviste

Per la semiotica le parole non riflettono il reale, ma lo significano. I linguaggi producono determinati effetti

di senso, che possono essere effetti di reale, oppure produrre effetti di distacco oggettivo. Il reale quindi va

considerato come un risultato del linguaggio, non un suo presupposto. Anche la distinzione fra

informazione e commento, da questo punto di vista, risulta più sfumata. Per il fatto che la notizia pura non

esiste dal momento che viene tradotta dal linguaggio il quale ne orienta l’interpretazione.

La voce di testata raccoglie non solo il punto di vista degli enunciatori delegati , intesi come autori dei

singoli articoli, ma riporta i discorsi che a vario titolo si legano alla notizia presentata, in modo da ricostruire

il percorso stesso della notizia nel suo farsi. La citazione può essere:

•Integrata nel testo: l’articolo fa propria la voce altrui senza segnalarlo , assorbe la citazione.

•Integrata nel testo con segnalazione: l’articolo fa propria la voce altrui segnalandola col virgolettato.

•Formalmente riportata come citazione: l’articolo mette in evidenza la voce altrui come discorso altro di

cui non si assume la responsabilità.

L’intervista dal punto di vista semiotico occupa un ruolo importante nella costruzione delle strategie

enunciative: alternanza di ruoli enunciativi (enunciatori/ enunciatari). I giornali contengono sempre più

interviste (Eco 1997) in tutte le loro sezioni; ciò è dovuto alla tendenza alla settimanalizzazione e alla

tendenza all’intrattenimento. Si dà la parola ad altri che non necessariamente condividono le opinioni della

testata. L’intervista dal punto di vista linguistico rientra nella categoria del “discorso riportato”, citazione

della parola altrui.

L’organizzazione strategica delle citazioni serve a orientare l’interpretazione del lettore (inferenze) e a

stimolare delle presupposizioni semantiche, secondo principi logici di causa-effetto.

La costruzione del lettore

Attraverso il contatto quotidiano con il loro giornale i lettori si riconoscono all’interno di un asse

comunicativo privilegiato che assume le forme di un vero e proprio contratto tra testata e lettori. Per quanto

riguarda la figura del lettore, la testa cerca di costruire al proprio interno l’immagine del Lettore Modello,

definito in relazione a due livelli semanticamente pertinenti: il livello cognitivo (o relativo al sapere, presiede

alle modalità interpretative e di attribuzione di senso al testo) e il livello passionale (relativo al tipo di

partecipazione e atteggiamento con cui il testo suggerisce di porsi di fronte a tutto ciò che viene detto).

Per quanto riguarda il livello cognitivo dobbiamo considerare che il Lettore Modello è dotato di una certa

“enciclopedia”, cioè di un insieme di conoscenze, saperi, attitudini e sistemi di valori che gli permettono di

comprendere a fondo il significato di un determinato articolo; a queste si aggiungono le conoscenze

presupposte sui fatti di cui si parla che gli consente di comprendere la notizia del giorno senza dover

sfogliare gli articoli dei giorni precedenti. Vi è infine un’enciclopedia specifica che si possiede solo se lettori

di quel quotidiano specifico. Il Lettore Modello quindi è in grado di interpretare i detti e i non detti degli

articoli.

Contratti di lettura e stili enunciazionali

Ogni lettore, nel momento in cui acquista una testata invece di un’altra stipula un “contratto di lettura”:

questo contratto è basato, da parte della testata, sull’effetto di quotidianità creato dalle diverse sezioni del

giornale (rubriche periodiche, annunci, rubrica di lettere e così via). I contratti di lettura possono essere di

vario tipo, a partire da contratti “informativi” (dove l’enunciatore si pone nella posizione di chi deve

informare e non fornisce una chiave di lettura esplicita), contratti più “polemici” dove l’enunciatore si mostra

come un enunciatore di parte, esponendo la propria opinione, contratti “pedagogici” (dove l’enunciatore

informa ma allo stesso tempo spiega il senso delle notizie), contratti “paritetici” in cui l’enunciatore e

l’enunciatario sono dotati dello stesso voler-sapere e poter-comprendere e insieme vanno a caccia di

notizie.

Lo stile enunciazionale indica le proprietà dominanti che caratterizzano il profilo di un dato quotidiano, che

può essere:

- Quotidiano-istituzione: rappresentato s

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
10 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/05 Filosofia e teoria dei linguaggi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Aspasia1989 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Semiotica del testo giornalistico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Zaganelli Giovanna.