Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
LE SCRITTURE DI RETTIFICA E DI ASSESTAMENTO
Bilancio di verifica
è un prospetto riepilogativo che contiene i valori raccolti con le scritture continuative che si espone
prima della costruzione del bilancio di esercizio. Il suo scopo fondamentale è quello di accertare il
rispetto della condizione di caricamento a somma zero, nel senso che tutti gli inserimenti effettuati
nelle sezioni dare dei conti eguagliano tutti gli inserimenti effettuati nelle sezioni avere.
Si tratta di uno strumento utile per ottenere:
● un riscontro sulla corretta esecuzione della fase di inserimento dei valori (somma zero,
assenza di errori di rilevazione)
● un apprezzamento sintetico del sistema dei valori e della situazione dei singoli conti (volumi di
vendite, livelli di costi, esposizione bancaria, crediti non incassati, situazione finanziaria
complessiva, ecc.)
● confronto con dati di previsione (cui possono seguire azioni correttive)
Costruzione del bilancio d’esercizio dal bilancio di verifica
1. scritture continuative
2. fase dell’assestamento
3. reddito di esercizio e capitale di funzionamento
l'esercizio è un insieme di cicli economici (non finanziari) che formano un’unità economica relativa
per la quale assume significato proporre la misurazione del flusso di ricchezza generata. l’esercizio
ha una durata temporale di solito 12 mesi e coincide con l’anno solare (periodo amministrativo).
I cicli economici sono definiti nell’intervallo che intercorre tra il momento dell’acquisizione dei fattori
produttivi e il momento della cessazione del prodotto. I cicli finanziari si sviluppano dall'estinzione del
debito contratto con gli acquisti e della formazione dell'incasso del credito generato dalle vendite.
Sistema dei valori
Sono i valori che scaturiscono dalla valutazione di processi in corso all’inizio e al termine
dell’esercizio (stime e congetture) e sono soggettivi in quanto determinati sulla base di ipotesi
sottostanti e con il rilevante apporto del giudizio del soggetto economico (imprenditore,
amministratore).
Poiché la finalità principale del bilancio di esercizio è la determinazione del reddito (il risultato
prodotto dalla gestione nel periodo temporale considerato) → la massima attenzione deve essere
posta alla individuazione dei cicli reddituali conclusi e non conclusi e alla corretta attribuzione, agli
esercizi, dei valori (costi e ricavi) dagli stessi originati secondo logica economica
Con riferimento ai cicli economici non conclusi si distinguono operazioni e processi:
avviati nell’esercizio che si concluderanno in quello successivo (es.: rimanenze di magazzino,
risconti, partite sospese attive e passive)
avviati nell’esercizio che si concluderanno in più esercizi futuri (es.: immobilizzazioni tecniche)
espressioni di rischi particolari correlati ai ricavi di esercizio (fondi rischi)
Ricordiamo che:
● il reddito di esercizio è formato da valori oggettivi e soggettivi,
● è un valore congetturato non un valore certo/oggettivo,
● è assunto come indicatore della economicità della gestione
Principio di competenza
Il principio di competenza indica quali ricavi e costi sono considerati per determinare il risultato di
periodo. Sono di competenza di un periodo i costi ed i ricavi dei processi “compiuti” cioè conclusi con
il conseguimento dei ricavi e con la condizione che nello stesso periodo si sia effettuata anche la
prestazione.
→ I ricavi sono integralmente di competenza dell’esercizio se il ciclo tecnico (processo produttivo) è
concluso e lo scambio (vendita) è avvenuto, ovvero se la prestazione è stata erogata (PRINCIPIO
DELLA REALIZZAZIONE)
→ I costi sono di competenza se correlati (direttamente o indirettamente) ai ricavi dell’esercizio, cioè
consumati (o ‘collegati’) nel processo produttivo che li ha generati (PRINCIPIO DELLA
CORRELAZIONE ECONOMICA)
Principio di prudenza
Questo principio riguarda l’incertezza legata alle stime e alle congetture e dei rischi generali e
particolari che gravano sui cicli in corso alla fine dell’esercizio.
Il risultato economico di periodo è un valore astratto e non implica le disponibilità dell’azienda anche
se vi è stata creazione di ricchezza.
→perdite devono essere fatte partecipare alla formazione del risultato anche se solamente temute
→ricavi sperati non devono essere considerati
scritture di assestamento
La correlazione tra ricavi e costi di competenza dell’esercizio si realizza mediante le scritture di
assestamento che possono essere di due tipi:
di storno: rettificano costi e ricavi rilevati nell’esercizio (anticipati) ma, in tutto o in parte, non di
★ competenza
di integrazione: rettificano costi e ricavi non rilevati nell’esercizio (posticipati) ma, in tutto o in
★ parte, di competenza
La rettifica può essere:
A. indiretta: utilizzo di appositi conti
B. diretta: utilizzo degli stessi conti movimentati durante l’esercizio
C. mista: privilegia l’utilizzo degli stessi conti movimentati durante l’esercizio, tranne eccezioni
Scritture di integrazione
Obiettivo: riconoscimento di costi e ricavi che non hanno avuto manifestazione finanziaria e pertanto
non sono stati rilevati, ma che sono di competenza dell’esercizio e devono incidere sul reddito del
periodo.
Per integrare il sistema dei valori con un costo:
Per integrare il sistema di valori con un ricavo:
Le principali e frequenti scritture di integrazione sono originate dall’esigenza di rilevare costi e ricavi
legati a:
>fatture da emettere e da ricevere
>partite attive e passive da liquidare
>ratei attivi e passivi
>fondi spese future
>fondi rischi
Fatture da emettere
Integrano il sistema contabile con i ricavi di competenza dell’esercizio per:
• scambi effettivamente avvenuti (passaggio della proprietà per beni mobili)
• non rilevati dalle scritture continuative
• a motivo della mancata emissione della fattura di vendita entro il termine del periodo amministrativo
(fatturazione successiva alla vendita)
Esempio fatture da emettere
Il 27 dicembre è stata effettuata la consegna ad un cliente nazionale di prodotti finiti per 15.000 €. La
fattura di vendita è stata emessa il successivo 15 gennaio maggiorata di IVA al 22%.
Nel caso di cessione di beni, l’IVA deve essere indicata nella scrittura se il documento di trasporto è
stato emesso; in questa ipotesi infatti l’imposta rientra nella liquidazione del mese di riferimento
(dicembre). occorre rilevare una integrazione dei
ricavi di competenza ed un credito
presunto verso i clienti accolto nel
conto “fatture da emettere”.
Fatture da ricevere
Si è in presenza di un costo di competenza dell’esercizio in chiusura perché:
• lo scambio è avvenuto,
• non rilevato dal sistema contabile in quanto…
• …la fattura del fornitore non è pervenuta entro il termine del periodo amministrativo.
Occorre integrare il sistema dei valori rilevando il costo medesimo.
Esempio fatture da ricevere
Il 15 dicembre è pervenuta una partita di materie prime per 10.000 € in precedenza ordinata al
fornitore Beta S.r.l. La relativa fattura sarà ricevuta dagli uffici amministrativi e contabilizzata nel
mese di gennaio successivo. occorre rilevare un costo e un
debito presunto che confluirà tra gli
elementi passivi del patrimonio
Partite attive da liquidare
Quando i costi e i ricavi misurano condizioni produttive non rilevabili da fatture, ma da supporti
documentali di diverso tipo si preferisce utilizzare una denominazione di conto più consona a
riflettere il credito e il debito presunto. La soluzione è pertanto quella di fare uso di due conti generici
intitolati “Partite attive da liquidare” per i crediti presunti e “Partite passive da liquidare” per i debiti
presunti.
Integrano il sistema contabile con ricavi di competenza dell’esercizio, non rilevati dalle scritture
continuative per la mancanza dei documenti formali (emessi nell’esercizio successivo):
• interessi attivi bancari maturati non liquidati (estratto conto)
• indennizzi assicurativi da ricevere valori di ricavo maturati e i
corrispondenti crediti
Esempio partite attive da liquidare
La Alfa S.p.A., nel quadro degli accordi assunti con il fornitore, avendo raggiunto un volume
complessivo di acquisti di € 200.000, ha maturato il diritto a percepire premi da calcolare nel 2% del
valore degli acquisti. La nota di variazione del fornitore perviene il 30/3 dell’anno successivo, e
ammonta a € 4.100 (+ IVA 22%). Dopo l’epilogo delle “Partite attive da liquidare”
allo Stato patrimoniale finale e la loro successi va
riapertura all’inizio dell’esercizio seguente, il
conto che le accoglie si chiude con la scrittura
rilevata al ricevimento della nota di accredito del
fornitore.
Partite passive da liquidare
Integrano il sistema contabile con costi di competenza dell’esercizio, non rilevati dalle scritture
continuative per la mancanza dei documenti formali (emessi nell’esercizio successivo):
•interessi passivi, commissioni e oneri bancari maturati, non liquidati
• premi assicurativi dovuti • premi passivi a clienti, sconti abbuoni
•retribuzioni a dipendenti (e connessi oneri sociali) maturate, da liquidare
•imposte da liquidare sul reddito dell’esercizio
Esercizio partite passive da liquidare
La Alfa S.p.A. ha versato il 30/11 dell’anno in corso, tramite addebito bancario, acconti d’imposta sul
reddito per complessivi 75.000 €. Al 31/12, data di chiusura dell’esercizio la società, tenuto conto
delle vigenti norme e delle collegate aliquote, stima in 85.000 € il costo complessivo per tributi diretti
dovuti all’Erario. La dichiarazione dei redditi sarà formalmente presentata nell’esercizio successivo.
Il debito nei confronti dell’Erario è di
natura presunta poiché la
documentazione di supporto alla
sua definizione è predisposta
dall’impresa nell’esercizio
successivo nei termini previsti dalle
norme tributarie
Ratei
Quote di ricavi e costi, espressione di cicli economici non conclusi comuni a due esercizi, non rilevati
per mancanza della manifestazione finanziaria (posticipata). Occorre integrare il sistema contabile
con la quota parte maturata attribuibile all’esercizio in chiusura. Il criterio di ripartizione è quello della
proporzionalità rispetto al tempo. Si pone il problema valutativo di scindere idealmente in due porzio
ni il costo o il ricavo, in modo da attribuirne ciascuna agli esercizi nei quali si svolge