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Regimi di rappresentazione della realtà nel cinema

Abbiamo dei regimi che la rappresentazione può adottare che riguardano come proporre la realtà:

  1. Analogia assoluta: il proporre la realtà il più possibile senza che il regista intervenga, cerca di rendere il tutto il più naturale possibile, lascia che le immagini raccontino per lui.
  2. Analogia negata: il contrario. Il regista decide i gradi da rendere nel film. Organizza, cambia e ribalta la realtà a seconda di quello che vuole comunicare. Forte influenza del regista.
  3. Analogia costruita: via di mezzo tra l'una e l'altra delle precedenti. Alcune cose che non sembrano particolarmente importanti le dico magari solo con una didascalia ma li devo dire per forza altrimenti non si capisce la trama. È un modo per rendere meglio la realtà.

Questi 3 regimi si possono associare a 3 tipi di montaggio:

  1. Analogia assoluta: piano sequenza
  2. Analogia negata: montaggio-re tutte quelle volte in cui la realtà...

vienecompletamente sovvertita (come per es. vedere l’apertura di un ponte più volte ma indiverse angolature per creare dei paralleli e far passare il messaggio del regista al dilà di quella storia)

3) Analogia costruita il decoupage sono diverse inquadrature che metto insiemeper rendere la realtà (un piano sequenza con un campo medio poi faccio uno stacco,faccio vedere la figura di entrambe le persone, poi stacco e faccio vedere altro).Ricostruisco una realtà che sta a metà tra una realtà negata e una assoluta. Passa unmessaggio meno forte in quello che è il montaggio-re ma comunque dà sempre unsegnale, un messaggio.

Un mercoledì da leoniCome il regista vuol far entrare lo spettatore nel film, fare attenzione alla voce narrante.Prima dei titoli di testa c’è una voce narrante che descrive quello che sarà l’ambiente in cui verràsviluppato tutto il film. Ci sono due tipologie di discorso

in contraddizione: antropologico (narrazione di una persona che descrive un mondo nei suoi vari aspetti, in questo caso però la voce narrante oscilla tra un discorso antropologico e un racconto autobiografico ("mi ricordo") perché usa la prima persona. Quindi partecipazione affettiva a quello che va a descrivere, sembra un album di ricordi; la voce narrante, invece, più avanti, dice "...mi ricordo di questi tre amici...era il loro ambiente ed è la loro storia...", quindi in qualche modo si porta fuori dalla loro storia. L'autore ci va presentando 2 universi: quello del surf (spiaggia, chi lo pratica, ...) e quello della vita sociale (tutto quello che sta al di là della "porta" che porta sulla spiaggia (immagine iniziale). La porta (come le finestre, ...) nel cinema ha sempre valenza particolare perché è il luogo in cui da qualcosa si va verso qualcos'altro. Questoelemento segna il passaggio e lo segnerà per tutto il film. Inquadratura dal basso verso l'alto che dà importanza a questo luogo. Scena del bambino con Bear al capanno sul mare: il bambino con Bear è messo lì dal regista per dare informazioni al pubblico. In questo 1° incontro Bear parlando col bambino dà subito delle caratteristiche fondamentali del mondo del surf. Dice "...nessuno sta qui per tutta la vita..." perché è una parentesi che si apre e si chiude per tutti, nessuno lo fa per sempre. Poi c'è la solitudine (quanto meno sulle onde, perché le grandi imprese le fai solo tu). Subito ci dà la percezione che ci debba essere un grande evento che prima o poi arriverà (in questo caso la mareggiata). In tutto il film ci sono 4 mareggiate. Il regista in questa sequenza ci fa vedere quello che ci sarà in tutto il film (solitudine, attesa, sprezzo per il pericolo) e capiamo che

questo personaggio, che fa le tavole da surf, è importante, va considerato, perché ha fatto grandi cose sul surf e ne sa tanto sul vento, sulle tavole. Questa persona sarà il fulcro di questo universo del surf.

Il secondo universo è quello della vita sociale. Presentato in maniera catastrofica. Si vede la scena nella paninoteca sulla spiaggia dove il regista ci dà l'idea che questi tre personaggi non sanno muoversi all'esterno dell'ambiente del surf. Si delinea subito l'idea di cosa la società pensa di loro. Più avanti nel film l'universo della vita sociale va verso il lato morte (guerra del Vietnam, morte dell'amico,...) tutte cose al di fuori della spiaggia. Ad un certo punto si dice: "...la guerra è dappertutto...il freddo è dentro di noi...". I due poli di questo universo sono vita e morte.

L'universo del surf viene presentato in maniera quasi mitica (dove sono

Possibili i miracoli “…lotiene in piedi Dio…”). E’ come se fosse una cosa trascendente, mistica, possono succedere delle cose fantastiche sulla spiaggia. C’è un episodio dove l’universo del surf entra nell’universo della vita sociale: nel punto in cui il ragazzo non vuole dare la tavola a Matt perché lo considera come la società, anche se dietro a lui compare una scritta “King Matt”; c’è quindi una situazione contraddittoria che introduce il fatto che in tutto il film ci sarà questa contraddittorietà. Ci sono gli attori, gli spettatori e il miracolo finale di compiere un’azione. Oltretutto è una situazione abbastanza strana perché Matt è ubriaco e le onde in questo caso sono viste come purificatrici dalla distruzione di quello che loro mettono in atto nella vita sociale.

Struttura assiologia del racconto. Abbiamo già visto gli elementi vita e morte.

Adesso li vediamo all'interno del quadrato semiotico. Vita e morte perché sono categorie sempre presenti. Struttura assiologia del racconto: crea disforia vita morte isotopia della vita sociale crea euforia non morte non vita isotopia del surf isotopia universo Assiologia figurativa: terra fuoco aria acqua vita perché i luoghi sociali sono il bar (sulla terra), il cimitero, la casa di Matt, il negozio terra di Bear che apre sulla terra. Fuoco morte sequenza in Messico, ha forte predominanza il colore rosso, e così nel night club. Nella scena in cui Jack fa l'ultima surfata prima di partire per il Vietnam, i due universi si incontrano. C'è il colore rosso dominante (tramonto) con lui di spalle che si allontana. Poi c'è una dissolvenza incrociata verso la casa di Jack per non creare stacchi. Oltretutto il rosso del tramonto va a finire nell'incendio che fanno vedere in TV (anche se il servizio del TG in TV è in bianco e nero).

primi fotogrammi l'incendio che mostrano è a colori). Un tramonto così rosso fa sembrare quasi che il sole stia bruciando. C'è il passaggio di universi, quello del surf, fuoco, a quello alla vita sociale. L'immagine degli incendi è anche alla fine della scienza quando gli amici se ne vanno e Jack torna in casa.

Aria e acqua sono gli elementi principali per poter fare il surf. Analizziamo lo spazio-tempo che caratterizza questi due universi.

Spazio

La "porta" chiude l'universo della vita sociale e apre quello del surf. È un luogo di frontiera. Nell'universo del surf gli spazi sono aperti anche dal punto di vista psicologico. Nella vita sociale abbiamo spazi chiusi (bar, negozio,...) anche dal punto di vista psicologico: regole, convenzioni.

  1. Spazio utopico spazio vero e proprio dove si vanno a verificare le capacità effettive dei vari personaggi. E qui c'è la prova, il momento magico, quello

dell'onda.

2) Spazi paratopici tutti gli spazi intorno alla cresta dell'onda, luoghi di attesa, di preparazione, il mare (a cavalcioni sulla tavola aspettando l'onda), la spiaggia, il pontile e il negozio di Beardove si prepara lo strumento per l'impresa. La casa è un luogo che appartiene all'universo della vita sociale perché c'è una scienza all'inizio del film dove i valori del surf predominano nella festa a casa di Jack (la birra, le ragazze, divertirsi però siamo nell'universo della vita sociale) c'è l'elemento dell'acqua che è un elemento figurativo del surf che viene portato nell'universo sociale (birra, pompe dell'acqua,...)

3) Spazio eterotopico al di fuori della porta, in cui si manifesta lo stato iniziale e terminale del film. Lo spazio nel quale l'eroe viene da fuori, compie la missione e torna fuori. La linea del racconto in genere è

Tempo

All'interno della vita sociale più volte nel film il tempo è lineare (dalla vita alla morte). Mentre l'universo del surf ha una temporalità differente: è ciclica (ci sono dei ritorni) con le mareggiate (4); ogni volta quando ci sono le mareggiate c'è la voce off e il cartello (La grande mareggiata da ovest...). Loro sanno che la mareggiata arriva sempre. Da anche un tratto spaziale (da ovest, da sud) e da anche un altro tratto che è quello delle stagioni (che sono cicliche, nel cartello c'è scritto: inverno, autunno...). Altra scena in cui gli universi si incontrano è quando c'è la mareggiata dell'inverno e la voce off parla del cambiamento, parla della morte...

Conflitto

Opposizione tra il soggetto e l'oggetto. Il racconto si organizza attorno a questi due poli. Il soggetto sono i tre ragazzi, l'oggetto valore a cui loro tendono per tutto il film sono il...

cavalcare le onde (la grande mareggiata nella scienza finale) e questo vuol dire dimostrare quello che sanno per cercare un riscatto nella vita sociale. C'è un rapporto di desiderio tra il soggetto e l'oggetto valore. È un elemento che vale per il posto che occupa nella narrazione e per la struttura attanziale (attante contributo che da a portarla avanti). L'attante soggetto sono i tre ragazzi. L'attante oggetto è il cavalcare le onde, far vedere quanto si vale. C'è anche un destinatore ed è chi emette un messaggio, cioè colui che fa in modo di permettere a loro di fare quello che devono fare. Il destinatore è il vento perché emette il messaggio onda e gli permette di compiere la missione, crea le condizioni. C'è anche uno specialista che è Bear che è importante perché conosce bene i venti e le tavole. Il vento rimane al di sopra di Bear. Le figure dei protagonisti Sono allo

stesso tempo sia soggetto che antisoggetto perché sono loro che mettono in scena

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
12 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valeria0186 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Semiotica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi dell' Insubria o del prof Facchetti Giulio.