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Analisi dei costi fissi e del grado di sfruttamento della capacità produttiva

ATTENZIONE!! Stabilimento affianco, i costi fissi resteranno tali ma ad un livello superiore. I costi fissi variano per variazioni del dimensionamento della capacità produttiva ma non al variare dei volumi con essa prodotti. Nel breve periodo consideriamo la capacità produttiva come data non modificabile. Quindi all'aumentare del grado di sfruttamento della CP il CF è ripartito su un numero maggiore di output, le economie di prodotto e questo ne determina una riduzione del costo unitario. Inoltre, parole assorbimento della CP determinano minori costi unitari all'aumentare del grado di sfruttamento della CP e sono maggiori quanto maggiore è il peso del costo fisso.

Max sfruttamento della CP = 100 e costi fissi = 1000

Se produco 25: 1000/25 = 40

Se produco 50: 1000/50 = 20

Se produco 100: 1000/100 = 10

Se io passo da 25 a 50, sto aumentando il grado di sfruttamento della capacità produttiva e di conseguenza diminuisce il CF medio.

Se ci fossero anche dei costi medi variabili,

all'aumentare del grado di sfruttamento della capacità produttiva (di saturazione della capacità produttiva) il costo medio unitario diminuirebbe comunque (meno rapidamente). Il costo medio unitario si calcola dividendo il costo totale per la quantità prodotta. Ad esempio, se aggiungiamo al precedente esercizio un costo variabile di 5. Se produco 25 unità: 5 * 25 = 125, 1125 / 25 = 45. Se produco 50 unità: 5 * 50 = 250, 1250 / 50 = 25... La logica conseguenza per la presenza di economie di assorbimento di costi fissi è che bisogna cercare di sfruttare al massimo la capacità produttiva. Dove c'è più opportunità di assorbimento dei costi fissi, ovvero dove la riduzione del costo medio unitario è più sensibile? Ci devono essere più costi fissi. Quindi, se i costi fissi prevalgono su quelli variabili, ho più vantaggio ad aumentare la capacità di saturazione. Abbandonando l'idea del breve periodo e considerando un orizzonte temporale più lungo, si può notare che...

La capacità produttiva può modificarsi (infatti è possibile assumere più personale, ampliare patrimonio...) Passare da una capacità produttiva pari a 100 ad una pari a 200, i costi fissi che sono aumentati da 1000 a 1100, sono aumentati proporzionalmente all'aumento della capacità produttiva? No, perché la capacità produttiva è raddoppiata ma i costi fissi sono aumentati non del doppio ma del 10%. Raddoppiando la capacità produttiva, i costi fissi aumentano ma non della stessa quantità.

Economie di scala: Le imprese con maggiori capacità produttive installate sono in grado di realizzare le loro produzioni con costi più bassi rispetto ai costi delle imprese più piccole. Le economie di scala sono le riduzioni di costi unitari che si ottengono installando capacità produttive maggiori. Le fonti delle economie di scala sono:

  • indivisibilità di alcuni componenti: sono elementi che
si otterranno più panettoni di alta qualità.• economie di scala: l'aumento della capacità produttiva consente di sfruttare al meglio le economie di scala, ovvero i vantaggi derivanti dalla produzione su larga scala. Questo si traduce in una riduzione dei costi unitari di produzione. Esempio: se una panetteria produce 1000 brioche al giorno, i costi unitari saranno inferiori rispetto a una panetteria che ne produce solo 500 al giorno.• miglioramento delle tecnologie: l'aumento della capacità produttiva può essere accompagnato da un miglioramento delle tecnologie utilizzate, che permette di ottenere una maggiore efficienza e qualità nella produzione. Esempio: l'adozione di macchinari più moderni e automatizzati può aumentare la produttività e ridurre i tempi di produzione.• diversificazione della produzione: l'aumento della capacità produttiva consente di diversificare la produzione, offrendo una maggiore varietà di prodotti ai consumatori. Esempio: una panetteria che aumenta la sua capacità produttiva può iniziare a produrre anche dolci e biscotti, ampliando così la sua offerta e raggiungendo un pubblico più ampio.

produrrà di più: il costo medio unitario si abbasserà. Fenomeno delle economie di specializzazione.

  • proprietà geometriche dei contenitori: la capacità produttiva è collegata al volume dei contenitori nei quali il prodotto deve essere contenuto o lavorato. Ad una maggiore volume dei contenitori corrisponde una maggiore capacità produttiva (magazzino molto grande che mi permette di immagazzinare una grande quantità di prodotto, ovviamente mi permette di aumentare la capacità produttiva).
  • maggiore efficienza degli impianti di maggiori dimensioni: si pensi ai motori dove ad un raddoppio della potenza non corrisponde un raddoppio nei consumi di energia.
  • minori costi unitari di acquisto: aumentando le dimensioni della capacità produttiva aumentano anche i volumi di input acquistati, ma l'acquisto avviene ad un prezzo minore (forza contrattuale) sia perché il compratore assume maggiore potere contrattuale,
sia perché il venditore è favorito nel vendere ad un unico cliente. N.B. non rappresenta fonte di economie di scala l'assorbimento dei costi dato l'aumento della capacità produttiva. Economie di apprendimento Le economie di apprendimento sono vantaggi economici e corrispondono a riduzioni di costo unitario dell'output causate dall'accumulo di esperienze che si verificano ogni volta che si produce una quantità di beni; a mano a mano che si accumula esperienza si riscontra nella produzione una riduzione di costo a parità di qualità e miglioramenti qualitativi a parità di costo: più faccio le cose e meglio le faccio. Le economie di esperienza sono quindi riduzioni regolari e prevedibili dei costi unitari del prodotto che si realizzano al crescere del volume di produzione. La fonte primaria di esperienza è l'apprendimento sviluppato dalle persone, in particolare in questi aspetti: La crescente abilità

nello svolgimento delle attività: capacità delle persone di adottare nuovi e migliori modi di lavorare, per svolgere più velocemente le attività.

migliore selezione delle risorse produttive: con l'esperienza si impara a selezionare le risorse produttive più opportune e convenienti per lo svolgimento dell'attività, che consentono una migliore qualità del prodotto; la selezione delle risorse ha effetti anche sull'organizzazione dell'attività e sulla scelta delle attrezzature.

coordinamento più efficiente: le persone con l'esperienza imparano a collaborare più efficientemente.

più elevata programmabilità dell'attività: con l'esperienza aumenta la capacità di giudizio nel prevedere gli accadimenti e nel dare risposte efficaci ad eventi particolari: si impara a programmare l'attività dando il giusto tempo e le giuste risorse alle singole operazioni.

informatizzate, catene di negozi, franchising, ecc. Utilizzando l'economia di replicazione, è possibile ottenere diversi vantaggi: 1. Riduzione dei costi: grazie all'utilizzo di economie di scala, è possibile ridurre i costi di produzione e di gestione, ottenendo prezzi più bassi per i prodotti o servizi offerti. 2. Miglioramento della qualità: semplificando i prodotti e i processi, è possibile ottenere una migliore qualità dei prodotti o servizi offerti, soddisfacendo così le esigenze dei clienti. 3. Crescita aziendale: replicando con successo un modello di business vincente, è possibile espandere rapidamente l'azienda, aumentando la sua presenza sul mercato e raggiungendo un numero maggiore di clienti. 4. Sfruttamento delle risorse aziendali: utilizzando le competenze, le risorse e le routine aziendali già presenti, è possibile sfruttare al meglio le risorse disponibili, ottimizzando così l'efficienza e la produttività dell'azienda. In conclusione, l'economia di replicazione è una strategia che consente alle aziende di crescere velocemente sfruttando al meglio le proprie risorse e competenze, ottenendo così vantaggi competitivi sul mercato.

cinematografiche

Esempi:

  • franchising di fast food
  • catene alberghiere
  • banche
  • catene di sale cinematografiche

12.1. Le scelte di estensione delle combinazioni economiche: un quadro d'assieme

Marica Galetti

Le economie di raggio d'azione connesse a scelte strategiche di estensione e di diversificazione

Le dimensioni di un'impresa sono determinate dalle scelte di estensione delle combinazioni economiche, ossia dalle scelte di estensione interfunzionale, di estensione orizzontale e di estensione verticale.

L'estensione interfunzionale

Come sappiamo, le combinazioni economiche complessive delle imprese si articolano in coordinazioni parziali.

Ciascuna impresa deve prendere due ordini di decisioni:

  1. occorre decidere quante risorse investire in ciascuna funzione oltre i livelli minimi imposti dai vincoli tecnici e giuridici (ad es. quanta attività di ricerca e sviluppo svolgere)
  2. occorre decidere quali funzioni svolgere all'interno dell'impresa
dal mio ufficio interno). 2. competenze specializzate: esternalizzando determinate attività, è possibile affidarle a imprese specializzate che hanno competenze specifiche nel settore. Questo può garantire una maggiore qualità e efficienza nell'esecuzione delle attività. 3. concentrazione sul core business: esternalizzando alcune funzioni non essenziali, l'azienda può concentrarsi maggiormente sulle attività principali e strategiche, migliorando la propria competitività nel mercato. 4. flessibilità: esternalizzando alcune attività, l'azienda può adattarsi più facilmente alle variazioni della domanda e alle esigenze del mercato, senza dover sostenere costi fissi eccessivi. 5. riduzione dei rischi: esternalizzando alcune funzioni, l'azienda può ridurre i rischi legati a determinate attività, come ad esempio quelli legati alla gestione del personale o alla conformità normativa. 6. accesso a risorse e tecnologie avanzate: esternalizzando alcune attività, l'azienda può beneficiare dell'accesso a risorse e tecnologie avanzate che potrebbero non essere disponibili internamente. In conclusione, la decisione di internalizzare o esternalizzare dipende da una valutazione attenta dei costi, delle competenze, delle risorse e delle strategie aziendali.

per lo stipendio delle apposite persone che fanno questo lavoro, perché io vado a chiedere aiuto alla società esterna di servizi solo quando ne ho il bisogno): Lo scopo è quello di ridurre i costi e di variabilizzarli. -> più economie di scala e apprendimento

costi di transazione: 2. le imprese tendono a mantenere al proprio interno le attività che se esternalizzate, comporterebbero alti costi di transizione.

criticità strategica: 3. le imprese internalizzano le attività che costituiscono competenze distintive di rilevanza strategica e che, quindi, devono essere protette dall'imitazione esterna.

L'estensione verticale: è fortemente integrata verticalmente un'impresa che svolge "tutte" le fasi della produzione delle materie prime alla vendita al consumatore finale. Per esempio, una mensa che realizzi il proprio cibo all'interno piuttosto che compri il cibo già fatto.

Se un'azienda decide

di svolgere una fase o un processo che nella filiera era svolto da un suo fornitore, sista estendendo ver
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
24 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mari.gale di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Magnani Giacomo.