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Sistemi Competitivi
o A partito predominante, in un sistema multipartitico, esiste un partito che, in una lunga serie di elezioni libere e competitive, ottiene regolarmente la maggioranza. Vince sempre per motivi di fiducia. E' stato per decenni il caso del Partito Laburista in Norvegia, oppure il socialdemocratico in Svezia;
o Sistemi bipartitici, in cui sono presenti più partiti politici, ma due e solamente due conseguono sempre la maggioranza dei seggi. Ne è un esempio la Gran Bretagna. Sono tali unicamente se si verificano le seguenti 4 condizioni:
- Due partiti e sempre gli stessi sono in grado di conquistare alternativamente la maggioranza assoluta;
- Uno dei due conquista effettivamente la maggioranza parlamentare sufficiente a governare;
- Il partito che vince decide sempre di governare da solo;
- L'alternanza al governo rimane una aspettativa credibile.
o Sistemi Multipartitici, che producono alternanze di coalizioni al governo, possono essere:
- Limitati, limitato, mentre il sistema partitico britannico non lo è. I sistemi che hanno un numero di partiti superiore a 5, fino ai 20, sono definiti estremi. In questi sistemi, nessun partito conquista percentuali rilevanti di voti e di solito sono sistemi di partito allo stato nascente. In conclusione, i sistemi multipartitici con 5 o meno partiti rilevanti funzionano con una logica moderata e producono alternanze al governo, offrendo la possibilità a tutti i partiti rilevanti di accedervi. Il sistema tedesco è un esempio di sistema multipartitico limitato, mentre il sistema partitico britannico non lo è.limitato dal punto di vista del criterio numerico, e di pluralismo moderato nel suo funzionamento, in quanto in grado di produrre alternanza. La logica di funzionamento dei sistemi multipartitici estremi è definita da Sartori: Pluralismo Polarizzato. Qui l'alternanza appare impraticabile e non praticata. I casi esaminati per arrivare a questa affermazione sono quello della IV Repubblica Francese e della Repubblica italiana fino al cambiamento della legge elettorale del 1993 (1945-1993). Se in questi sistemi vi fosse stata alternanza, sarebbe cambiato non soltanto il governo, ma lo stesso regime politico, cioè le regole, le istituzioni, la Costituzione. Nel pluralismo polarizzato, la competizione è centrifuga nel senso che i partiti collocati ai due poli del sistema cercano di crescere svuotando il centro dello schieramento. I sistemi di pluralismo polarizzato, come nel caso della Francia della IV Repubblica e l'Italia fino alla riforma elettorale del 1993 sono.
- I partiti politici;
- I gruppi;
- I movimenti sociali.
- Gruppi di interesse economico
- Gruppi di interesse professionale
- Gruppi di interesse pubblico
- Gruppi di interesse ideologico
- Dimensione della membership. Il numero degli iscritti se ingente incide moltissimo;
- Rappresentatività, ovvero la capacità di penetrare l’opinione pubblica;
- Risorse finanziarie, ossia la capacità di spesa per investimenti in campagne elettorali, pubblicità, etc;
- Expertise, ossia le conoscenze tecniche di notevole rilievo, utilizzabili per convincere gli elettori sulla validità o meno della scelta;
- Collocazione strategica, si intende la collocazione strategica nel processo produttivo. Pensiamo ad esempio allo sciopero dei controllori di volo durante le feste di Natale.
- Teorie Pluraliste, come quella di Bentley: tanti più gruppi di interesse saranno presenti all’interno della società, tanto più alto sarà il livello di
- Teorie neo-conservatrici, che si oppongono alle teorie pluraliste, in cui si sostiene di fatto che i gruppi di interesse rappresentano una sorta di barriera tra la politica e i cittadini, quindi tra governanti e governati;
- Neo-corporativismo di Schmitter, che sostiene che esiste una tendenza, in particolare all'interno degli stati caratterizzati da governi di sinistra, a far prevalere gli interessi di alcuni gruppi di interesse omogenei culturalmente. In particolare, in un sistema politico caratterizzato da un governo di sinistra, sarà molto probabile che le associazioni sindacali siano coinvolte nelle attività di governo. Di fatto secondo il corporativismo, quelle che sono le organizzazioni che fanno parte del mondo del lavoro, hanno più probabilità di essere prese in considerazione nella determinazione delle politiche pubbliche. Teoria che si scontra con il pluralismo in quanto alcuni gruppi sono più forti di altri.
- Teoria di SMELSER, il quale sostiene che il movimento collettivo è di fatto un comportamento collettivo che una grande moltitudine di individui attua in una fase di profondo mutamento della società. È un comportamento collettivo non istituzionalizzato, quindi che non segue delle regole codificate e certe, e che sulla base della teoria struttural-funzionale, rappresenta una disfunzione. Quindi, dal momento in cui non riesce a collocarsi all'interno di nessuna istituzione, è una forma di protesta fine a se stessa. Secondo Smelser, quindi, i movimenti collettivi sono particolarmente criticati all'interno del sistema politico;
- Teoria di ALBERONI, sostiene che invece il movimento collettivo è caratterizzato da 2 fasi. Da una fase nascente, in cui c'è questa
Destinati a funzionare a bassi regimi di rendimento. Le tensioni cui è sottoposto un sistema politico di questo tipo rischiano di diventare intollerabili e di provocarne il collasso. Nel caso italiano, il lungo rinvio del collasso è attribuibile sia alle dimensioni del partito che presidiava il centro e ne impediva lo svuotamento, cioè la Democrazia Cristiana, sia alla politica, attuata dal Partito Comunista, interessato alla sopravvivenza del regime democratico, meno irresponsabile rispetto a quella di attori simili in altri sistemi di pluralismo polarizzato.
Gruppi e movimenti (Cap. 4)(file 2.2)
Pasquino trova che la partecipazione politica associata passi fondamentalmente attraverso tre grandi sistemi:
Quali sono le differenze tra questi tre grandi tipologie di partecipazione politica?
Partiti politici. Abbiamo visto che i partiti politici prevedono come obiettivo ultimo le elezioni dei propri candidati alle
cariche pubbliche, cosa che non è né per i movimenti collettivi né per i gruppi di pressione.
I gruppi. I gruppi di pressione hanno interesse a svolgere pressione politica senza però partecipare al momento elettorale. Nessuno all'interno di gruppi di pressione, si candiderà mai alle elezioni, altrimenti il gruppo di pressione si trasformerebbe in qualcosa di diverso. Il gruppo di pressione si aggrega intorno ad un interesse specifico, per convincere il decisore politico dell'importanza di quel interesse. È una azione indiretta e non diretta di farsi eleggere.
I movimenti collettivi. Per quanto riguarda i movimenti collettivi, questi condividono con i partiti politici un programma, ma sono caratterizzati da un minore livello di organizzazione, che invece è un elemento fondamentale dei partiti politici, e come nel caso dei gruppi di pressione non c'è alcun interesse ad agire in maniera diretta in politica facendosi eleggere,
Ma intende svolgere la propria influenza a livello di opinione sull'intera società. Quindi l'azione non è sui partiti politici ma sull'intera società.
I Gruppi di Interesse
Sostiene Bentley che i gruppi all'interno della società costituiscono un elemento fondamentale: "il grande compito nello studio di ogni forma di vita sociale è l'analisi di questi gruppi. Quando i gruppi sono adeguatamente definiti, ogni cosa è definita". In quanto, secondo la teoria che Bentley fonda, ossia la teoria del pluralismo, maggiore democraticità si ha in sistemi politici in cui è presente un maggior numero di gruppi di interesse che lottano per far emergere il proprio interesse. Quindi, un numero più alto di gruppi, in un sistema competitivo, genera una maggiore democraticità.
La classificazione dei gruppi di interesse viene effettuata da Almond e Powell, sulla base dell'analisi degli interessi:
Gruppi di interesse anomico, i quali sono portatori di interessi nuovi oppure nascono quando idetentori del potere pubblico hanno ripetutamente eluso le loro aspettative e trascurato le loroesigenze. Quindi, i portatori di questi interessi drammatizzano la loro situazione in maniera anomica con il ricorso a dimostrazioni, tumulti, sommosse, persino omicidi politici;
Gruppi di interesse non associativi. Alcuni attributi primari, quali l'origine etnica, la provenienzageografica, la comunanza religiosa, possono dar luogo a similarità di interessi che costituiscono le basi per questi gruppi su cui fondarsi. Il livello di associazione è basso;
Gruppi di interesse istituzionali. In ogni società ci sono organizzazioni dotate di una certa stabilità, i cui membri nel tempo si trovano uniti da una comunanza di interessi. Sono istituzionali in quanto vi si appartiene soltanto entrando a far parte della istituzione. Ne sono esempi confessioni religiose o
nobili di corte; Gruppi di interesse associativi. Sono le organizzazioni professionali di ogni tipo (ordini professionali), le associazioni culturali, i sindacati. In questi gruppi si può entrare e uscire senza particolari problemi. Modalità d'azione dei gruppi. La classica modalità d'azione dei gruppi, che consente il passaggio da un mero gruppo di persone accomunate da un interesse condiviso a un gruppo che cerca di influenzare le scelte politiche, viene definita "pressione", lobbying. La definizione di "gruppo di pressione", sta ad indicare le sedi (saloni degli alberghi, anticamere parlamentari, le sale d'attesa di alcuni palazzi), in cui si incontrano parlamentari, burocrati, uomini d'affari e consulenti politico-economici. È in queste sedi che l'attività di lobbying viene prevalentemente esercitata. Ognuno di questi gruppi fa riferimento, nella sua azione di pressione verso il detentore del potere politico, a una serie di strumenti e di tecniche che possono essere utilizzati per influenzare le decisioni politiche.Potere politico, adelle risorse, che influenzano e determinano le probabilità di successo:
Sulle principali teorie dei gruppi di interesse, Pasquino fa una breve rassegna:
democraticità;
movimenti collettivi (facciamo un breve cenno)
Secondo Pasquino sono studiati sulla base di 4 teorie principali, ciascuna delle quali è associata al nome di uno studioso: