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Estratto del documento

Africa e Botswana, sono sono più della metà della popolazione; ne esistono dodici gruppi che

differiscono per lingua. Si tratta di una minoranza fortemente emarginata anche da parte di altre

minoranze.

“The Masarwa are slaves. They can be killed. It is no crimem they are like cattle. They have no

liberty” (Simon Ratshosa, 1920)

Il rapporto tra Twana e San era quasi feudale: dopo l'indipendenza si tentò la creazione di una

identità la Tswana attraverso la sedentarizzazione dei popoli nomadi, fra cui i San stessi.

“The main motive behind the declaration of the CKGR was to provide a haven (a place of safety)

for the resident Bushmen and for the game animals and other resources on which the Bushmen

depended for their living”(George Silberbauer, 2004)

L'antropologo George Silberbauer ideò riserve per le minoranze. I Bakalahari subirono poi la

medesima rimozione forzata dei San dalle riserve dove erano tutelati: in seguito a un processo

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iniziato negli anni '60 e proseguito durante gli anni '80, nel 1997 millesettecentotrentanove abitanti

furono rilocati in nuovi insediamenti. A oggi sono poche decine di San e Bakalahari ancora nelle

riserve.

Se la decisione “ufficiale” era quella di allontanare soggetti meno “umani” dalla società, è probabile

che sotto i terreni delle riserve vi siano miniere di diamanti.

“These are places of sadness of death” (indigeno su nuovi insediamenti, 2010)

Metodi utilizzati dai San

Tentate negoziazioni con il governo del Botswana

• Mappatura del territorio del Kalahari e sviluppo di una Community Base Natural

• Resources Management Plan

1993: formazione di una ONG San

• Collaborazione con ONG locali nazionali e internazionali

• Creazione di alleanze con altri gruppi indigeni a livello globale (Saami, Nativi Americani)

I San sono una società fortemente egualitaria, tanto che agli incontri tutti devono essere presenti ed

esprimere la propria opinione, per tanto è difficile trovare leader riconosciuti da tutti Se Roy Sesana

rappresenta la legittimità della tradizione, Jumanda svolge un ruolo di mediatore.

Attraverso incontri internazionali i rappresentanti indigeni apprendono nuovi metodi di lobbying e

attivismo.

Il processo

Al fallimento di questi metodi i San stabilirono che l'ultima via contro il governo forsse l'azione

legale per chiedere di tornare a vivere nella riserva

La parte richiedente portava come ragione il proprio indigenismo, la necessità di una continuità di

una presenta sul territorio e il diritto di scegliere il proprio stile di vita, mentre la difesa non

riconosceva l'indigenismo e in nome del loro nomadismo era legittimo ricollocarli.

Alcuni esperti furono chiamati a testimoniare: Silberbauer fu chiamato a parlare dei Boscimani, in

nome dell'autoritä dell'antropologia, un biologo.

I Bakalahari furono riconosciuti come Boscimani in virtù della vita comune e dei matrimoni misti

con i San.

Verdetto

Hanno vinto il diritto di tornare nella loro terra e di tornare alla caccia, finendo però relegati

nell'identità di cacciatori-raccoglitori: acquisiti i diritti da loro richiesti hanno perso quelli di

qualsiasi altro cittadino del Botswana. Nella riserva vivono oggi circa seicento persone. Molti sono

sieropositivi, e non hanno diritto a servizi medici e all'accesso all'acqua: con la vittoria di una nuova

causa hanno ottenuto il diritto a un pozzo, comunque non sufficiente.

Nel 2014 il governo ha abolito il diritto alla caccia, principale sostentamento dei San.

I tentativi del governo per rimuovere le popolazioni indigeni proseguono nonostante la vittoria del

processo.

La strategia dell'indigenato è stato talvolta abbandonato in quanto ha spesso impedito il dialogo coi

governi locali piuttosto che favorirlo. 5

venerdì 17 aprile 2015

Olivia Casagrande – Università di Venezia Ca' Foscari

Etnografia e bibliografia:

una famiglia Mapuche del Cile tra golpe, esili e memoria

“Y nosotros deciamos “porque”?”

Biografia di una famiglia in fuga dalla dittatura di Pinochet in Olanda.

Fondamentale nella loro storia è la guerra di Arauco dura cento anni dopo l'arrivo degli spagnoli: i

Mapuche sono infatti uno dei pochi popoli indigeni a resistere all'occupazione e a ottenere un

territorio indipendente nel Centro-sud. La pacificazione dell'Araucania (fine '800) si risolse nella

perdita di tale territorio, oltre che in un brutale sterminio da parte dell'esercito cileno.

Il governo di Allende (1970 – 1973), democraticamente eletto e ispirato al socialismo riformista

vviene interrotto dal colpo di stato dell'11 settembre 1973da parte di Pinochet. Si ritornerà poi alla

democrazia dopo una dittatura militare nel 1990.

La famiglia Railaf della comunità Manuel Chewarriaat. Il padre Rafael era uno dei leader del

Movimento Campesino Rivoluzionario cileno, protagonista di occupazioni e richieste di

espropriazione di terreni durante il governo Allende

(foto: immagine del Che, rappresentante dell'idea di lotta di classe sudamericana; presenza del

MIR, movimento medio-borghese che ricoprivano il ruolo di avanguardia rivoluzionaria;

Il MIR: trabajo campesino Significati differenti della

Un incontro parziale lotta per la terra

Lotta di classe e Winka pobres

“coscientizzazione” Mapu

Hermanos de clase

La Riforma Agraria Redistribuzione

Mapu significa terra, ma in lingua Mapuche assume il significato di “universo”, cosa in contrasto

con l'idea socialista di ridistribuzione. Nonostante la parola “Winka” indichi in senso dispregiativo i

non-mapuche, in quanto poveri i winka pobres erano considerati compangi nella lotta.

Con il golpe questi processi vengono brutalmente interrotti.

“Missione storica di liberazione dal giogo marxista per la restaurazione dell'ordine e

dell'istituzionalità”.

“Chiunque mantenga un'attitudine belligerante sarà giustiziato sul posto”.

(Augusto Pinochet)

15.000 morti civili

3500-4500 desaparecidos

12.000 – 15.000 detenzioni politiche

Contro-riforma agraria: il 64,7% dei terreni espropriati a favore dei mapuche vengono

• restituite agli antichi proprietari 6

Legge 1978: viene introdotta proprietà privata nelle comunità mapuche

• La violenza come “atto intimo”

• Violenza politica che si intreccia alla violenza razziale

Rosario racconta che durante il golpe i bambini furono separati dagli adulti (12+) e chiusi in una

stanza dentro la quale potevano solo sentire le urla: la madre Rosa istruì lei e i suoi fratelli a fingere

che il padre non viva più con loro ma sia fuggito in Argentina per evitare che lo uccidessero.

L'unico modo in cui la donna è in grado di spiegare la violenza del colpo di stato è attraverso la

narrazione condivisa della violenza che ritorna in riferimento alla Pacificazione dell'Araucania, sia

per violenza che per connotazione razziale → filo conduttore del terrore.

Dopo un anno e mezzo di clandestinità il padre viene arrestato e resterà desaparecidos per sei mesi:

ricomparso in un carcere di Temuco gli viene offerta la possibilità di commutare la detenzione con

l'esilio. Sessanta paesi fra cui Olanda, Francia, Svezia, Italia, Nuova Zelanda, Messico e Canada

accolgono fra i 200.000 e un milione di persone grazie all decreto 504 dell'aprile 1975 che pemette

tale commutazione. Deu Uyl (partito laburista) crea un circuito di solidarietà e di denuncia e lotta

alla dittatura.

Rottura e spaesamento: disarticolazione (Kaminsky 1991): i Mapuche devono abituarsi alle cose

più banali (camminare sull'asfalto, cessare di assumere matè, sopportare la temperatura, imparare la

lingua e.g.)

Albivalenza e il processo di costruzione di una casa: nonostante l'estraniamento rispetto a luoghi

familiari, vi sono aspetti positivi nell'allontanamento (televisione, trattamento positivo nonostante

siano stranieri, interesse verso “l'indigeno” e.g.)

La storia di Lautaro: si fa ricorso a un altra narrazione condivisa per spiegare la situazione

presente, quella del figlio di un capo Mapuche che attorno al 1540 rapito dagli spagnoli e tenuto

come ostaggio dai cinque anni ai diciotto. Resosi conto che i suoi carcerieri sono dei semplici

mortali, ne impara la lingua e le loro tattiche, e le insegna una volta riunitosi ad esso al suo popolo

permettendo un esito positivo della guerra di Arauco.

“Mytho-histories” (Bacigalupo 2013): misto di eventi storiche e narrazioni mitiche tipico della

società mapuche, il cui senso principale è la ricomposizione in momenti di rottura.

“Stories are counterfactual or fictional, not because they aspire to mirror reality and fail, nor

because they offer escapes from reality, but because they aid...”

“Il passato si offre in sacrificio [al presente]” (Jackson)

Necessità e potenzialità: habitus e natality

Raccontare un altra storia.

La seconda generazione

1965 – 1981: Cile – Olanda: i primi sono nati in casa con l'aiuto del padre, gli ultimi in ospedale.

Continuità: “non spezzare il filo” Discontinuità: “raccontare un altra storia”,

autonomia rispetto allla generazione precedente

Folil (radici): associazione alla cui fondazione ha partecipato Rosario, in appoggio all'odierno

movimento Mapuche (in particolare attraverso internet). Rappresenta inoltre un ponte fra le

istituzioni europee e le autorità tradizionali mapuche. Le comunità mapuche avevano reagito alla

violenza della dittatura richiudendosi in loro stesse dopo l'apertura dimostrata durante il governo

Allende.

con la transizione alla democrazia dopo il plebiscito del 1988 viene siglato l'Acuerdo de

• Nueva Emperial: in cambio dell'appoggio elettorale i mapuche reclamano politiche a favore

dei popoli indigeni.

“Emergencia indigena” (Bengoa 2000)

• Non verranno rispettati, con conseguente reazione mapuche che scoppia nel 1997-1998 con

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il caso Ralco, riguardante la costruzione di una centrale idroelettrica.

Viene in risposta applicata la Ley Antiterrorismo e presos politicos mapuche, di matrice

• pinochetiana.

È ripresa la retorica Winka vs Mapuche, in aggiunt al recupero del territorio ancestrale e di elementi

culturali e spirituali

La fondazione di Folil avviene dopo l'arresto nel 1998 a Londra di Pinochet, mai giudicato per i

suoi crimini: la consapevolezza della soltanto parziale democrazia restaurata in Cile spinge a

riprendere la lotta.

L'associazione incarna la continuità del non spezzare il filo della lotta insieme alla discontinuità

dell'ab

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
10 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Kei94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Allovio Stefano.