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I PROCESSI DECISIONALI NEI MINISTERI E NEGLI ENTI PUBBLICI

I processi decisionali nei ministeri e negli enti pubblici rispondono a logiche differenti a seconda degli obiettivi a cui tali strutture sono preposte. Possiamo fare riferimento a due esempi: i controlli antidoping da parte del CONI e le sequenze che scandiscono il processo di bilancio presso i ministeri. Nel primo caso è ancora una logica di comando e controllo a prevalere, nel secondo caso si rinvengono invece stili di azioni di tipo negoziale e confrontazionale nello stesso tempo orientati al problem solving. Tutte queste logiche di azione sono legittime, e l'atto di governare consiste proprio nell'utilizzo virtuoso di parametri e paradigmi differenziali.

Il CONI è entrato nell'agenda politica a seguito di episodi eclatanti riguardo atleti di fama internazionale facendo emergere la necessità da parte delle istituzioni di proporre delle soluzioni. Già a livello internazionale nel 1989 viene sigillata.

con le federazioni sportive nazionali e internazionali, coordina i controlli antidoping durante le competizioni sportive e gestisce i risultati dei test effettuati. Inoltre, il Coni promuove la formazione e l'informazione sulle sostanze dopanti, organizza campagne di sensibilizzazione e collabora con le autorità competenti per contrastare il fenomeno del doping nello sport.con quella della commissione ministeriale. I controlli vengono effettuati dal gruppo di lavoro sull'antidoping che riceve una esplicita delega in tal senso. Per assicurare l'uniformità dei trattamenti, il principio su cui si basano i controlli è quello della sorpresa. Gli ispettori hanno già il compito di verificare il rispetto da parte degli sportivi della legge a fronte di un bene pubblico collettivo da tutelare, quello della salute, e dei principi di correttezza e trasparenza dello svolgimento delle competizioni. L'attività di ispezione e controllo in caso di irregolarità sfocia nella comminazione di sanzioni. Per quanto riguarda i ministeri, il processo di bilancio è il procedimento nevralgico dal cui esito dipende la distribuzione delle risorse finanziarie tra i diversi centri di spesa, a tutti livelli territoriali, e la possibilità di attuare riforme importanti per il cittadino. Proprio questo processo è stato recentementeoggetto di una riforma di portata epocale riguardante il codice di condotta sull'attuazione del patto di stabilità e crescita e l'introduzione del cosiddetto semestre europeo. Diventa dunque molto interessante osservare come il nostro ministero dell'economia sia stato chiamato a incorporare e ad apprendere nuove routine e nuove logiche d'azione, che possono modellarsi alle indicazioni sovranazionali e dall'altro alla soluzione di problemi concreti, stante però un ammontare limitato e non valicabile di risorse finanziarie. Il nostro paese inoltre ha per così dire anticipato i tempi, introducendo, nel 2009 una riforma che aveva modificato il processo di bilancio. Tale provvedimento ha abrogato la legge del 1978, insieme a tutti gli strumenti fino a quel momento in vigore con lo scopo di armonizzare la prassi italiana a quelle di Bruxelles. Le principali innovazioni della legge del 2009 sono: il collegamento più stretto tra contabilità

Dello Stato e contabilità degli enti Sub-nazionali, l'istituzione di una banca dati unitaria, il miglioramento sul piano descrittivo ed esplicativo di contenuti specifici di vari documenti tramite l'aggiunta di note tecniche allegati, il rafforzamento dei poteri delle competenze degli organismi di valutazione delle spese pubbliche e infine nel varo di un nuovo ciclo di programmazione.

A gennaio di ogni anno la commissione europea presenta l'indagine annuale sulla crescita, seguita in febbraio-marzo delle linee guide di politica economica del consiglio europeo. A metà aprile gli stati membri presentano i loro piani di stabilità e convergenza, formulate nell'ambito del patto di stabilità europeo e successivamente nel mese di giugno la commissione europea mette a punto le indicazioni definitive per i singoli Stati. Il tutto torna poi nelle mani dei governi nazionali, già a partire da settembre danno avvio all'approvazione della legge.

di bilancio sulla base della raccomandazione ricevuta. In Italia, la cosiddetta decisione di finanza pubblica, nell'ambito della quale vengono programmati gli obiettivi di bilancio concerne un arco temporale di tre anni. Entro il 15 settembre, dopo il vaglio della conferenza Stato regioni, tale documento viene ulteriormente perfezionato. Entro il 15 ottobre vengono poi formulati la legge di stabilità interna e la legge di bilancio dello Stato la prima si traduce in pratica gli obiettivi del DFP, mentre il secondo elenco le diverse voci di spesa per missioni o per programmi. Il programma, o meglio la politica pubblica è ognuna sottoposta al coordinamento di un unico responsabile e di un unico centro di spesa, in un'ottica di maggiore razionalizzazione e di un più spiccato orientamento alle concrete iniziative programmatiche. I tempi risultano più rapidi rispetto all'iter decisionale degli anni precedenti. L'esigenza ora di dover rispettare

più rigidamente i vincoli europei e di dover rimanere all’interno dei confini del patto di stabilità nazionale sovranazionale ha reso il processo di bilancio più veloce da un lato e anche meno discrezionale, ma allo stesso tempo più conflittuale sul piano dei rapporti tra centro e periferia e tra le diverse amministrazioni centrali.

AUTORITA’ INDIPENDENTI

Le origini storiche delle autorità indipendenti si intrecciano nei paesi di Common a partire dalla metà del XIX secolo, mentre la comparsa di tali organismi nei paesi dell’Europa i più recenti registra un intenso sviluppo negli anni 80 e 90 del 900. Questa differenza cronologica è data dall’influenza delle tradizioni amministrative, che ha reso più facile nei paesi anglosassoni la creazione di corpi specializzati esterni all’amministrazione, con funzioni di regolazione dei mercati non direttamente attribuita ai ministeri. La diffusione delle

autorità indipendenti nel nostro contesto europeo occidentale si è particolarmente attuata sotto la spinta dell'integrazione comunitaria, dei processi di privatizzazione delle imprese pubbliche e di liberalizzazione delle public utilities. Per la prima la Francia ha introdotto queste autorità, cui veniva affidato un ruolo di difesa e tutela del cittadino anziché, come negli Stati Uniti una funzione di regolazione dei mercati. Successivamente sotto l'influenza francese, tali organismi hanno fatto la loro comparsa anche in Italia. L'uso dell'attributo amministrative accanto a indipendenti ha svolto all'inizio una funzione rassicurante, lasciando intendere che si trattasse di soggetti comunque riconducibili all'amministrazione pubblica. Oggi, la tendenza a usare sempre meno tale qualifica rappresenta un indicatore di istituzionalizzazione del fenomeno. Infatti, nonostante i profili problematici che continuano a essere sollevati con.riferimento alle autorità indipendenti, questi organismi sono considerati una caratteristica strutturale dei sistemi di governo nazionale che ha preso forma dalla crisi dell'intervento diretto dello Stato nell'economia ed è corrisposta un'esigenza di modernizzazione delle politiche pubbliche, anche legata all'accelerazione dell'innovazione tecnologica e i mutamenti di assetto di mercati globali. La diffusione delle autorità indipendenti è risultata giustificata dal bisogno di regolazione manifestatosi con il passaggio dall'erogazione diretta dei beni e servizi attraverso le imprese e i monopoli pubblici a un modello basato su un intervento indiretto dello Stato in economia, in cui lo Stato agisce da arbitro rispetto agli interessi in gioco e garantisce i diritti fondamentali dei cittadini. Le A.I agiscono da cani da guardia delle politiche regolative definiti come quegli interventi pubblici che attraverso la spesa e latassazionepuntano a modificare le condotte delle imprese e dei cittadini che ne sono destinati. Alle Autorità Indipendenti viene delegata, da un organo politicamente responsabile, la cura di ambiti settoriali sensibili della vita economico sociale contro gli abusi che potrebbero provenire dal mercato o dal potere esecutivo. Spesso si è trattato di regolazione intenta a porre rimedio ai problemi che riguardano aspetti economici: tariffe, condizioni di accesso ai mercati, qualità del servizio, antitrust. In fasi successive le autorità indipendenti sono state finalizzate anche alla salvaguardia di valori post materiali, corrispondenti interessi diffusi, quali la garanzia sulla privacy, la tutela ambientale, la tutela contro i rischi per la salute, l'informazione alla tutela dei consumatori. Le autorità regolative indipendenti sono perciò una possibile risposta all'esigenza di interventi tempestivi, specialistici, credibile coerenti nel tempo, legittimato in base allacompetenza e alla ricollocazione di indipendenza dai regolatori. Il modello richiede apparati pubblici con un profilo più tecnico delle strutture ministeriali tradizionali e un maggiore livello di indipendenza sia del potere politico che dalle imprese controllate. Secondo le giustificazioni ufficiali, l'indipendenza è una condizione fondamentale dell'imparzialità. La legittimità delle A.I. perciò anzitutto è del tipo funzionale che si fonda sull'Expertise di sapere specialistici. Si tratta di soggetti istituzionali che svolgono funzioni trasversali alla tradizionale tripartizione dei poteri: per certi versi assimilabile al giudiziario, ma distinti da questo, come dall'esecutivo dal legislativo. Nel caso italiano, l'instaurazione delle A.I durante la prima repubblica è stata spiegata con una politica simbolica che ha prodotto autorità con poteri ridotti e prerogative complesse di indipendenza. I requisitii e finanziarie, la capacità di prendere decisioni indipendenti senza interferenze politiche, la trasparenza nella comunicazione delle proprie attività e dei risultati ottenuti, la competenza e l'esperienza nel settore di competenza, la responsabilità e l'imparzialità nella valutazione e nell'adozione di decisioni, la capacità di agire in modo tempestivo ed efficace per garantire la tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
45 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ILABBB9 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienze dell'amministrazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Paolantonio Nino.