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Lumière Méliès Porter Griffith Hitchcock

Dai primi vagiti del cinema, in cui il lavoro profilmico e la sceneggiatura erano minimi (l'innaffiatore annaffiato e L'uscita dalle officine Lumière), all'utilizzo di sofisticazioni (Viaggio nella luna), a creazione di una trama più strutturata e innovazioni con i primi movimenti di macchina con sincronismo di scene contemporanee per vedere come le recepisce il pubblico (La grande rapina al treno), a trama e montaggio ben definiti (Agonia tra i ghiacci) per giungere a un muto molto maturo e alla definizione di una rapidità che veicola coinvolgimento quasi totale (The Lodger).

Il salto qualitativo dunque si situa tra gli anni 1910 e 1920. Il cinema inglese e americano è un cinema che matura presto, vedasi “La grande rapina al treno”, rispetto a “Cabiria” che è ancora lento. Griffith è colui il quale ha sancito questo passaggio e il salto qualitativo.

Pioniere del linguaggio cinematografico, David Wark Griffith è autore dei primi kolossal-capolavori; il suo merito principale è stato quello di fondere l'industria con l'arte. Nel passato il cinema veniva fruito in sorte di sagre di paese in cui si trovava di tutto. Grazie alla struttura hollywoodiana, customer oriented, nasce una vera e propria industria che non pensa a creare e fare arte, ma a piacere al pubblico. Proprio per questo nascono dei veri capolavori anche se il tutto è visto sotto l'ottica del business.

Griffith nella sua sconfinata produzione fa emergere la sua genialità. Egli si domanda "che cosa piace al pubblico?". Egli è un grande codificatore e innovatore, basti ricordare che in Intolerance ci sono 4 storie parallele che si intrecciano grazie alla grande abilità di montaggio. La risposta è nel "Last Minute rescue": ossia il salvataggio all'ultimo minuto, la tensione.

portata all'estremo e poi risolta. Provoca quindi intenzionalmente delle emozioni nei suoi film. Emozioni che va ricordato sono ancora quelle che noi stessi oggi proviamo. Per questo è un cinema ancora attuale e soprattutto attuale è il meccanismo che sta alla base, meccanismo che l'industria americana ha fatto suo e infatti ancora oggi il cinema che tira di più è il loro, perché coinvolge grazie al meccanismo della suspense: all'interno di un gioco in cui tutto il pubblico sa che si tratta di invenzione c'è l'accettazione delle regole e l'identificazione a patto che non si violino le regole stesse, quindi sia tutto verosimile. Tutto deve sembrare vero anche se è falso. Deve avere logica e coerenza interne. Griffith in particolare usa: - Primo piano in modo molto marcato ed espressivo - Montaggio per finalità narrativa. Tutto ciò è finalizzato ad alzare il livello di. Agonia tra i ghiacci. (Way down east) 1920- Complesso per via delle molte storie che si intrecciano
  • Il cinema deve aver la capacità di narrare come un romanzo (Dickens in particolare)
  • Capace di raggiungere tutto il pubblico.
  • Compare per la prima volta una diva, Lillian Gism che diverrà poi la fidanzata d'America.
  • Molto copiato dai cineasti specie russi per via della scena sui ghiacci.
  • L'eroina, Anna, è candida, buona e sottolineata dal colore bianco.
  • Ogni volta che viene ripresa da vicino viene attivato il "FLU", un apposito effetto che la rende quasi un'apparizione.
  • L'antagonista, Sanderson, è scuro, vizioso cattivo.
  • L'altro eroe Bartlett il figlio del più ricco agricoltore, è invece immesso in un contesto bucolico per sottolineare la sua bontà.
Uso sapiente delle ellissi narrative: uso della dissolvenza in nero quando Anna cede.alla corte di Sanderson. Periodi brevi raccontati in scene lunghe. Periodi lunghi tratteggiati con scene brevi. In pochi secondi vengono dipinte scene che ci rendono simpatica la ragazza (il cane che le morde la mantellina all'inizio) e capiamo subito che lei è l'eroina del film. Inizia come in tutte le storie che si5 Ancora oggi in U.S.A sono d'uso le cosiddette preview per poi sottoporre dei questionari e vedere se sono state digradimento.6 In Italia è diverso poiché i registi godono di sovvenzioni che non devono restituire. 7 rispettano il suo viaggio. Deve affrontare il suo nemico che le viene a lei come uno spasimante che finge di volerla e poi la lascia quando lei è incinta. Lei fugge senza soldi e poi il bimbo che nasce muore poco dopo per via della malnutrizione e malattia. Poi prosegue il suo viaggio e finisce a lavorare dai Bartlett. Sembra tutto ok, ma il passato torna a tormentarla. La grande parata - 1925 - Di Vidor Nel1917 un giovane americano scapestrato si arruola, è inviato in Francia al fronte, corteggia una contadina indigena, è ferito, e alla fine quando ritorna a casa riesce a ritrovarla e la sposa. È noto per il suo successo di pubblico (inferiore, all'epoca del muto, soltanto a La nascita di una nazione e a Ben Hur) più che per le sue qualità espressive. Inevitabile rimproverargli il pacifismo generico coniugato al fervido nazionalismo, e più di un'ingenuità quasi puerile, a patto, però, di riconoscergli le qualità del ritmo visivo, gli spunti di critica sociale, un'efficace dose di ironia, la tenerezza delle scene d'amore, l'asciutto realismo di alcune scene belliche. Pur essendo un melodramma più che un vero film bellico, influenzò tutto il cinema (anche sonoro) di guerra hollywoodiano Titolo originale: The Big Parade Regia: King Vidor Anno: 1925 Nazione: Stati Uniti d'America Durata: 141'1915-1918 sono anni in cui il cinema passa da ingenuo a smaliziato. La prima guerra mondiale cambia il mondo e le certezze crollano. C'è frattura forte tra il mondo e le speranze di prima e il futuro oscuro. La gente vuole parlarne e siccome il cinema è ormai divenuto emblema dell'arte popolare, il medium privilegiato perché anche l'illetterato può fruirne e comprendere ciò che vi si rappresenta al contrario di quanto farebbe di fronte a un quadro o un libro il cinema parla della guerra. La grande parata si incentra infatti sulla tematica dell'eroe che parte per la guerra e torna modificato nel carattere e nel fisico. Il personaggio principale è interpretato da John Gilbert molto famoso all'epoca. Importante è l'immedesimazione del pubblico maschile, che poi era quello che componeva le file dei reduci. Il prologo presenta subito tutti quelli che saranno poi i personaggi coinvolti. Sono 3 ma si soffermainquello robusto e muscoloso. Jim è il ragazzo viziato che si arruola per la guerra. Melisenda è la ragazza francese che incontra quando arrivano in Francia.

Il ciccione. La scena della botte che Jim va a recuperare per fare il bagno fa sì che lui incontri la ragazza dellasera prima e introduce il problema del riconoscersi, ma è risolto subito perché lei lo riconosce guardandogli le scarpe (il laccio dello stivale) che aveva già notato la sera prima. C'è uso anche della soggettiva (lui ha la botte in testa) e noi vediamo solo ciò che vede lui. Poi vanno a passeggiare e vengono raggiunti dagli altri 2 che ci provano con la ragazza che non parla inglese. In questa scena c'è un piano sequenza ossia scena senza stacchi. C'è poi la scena in cui vengono chiamati per andar al fronte a combattere. Qui c'è la scena di lei che si aggrappa melodrammaticamente a lui ma questo è per far sì che si comprenda il senso di disperazione che era comune a molte donne che avevano al fronte mariti e fidanzati. La scena della partenza per il fronte fa vedere un grande

dispiegamento di mezzi, è mastodontica! Deve dare idea della grandezza della guerra ma anche delle grandi speranze e facili illusioni di vittoria che i soldati avevano nel cuore. La scena dei boschi fatta con il carrello all'indietro è emblematica della normalità in cui erano sbattuti i soldati nella prima guerra mondiale. Essi avanzavano e i cecchini li facevano fuori e loro andavano avanti. Tragico. Ora sono in trincea: c'è la scena in cui egli va a cercare l'amico che sotto i bombardamenti di notte avanzava nella terra e Jim arriva a trovarsi nella buca con un tedesco a cui offre una sigaretta prima che muoia. C'è quindi il pre-finale e vediamo lui insieme a tutti i feriti (scena in cui ci sono le mosche che non danno pace ai soldati) e un soldato gli dice che è stato colpito Champillion il paese della ragazza, lui si alza per raggiungerla, qui si innesta la tematica dell'amore folle per conquistare il

pubblicofemminile.Arriva alla fattoria distrutta(lavoro scenografi meticoloso)e narrativamente sarebbe stato fin tropposemplice e scontato che lei fosse lì e loro si incontrassero.Lui ritorna quindi a casa in america e la fluidità narrativa è data dal rapido cambio di scena. A casascopriamo che la ex fidanzata è innamorata del fratello. All’arrivo di Jim c’è la sovrapposizionescene che ricordano il momento dei ricordi della madre che lo abbraccia al ritorno a da casa nellascena iniziale. Solo che ora egli ha perduto la sua gamba!Per dare consistenza psicologica al suo dramma il regista allunga i tempi narrativi, ma noi vogliamoora sapere se trova o meno Melisenda!!!Il finale giunge con una scena luminosa e agreste foriera di speranza e positività verso il futuro.Loro si ritrovano in mezzo ai campi. Qui c’è una ripresa di un elemento del passato:lei mangia lacicca(ricorda la scena di quando erano in Francia e lui le

offre la cicca e lei la inghiotte) e quel gesto le ricorda Jim. Poi lo vede!!! È lui!!! La narratività è data dall'alternanza

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
22 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Menzo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Semiologia del cinema e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi dell' Insubria o del prof Gervasini Mauro.